66thand2nd
Il sogno di Walacek
Giovanni Orelli
Libro: Copertina morbida
editore: 66thand2nd
anno edizione: 2011
pagine: 176
Il 19 aprile 1938, pochi giorni dopo l'Anschluss che annette l'Austria alla Germania nazista, il pittore Paul Klee strappa la pagina 13 della National Zeitung e si serve del foglio per dipingere un quadro che rappresenta le lettere dell'alfabeto e alcuni geroglifici. Sul foglio è riportata la cronaca della finale di Coppa Svizzera giocata il giorno precedente, tra il Grasshoppers di Zurigo e il Servette di Ginevra. La grande lettera O dipinta da Klee trancia di netto il nome di Genia Walacek, mezzala del Servette e della nazionale elvetica; Walacek sarà uno dei protagonisti della storica vittoria della Svizzera contro la Germania ai mondiali di Francia del 1938. Sul significato di quella O dibatte un gruppo di avventori in un'osteria; accanto a figure di fantasia come il Sonnecchia e il professor Vetraio, compaiono Schopenhauer, Bertrand Russell, lo stesso Klee e il calciatore austriaco Sindelar. Il linguaggio poetico di Orelli conduce in un labirinto di storie e riflessioni che spazia dall'arte alla psicanalisi, dalla politica al calcio. Un labirinto senza uscita, oppresso dalla follia del nazismo, che lascia senza speranza dotti e ignoranti, artisti e manovali. Tutti in attesa del sogno liberatorio di Walacek, che non si volta a guardare quanto di terribile lo insegue nel 1938, ma scatta in avanti, assecondando finalmente "fantasia e inventiva a confondere tutti i quartier generali, i tiranni sordo-muti alla vita, alla vita".
Un taxi chiamato fedeltà
Patti Kim
Libro: Copertina morbida
editore: 66thand2nd
anno edizione: 2011
pagine: 170
Un pomeriggio di un giorno qualunque, al ritorno da scuola, Ahn Joo vede la madre infilarsi in un taxi con il fratellino. Nei brevi attimi tra l'istantanea dell'immagine e il filare veloce della macchina, Ahn Joo riesce a scorgere il viso teso della donna e una scritta emblematica sulla vettura che la allontana da lei: Fedeltà. Nella casa vuota rimane un biglietto della mamma a calmare l'ansia che assale la piccola: "Stai tranquilla, tornerò a prenderti". Da quel momento comincia una lunga attesa che contrassegna la crescita di questa ragazzina coreana doppiamente diversa: per razza e perché abbandonata. Il trauma subito cambia il carattere di Ahn Joo che crea per se stessa una 'public persona' sfrontata, bugiarda, incurante delle convenzioni ma che, nell'intimo, continua a sognare il ritorno della madre a cui scrive di continuo lettere che rivelano tutto il suo disordine interiore. La figura materna è ancora più esaltata dal contrasto con il padre, un mediocre senza ambizioni dedito all'alcol, che non la capisce e la trascura. Ma non si può vivere di solo desiderio e Patti Kim, in questo esordio autobiografico, racconta come si riesca a convivere con una irrimediabile frattura interiore e, allo stesso tempo, forgiare per se stessi un destino diverso e migliore.
Il mio nome è Jackie Robinson
Scott Simon
Libro: Copertina morbida
editore: 66thand2nd
anno edizione: 2011
pagine: 170
Nel 1945, mentre le truppe americane si apprestano a rientrare in patria, un coraggioso dirigente dei Brooklyn Dodgers, Branch Rickey, decide di ingaggiare il ventiseienne giocatore nero Jackie Robinson. Fino a quel momento il grande baseball delle Major Leagues era segregato: soltanto i bianchi vi potevano giocare. Ma nel campionato del 1947 Robinson infrange la barriera del colore e diventa il primo afroamericano a giocare nelle Major Leagues. "Il mio nome è Jackie Robinson" ripercorre le tappe di questa prima esaltante stagione di Robinson nei Dodgers. È il racconto di una pagina di storia che ha illuminato le contraddizioni dell'America del secondo dopoguerra, oltre che il toccante affresco di una Brooklyn d'epoca. Ma è soprattutto il ritratto di un grande atleta che ha dovuto affrontare insulti, discriminazioni e minacce di morte solo per poter giocare a uno sport in cui eccelleva. E per questo - l'attesa dell'integrazione sui campi da gioco - che la figura di Robinson ha trasceso la dimensione dello sport per trasformarsi in un'icona della cultura americana. Non a caso il presidente Barack Obama lo include tra i tredici grandi personaggi che con il loro esempio hanno cambiato il corso della storia: "Jackie Robinson ci ha mostrato come trasformare la paura in rispetto".
