Donzelli: Interventi
South working. Per un futuro sostenibile del lavoro agile in Italia
Libro: Libro in brossura
editore: Donzelli
anno edizione: 2022
pagine: 192
Relegato fino poco tempo fa a un ambito sperimentale, il lavoro da remoto ha avuto un'improvvisa e massiccia diffusione a seguito della pandemia per contrastare l'aumento dei contagi da Covid-19 e permettere il proseguimento dell'attività economica. L'impatto della diffusione dello smart working sul mercato del lavoro, seppur con caratteristiche del tutto emergenziali, è stato dirompente e ha consentito modalità di svolgimento della prestazione lavorativa un tempo inimmaginabili. Per la prima volta la rottura dell'unità di spazio, tempo e azione apre prospettive nuove: il lavoro può essere svolto anche lontano dalla sede del datore di lavoro. È qui che si innesta il fenomeno del South working come prospettiva dalla quale valutare le implicazioni di quello che è probabilmente l'effetto più importante e duraturo della pandemia dal punto di vista socio-spaziale: la diffusione del lavoro a distanza. Per decenni sempre più giovani sono emigrati dalle aree marginalizzate, dal Sud e dalle aree interne, in cerca di opportunità di studio o di lavoro nei grandi centri urbani del Centro-nord, ma oggi la componente digitale e tecnologica permette un approccio diverso al lavoro a distanza.
Dalla valigia di cartone al web. La rete sociale degli italiani in Svizzera
Toni Ricciardi, Sandro Cattacin, Irene Pellegrini
Libro: Copertina morbida
editore: Donzelli
anno edizione: 2022
pagine: 108
Chi sono le italiane e gli italiani che vivono oggi in Svizzera? Come è cambiata la loro presenza? Le associazioni in migrazione, molto attive in passato e particolarmente diffuse in Svizzera rispetto agli altri paesi, vi svolgono ancora un ruolo o sono forme di organizzazione superate? Sono gli interrogativi alla base di questo lavoro, che interseca la storia all'analisi sul campo. Nonostante la Svizzera sia l'unico paese al mondo in cui l'italiano è riconosciuto come una delle lingue ufficiali, la sua diffusione, soprattutto dal secondo dopoguerra, è dovuta principalmente alla crescente presenza della comunità italiana. Una comunità che attualmente conta quasi 700 000 persone, di cui più della metà con la doppia cittadinanza, e che rappresenta la terza collettività italiana nel mondo. Una presenza storica che ha cambiato pelle: ha lasciato le valigie di cartone per affidarsi sempre più al web. Chi oggi decide di vivere in Svizzera trova un clima sociale aperto, dove l'italianità non è più un ostacolo, ma si è trasformata in opportunità e risorsa
Etica e Intelligenza artificiale. Il caso sanitario
Chiara Mannelli
Libro: Copertina morbida
editore: Donzelli
anno edizione: 2022
pagine: 115
Cos'è l'intelligenza artificiale (IA)? Protagonista di intensi dibattiti negli ultimi anni, questa realtà assume, nell'opinione pubblica, una molteplicità di profili profondamente eterogenei. C'è chi saluta con entusiasmo lo sviluppo dell'IA riponendo nell'automazione poteri salvifici e chi, dalla parte opposta, scongiura l'avvento dei temibili robot, macchine potenzialmente in grado di esercitare il loro dominio sulla specie umana. Siamo ancora lontani dall'esistenza di una macchina in grado di avere sentimenti e autocoscienza, eppure lo straordinario progresso compiuto dall'IA permea in maniera profonda la nostra società con significative trasformazioni a livello sanitario, economico ed etico che sollevano urgenti interrogativi. Come dimostrano molti esempi in ambito sanitario proposti nel testo, l'affidabilità e l'accuratezza dei processi di IA sono, in alcuni contesti, superiori rispetto a quelli umani. Tale aspettò è, tuttavia, alimentato dalla convinzione che PIA costituisca una realtà indipendente dall'essere umano, sempre in grado di fornire risultati accurati, neutri e oggettivi. Ma tale prospettiva, oltre ad aprire a pericolose derive di dogmatismo, può restituire una visione distorta della realtà celando, dietro la magia dell'automazione, la componente umana dell'IA. È in tale ottica che viene affrontata una riflessione sulle implicazioni etiche dello sviluppo dell'IA per comprendere, innanzitutto, quanto ciascuno, ogni giorno, interagisca con tale dimensione, la cui efficienza dipende necessariamente dalla quantità e dalla qualità dei dati che noi utenti - anche inconsapevolmente - forniamo. Coniugando attualità e analisi, attraverso un linguaggio chiaro e privo di tecnicismi, il volume offre degli spunti di riflessione per mettere a fuoco la realtà dell'IA, il suo straordinario potenziale, nonché i rischi e i limiti che la caratterizzano, al fine di incoraggiarne uno sviluppo inclusivo, sostenibile e responsabile.
