Donzelli: Saggi. Natura e artefatto
Clandestine parentele. La cultura del progetto a fine Novecento
Cristina Bianchetti
Libro: Libro in brossura
editore: Donzelli
anno edizione: 2025
pagine: 176
Gli ultimi decenni del Novecento sono stati segnati da un'esplosione di temi e direzioni di lavoro divergenti e contraddittori che questo libro ripercorre, inseguendo parole, concetti, metafore; indagando progetti editoriali; ricostruendo polemiche e disaccordi. Rintracciando la cultura del progetto dentro le forme tarde dell'avanguardia e nelle storie dei gruppi femministi e omosessuali degli anni Settanta e Ottanta, laboratori di dialogo che allora si dicevano di autocoscienza: pratiche fondate su interpretazioni diverse dell'uguaglianza e dell'appartenenza, sempre a rischio di sfociare in nuove diseguaglianze e contrapposizioni. Nulla o quasi di questo è rimasto. La cultura urbanistica e architettonica è oggi veramente diversa da quella di fine Novecento: diversi i temi che si sono imposti con una certa violenza; diverso il tono radicale di molte posizioni; diversa l'apertura geografica con l'irruzione di culture urbanistiche altre. Non è per una sorta di ricaduta positiva sull'oggi che mi sembra utile ripensare ciò che questo testo ripropone. O per una sorta di disistima del presente che troppo spesso sfocia in una drammaturgia del declino. Obiettivo è, più semplicemente, collocarsi in un atteggiamento pratico di ascolto di posizioni che hanno disegnato l'urbanistica italiana. Consapevoli di una capacità parziale e limitata, sempre insufficiente a ricostruire l'intero intreccio di discorsi e di pratiche che accompagnano il progetto. Qualcosa la cui utilità si misura nelle riflessioni che genera. E sta quindi a chi legge accertare. Questo libro è un omaggio alla cultura progettuale degli ultimi decenni del Novecento nell'apertura di temi che la connota, nella disarticolazione delle posizioni, nelle ambizioni certo sproporzionate al peso esercitato. Una cultura progettuale che non è riconducibile a un unico sistema di valori, a una raccolta selezionata di biografie esemplari, a qualche racconto edificante.
Rigenerazione urbana e territoriale. Un sussidiario
Libro: Libro in brossura
editore: Donzelli
anno edizione: 2025
pagine: 256
C’è un’evidente continuità tra il volume che qui si presenta nella collana dei «Saggi» e la fortunata edizione delle «Saggine» che è stata proposta nel 2022 all’attenzione dei lettori sotto l’insegna di "Rigenerazione urbana. Un glossario". Ci sono anche importanti segnali di novità, in un mondo e in un tempo che fanno dell’innovazione la propria insegna. La nuova edizione, facendo tesoro dell’esperienza, si propone con una diversa articolazione e anche con qualche maggiore ambizione. Ne è evidente testimonianza la trasformazione del titolo, che ha voluto esplicitare, accanto a quella «urbana», la dimensione «territoriale» della rigenerazione, e che, per qualificare la sua natura, è passata dalla figura icastica e un po’ erudita del glossario a quella più umile e colloquiale del sussidiario. Sussidiario, per il dizionario Treccani, è un aggettivo con il quale denotiamo ciò «che serve di sussidio, di aiuto; che costituisce un mezzo complementare e integrativo per qualcos’altro»; più specificamente è «manuale, libro: il sussidiario, testo che nelle scuole elementari integra il libro di lettura e l’insegnamento del maestro nelle varie materie di studio». Diventando sussidiario, il glossario accetta innanzitutto la metafora che interpreta la rigenerazione urbana e territoriale essenzialmente come un processo educativo nel quale si rivolgono suggerimenti e suggestioni piuttosto che ordini e direttive. Sussidiario come deposito di consapevolezze che aspirano a diventare riferimenti e «linee guida» per l’elaborazione laboratoriale che ogni singolo percorso di rigenerazione si darà, nei tempi e nei modi che qualificano la propria diversità come originale ricombinazione di significati ed elementi che, in diversi contesti, hanno già avuto altra veste e altre vite.
