Alpine Studio: Oltre confine
Il legame. La vita al limite dell'esistenza
Simon McCartney
Libro: Libro in brossura
editore: Alpine Studio
anno edizione: 2018
pagine: 316
Quarant'anni fa due giovanissimi alpinisti, l'inglese Simon McCartney e il californiano Jack Roberts, si incontrarono casualmente in un bar a Chamonix e, scoperta un'affinità di aspirazioni e di capacità, si lanciarono in una serie di scalate audaci che culminarono con l'ascensione della difficilissima parete Nord del Mount Huntington in Alaska, che fino a oggi non è ancora stata ripetuta. Forti del loro successo e del loro affiatamento, i due amici scelsero una meta ancora più difficile, la parete Sud Ovest del Denali, la montagna più alta del Nord America. Ma a circa 6000 metri di altezza, Simon venne colpito da edema cerebrale. Sarebbe morto sicuramente, ma Jack fece miracoli e riuscì a salvarlo. Dopo quell'incidente e la faticosa guarigione, Simon abbandonò completamente l'arrampicata e anche il mondo della montagna. Trent'anni dopo gli capitò di incontrare del tutto casualmente un alpinista che nominò Jack, e tutt'a un tratto Simon si rese conto di avere seppellito una parte importante della propria vita, un legame profondo, che però non si era mai spezzato. Nella sua mente riaffiorarono i dettagli delle ascensioni compiute con Jack, soprattutto le due scalate delle grandi pareti dell'Alaska, il successo sull'Huntington e la tragedia sul Denali. Ormai non poteva più fuggire per dimenticare. È così che Simon McCartney scrisse questo libro.
Patrick Edlinger. Libero nell'aria
Jean-Michel Asselin
Libro: Copertina morbida
editore: Alpine Studio
anno edizione: 2017
pagine: 185
Il mondo alpinistico rimase esterrefatto nel 2012 alla notizia che Patrick Edlinger, "l'uomo che ha inventato l'arrampicata", era morto per una banale caduta lungo una scala di casa sua. Protagonista assoluto dell'arrampicata libera negli anni tra gli ottanta e i novanta, aveva iniziato fin da ragazzo a muoversi come un ballerino sulla roccia e poi era diventato famoso per le sue scalate sulle pareti del Verdon, su difficoltà allora impensabili. Atletico, biondo e bellissimo, la sua immagine in azione su pareti lisce e verticali era diventata popolare su libri e riviste e grazie a un film. "La vie au bout des doigts", che mostrava per la prima volta l'arrampicata come un capolavoro di eleganza. Nel 1995 un incidente nelle Calanques marsigliesi lo costrinse ad abbandonare l'arrampicata estrema, ma Patrick non abbandonò mai del tutto la sua attività e si trasferì nel Verdon proprio per essere vicino alle sue pareti più amate. Questo libro è la sua biografia. Anzi, secondo Jean-Michel Asselin, che lo ha scritto, è idealmente un'autobiografia di Patrick che Jean-Michel ha scritto quasi sotto dettatura, riportando le sue parole, i suoi ricordi, i suoi pensieri, i suoi sogni - tutta la sua vita. Edlinger era molto amato, ma anche molto invidiato per il suo successo strepitoso. Eppure lui era un uomo semplice e schivo. La fama gli era piombata addosso quasi come un peso insostenibile. Negli ultimi anni dalla sua vita era depresso e si era allontanato dal mondo alpinistico. Jean-Michel Asselin era uno dei suoi più intimi amici; solo lui poteva tracciarne un ritratto veritiero, che stupirà i molti lettori che di Patrick hanno conosciuto soltanto l'aspetto pubblico di "dio dell'arrampicata".
