Blu Edizioni: Storia e memoria
Popolo italiano! Corri alle armi. 10-25 giugno 1940. L'attacco alla Francia
Dario Gariglio
Libro: Libro in brossura
editore: Blu Edizioni
anno edizione: 2013
pagine: 285
La breve e sanguinosa campagna sulle Alpi del giugno 1940 è stata a lungo trascurata dagli storici. Lo studio di Dario Gariglio contribuisce a colmare il vuoto, descrivendo le operazioni militari dal Monte Bianco a Ventimiglia, dando voce ai protagonisti sui due fronti grazie al recupero delle fonti e ricostruendo le varie fasi di un'offensiva voluta da Mussolini contro un nemico che le truppe non percepivano come tale, decisa senza tenere conto delle condizioni in cui i soldati avrebbero dovuto combattere. La cronaca di Gariglio ripercorre gli attacchi verso fortificazioni impossibili da conquistare, l'inadeguatezza dell'equipaggiamento italiano, la dura reazione dei francesi e lo spirito di sacrificio dei molti soldati morti, feriti o congelati nel corso della campagna che inaugurò scelte politiche e militari deleterie per il Paese. Corredano il racconto fotografie inedite scattate al fronte nel 1940, immagini delle fortificazioni ancora visibili sulle Alpi, carte topografiche dei luoghi delle principali battaglie e dettagliate appendici sull'organizzazione fortificata italiana e francese.
I santi in Piemonte tra arte e leggenda. Repertorio completo da Abaco a Zita
Anna Ferrari
Libro: Libro in brossura
editore: Blu Edizioni
anno edizione: 2017
pagine: 471
La presenza dei santi in Piemonte colpisce per la sua ampiezza e varietà. Si parte dai secoli più antichi del cristianesimo, già dai tempi di san Pietro apostolo, che avrebbe percorso la Valle di Susa per cristianizzare la regione; si prosegue con personaggi che sfumano nella leggenda, come i martiri della Legione Tebea; poi, avanzando nei secoli attraverso religiosi e laici dediti alla penitenza e alla carità, si arriva ai cosiddetti santi sociali ottocenteschi, come don Bosco o il Cottolengo, fin dentro il secolo appena trascorso. Questo libro, che è insieme repertorio biografico dei santi e raccolta di leggende, aneddoti e proverbi, offre una galleria di ritratti di più di 500 santi di ogni epoca che in qualche modo hanno avuto a che fare con il Piemonte: o perché vi sono nati e vissuti, o perché vi vengono venerati. Di ciascuno di essi viene raccontata la storia; vengono ricordati gli attributi che li caratterizzano e aiutano a riconoscerli nell'iconografia; sono riportati i principali proverbi piemontesi a essi ispirati; vengono infine indicati i luoghi della regione che hanno dedicato loro degli edifici di culto e delle opere d'arte, e le località che dai santi hanno preso il nome. Si delinea così un'interessante geografia del sacro e del meraviglioso: dove la meraviglia sta nelle storie straordinarie dei santi, ma anche nella bellezza delle opere d'arte che hanno ispirato, spesso nascoste in angoli poco noti, ma capaci di offrire incantevoli suggestioni.
È Gramsci, ragazzi. Breve storia dell'uomo che odiava gli indifferenti
Massimo Lunardelli
Libro: Libro in brossura
editore: Blu Edizioni
anno edizione: 2017
pagine: 92
Esistono centinaia di libri su Antonio Gramsci, ma nessuno ha ancora raccontato Gramsci ai ragazzi. Eppure è proprio ai giovani che ha senso destinare il suo insegnamento, più che mai attuale. La travagliata esistenza vissuta con coerenza, dignità e coraggio, sempre contraddistinta dall'ottimismo della volontà, costituisce un vero e proprio romanzo di formazione. Dall'adolescenza in Sardegna al periodo di studio e formazione politica a Torino, dall'attività giornalistica a quella di partito che lo condurrà in Russia, dove incontrerà l'amore, dall'elezione in parlamento fino ai tristi anni del carcere in cui scriverà le lettere e i quaderni, la vita di colui che odiava gli indifferenti è appassionante e densa di emozioni. E inevitabilmente, trattandosi di Gramsci, oltre alla storia di un uomo è la Storia stessa che scorre sulle pagine, quella Storia che Gramsci amava tantissimo perché, come spiegò in una lettera al figlio Delio, «riguarda gli uomini viventi, e tutto ciò che riguarda gli uomini, quanti più uomini è possibile, tutti gli uomini del mondo in quanto si uniscono tra loro in società e lavorano e lottano e migliorano se stessi, non può che piacerti più di ogni altra cosa».