I servizi di prossimità come beni comuni. Una nuova prospettiva per la montagna
Libro: Libro in brossura
editore: Donzelli
anno edizione: 2024
pagine: 288
Negli ultimi anni, e con maggiore intensità a partire dall’esplosione della pandemia, si sono registrati fenomeni di mobilità dalla città verso la montagna. Sempre più, abitanti delle aree urbane hanno scelto di trasferirsi in località di valle, spesso marginali e spopolate, per sfuggire alle città, percepite come malsane e pericolose, per promuovere nuove attività o per approfittare del telelavoro in una quotidianità più vicina alla natura. La prossimità crea legami sociali che strutturano la vita quotidiana degli individui, ma il ruolo e il rapporto con la dimensione geografica, relazionale e della quotidianità può variare a seconda del quadro storico e quindi degli specifici ambiti economici, sociali, politici e culturali. In quale misura la marginalizzazione socioeconomica e territoriale che tocca molte aree dello spazio alpino è legata al depotenziamento subìto negli ultimi decenni dai servizi di prossimità (negozi, bar, posta, scuole, presidi sanitari) presenti in questi territori? E come l’odierno dibattito attorno ai «beni comuni» può essere la premessa per una loro rigenerazione? Il volume cerca di rispondere a queste domande attraverso contributi che, da prospettive diverse, esaminano il ruolo dei servizi di prossimità nelle traiettorie storiche e nelle attuali realtà delle comunità montane. Allo stesso tempo, dà voce a un ventaglio di esperienze al cui centro vi sono le varie e sfaccettate declinazioni, forme e funzioni assunte dai servizi di prossimità.
L'architettura. La differenza italiana
Alberto Ferlenga
Libro: Libro in brossura
editore: Donzelli
anno edizione: 2023
pagine: 208
Qual è il ruolo dell’architetto nell’epoca di passaggio che stiamo vivendo? La situazione attuale rende incerto il futuro di questa professione, almeno nelle forme che abbiamo conosciuto sino ad oggi. Eppure, si sostiene nel volume, mai come in questi tempi la figura dell’architetto è cruciale, e la sua importanza è direttamente proporzionale ai rischi che corre l’ambito in cui tradizionalmente si svolge la sua azione, vale a dire le città e i territori. Imprescindibile è però un ripensamento della «cassetta degli attrezzi», degli strumenti, pratici e teorici, più adatti ad affrontare una situazione nuova: l’evidenza assunta dai fenomeni di modificazione ambientale ha infatti cambiato, anche per l’architettura, il quadro di riferimento, rendendo necessaria una riflessione su quale sia la cultura più adeguata a contrastarne gli effetti e a produrre comunque qualità. Da questo punto di vista il contesto italiano, più di altri, si offre come estremamente propizio, favorito com’è da una consolidata tradizione progettuale e di studi nel campo dell’architettura, dalla viva presenza di modelli insediativi e da un virtuoso intreccio di componenti naturalistiche e storiche: il nostro paese può costituire una base di riferimento per ri-definire le basi conoscitive necessarie in questi nuovi tempi. Anche la frammentarietà congenita – unita alla qualità – che caratterizza il patrimonio italiano di idee, pratiche, luoghi, può rivelarsi particolarmente idonea ad affrontare i temi generali posti da un panorama globale sempre più frantumato e al contempo omologato, che sembra aver perso la capacità di comprendere i nessi esistenti tra ambienti di vita e benessere umano, emergenze ambientali e qualità estetica di città e paesaggi.
Dalla qualità alla sostenibilità. Il contributo di Icmq alla qualificazione delle costruzioni
Alfredo Martini
Libro: Libro in brossura
editore: Donzelli
anno edizione: 2023
pagine: 256
Il volume ripercorre l’evoluzione di un aspetto rilevante del mercato delle costruzioni, quello della qualificazione dei diversi operatori, dai produttori di materiali e di tecnologie alle imprese di costruzioni, dalle società di progettazione ai professionisti e alle maestranze, così come delle opere edili, siano essi edifici o infrastrutture. La ricostruzione delle vicende che hanno caratterizzato il mercato e l’industria edilizia evidenzia l’impatto determinante avuto sul tessuto imprenditoriale, così come sulle relazioni tra mercato e il sistema istituzionale e della pubblica amministrazione, da parte degli effetti di Tangentopoli prima e successivamente del boom edilizio della fine degli anni novanta e della grande crisi finanziaria del primo decennio di questo secolo, a cui si è aggiunta la pandemia. Con il risultato di determinare una riconfigurazione del modo stesso di fare impresa, di produrre e di costruire, che si è sempre più orientato, anche grazie agli indirizzi dell’Unione europea, verso la sostenibilità. In questo percorso emerge il ruolo di un organismo di certificazione come Icmq, l’Istituto di certificazione e marchio qualità per prodotti e servizi per le costruzioni, che dagli anni ottanta si è affermato come il principale attore nella verifica qualitativa, diventando un riferimento per l’intero settore edile. La capacità di Icmq di anticipare le nuove esigenze relative alla sostenibilità e l’evoluzione normativa e di indirizzo a livello europeo ha fatto sì che oggi gli venga riconosciuto da un mercato ben più ampio di quello rappresentato dall’edilizia un ruolo di riferimento in quanto fornitore di soluzioni, strumenti e percorsi volti a consentire di misurare i risultati raggiunti, così da valorizzare gli investimenti verso una sempre maggiore sostenibilità sia ambientale che sociale.
