Astrolabio Ubaldini: Ulisse
L'audacia di vivere
Arnaud Desjardins
Libro: Copertina morbida
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 1998
pagine: 160
Perché noi esseri umani abbiamo tanta paura di morire? La risposta di Desjardins, maestro occidentale della scuola del Vedanta, è perentoria: perché non abbiamo mai veramente vissuto. E quale maledizione, continua Desjardins, ci ha impedito di esprimere ciò che siamo realmente e di spiegarci alla vita, se non proprio la paura di vivere? Senza dubbio, a dispetto della sua apparente permissività, la nostra civiltà non è affatto volta a sviluppare in noi la capacità di esprimere ciò che siamo realmente. Anzi, l'importanza eccessiva che essa annette ai valori puramente intellettuali e al sapere astratto non favorisce l'espressione dei propri sentimenti e la loro accettazione. La proliferazione di modelli spesso effimeri e superficiali proposti dai mezzi di comunicazione aggiunge solo confusione. Ora più che mai è difficile riuscire a essere ciò che si è, e non un'imitazione di qualcun altro o di chissà quale modello. E così, a ben vedere, molte persone non si impegnano che in una piccola porzione dell'avventura dell'esistenza; avanzano titubanti, sentendosi quanto mai frustrate, senza conoscere né coltivare il semplice coraggio di essere. I discorsi di Desjardins sono un appello forte a una vita piena, intensa, la nostra vita. Sono un appello a chi aspira a trovare, o a ritrovare, in se stesso l'audacia di vivere.
Guaritori, sciamani e stregoni
Holger Kalweit
Libro: Copertina morbida
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 1996
pagine: 274
Holger Kalweit è uno dei pochissimi antropologi al mondo ad aver svolto accurate ricerche sulle pratiche sciamaniche, e il suo libro è altamente rivelatore, non solo perché tratta per la prima volta un vasto campione di elementi transculturali sotto il profilo etnopsicologico, ma soprattutto per la sua capacità di fondere documentazione e interpretazione in un unico orientamento transpersonale di eccezionale ampiezza, che coinvolge in pari misura antropologia, etnologia e psichiatria. L'argomentazione di Kalweit punta in sostanza a una sola e rivoluzionaria conclusione: l'uomo occidentale, a causa dei suoi pregiudizi egocentrici e della sua visione limitata e illusoria della realtà, è in grado di sfruttare solo in minima parte il proprio potenziale psichico; lo sciamano, invece, vivendo a cavallo tra due mondi, può far la spola tra la 'normale' coscienza quotidiana e gli stati alterati di coscienza e trasmettere una conoscenza arcana che si esprime nelle sue tecniche di guarigione. La massima rivoluzione del nostro secolo, dice Kalweit, consisterà nel vedere il mondo dello sciamano come reale e rilevante per la nostra sopravvivenza e il nostro senso di realtà. L'etnologo oggi deve prendere parte attiva alla vita delle società tribali, sia per proteggere quelle culture dalle nostre, sia per rigenerare noi stessi e la nostra civiltà attraverso nuovi modelli di vita.
Il ricordo di sé. Le tecniche della quarta via
Robert E. Burton
Libro: Libro in brossura
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 1994
pagine: 176
Questo libro presenta i risultati di oltre vent’anni dedicati alla pratica del ricordo di sé. L’autore ha fondato una scuola nella tradizione della Quarta Via pervenuta a noi attraverso la mediazione di Gurdjieff e Ouspensky. Scopo della Quarta Via è la realizzazione, all’interno del discepolo, di funzioni superiori per lo più sconosciute, che attivandosi producono stati mistici di coscienza, un collegamento diretto con la realtà fondamentale della vita, una libertà d’azione personale, un risveglio della coscienza umana oggettiva e la possibilità di un’esistenza superiore dopo la morte del corpo. La pratica del sistema si fonda sul ricordo di sé, cioè un cambiamento radicale nella consapevolezza ordinaria che abbiamo di noi stessi. Comincia con lo sforzo di mantenere l’attenzione durante la vita quotidiana. A quel punto, invece di mettere a fuoco una sola cosa per volta, lo sforzo è dato dal cercare di occuparsi di due cose per volta: se stessi e qualcosa che è al di fuori di se stessi. Un possibile parallelo può essere rinvenuto nella presenza mentale del Buddhismo, mentre la pratica del “sottrarre la propria ‘identità’ dall’oggetto osservato”, è molto simile a quella buddhista del non attaccamento. Anche i lettori che non conoscono gli insegnamenti di Ouspensky e Gurdjeff possono trovare in questo volume un collegamento con il loro obiettivo più prezioso: diventare reali.
