Castelvecchi: Raid
Cara Vali,
Chiara Centioni
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2025
pagine: 258
Chiara ha una vita apparentemente perfetta. Ma in mezzo al luccichio delle telecamere e dei sorrisi di circostanza compare una voce, quella di Vali Myers (Sydney 1930 – Melbourne 2003) e, con lei, arriva il bivio inevitabile: restare imprigionata in un’esistenza imbalsamata o avventurarsi nell’ignoto, rischiando tutto per la propria autenticità? Vali Myers, “la Strega di Positano”, è una scia luminosa che attraversa epoche e confini, un battito irregolare nel cuore della storia. Artista insofferente ai margini, spirito errante, ha sfidato ogni gabbia con la grazia di chi si lascia guidare solo dall’istinto. La sua vita è stata un atto di resistenza silenzioso, una rotta tracciata senza mappe, un incendio che arde senza consumarsi. Ora la sua eco rimbalza dentro Chiara, la spinge a spogliarsi delle certezze, a scrutare l’abisso e a intuire, forse per la prima volta, la possibilità di appartenere solo a se stessa. Chiara Centioni ci trascina in un viaggio magnetico e visionario sulle tracce di Vali, un’odissea esistenziale che mescola ironia e profondità, leggerezza e vertigine. Tra reality show e natura selvaggia, crolli e rivelazioni, Cara Vali, è una lettera d’amore. È la storia di chi ha dovuto perdersi per ritrovarsi e imparare che la vera vittoria non è evitare il fallimento, ma accogliere il precipizio.
Raccontare non serve a niente
Marco Bracconi
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2025
pagine: 120
Si può davvero raccontare qualcosa senza tradirla? Maurilio ci prova, cercando di tracciare le linee di un passato che continua a sfuggirgli. Mappa il territorio della sua adolescenza, convinto che comprendere significhi dominare, che disegnare i confini serva a proteggerlo. Cresce con la convinzione che esistere sia un gioco di strategia: muoversi senza dare nell’occhio, prevedere le mosse altrui, schivare i pericoli. Ma la vita non segue mai le geometrie previste. E, in un’estate lontana, un paese diventa troppo piccolo per contenere tutto ciò che sta per accadere e un segreto è pronto a riemergere tra le crepe di un’amicizia pericolosa. La vertigine di un desiderio inesplorato, nel confine labile tra vittime e colpevoli, conduce al grand-guignol finale: a chi toccherà la salvezza? Con una lingua tagliente e insieme malinconica, Marco Bracconi costruisce un romanzo che non cerca assoluzioni, ma scava senza sconti laddove il desiderio e la paura sono indissolubili, e ogni gesto, ogni omissione, ogni silenzio restano incisi sulla pelle più della memoria.
Dovevo dire Mick Jagger
Greta Cappelletti
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2025
pagine: 166
A trentasei anni, Mick Jagger riempiva gli stadi e incarnava il mito dell’eterna giovinezza. Laura, invece, riempie scatoloni, colleziona traslochi e non sa cosa rispondere quando le chiedono dove si vede in un futuro prossimo. Lui saltava sul palco, lei sulle rate dell’affitto. Ha una coinquilina dal dialetto spesso incomprensibile, una relazione senza troppi vincoli e un lavoro stabile, quel tanto che basta a soffocarla. Quando le si parano davanti due consulenti assicurative pronte a proporle il famigerato pacchetto Future Plus, la sua mente atterra altrove: l’adolescenza in provincia, le pantofole di Titti, le calze autoreggenti, le case che ha abitato, i primi amori e le ultime delusioni. E quel sogno lontano di diventare madre, forse per smettere di sentirsi figlia. Tra fallimenti personali e insoddisfazioni mai risolte, si snoda un viaggio ironico e pungente. Greta Cappelletti scrive con ironia affilata e leggerezza implacabile una storia che parla di tutte quelle scelte che avremmo potuto fare ma che, per educazione, spavento o pura distrazione, abbiamo lasciato andare. Perché la vera domanda non è se il destino esiste, ma se siamo ancora in tempo per riconoscere il nostro.