Il giardino biopolitico. Spazi, vite e transizione
Paola Viganò
Libro: Libro in brossura
editore: Donzelli
anno edizione: 2023
pagine: 280
Architettura e urbanistica hanno certamente a che fare con la vita, ma la frequenza del suo richiamo all’interno di discorsi e pratiche progettuali è molto variata nel tempo. La riflessione biopolitica di Michel Foucault, estesa all’urbanistica moderna da Bernardo Secchi nel suo ultimo scritto dedicato alla tradizione europea di disegno urbano, illumina una fondamentale chiave di lettura della relazione instabile e composita tra spazio, vita e potere. Paola Viganò riparte da questi ragionamenti e li porta alle loro estreme conseguenze. L’ipotesi della transizione ecologica e sociale come nuovo progetto biopolitico colloca questo libro in un ampio quadro concettuale, chiarendo la rinnovata centralità della vita in ogni ricerca sul futuro dello spazio alle diverse scale. Il libro discute dei modi nei quali il suo progetto può contribuire a dare forma ad un’azione biopolitica affermativa, di emancipazione sostanziale; considera lo spazio un capitale collettivo, supporto, agente essenziale per adattare la nostra vita a condizioni profondamente cambiate. Al di là della crisi ecologica e della nuova coscienza che l’accompagna, Paola Viganò riporta in luce la complessa relazione tra spazio e vita, tra corpi, popolazioni, spazio e potere; la sua centralità nel presente e nel futuro del progetto della città.
Storia contro storie. Elogio del fatto architettonico
Carlo Olmo
Libro: Libro in brossura
editore: Donzelli
anno edizione: 2023
pagine: 240
Se si entra oggi in una libreria, è arduo trovare una sezione, anche piccola, dedicata all’architettura e alle sue storie. Non solo, ma quei pochi libri che si trovano sono monografie o studi di esempi particolari e inediti di opere per lo più sconosciute. Ma forse l’architettura non è quella che oggi si presenta. La specializzazione ha creato enclaves che proteggono studiosi accaniti di «particolari», con le loro regole, le loro riviste, spesso un loro linguaggio all’apparenza universale, in generale un inglese quasi primitivo. L’architettura non è questa, e ancor meno lo è la sua storia. Il libro tenta, muovendosi contro le specializzazioni e i loro privilegi, di riportare l’architettura a quello straordinario insieme di idee, progetti, segni, errori, costruzioni, usi, trasformazioni, restauri, simboli, che solo se intrecciandoli restituiscono cosa è il fatto architettonico. Per abbozzare almeno questa strada, Carlo Olmo ha scelto due «scritture» di riferimento che offrissero insieme una continuità e una ricerca di un’unità dell’oggetto architettura: i Paralipomena dei Passagenwerk di Walter Benjamin e il Finnegans Wake di James Joyce. Una scelta difficile, faticosa, essenziale per mettere alla prova una scrittura e un’organizzazione unitaria. Storia contro storie è infatti una narrazione che scorre senza interruzioni e tenta di restituire la passione per un «fatto» così straordinario come l’architettura, con le sue imperfezioni che ne costituiscono le vere declinazioni. Il libro offre al lettore tre possibili percorsi: attraverso i paragrafi, il testo e le note, perché ogni fatto storico ha bisogno di fonti da indagare, di argomentazioni da costruire e di prove su cui fondare le proprie affermazioni. Andare contro un mainstream così diffuso non è comodo, ma è oggi quanto mai necessario, e non solo per la storia dell’architettura.