Indagine sullo scudetto revocato al Torino nel 1927
Massimo Lunardelli
Libro: Libro in brossura
editore: Blu Edizioni
anno edizione: 2014
pagine: IX-203
Campionato di calcio 1926-27. Il Torino del presidente Marone Cinzano conquista il suo primo scudetto grazie ai gol di Baloncieri, Rossetti e Libonatti, il Trio delle Meraviglie. Giusto il tempo di festeggiare, poi un giornale romano, Il Tifone, getta ombre sulla regolarità del derby disputato il 5 giugno 1927 e vinto dal Torino per 2 a 1. In un calcio che è sempre più fenomeno di massa ed è ormai completamente assoggettato al fascismo, conduce l'inchiesta il presidente della FIGC Leandro Arpinati. È uno degli uomini più potenti d'Italia, lo chiamano il duce del calcio, è podestà di Bologna, vicesegretario del partito, proprietario di un paio di giornali e in procinto di diventare sottosegretario agli Interni. Nella notte tra il 3 e il 4 novembre 1927 viene emessa la sentenza: la combine è stata provata e al Torino viene revocato lo scudetto. Il giocatore juventino che si è lasciato corrompere, per 25.000 lire, è Luigi Allemandi, e per lui scatta la squalifica a vita. Giustizia è fatta e il primo scandalo del calcio italiano viene frettolosamente archiviato. Ma che cosa accadde davvero intorno a quel derby? Massimo Lunardelli indaga sulla vicenda recuperandone le tracce sui giornali e nelle fonti dell'epoca, allargando il quadro per descrivere, oltre all'episodio incriminato, un sistema calcistico agli albori ma già privato dell'innocenza, soggetto ai venti del regime e a una stampa assai faziosa...
L'Italia murata. Bunker, linee fortificate e sistemi difensivi dagli anni Trenta al secondo dopoguerra
Marco Boglione
Libro: Libro in brossura
editore: Blu Edizioni
anno edizione: 2012
pagine: 359
"L'epoca delle nazioni murate": così Mussolini definì il periodo prebellico, in cui gli Stati europei si affannavano a fortificare i propri confini, tentando di renderli invalicabili agli eserciti nemici. L'Italia non fece eccezione, e già a partire dagli anni Trenta si occupò di tutelare le proprie frontiere, interamente montuose. Gettare "montagne di cemento su montagne di pietra" fu la soluzione di Mussolini, che diede l'impulso alle opere del Vallo Alpino lungo l'intero arco di confine. Non solo, però: c'erano anche le coste da proteggere, le isole da difendere, i deserti libici da sorvegliare... A guerra iniziata, poi, intervennero i tedeschi, che nella progressiva ritirata dalla Sicilia alle Alpi eressero più di 50 linee fortificate, con le quali rallentarono molto l'avanzata degli Alleati, costringendoli a fermarsi un intero inverno sulla celebre Linea Gotica, ai piedi degli Appennini. Scavando tra i documenti degli archivi militari, i giornali dell'epoca e i diari di personaggi noti e meno noti, Marco Boglione delinea un'inedita storia della difesa dei confini, mostrando come le scelte politiche si siano ripercosse su quelle strategiche, illustrando punti deboli e forti dei sistemi approntati, raccontando battaglie ed episodi del conflitto. La narrazione si snoda dai grandiosi (e spesso irrealizzati) progetti fascisti per "murare" la penisola fino agli ultimi baluardi opposti ai partigiani e alle truppe angloamericane, sfruttando testimonianze e memorie private...