L'università nella lotta alle mafie. La ricerca e la formazione
Libro: Copertina morbida
editore: Donzelli
anno edizione: 2021
pagine: 256
L'impegno delle università italiane nella formazione alla legalità e nella ricerca sulle mafie è al centro di questa indagine curata da Stefano D'Alfonso e Gaetano Manfredi. Per la prima volta vengono messi a disposizione dati che consentono di conoscere il quadro complessivo della didattica e della ricerca dedicate a questo tema, in cui ventinove studiosi di diverse aree scientifiche e differenti atenei ragionano sullo stato dell'arte dell'impegno dell'università nella lotta alle mafie, mettendone in luce i punti di forza e di debolezza. Le riflessioni avanzate fanno emergere la dinamicità del contesto territoriale e culturale su cui insistono gli atenei nonché modalità di interazione che intrattengono con la sfera locale e nazionale. Allo stesso modo, appaiono importanti le aspettative che a vari livelli il contesto matura nei confronti dell'università: soprattutto in termini di domanda di conoscenza circa gli strumenti da adottare nel contrasto alle mafie. La ricerca rivela la presenza di un notevole capitale di conoscenze negli atenei italiani, un «tesoro nascosto» da valorizzare per trovare una più consapevole posizione nel campo dell'azione antimafia.
Le città sono la soluzione. Un viaggio nell'Italia dei comuni innovativi
Simone D'Antonio, Paolo Testa
Libro: Copertina morbida
editore: Donzelli
anno edizione: 2021
pagine: 176
Questo volume presenta al pubblico un viaggio nell'Italia delle grandi, medie e piccole città che, attraverso interventi capaci di migliorare la qualità della vita degli abitanti, hanno scelto di confrontarsi con altre realtà urbane europee. Un diario di bordo del percorso compiuto da amministrazioni e comunità che hanno saputo mettersi in gioco, per affrontare alcuni tra i temi di maggiore impatto dell'agenda politica europea. Le città sono i luoghi in cui avvengono le sfide principali del nostro tempo, ma anche quelli in cui emergono le soluzioni più interessanti, sviluppate in molti casi attraverso la collaborazione tra pubbliche amministrazioni e comunità locali. I processi di partecipazione civica contribuiscono in maniera decisiva a rendere le città italiane ed europee più sostenibili, più eque e produttive. È in tal senso che l'Europa ha supportato con numerosi programmi, come Urbact e Urban Innovative Actions, la realizzazione di una serie di azioni innovative, favorendo soprattutto la sperimentazione di politiche integrate capaci di promuovere lo sviluppo urbano sostenibile a partire dalle esigenze concrete delle persone. Prefazione di Antonio Decaro.
Rivoluzione umanista. La cura italiana al disagio globale
Romano Benini
Libro: Copertina morbida
editore: Donzelli
anno edizione: 2020
pagine: 288
Ci stiamo ormai abituando a sopravvivere in un contesto di difficoltà permanente: ambientale, economica, finanziaria e anche sanitaria. Crisi di ogni tipo si susseguono senza sosta. Questo accade perché il modello - sociale, economico, culturale - è degenerato, diventando incontrollabile. Un circolo vizioso collega la speculazione finanziaria alla mancanza di lavoro, i problemi economici ai disastri climatici, l'inquinamento alla diffusione di malattie ed epidemie. A causare tutto questo è la crisi dei valori dell'ultimo capitalismo. L'etica dell'efficienza produttiva e finanziaria, che ha determinato decenni di crescita economica e ha consentito l'accesso alla conoscenza e allo sviluppo sociale per larghe fasce della popolazione, non è più in grado di svolgere la sua funzione. Questo modello nel corso del tempo ha tolto centralità all'uomo, sostituendolo con il denaro e poi con le tecnologie. L'unica via d'uscita è rifondare la società su basi etiche diverse: non è possibile rimanere sani in un mondo malato.