Vivere o morire di rendita. La rendita urbana nel XXI secolo
Barbara Pizzo
Libro: Libro in brossura
editore: Donzelli
anno edizione: 2023
pagine: 272
Può una città vivere di rendita? Cosa accade quando l’idea di poter vivere di rendita si diffonde come fosse una possibilità per tutti, anzi, quasi come se non ci fossero alternative? Quando i tipi di rendita, i meccanismi che la producono, le sue provenienze, i suoi intrecci sembrano moltiplicarsi, divenire sempre più dominanti rispetto ad altre forme di produzione di ricchezza e ad altre possibili relazioni sociali? Quali sono le implicazioni dell’inedita espansione delle logiche dei rentier? Nella città del XXI secolo la rendita sta assumendo un peso preponderante; non è un «dato» ma il risultato di scelte, quindi un fatto politico, imprescindibile fattore esplicativo delle trasformazioni urbane: delle logiche che le guidano, degli obiettivi verso cui tendono, degli esiti socio-spaziali che determinano, della qualità dell’ambiente costruito che producono. Ed ecco il caso di Roma: una città disegnata in profondità dalle logiche della rendita, che sempre di più vive delle sue molte rendite (a cominciare da quelle estratte dal suo immenso patrimonio storico e ambientale), in cui si è reso evidente cosa fosse o potesse essere il «capitalismo dei rentier» prima ancora che venisse chiamato con questo nome. Ma Roma non è un’eccezione: al contrario, essa può essere considerata esempio della traiettoria che un numero crescente di città e di economie urbane sta seguendo, in Italia e nel mondo, un modello fondato sulla rendita e sul suo moltiplicarsi proteiforme. In realtà, non tutti possono vivere di rendita. Le nostre città possono invece morirne.
Le mura di Troia. Lo spazio ricompone i corpi
Cristina Bianchetti
Libro: Libro in brossura
editore: Donzelli
anno edizione: 2023
pagine: 142
In che modo il corpo si inscrive nell’orizzonte del progetto urbano e delle sue pratiche? È questa la domanda di fondo da cui si sviluppa il libro. Questione cruciale che ne genera altre: come uscire dalla trappola dell’analogia organica – la cui ombra si allunga fino a noi – tra la perfezione dell’uomo vitruviano e l’imperfezione di Frankenstein? Come dare conto del carattere politico del rapporto tra corpi e spazi nell’azione di progetto? Un tema ampio e imprendibile, esplorato nel volume dapprima attraverso un’interrogazione sul senso di un percorso individuale dentro una storia più generale. Quindi appoggiandosi a robuste ontologie politiche che fanno riferimento al pensiero di Antonin Artaud, Gilles Deleuze, Michel Foucault, Ernesto de Martino per costruire cartografie relazionali del rapporto tra il corpo e lo spazio. Cartografie che partono dai corpi, tracciano i modi e i luoghi del muoversi, delle vulnerabilità, dei desideri. Infine rileggendo progetti esemplari: il progetto dell’antipsichiatria radicale degli anni sessanta, il progetto funzionalista nella sua forma più luminosa; il progetto della transizione, attorno a cui oggi si addensano domande e congetture. Lo scopo è guardare al progetto urbanistico e alle sue pratiche da una prospettiva che ha al centro il corpo, per indagarne gli scenari inaspettati che si aprono quando il punto di vista non è più quello dell’attore, del decisore, del tecnico, ma di un corpo non riducibile alle sue astrazioni. Il modo interrotto, allusivo e incerto in cui affiora il tema, l’inconsapevolezza che attorno ad alcuni snodi si ispessisce invece di diradarsi, l’ostinazione del vedere nel rapporto tra corpo e spazio un nucleo fondamentale per ragionare di architettura e urbanistica sono i tratti di un libro che vuole raccontare un programma di ricerca, esasperandone i tratti e i riferimenti.