Martire a domicilio
Beatrice Beneforti
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2025
pagine: 184
“Sogno i morti di tutto il mondo” scriveva Carlo sui fogli che gli davano in ospedale. Ora è un anziano schizofrenico incapace di qualunque interazione. Lei, la protagonista senza nome, lo ha conosciuto nel duemilaventi. In mezzo alla strada che costeggia il vecchio manicomio di Pistoia, aveva trovato la sua cartella clinica, tutta piena di disegnini fatti con la biro. Alberto ha invertito il giorno con la notte, preferisce la luna. Ha un materasso singolo nella struttura di un letto matrimoniale. Pare non soffrire mai. Segue una terapia piuttosto forte. Come sarebbe senza? Violento? Lui che è così innocuo. Lui che, buono buono, segue le indicazioni del medico, al contrario di lei che cerca sempre di fare di testa sua, di negare ogni potere alla malattia. La malattia mentale come inciampo ma anche come lente d’ingrandimento per cercare una forma di verità non melliflua come quelle persone educate che non sai mai se fanno qualcosa perché devono o perché vogliono. Una storia che si muove in una provincia di gesti semplici e rassicurazioni facili ma che sa essere crudele, che non perdona lo scarto e si accanisce con chi non sa ubbidire. Con chi si porta appresso ombre pesanti, con gli indecisi. Coi pazzi, soprattutto.
Nicolas Pages
Guillaume Dustan
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2025
pagine: 410
Guillaume incontra Nicolas durante un firmacopie in Belgio. Uno sguardo, due parole, e il loro legame diventa detonatore. Guillaume si getta a capofitto in questo amore che scortica, passando al setaccio le proprie dipendenze e la propria fame di emozioni. Parigi pulsa tutt’intorno, frocia, frenetica, un labirinto di club, di corpi che si intrecciano, di desideri che si inceneriscono troppo in fretta. Nicolas è eccesso, è fuga e vertigine, si muove tra le luci stroboscopiche della notte e i silenzi lunghi della solitudine. Guillaume, implacabile, smonta la vita pezzo per pezzo: l’amore diventa ossessione, l’arte e il sesso si confondono. Ogni pagina è una confessione senza pudore, una dissezione dei sentimenti, e il corpo non è più un tempio ma un campo di battaglia. La libertà è lì, a un passo, ma impone una lotta continua perché si possa afferrarla. Nicolas Pages urla contro ogni convenzione, sputa in faccia a chi cerca facili consolazioni. La voce di Dustan graffia, senza freni, senza scuse, cattura la frenesia e il crollo di un’intera generazione. E ci consegna così un romanzo che è confessione e denuncia, una cronaca dell’HIV ma anche un diario d’amore intessuto di articoli di giornale, riflessioni letterarie e politiche. Un manifesto feroce che ha consacrato Dustan tra le voci più incendiarie della letteratura francese. Prefazione di Thomas Clerc.
Ossa di vetro
Lara Mondini
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2024
pagine: 146
Un elenco di sere in attesa del sonno: questa la storia di Lara e delle sue centomila parole mai ascoltate. Le sputa tutte ai margini di agende e sui biglietti della metro, ma anche sugli scontrini degli almacén argentini, quelli in cui compra il Ramazzotti rosa che le insegna lo spagnolo. Almeno così non andranno sprecate. Resoconti leggeri di una giornata lavorativa, sensazioni dopo una seduta di terapia, impressioni dell’ultimo viaggio. Poi, però, non risparmiano confessioni e segreti, sono spesso sgrammaticate e zoppe, eppure Lara non sta zitta un attimo, nemmeno se Ettore – il suo Ettore – non risponde: lui fa solo silenzio. Lei il silenzio non lo sopporta, quando c’è silenzio le sere le fanno chiasso dentro. Allora le racconta tutte: quelle in cui gli animi la vandalizzano, quelle in cui si masturba perché non riesce a piangere, quelle in cui fa la skincare per non morire. E poi le sere d’infanzia accanto al caminetto di papà, a lui e alle sue mani pericolose come il fuoco. Quando si avvicinano troppo, e fanno più paura del solito, Lara scappa nella sua casa segreta, tra ceramiche azzurre e coscienze di vite diverse, ed ecco che finalmente può dormire, o perlomeno non stare sveglia da sola. Le fanno compagnia la balia con la parrucca e il telaio in mano, le storie sbeccate nelle credenze, gli umori che giocano a Un due tre stella, e Sara, l’amica d’infanzia che fa le fusa dal buio oltre il cancello. Dovrà resistere, Lara, nella sua casa storta, e imparare a crescere al di là degli anni che le sbatacchiano dentro, a costo di affogare in sé stessa finché non imparerà a restare a galla. O forse, solo, finché non troverà una riva dove fermarsi a ballare.