Testimoni di violenza. La camorra e il degrado sociale nel racconto di dieci detenuti
Giovanni Starace
Libro
editore: Donzelli
anno edizione: 2020
pagine: 144
La vita quotidiana di persone appartenenti a organizzazioni criminali, le loro relazioni affettive, i rapporti tra la gente comune e la camorra, la vita interna ai clan e le relazioni tra di loro: questo libro schiude prospettive nuove sull'universo camorristico indagandone una dimensione inedita, il mondo interiore dei suoi protagonisti. Frutto di incontri periodici, durati più di un anno, con un gruppo di detenuti di un reparto di massima sicurezza del carcere di Poggioreale, il volume raccoglie itinerari biografici e racconti schietti e disincantati della realtà di questi detenuti. Emerge un mondo composito, fatto di persone comuni e di individui parzialmente collusi con il mondo criminale, ma anche di soggetti appartenenti a quelle organizzazioni che riempiono le cronache dei quotidiani, in un quadro che rovescia le visioni stereotipate in cui la camorra è descritta come un fenomeno totalmente egemone in un contesto ad essa assoggettato. Quando si entra nel cuore della vita dei clan, ne scaturisce una rappresentazione che si rivela sorprendente per quanto è critica e a tratti feroce.
L'economia percepita. Dati, comunicazione e consenso nell'era digitale
Dino Pesole, Roberto Basso
Libro: Copertina morbida
editore: Donzelli
anno edizione: 2019
pagine: 191
L'affermazione di Trump negli Stati Uniti, l'avanzare di partiti ostili al progetto europeo, la vittoria della Brexit, la nascita del primo governo dichiaratamente populista in Italia: nel volgere di soli due anni, il consenso dei cittadini nelle democrazie liberali si è spostato verso chi promette risposte semplicistiche e soluzioni immediate alle sfide di un mondo diventato sempre più complesso. Quale ruolo hanno giocato le politiche economiche in questo cambiamento? Nonostante i dati macroeconomici segnalino l'uscita dalla crisi, aumenta l'insoddisfazione dei cittadini. Come si spiega questo paradosso? Ha a che fare con il sensazionalismo dell'informazione e con il fiume di notizie false nei social media? Ma non dipenderà anche dal senso di ingiustizia determinato dall'aumento vertiginoso delle disuguaglianze? Un comunicatore istituzionale e un giornalista economico guidano il lettore attraverso una realtà articolata e in continuo cambiamento, con l'obiettivo di fissare alcuni punti fermi. Ripercorrono le trasformazioni della nostra epoca che hanno contribuito a disorientare i cittadini, indagano il fenomeno dell'insofferenza contro il sapere, il ruolo spesso ansiogeno dell'informazione, la difficoltà di affermare un modello di comunicazione basato su dati oggettivi, a fronte di una politica che accorcia sempre di più il proprio sguardo verso la prossima scadenza elettorale. Grazie a un'analisi dettagliata del cosiddetto ciclo della notizia, gli autori ricostruiscono l'impatto della disinformazione e delle fake news sull'opinione pubblica, ma anche quello delle false illusioni ingenerate da proposte economiche irrealizzabili, sebbene presentate in nome dell'interesse degli elettori.