Fare urbanistica oggi. Le culture del progetto
Libro: Copertina morbida
editore: Donzelli
anno edizione: 2022
pagine: 266
Il volume restituisce un confronto sull'urbanistica in Italia oggi e sull'idea del progetto che cambia, sensibile ai temi che attraversano la condizione contemporanea, con specifico riferimento alle culture, alle pratiche, all'insegnamento e alla ricerca. Si tratta di una prima ricognizione sui molti modi di declinare la disciplina. Dai ventuno saggi qui raccolti emerge un'idea ampia e multidimensionale di progetto come attitudine a prefigurare visioni di futuro, come sguardo esplorativo e interpretativo che produce conoscenza, come sistema di azioni tecnicamente pertinenti, come campo di interazione sociale e di conflitto, come capacità di elaborazione di strumenti multiscalari e integrati di pianificazione del territorio e della città. Un'idea costantemente riferita allo spazio fisico e sociale della città, alle esplorazioni possibili del campo del visibile, alle sensibilità per la morfologia urbana e territoriale, per i paesaggi, per i territori palinsesto. Un'idea di progetto, dunque, in grado di recuperare una tradizione culturale italiana ricca di senso, per mettere sistematicamente in tensione spazio e società, con specifica attenzione ai contesti culturali e materiali intesi come riflesso della società, delle economie e delle istituzioni. Il governo del territorio e delle città ha crescente necessità di sperimentare forme di progetto più flessibili, duttili, contestuali e adattive, per far fronte a questioni sociali emergenti - come il calo demografico e l'andamento recessivo dell'economia, la crisi di welfare nelle grandi aree urbane, l'incipiente condizione di peri-urbanizzazione della campagna, l'emergenza dei temi ambientali e della transizione ecologica - ma anche per presidiare in modo nuovo temi consolidati, come le grandi trasformazioni urbane e l'elaborazione di nuove forme di masterplan, fortemente condizionati dalla finanziarizzazione del settore immobiliare: questioni rilevanti da cui l'urbanistica è sospinta e sfidata a revisionare paradigmi e a formulare prospettive metodologiche innovative. Presentazione di Maurizio Tira.
Coste in movimento. Infrastrutture ambientali per la rigenerazione dei territori
Libro
editore: Donzelli
anno edizione: 2022
pagine: 256
Questo libro intende rimettere al centro dell'attenzione delle politiche territoriali e del progetto urbanistico il tema della qualità ecologica delle coste, intese come infrastrutture ambientali e di servizio per la rigenerazione dei contesti territoriali. Le coste sono geografie mobili e fragili il cui stato di salute appare sempre più minacciato dagli effetti pervasivi della pressione antropica e delle crisi congiunturali in atto. Nel nostro paese, oltre il 30% della popolazione nazionale vive in aree costiere; le città sul mare occupano il 13% del territorio nazionale; la densità di urbanizzazione nei cinquecento metri dalla linea della battigia è pari a cinque volte la media nazionale. L'effetto antropico produce ricadute negative sugli equilibri ambientali dei sistemi costieri, determinando un decremento della qualità dei servizi eco-sistemici necessari alla vita degli organismi, compresa quella degli uomini. I cambiamenti climatici hanno accentuato le dinamiche di innalzamento delle maree, di ingressione marina, di subsidenza ed erosione, d'inquinamento dell'aria e dell'acqua.
Territori in trasformazione. Il caso dell'Alta Gallura
Lidia Decandia
Libro: Copertina morbida
editore: Donzelli
anno edizione: 2022
pagine: 336
Il libro, a partire dalla consapevolezza che le statistiche con cui siamo abituati a interpretare i territori non bastano perché non ci aiutano a cogliere i momenti di passaggio, ci invita a praticare un altro sguardo. Uno sguardo attento agli scintillii, agli stadi iniziali delle trasformazioni, su cui occorrerebbe soffermarsi per comprendere il divenire. Lo fa attraverso lo studio di una particolare area interna della Sardegna: l'Alta Gallura. Un contesto ultra periferico, secondo le categorie della Strategia nazionale per le aree interne; una delle aree meno illuminate del contesto nazionale, che si distende alle spalle del mondo delle luci della città costiera. L'autrice, facendosi guidare dagli indizi, dalle storie minime, dai dettagli, scopre che quel territorio buio è una realtà brulicante, in cui sottotraccia spingono sopravvivenze, forze ed energie che lavorano per produrre cambiamento. Raccoglie storie, progetti, osserva luoghi, forme di produzione, rileva il riemergere di sommovimenti provenienti dal sottosuolo della storia, e prova a far venire fuori l'immagine inespressa che queste linee di tendenza sembrano suggerire, mettendo in guardia sui pericoli che si annidano alla superficie del presente.