Il campione
David Storey
Libro: Copertina morbida
editore: 66thand2nd
anno edizione: 2010
pagine: 330
Arthur Machin lavora come operaio in una fabbrica delle industrie meccaniche del signor Weaver e vive, in cambio di pochi soldi e di una mano nei lavori domestici, dalla signora Hammond, una vedova con due bambini. La sua vita cambia quando viene ingaggiato dalla squadra di rugby della cittadina di Primstone; grazie al talento e alla generosità in campo, Arthur diventa l'idolo dei tifosi e contemporaneamente inizia una tormentata relazione amorosa con la sua padrona di casa. Con la sicurezza e spavalderia acquisite giocando a rugby, Arthur combatte nella vita come sul campo; in attesa di riscattarsi, sfida la rassegnazione, la mediocrità e il conformismo che lo circondano. Nel tratteggiare con realismo le personalità dei protagonisti e le loro relazioni, David Storey descrive in modo magistrale l'Inghilterra del Nord degli anni Sessanta, dura, fredda, costantemente grigia per quella cenere delle miniere e delle industrie che tutto tenta di ricoprire, anche i cuori delle persone.
Tenete alte le lanterne
Lakshmi Persaud
Libro: Copertina morbida
editore: 66thand2nd
anno edizione: 2010
pagine: 379
Uno stupro nel sole cocente di Trinidad, seppellito nella memoria dell'unica testimone: Vasti Nadir, allora appena dodicenne. Il ricordo torna in superficie anni dopo, quando Vasti è costretta dalla famiglia ad acconsentire al matrimonio combinato con il violentatore. Nella trance indotta dallo stato di prostrazione in cui cade, le viene in aiuto lo specchio della bisnonna, un bellissimo oggetto appartenuto a un'antica regina. Con un salto indietro nel tempo, Vasti rivive la coraggiosa lotta per la libertà di tre regine indiane, determinate a sfidare la tradizione e i precetti religiosi che condannano le vedove a diventare sati e immolarsi sulla pira del marito per onorarlo anche nella morte. In un succedersi di intrighi e colpi di scena, la protagonista presenza immateriale da un futuro lontano - assiste alla creazione di un nuovo corso, destinato a cambiare le convinzioni sociali sulla vedovanza, che fornirà una speranza di vita migliore a milioni di persone nel continente indiano. Da questa esperienza Vasti trae la forza necessaria per trasformarsi da vittima in microicona di tutte le donne che non vogliono più accettare l'ingiusto esproprio della loro giovane vita. Avvolta dalle immagini di un'India d'altri tempi e di assolati paesaggi caraibici, si snoda la riflessione sul difficile rapporto tra tradizione e progresso. Ma si può veramente cambiare il destino del popolo delle donne, è la domanda? A poco a poco, sembra rispondere a bassa voce Vasti, a poco a poco.