Dieci pericolosissime anarchiche
Massimo Lunardelli
Libro: Libro in brossura
editore: Blu Edizioni
anno edizione: 2012
pagine: 255
Dieci anarchiche italiane vissute tra la fine dell'Ottocento e la prima metà del Novecento, ritenute pericolosissime da ogni polizia e perciò costantemente controllate, in pubblico e in privato, in Italia come all'estero. I loro nomi sono ormai dimenticati, ma ricorrono nei documenti conservati presso il Casellario Politico dell'Archivio Centrale dello Stato. Si chiamavano Ersilia Cavedagni, Ernestina Cravello, Nella Giacomelli, Clotilde Peani, Virgilia D'Andrea, Leda Ratanelli. Fosca Corsinovi, Elena Melli, Maria Rygier e Maria Bibbi, e sono state per cinquant'anni, ognuna a modo suo, protagoniste dell'anarchismo. Le loro travagliate esistenze, qualcuna spezzata, raccontano - fra rivolte e prigioni, giornali, spie e cospiratori, amori e rancori, attentati veri o presunti - le storie non prive di contraddizioni dell'antimilitarismo, del sindacalismo rivoluzionario, degli esuli politici in giro per il mondo, della guerra civile di Spagna e dell'opposizione al fascismo. Con loro e intorno a loro altre donne e molti uomini. Un affresco umano e politico di chi ha attraversato la vita controcorrente.
Sorelle d'Italia. Le donne che hanno fatto il Risorgimento
Marina Cepeda Fuentes
Libro: Libro in brossura
editore: Blu Edizioni
anno edizione: 2011
pagine: 335
Sulla lapide di una delle tombe del cimitero fiorentino di San Miniato si legge un epitaffio ispirato ai versi che il poeta risorgimentale Francesco Dall'Ongaro dedicò ad Antonia Masanello, una giovane veneta che partecipò alla spedizione dei Mille travestita da uomo, distinguendosi per il valore militare. Accanto a lei, numerose furono le donne che lottarono per l'Unità italiana: da Eleonora de Fonseca Pimentel a Cristina Trivulzio di Belgioioso, da Adelaide Bono Cairoli a Laura Solerà Mantegazza a Giuditta Tavani Arcuati, e molte altre ancora. A centinaia, fra cui la celeberrima Anita Garibaldi, parteciparono alle battaglie risorgimentali come soldatesse o infermiere, svolsero ruoli politici e diplomatici, offrirono soccorso agli esuli e ai patrioti perseguitati, animarono società segrete e salotti letterari. Nobili e popolane, madri, mogli, compagne, figlie, sorelle d'Italia disposte a combattere per i propri ideali, politici e non, a sacrificare gli affetti e la vita. Il posto che la memoria storica ha riservato a queste eroine è spesso minimo: qualche strada a loro intitolata, qualche targa sbiadita a ricordare i luoghi dove sono vissute. Attraverso documenti e testimonianze, ma anche tradizioni popolari, leggende, canti e poesie, Marina Cepeda Fuentes si è messa sulle tracce di quanto rimane delle donne del Risorgimento e del loro mondo, dai piccoli oggetti di ogni giorno alle grandi passioni, ricostruendo la loro quotidianità, riportandole finalmente alla luce.
Torino 1938-45. Una guida per la memoria
Libro
editore: Blu Edizioni
anno edizione: 2010
pagine: 152
La città intesa come "teatro della storia" è il criterio alla base di questa guida degli avvenimenti che si sono svolti a Torino tra il 1938 e il 1945. Preceduti da una breve cronologia, cinque mappe, cinque percorsi fatti di strade ed edifici ci raccontano la Torino delle leggi razziali, della guerra, della resistenza, della deportazione e della liberazione, permettendoci di ricostruire la memoria della città. Ogni percorso è introdotto da una scheda storica cui segue una mappa dei luoghi, corredata di descrizioni e fotografie. 1938: ecco la città delle leggi razziali, piazza Carlina centro del vecchio ghetto, la sinagoga che crolla sotto le bombe, le macerie setacciate alla ricerca dell'oro, i libri sacri della Torah venduti come cuoio per scarpe, l'ospizio israelitico che custodisce gli arredi salvati. Si avvicina la guerra, tra il 1940 e il 1942 Torino viene bombardata 14 volte, 2000 morti in città, gli ex voto della Consolata, le sirene delle fabbriche sostituite dalle sirene degli allarmi aerei. Al crollo del fascismo segue l'occupazione tedesca, comincia la resistenza. Le minoranze politicizzate costruiscono una rete clandestina che matura un'opposizione determinata al fascismo. Torino diventa il cuore della resistenza armata. Il quinto percorso è quello che ci racconta la città della liberazione. A chiudere il libro, un sesto percorso, in cui Torino è città della memoria di alcuni dei maggiori scrittori italiani.