Cinquanta lune
Maria Rosaria Valentini
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2024
pagine: 226
Gi è una donna single che desidera diventare madre, l'idea le entra in testa e nel cuore e inizia ad avvelenarle ogni pensiero. Il coraggio le arriva dall'insegnamento della nonna Coralla con alle spalle una storia speciale e una biscotteria: covo di profumi e speranze. Al suo fianco anche Bixio, amico strampalato eppure irrinunciabile. La storia di due donne, due generazioni, che affonda le radici nel 1928 e arriva fino ai giorni nostri, in un intreccio di cuori che battono all'unisono e lottano per scardinare retaggi, canoni e regole che vorrebbero mettere a tacere desideri e ambizioni di una donna, ieri come oggi. Mondi e lingue differenti, atmosfere che però finiscono per ricongiungersi e completarsi.
Non credo più in Lars von Trier
Marvelys Marrero
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2024
pagine: 128
Due donne nel bagno di un centro commerciale danno sfogo alle più intense fantasie sessuali. Una coppia di letterati ridotti sul lastrico scuoia cani di razza e li rivende spacciandoli per carne di montone. Una fan di Amy Winehouse, alla morte della propria beniamina, dà un party solitario fino all’irrompere del caos fatale. Una donna abbandonata dal marito si trova a fare i conti con un figlio disabile e un desiderio che fa paura solo a pensarlo. E poi c’è lei: La Marilyn, una bellissima transessuale nella sala d’aspetto di un consultorio insieme alle ragazze in attesa di abortire. È un mondo complicato, questo di Marvelys Marrero, in cui l’unica cosa che importa è mangiarsi a vicenda, con voracità, per potersi finalmente appartenere. C’è la carne in questi racconti, ci sono occhi, braccia, seni, sorrisi. C’è la dipendenza, da animali, persone, pezzi di corpo. C’è un manuale per vivere, che tu sia un cane o un uomo. C’è da dare un nome alle cose, specie quando si è persa ogni grammatica universale e non si può più credere a niente e a nessuno, neanche a Lars Von Trier. C’è l’amore, perché il dolore della carne sa essere amore e il sesso può farci dimenticare, anche solo per qualche momento, che la morte ci tallona e sa superarci.
Malasorte
Giulia Sarli
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2024
pagine: 162
Due voci, un fratello e una sorella, Nico e Bea. Nico è il primo a parlare. È guardiano alla diga e ha cucito sulla giacca il nome di Sourceau, l’impresa di energia elettrica per cui prima di lui hanno lavorato il padre e il nonno. Ha scelto di stare alla diga, di non andare oltre, perché da troppi anni ha una inquietudine che gli marcisce nella bocca e che soltanto quando è solo gli dà tregua. Il passato è la colpa, e la colpa è l’incoscienza dei due bambini che un giorno decidono di seguire il fiume che fa loro conoscere quartieri in cui non erano mai stati. Scoprono così una baraccopoli abitata da un popolo sottomesso e il Centro di Termine, da lì vengono fatti sparire i prigionieri che hanno tentato di evadere dal Campo. Nico e Bea non possono più rimandare una scelta. Chi seguire? Le parole di un libro e di un prete che perde lo sguardo nel sorriso dei ragazzi? Quelle dei bambini-lupo, esseri misteriosi che nessuno ha mai visto ma che tutti temono? O affidarsi al proprio padre, che non è chi credevano fosse? Ma il passato è soprattutto Bea che scompare all’età di dieci anni – l’affanno e la disperazione delle ricerche a vuoto nel parco del fiume – e che ritorna dopo molti anni senza dare spiegazioni. È alla diga che si presenta e lei e il fratello capiscono che, alla fine, solo le scelte contano. Tra essere Spartaco o Crasso. Anche a costo di perdere ogni cosa, in una resa dei conti che riguarda ciascuno di noi.