Il sogno del calciatore adolescente
J. J. Armas Marcelo
Libro: Copertina morbida
editore: 66thand2nd
anno edizione: 2010
pagine: 203
Nell'isola di Gran Canaria, negli anni Cinquanta e Sessanta, un gruppo di bambini, poi ragazzi, cresce con una passione irriducibile per il calcio e con il sogno di giocare un giorno nel grande Real Madrid. L'autore è uno di loro, e condivide con i lettori, con naturale confidenza, quel periodo della sua vita, "quando eravamo i migliori", quando l'intera isola si identificava con la Union Deportiva, la squadra vincente che la rappresentava. Così facendo, Armas Marcelo svela un calcio d'altri tempi, dove l'estetica, la fantasia, l'estro individuale erano canoni imprescindibili che riuscivano a prevalere su una concezione burocratica e affaristica del gioco. "Il sogno del calciatore adolescente" coinvolge e commuove, racconta i sogni e le speranze giovanili, l'attesa della giusta opportunità, l'attaccamento alla propria terra, la vita nella Spagna franchista, i ricordi di campioni e partite immortali. Il tutto illuminato, oltre che dal sole delle Canarie, dall'amore per il calcio; anzi, dal "senso calcistico della vita".
Hurricane. Il miracoloso viaggio di Rubin Carter
James S. Hirsch
Libro: Libro in brossura
editore: 66thand2nd
anno edizione: 2010
pagine: 592
Nel 1966 Rubin Carter, pugile nero di ventinove anni, viene arrestato per l'omicidio di tre bianchi a Paterson, New Jersey. Ha così inizio una delle vicende giudiziarie più note e controverse degli Stati Uniti d'America. A favore di Carter, detto Hurricane, "l'Uragano", si attivano interi settori dell'opinione pubblica liberal e molti personaggi famosi, primi fra tutti Muhammad Ali e Bob Dylan, che per Carter scrive una ballata divenuta popolarissima. Ma è il supporto di alcuni anonimi canadesi, appartenenti a una comune, a risultare decisivo per le sorti di Hurricane: dopo aver trascorso in prigione quasi vent'anni, viene definitivamente scarcerato nel 1985. Hurricane non è solo lo scrupoloso resoconto della vicenda giudiziaria e umana di Carter, della sua attesa della libertà, dal carcere e da altri demoni. È anche uno straordinario affresco di quarant'anni di storia americana tra i più intensi, quelli delle tensioni razziali e delle battaglie per i diritti civili. Anni in cui si è cominciato a riconoscere i pregiudizi e a spazzarli via, come fa un uragano.
Fino a diventare uomini
Thomas Brussig
Libro: Copertina morbida
editore: 66thand2nd
anno edizione: 2010
pagine: 82
Qual è il senso del calcio? Perché le donne non ne capiscono nulla? Che rapporto c'è tra il calcio e la teoria dell'evoluzione, la Natura, la storia delle nazioni, la geopolitica, la giustizia, il dramma della disoccupazione, la Borsa? E ancora, cosa significa allenare una squadra giovanile di provincia nella Germania Est, prima e dopo la caduta del Muro? A queste domande dà risposta un allenatore, in un monologo serrato e spontaneo. Non conosceremo il nome dell'allenatore, né quello della ex moglie, del figlio, dei giudici, dei dirigenti, dei politici che popolano la storia. Conosceremo solo due nomi, Energia Börde e Heiko. Per l'allenatore contano solo loro: la squadra e il suo capitano, il cui dramma personale può nuocere anche al gruppo. Allenare i ragazzi, aiutarli a crescere, essere con loro, attendere che diventino uomini: con la squadra e per la squadra, l'allenatore senza nome si realizza e riscatta una vita, appunto, anonima.
Black bazar
Alain Mabanckou
Libro: Libro in brossura
editore: 66thand2nd
anno edizione: 2010
pagine: 224
Il Sederologo si aggira affranto per rue Saint-Denis, Chàteau-Rouge, dove il melting pot - un bazar nero di razze, lingue, stili, musiche, danze - sembra una diaspora africana in miniatura: congolesi, ivoriani, camerunensi, maghrebini e antillani ovvero "i negri albini", j'accuse vivente ai neri d'Africa che li vendettero come schiavi. Tutti insieme a riempire condomini e bar chiassosi come il Jip's. Esule della Repubblica del Congo, raffinato dandy, cultore della scienza dei sederi - dimmi come cammini e ti dirò chi sei -, membro della Società dei Sapeur - i neri che amano vestire bene perché anche "se l'abito non fa il monaco, è comunque dall'abito che si riconosce il monaco" -, il Sederologo è stato piantato dalla donna per l'Ibrido, un primitivo suonatore di tam-tam in un gruppo che non conosce nessuno. Il Sederologo, fedele alter ego dell'autore, ricorre allora alla scrittura tormentata, diaristica, colorita - per attutire il dolore dell'abbandono, la delusione della paternità sfumata. Mabanckou, con umorismo e ironia, mescola finzione e ricordi autobiografici per dire la sua sulla condizione dei neri nella Francia di oggi, specchio di un'integrazione progredita ma difficile: neri divisi come in patria e senza leadership, scettici sull'Unione Africana, ma sempre e comunque fratelli.
