Claudiana: Studi storici
Concilio e papato nel Rinascimento (1449-1516). Un problema irrisolto
Aldo Landì
Libro
editore: Claudiana
anno edizione: 2000
pagine: 472
Al Concilio di Costanza (1414-18) la teoria del "conciliarismo" (la supremazia del concilio ecumenico sul papa) aveva ottenuto la sua consacrazione definitiva. Si decise inoltre che i concili dovevano essere convocati a distanza di cinque anni, poi di sette e alla fine con intervalli di dieci anni. Il libro solleva un problema di attualità: l'autorità della chiesa e il suo modo di esercizio, un problema che non ha appassionato soltanto i teologi ma ha coinvolto in qualche modo la politica e la diplomazia, influenzando il pensiero politico, in particolare quello costituzionale.
Risorgimento e protestanti
Giorgio Spini
Libro
editore: Claudiana
anno edizione: 2000
pagine: 423
Con il Risorgimento il rapporto fra mondo protestante e Italia acquistò un rilievo cospicuo sul piano culturale e su quello politico. Il volume presenta un approccio al Risorgimento da un angolo visuale diverso dal consueto, cioè da quello di una storia del cristianesimo del XIX secolo, a dimensione internazionale, con particolare riguardo all'area protestante.
Il protestantesimo di lingua italiana nella Svizzera. Figure e movimenti tra Cinquecento e Ottocento
Libro
editore: Claudiana
anno edizione: 2000
pagine: 192
Diritti di Dio, diritti dei popoli. Pierre Jurieu e il problema della sovranità (1681-1691)
Debora Spini
Libro
editore: Claudiana
anno edizione: 1997
pagine: 223
Medioevo cristiano e penitenza valdese. Il «Libro espositivo» e il «Tesoro e luce della fede»
Romolo Cegna
Libro
editore: Claudiana
anno edizione: 1994
pagine: 294
Michelangelo e Vittoria Colonna. Un dialogo artistico-teologico ispirato da Bernardino Ochino e altri saggi di storia della Riforma
Emidio Campi
Libro
editore: Claudiana
anno edizione: 1994
pagine: 207
La sacra ancora. Il principio scritturale nella riforma zwingliana (1522-1525)
Fulvio Ferrario
Libro
editore: Claudiana
anno edizione: 1993
pagine: 313
Ancora oggi quando si parla di Riforma protestante del XVI secolo, si pensa immancabilmente a Lutero. Eppure la Zurigo di Zwingli costituisce un centro del tutto autonomo e indipendente della Riforma con caratteristiche proprie che trovano le loro radici nell'umanesimo erasmiano. Ed è per questa sua ascendenza umanistica che il pensiero zwingliano dovrebbe risultare più vicino alla sensibilità dei paesi latini rispetto al robusto pensiero monastico luterano. Zwingli è un prete-umanista chiamato a predicare a 35 anni dal pulpito della cattedrale del partito filo-papale. In pochi anni diventa il Riformatore della città con l'accordo del Consiglio cittadino e crea una scuola superiore di studi biblici. Sono gli anni decisivi della Riforma europea.
La valdesia di Novgorod. «Giudaizzanti» e prima riforma (sec. XV)
Cesare G. De Michelis
Libro
editore: Claudiana
anno edizione: 1993
pagine: 262
Valdo di Lione e Francesco d'Assisi
Francesca Tasca
Libro: Libro in brossura
editore: Claudiana
anno edizione: 2025
pagine: 160
Il volume confronta Valdo di Lione e Francesco d'Assisi, evidenziando non tanto affinità quanto profonde divergenze spesso trascurate dalla storiografia. Dopo il contesto delle conversioni – Lione e Assisi, a trent'anni di distanza –, analizza lavoro manuale, povertà, predicazione, rapporto con libri, obbedienza, gerarchie, donne e 'imitatio apostolorum' vs 'imitatio christi'. Emergono due prospettive distinte: 'praxis' attiva e 'kenosis' contemplativa.
Contro il libello di Calvino
Sébastien Castellion
Libro: Libro in brossura
editore: Claudiana
anno edizione: 2025
pagine: 224
L'opera è la prima traduzione italiana, con testo latino a fronte, del "Contra libellum Calvini", in cui Sébastien Castellion confuta le argomentazioni esposte da Giovanni Calvino nel "Defensio orthodoxae fidei" per giustificare l'esecuzione di Michele Serveto, medico antitrinitario condannato per eresia e arso sul rogo a Ginevra nel 1553. L'introduzione di Maria D'Arienzo offre un'analisi critica del contesto storico e delle tensioni teologiche del XVI secolo, evidenziando il contributo del pensiero di Castellion nella difesa della libertà di coscienza e nella condanna dell'uso della violenza come strumento di repressione del dissenso religioso.