Europa matrigna. Sovranità, identità, economie
Thierry Vissol
Libro: Copertina morbida
editore: Donzelli
anno edizione: 2019
pagine: 231
L'Unione europea non è il Santo Graal. Come tutte le creazioni umane ha pregi e difetti: gli inglesi, che hanno scelto di uscirne, stanno dimostrando quanto sia difficile e costoso rinunciare ai benefici che questa appartenenza comporta. Nonostante ciò, molti cittadini europei la criticano, a volte a giusto titolo a volte meno, senza tuttavia avere la percezione dei vantaggi che essa assicura. Prova ne è l'ondata di malcontento antieuropeista che sta montando in molti Paesi dell'Ue. Partiti nazionalisti, sovranisti, a volte apertamente razzisti e xenofobi, non fanno più paura e, stando ai sondaggi, attirano un elettore su tre. La loro base è alimentata dalla rabbia e dalla sfiducia crescente verso i partiti tradizionali, ritenuti incapaci di rispondere alle richieste di cambiamento. Queste rivolte contro il vecchio ordine politico, contro un mondo globalizzato e senza confini dal quale si sentono esclusi, portano alla rivendicazione di un ritorno a sovranità nazionali chiuse nonché al rifiuto di una governance di Bruxelles. Così, l'Ue è percepita come una matrigna che avanza pretese senza dare nulla in cambio. La realtà però è ben diversa. Pochi politici hanno il coraggio di dirlo e i media tendono a inseguire il rumorio delle pulsioni eversive che fioriscono sui social invece di raccontare ciò che funziona o come funziona. Questo libro analizza i grandi temi del dibattito sull'Europa (l'identità nazionale, la sovranità, la questione demografico-migratoria e la crisi economica) e cerca, appoggiandosi anche sulla storia, di rispondere alle accuse che a essa vengono mosse da ogni parte. Pur avendo ben chiari i limiti dell'Unione europea, Thierry Vissol ci racconta che cosa può offrirci questa così bistrattata «matrigna», invitandoci a considerarla non tanto un problema ma come l'unico modo per preservare veramente la nostra identità e sovranità. Una grande opportunità, che necessita di lungimiranza, impegno e immaginazione.
La parabola d'Europa. I trent'anni dopo la caduta del Muro tra conquiste e difficoltà
Marco Piantini
Libro: Copertina morbida
editore: Donzelli
anno edizione: 2019
pagine: 197
In un periodo quanto mai cruciale, in un anno che vede appuntamenti importanti - dal trentennale della caduta del Muro di Berlino alle elezioni europee -, l'Italia rischia di defilarsi dal grande progetto di pace e progresso cui aveva dato vita in uno dei momenti più drammatici della storia del continente. È l'intero destino dell'Europa unita, in realtà, a essere in crisi. La parabola d'Europa è chiara, e il suo declino sembra inarrestabile: in bilico tra il pericolo di implosione e la trasformazione in un'Europa delle nazioni. Ma è davvero così? Cos'è che non ha funzionato in questi decenni? E soprattutto: siamo in tempo per recuperare un'idea politica di Europa, come motore di progresso democratico e sociale? E l'Italia potrà dire ancora la sua in questo processo? Attraverso una lucida analisi dei trent'anni trascorsi dal crollo del Muro, del rapporto tra Germania e Italia nonché delle trasformazioni di Berlino e della società e della politica europee - tedesca e italiana in particolare - prima e dopo il 1989, Marco Piantini individua gli errori e i passi falsi commessi dall'Europa, ma anche le conquiste e le basi da cui ripartire. È necessario innanzitutto riconnettersi con il paese reale, che esprime scontento nei confronti dell'Europa, ma al tempo stesso ha una fortissima «aspettativa europea», che la politica non riesce a cogliere appieno. Occorre rimettere mano al cantiere dell'Europa sociale, promuovendo nuove forme di partecipazione a livello europeo: una democrazia rappresentativa che poggi anche su un maggiore coinvolgimento dei cittadini, inserendo la consultazione nell'alveo di strutture di discussione e consultazione. Far crescere insieme partiti europei e una cultura della partecipazione civica. Rafforzare il ruolo del Parlamento europeo, impedire lo svuotamento del processo di integrazione e rilanciare il riformismo: sono questioni rilevanti, che possono determinare il segno della prossima legislatura europea e rispetto alle quali l'Italia può e deve ritrovare il suo ruolo da protagonista. Prefazione di Giorgio Napolitano e Giuliano Amato.