Provincia cronica
Giovanna Amato
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2024
pagine: 230
L’isola di Sant’Agnese è lucida e riarsa, e fa lo stesso rumore del rombo del mare sulla scogliera. Ma quest’anno, sotto il ronzio della cometa Hale-Bopp, in cima al picco di Arsura si costruisce «il primo albergo degno di tale nome». Così, nel chiasso estivo delle cicale, tutto cambia per gli isolani. È l’estate del 1996 e tornano e si rincorrono i personaggi di una piccola comunità alle prese – forse – con la fine del mondo: Sara che riporta alla luce un Cristo Pantocratore, la poetessa Josette che si nasconde ma vorrebbe sopra ogni cosa essere riconosciuta, Sebastiano che torna al paese con una capra e una mezza idea di farsi sacrificare, il gattino Ciccio che esplora l’isola con il suo mentore ragionando di alta economia. E tanti altri che vivono, sragionano, desiderano, maledicono l’isola che è la loro madre e la loro tagliola. La signora delle comete attraversa il cielo nella sua grazia lontana e l’isola arde immobile e indifferente sotto la sua scia. Ma il segreto della sorte di Sant’Agnese è racchiuso nei sogni dell’iguana Aranga, nell’eterna e fatale dialettica tra restare e scappare, prima di poter diventare adulti.
Nina
Silvia Sangriso
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2024
pagine: 250
È sull’orlo dei trent’anni Nina, sta a casa con mamma papà fratello e nonno, il cui odore aspro di malattia le si attacca addosso come un’altra pelle. È sull’orlo di un burrone, ogni giorno, Nina: un lavoro da cementare ancora e un amore finalmente buono da inventare, se solo sapesse come si fa. In fondo, vorrebbe solo dormire e sorridere, e così quando il nonno muore ci prova con lo Zoloft – con lui funzionava – e se lo nasconde in fondo al cassetto delle mutande. Ma è più complicato di così, per lei, per Nina la Balena che, da bambina, accatastava Oro Saiwa, Nastrine e plumcake sotto al banco e che ora, donna, si intestardisce a voler dare un nome alle cose, anche se si rivela puntualmente il nome sbagliato. E allora decide di ricominciare tutto daccapo, vola cade e si rialza. Chiude col passato e va a vivere da sola. E che fa, a quel punto? Pulisce casa, dice. In realtà non la pulisce mai. È più il tempo che passa a letto, o ad aspettare un sms da Andrea o un match su Tinder. Così la depressione diventa pulizia, la morte noia, il desiderio di un figlio un disegno da colorare, la libertà un vibratore a forma di fenicottero e l’amore un transformer. Andrea sfugge e lei cerca di dargli dei contorni. Come quando colora dentro i bordi. Nina si sente sola ma non lo è davvero, ha i soliti chili di troppo che non la mollano mai e quel disperato desiderio di rivendicare un piacere tutto per sé, di fare tutte le altre cose, quelle non da lei. Ci si può liberare di qualcosa che ci sfugge di continuo? E possiamo riuscirci da soli? Silvia Sangriso ci conduce dritti dritti al centro del buco nero di noi stessi con una storia che ci addolora e poi guarisce, in un andirivieni concitato, struggente. Da cui però si può sempre ricominciare
Lettere a chi se ne va
Chiara Esposito
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2024
pagine: 160
Ci sono mari, ospedali e strade a dividere. E aeroporti, stazioni e spiagge dove fermarsi e radunare le parole migliori per salutare chi se ne va. Giri di boa e caselli da attraversare per sancire un addio. Perché non c’è nulla che possa salvarci di più che lasciar andare quegli affetti consunti dal tempo e inquinati da aspettative irreali. Non c’è nulla che possa restituirci la parte più autentica di noi se non la consapevolezza che trattenere quella mano, e troppe speranze, significherà farci perdere persino noi stessi. Che non sia nell’addio che si rimane più stabilmente insieme? I destinatari di questi racconti-lettere se ne stanno andando o, almeno, minacciano di farlo. È una corrispondenza nella quale ogni voce fa i conti con le proprie manchevolezze. Le parole che trovano la strada per emergere ripercorrono storie di amore e di sesso, di fughe e di perdite, di rapporti incrinati da paure e silenzi tra amanti ma non solo, anche tra genitori e figli, tra fratelli e tra amici. Milano, Roma, Giove, Berlino e l’Inghilterra: le traiettorie disegnate da quello che sembra più uno spostarsi inquieto che la possibilità di raggiungere orizzonti nuovi. È un mondo friabile sempre a un passo da una caduta rovinosa quello costruito da Chiara Esposito con una lingua commovente e precisa. Un universo che si accartoccia e si involve, striscia ma poi finalmente s’invola.