Pace radicale. La ricerca spirituale e il superamento della violenza
Vimala Thakar
Libro: Copertina morbida
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 1993
pagine: 164
I nomi della dea. Il femminile nella divinità
Libro: Libro in brossura
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 1993
pagine: 164
I simboli di nascita, morte e resurrezione, i rituali di fertilità, di propiziazione, che si rinvengono in ogni società, sono le ultime vestigia di un culto fiorito agli albori della civiltà, dal Paleolitico all’Età del Bronzo, in particolare nel bacino del Mediterraneo: il culto della Grande Dea. Venerata e invocata con nomi diversi da popolo a popolo, la Dea incarnava sempre e ovunque il potere femminile di dare la vita, era la Madre dal cui grembo ogni forma di vita scaturisce e a cui alla morte ritorna per poi ancora rinascere, come nell’eterno ciclo della vegetazione. Solo con l’emergere della società patriarcale, che conferiva all’uomo potere assoluto sulla donna, si è delineata la figura del dio maschile, unico, creatore e fonte dell’universo. In particolare, la versione biblica della Genesi, ha avallato la supremazia maschile, legittimando una sopraffazione cui solo recentemente le donne sono riuscite a ribellarsi. Questo libro offre una ricostruzione dell’antica divinità femminile in tutti i suoi nomi, la sua iconografia e le sue manifestazioni, dalla ‘Venere’ paleolitica alla Magna Dea, individuandone la presenza e la simbologia nei miti e nelle forme sopravvissute anche nelle religioni contemporanee, in un quadro densissimo di dati mitologici e antropologici che ricolloca la Dea sul suo trono di Grande Madre di tutta la vita.
Vivere. Desiderio di libertà. La meditazione
Vimala Thakar
Libro: Copertina morbida
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 1991
pagine: 128
Il mistero del silenzio
Vimala Thakar
Libro: Copertina morbida
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 1988
pagine: 196
L'esperienza del non-sé
Bernadette Roberts
Libro: Libro in brossura
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 1987
pagine: 168
L'uomo superiore
John Godolphin Bennett
Libro: Libro in brossura
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 1985
pagine: 256
L’uomo vive in più di un mondo. Questo è stato affermato dal buddhismo, dalla dottrina sufi e – probabilmente con la maggior forza – da G. I. Gurdjieff nei suoi scritti. Il compito cui si è accinto J. G. Bennett, che di Gurdjieff è stato uno dei maggiori discepoli, è quello di indicare con precisione che cosa tale affermazione significhi per ciascuno di noi. Bennett ha compreso che le pionieristiche e profonde intuizioni di Gurdjieff erano uno strumento di lavoro: erano un mezzo di scoperta, non un punto di arrivo. L’uomo di cui parla questo libro vive simultaneamente in mondi diversi, e Bennett ci mostra come il passaggio da un mondo all’altro sia possibile per ognuno di noi, “in questa stessa vita”. Questa estesa raccolta di saggi è stata redatta e curata da Anthony Blake a partire dalle ultime conferenze tenute da Bennett prima di morire. In esse le idee di Gurdjieff e di Ouspensky sono presentate in una nuova luce, permettendo così, a chiunque desideri iniziare a studiare come raggiungere la parte più profonda di se stesso, di avviarsi lungo la via della trasformazione, facendo di questo libro straordinario il proprio punto di partenza.
Tertium organum. Una chiave per gli enigmi del mondo
P. D. Uspenskij
Libro: Libro in brossura
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 1983
pagine: 328
L'enigma Gurdjieff
John Godolphin Bennett
Libro: Libro in brossura
editore: Astrolabio Ubaldini
anno edizione: 1983
pagine: 72
Gurdjieff fu un uomo singolare e multiforme, che mostrava se stesso sotto modi diversi agli uni e agli altri, così da apparire a volte spietato e altre volte compassionevole. Proprio come ‘nascondeva’ se stesso, Gurdjieff ‘nascondeva’ anche le fonti dei suoi insegnamenti e dei suoi metodi. Bennett, che per molti anni lavorò insieme a Gurdjieff e che in seguito divenne uno dei principali continuatori della sua opera, riunisce in questo libro i frammenti sparsi per ricostruire il rompicapo della vita di Gurdjieff e tentare di sciogliere i numerosi interrogativi che tuttora circondano la sua persona. Il libro comincia con un’affascinante descrizione della vita di Gurdjieff a Kars e delle influenze cui deve essere stato esposto nella fanciullezza e nella gioventù. Bennett ricostruisce poi i primi viaggi di Gurdjieff alla ricerca della verità, discute la fonte delle sue idee e spiega le ragioni dei suoi enigmatici metodi e insegnamenti.