Guardie e ladri. L'unità d'Italia e la lotta al brigantaggio
Massimo Lunardelli
Libro: Libro in brossura
editore: Blu Edizioni
anno edizione: 2010
pagine: 199
Nella storia dell'Unità d'Italia il brigantaggio meridionale rappresenta una pagina ancora poco nota. È una vicenda di sanguinosa conquista, di speranze e disillusioni, istanze di rinnovamento e realtà immutabili. All'indomani dell'annessione del Regno delle Due Sicilie, soldati e carabinieri dell'esercito piemontese furono mandati al Sud a far rispettare il nuovo ordine: si ritrovarono in luoghi impervi e sconosciuti, stranieri in terra straniera a combattere contro un nemico sfuggente che sembrava invincibile. Gli oltre cento verbali raccolti in questo libro, redatti tra il 1861 e il 1867, raccontano la lotta al brigantaggio nella concitazione del tempo presente, ma soprattutto restituiscono ai protagonisti quella dimensione umana che spesso, nell'astrazione e nella lontananza delle ricostruzioni storiche, si tende a dimenticare. Ai documenti è anteposta un'accurata introduzione che riesce sinteticamente a delineare il contesto sociale e politico del periodo, nella consapevolezza che la realtà non è mai univoca: tutto dipende dalla prospettiva, soldati e briganti non sono che individui in balìa di una storia molto più grande di loro.
Per un pezzo di patria
Massimo Ottolenghi
Libro
editore: Blu Edizioni
anno edizione: 2009
pagine: 192
Come scrive Gian Carlo Jocteau nella sua introduzione, le memorie di Massimo Ottolenghi abbracciano «i primi trent'anni di una vita lunga e operosa». Anni decisivi, per la crescita personale, per la formazione intellettuale e politica, per i destini d'Italia. La giovinezza di grandi fermenti, gomito a gomito con la generazione delle passioni civili - quando nei licei di Torino si incontravano professori quali Augusto Monti e Massimo Mila e compagni come Emanuele Artom e Oreste Pajetta - si confronta con la borghesia illuminata guidata da Luigi Einaudi, con la famiglia mista ebrea e cattolica, laica e rigorosa, con un diffuso anelito al progresso e alla conoscenza, ma anche con la progressiva avanzata del fascismo. «L'imperdonabile colpa di essere ebrei», tra smarrimento e vita civile di studio e lavoro, la guerra e la clandestinità, l'avventura di Giustizia e Libertà, naturale prosecuzione delle passioni giovanili, portata avanti con impegno durante la Resistenza, tra Torino e le Valli di Lanzo: il racconto di una vita si fonde con la storia collettiva, i protagonisti della lotta di liberazione sfilano nella precisa ricostruzione di fatti, ambienti e personaggi. Memoria personale che si incastona nelle vicende pubbliche del Paese, il resoconto di Massimo Ottolenghi percorre un'epoca intensa con sguardo cosciente e partecipe.
Resistenze tra memoria e storia 1938-1945. Balme e le valli di Lanzo
Libro
editore: Blu Edizioni
anno edizione: 2007
pagine: 80
1940-45 guerra e società nella provincia di Torino
Libro: Libro in brossura
editore: Blu Edizioni
anno edizione: 2007
pagine: 336
Lo sfollamento, le stragi, le distruzioni, i processi di formazione della memoria pubblica sono i quattro temi affrontati in questo volume, nel tentativo di offrire una lettura della società e della vita al tempo della guerra nella provincia di Torino capace di indagare, innanzitutto, la dimensione esistenziale e i percorsi culturali e umani di uomini e donne che vissero quelle esperienze. La guerra combattuta e la Resistenza costituiscono quindi lo sfondo naturale della narrazione e il basso continuo di storie che hanno in comune il complesso rapporto tra Stato e società,l'esperienza della violenza, la drammaticità e la complessità delle scelte individuali. Ne deriva un intreccio storiografico che, pur puntando il proprio sguardo sulla dimensione territoriale della provincia torinese, si caratterizza per continui sconfinamenti sia per la complessità degli itinerari individuali e collettivi sia per i temi e per gli approcci metodologici utilizzati.