La partita perfetta
Michael Shaara
Libro: Copertina morbida
editore: 66thand2nd
anno edizione: 2010
pagine: 163
Billy Chapel è un campione di baseball, uno dei più grandi di sempre. Lancia da diciassette anni per la stessa squadra e la sua carriera sta volgendo al termine. Nel breve spazio di un mattino Billy apprende di essere stato venduto a un'altra squadra e che Carol, la sua fidanzata da quattro anni, ha deciso di lasciarlo per sposare un altro uomo. Lo stesso pomeriggio Billy scende in campo per quella che potrebbe essere la sua ultima partita: tra un lancio e l'altro, tra una giocata e l'altra, ripercorre i momenti salienti della sua vita e arriva infine a realizzare i suoi sogni di atleta e di uomo. L'autore, con una prosa scrupolosa e di impatto, alterna il flusso dei pensieri di Billy a dialoghi serrati e descrizioni in terza persona.
La principessa e il pescatore
Minh Tran Huy
Libro: Libro in brossura
editore: 66thand2nd
anno edizione: 2010
pagine: 189
Un amore perduto è l'emblema della caducità delle cose, della malinconia che avvolge la loro natura temporanea. L'incontro con Nam, giovane in fuga dalla sua terra, spinge la protagonista Lan a confrontarsi con il proprio paese d'origine, quello in cui non è nata - lei, francese benestante - ma dal quale vengono i suoi familiari, esuli della diaspora seguita alla guerra d'Indocina. Le tradizioni apprese dall'amatissima nonna, il rigore e la determinazione dei genitori nell'integrarsi con successo in un paese straniero, la tenacia di Nam nel guadagnarsi la cittadinanza francese, la bellezza e crudeltà del Vietnam, la vergogna di non aver dovuto lottare e avere, ugualmente, tutto: sono i tratti della storia di coloro che oscillano tra mondi diversi, non per scelta ma per fatale accadimento. In un'atmosfera sospesa tra autobiografia e finzione, dove le leggende popolari sono cornice e strumento di interpretazione della vita, Lan diventa il paradigma del disagio della second generation nel rapporto con le origini. Lo stile preciso e garbato della Huy scardina i luoghi comuni sull'identità culturale e sulla riscoperta delle radici. "Il mondo l'avevo conosciuto in francese, leggevo in francese, pensavo in francese. [... ] Si poteva davvero parlare di "radici" quando queste erano state recise il giorno stesso in cui ero venuta al mondo a Clamart?". Sì, perché la forza del passato è una radice feconda che segna il volto per sempre.
Litania di un arbitro
Thomas Brussig
Libro: Copertina morbida
editore: 66thand2nd
anno edizione: 2009
pagine: 92
Uwe Fertig è un importante arbitro di calcio. Uscito dal tribunale dove ha atteso la sentenza di un processo che lo vede doppiamente e contraddittoriamente coinvolto, Fertig si lascia andare a una sferzante invettiva contro tutte le ipocrisie della società. La vita nella Germania Est, quella nella Germania riunificata, i mondi della comunicazione, del calcio, della giustizia e della medicina: Fertig non risparmia niente e nessuno. La ragione autentica di questo sfogo, di questa litania, si rivelerà nella sua drammaticità e potenza solo alla fine, e con essa tutta la disperata umanità dell'arbitro Fertig.