La sfida della democrazia. Uguaglianza, partecipazione, lotta alla povertà. Rapporto ActionAid 2018 L'Italia e la lotta alla povertà nel mondo
Libro: Copertina morbida
editore: Donzelli
anno edizione: 2018
pagine: 175
L'Italia e la lotta alla povertà nel mondo è la pubblicazione annuale che ActionAid realizza a partire dagli anni duemila per proporre una delle prime valutazioni sistematiche della cooperazione internazionale del nostro paese, in chiave di trasparenza e accountability. L'edizione attuale si arricchisce di un tema molto sentito dall'organizzazione, a partire dal quale ha costruito la propria strategia per i prossimi dieci anni: la qualità della democrazia. Lo scopo è promuovere e animare spazi di partecipazione democratica, coinvolgendo persone e comunità nella tutela dei propri diritti, e sfidando la nuova legislatura a impegnarsi in questo senso. Frutto di un rigoroso lavoro di ricerca, dal quale emergono dati aggiornati sulla povertà nel nostro paese, il rapporto mostra che in Italia, come nel resto dell'Occidente, negli ultimi quindici anni le disuguaglianze economiche sono cresciute. Al pari sono aumentate quelle sociali: non tutti possono avere accesso ai servizi fondamentali, e quelli erogati non hanno per tutti la stessa qualità. Si acuiscono, di conseguenza, anche le disuguaglianze di riconoscimento: il ruolo, i valori, le aspirazioni di ogni persona non sempre e non ovunque vengono riconosciuti dalla collettività e dalla politica. Tali disuguaglianze non sono un esito naturale dei rapporti economici e del progresso tecnologico: è necessario identificarne le cause nei processi di formazione della ricchezza, nelle politiche macroeconomiche e di regolamentazione, nelle politiche di sviluppo oltre che nel cambiamento del senso comune. Chi non ha reddito e ricchezza, chi non può accedere ai servizi fondamentali o accede a servizi di scarsa qualità e chi non si sente riconosciuto non può sviluppare la propria persona e vivere come desidera. Vengono negati diritti e libertà, cresce il senso di ingiustizia, si vive come non si dovrebbe vivere in un paese democratico dove, per dirla con Amartya Sen, lo sviluppo dovrebbe fare in modo che non esistano «illibertà» limitanti per la vita delle persone. Con un saggio di Fabrizio Barca, Salvatore Morelli, Andrea Morniroli.
Cooperative da riscoprire. Dieci tesi controcorrente
Libro: Copertina morbida
editore: Donzelli
anno edizione: 2018
pagine: 166
Piccole. Persino troppo per concorrere alla pari con altre forme d'impresa, per innovare, per partecipare con credibilità al dibattito pubblico, per anticipare bisogni oggi potenziali e domani necessari. Desuete. Lontane rispetto alle istanze di una digitalizzazione ampiamente invocata e di un'economia ormai condivisa, on demand, ritmata da un clic. Sottocapitalizzate. Meno efficienti delle imprese di capitali. Dipendenti dall'attenzione quasi assistenzialista che muove la mano pubblica. Favorite, privilegiate. Persino false. E per questo biasimabili a cadenza regolare nelle dichiarazioni pubbliche di chi, di volta in volta e al di là del colore, varca gli spazi del Parlamento. Parlare di cooperative porta inevitabilmente qui: nelle retrovie buie e incerte di una narrazione dominante, di una rappresentazione ampiamente ricorrente quanto scarsamente corrispondente all'originale. Vero e verosimile, percezione e realtà pare confondano persino chi, quotidianamente, anima il sistema cooperativo. Ma quanto c'è di vero? Quanto i detti corrispondono ai fatti? L'Istituto europeo di ricerca sull'impresa cooperativa e sociale (Euricse) se l'è chiesto, sin dalla sua fondazione. E alla mancanza di analisi empiriche a supporto delle tesi mainstream ha risposto con evidenze, numeri, disamine teoriche. In occasione dei suoi primi dieci anni di vita, Euricse ha quindi raccolto alcuni dei risultati delle ricerche più rilevanti prodotte in tempi recenti. L'ha fatto per dare consistenza alle parole. L'esito è una riflessione che getta nuove basi, meno emotive e più scientifiche, per capire il futuro di un sistema - quello cooperativo - che ha ancora più di una sfida da vincere e che ha tutto il potenziale per interpretare le trasformazioni che segneranno il nostro tempo e quello a venire.