Solo. Quando i limiti non esistono
Tomo Cesen
Libro: Copertina morbida
editore: Alpine Studio
anno edizione: 2017
pagine: 121
Tomo Cesen è nato a Kranj, in Slovenia, il 5 novembre 1959. Ha iniziato a frequentare la montagna da giovanissimo, arrampicando sulle montagne delle Alpi Giulie lungo vie sempre più difficili, in estate e in inverno, in cordata con amici o da solo. A sedici anni aveva già compiuto la sua prima scalata in solitaria. Ha realizzato centinaia di ascensioni, dalle Alpi Giulie alle Dolomiti e dalle Alpi centrali e occidentali fino alle Ande e infine in Himalaya. Prediligendo la scalata solitaria, Cesen ha dato inizio ad un personale percorso che lo ha portato ad arrampicare su vie e su pareti sempre più ardite, quanto sempre più meticoloso era il suo allenamento. È infatti stato uno dei primi alpinisti al mondo a capire che una grande preparazione, unita a una determinazione incrollabile, erano la chiave per superare i propri limiti. In "Solo", pubblicato subito dopo il rientro dalla strepitosa ascensione della parete sud del Lhotse in solitaria, Tomo Cesen racconta le tappe principali della sua attività alpinistica: le spedizioni himalayane, ma anche la "trilogia di ghiaccio": le pareti nord dell'Eiger, del Cervino e delle Grandes Jorasses in inverno e in solitaria, nella stessa stagione. Il libro racconta la sua passione, la sua ricerca costante della soluzione dei problemi più difficili, e culmina con la scalata solitaria della parete sud del Lhotse, in quattro giorni e quattro notti.
I guerrieri venuti dall'est. Storia dell'alpinismo sloveno
Bernadette McDonald
Libro: Libro in brossura
editore: Alpine Studio
anno edizione: 2017
pagine: 284
Dopo la seconda guerra mondiale, per la Jugoslavia iniziò l'era di Tito, l'uomo che guidò la nazione per i successivi 30 anni. Un lungo periodo in cui ben pochi potevano uscire liberamente dai confini nazionali. L'eccezione erano gli alpinisti! Dopo una granitica formazione, lo Stato sosteneva i più "meritevoli" consentendo loro di tentare le montagne più difficili del mondo per la gloria nazionale. Fu così che gli alpinisti jugoslavi iniziarono negli anni '60 a realizzare impressionanti salite in Himalaya. In queste spedizioni spiccavano gli alpinisti Sloveni, provenienti dalle selvagge Alpi Giulie, una grande riserva di cime e di pareti dove poterono forgiare la loro maestria e audacia. Quando Tito morì, nel 1980, il periodo di isolamento politico terminò. Ma questo diede vita ad una serie di sanguinosi conflitti etnici che fino a quel momento erano stati sedati con la repressione e l'autoritarismo. Il leader serbo Milosevic riuscì così a incoraggiare una reazione a catena tra tutti gli stati jugoslavi facendo leva sulle loro identità etniche. Compresi gli sloveni. La nuova Slovenia continuò così a supportare gli alpinisti. Entro il 1995 tutti gli Ottomila furono saliti da almeno uno sloveno, e in seguito molte tra le più straordinarie imprese furono portate a termine da questi incredibili alpinisti. “I guerrieri venuti dall'est” è una storia in cui traspare la voglia di salire montagne ardite e pareti audaci, come intrepidi erano questi silenziosi uomini d'acciaio, protagonisti di una delle più belle storie dell'alpinismo mondiale. Nomi ormai noti come come Humar, Cesen, Sveticic, Knez, Karo, si alterneranno ad altri meno noti come Kunaver, Belak, Manfreda, Kozjek, Prezelj... tutti uniti da una tempra fuori dal comune e da una volontà incrollabile che consentì loro di conquistare il conquistabile e di essere più forti della tempesta.
Downward bound. Contro ogni regola
Warren Harding
Libro: Libro in brossura
editore: Alpine Studio
anno edizione: 2017
pagine: 228
Da molti anni moltissimi appassionati del mondo verticale parlano questo libro "scandaloso", considerato un classico della letteratura alpinistica in lingua inglese ma mai tradotto in altre lingue. Di recente è stato ripubblicato negli U.S.A. e ora eccolo finalmente tradotto in italiano! L'autore è Warren Harding, una delle figure di maggior spicco nello Yosemite, che per raccontare le sue imprese più famose ha scelto di creare un'atmosfera farsesca. Il protagonista, Batso (che è Harding stesso), tiene una conferenza, alla quale assistono personaggi che sono la caricatura di alpinisti di quell'epoca. Il tema della conferenza è l'arrampicata, e si parla di tutto, a incominciare dall'attrezzatura del mestiere, alla cronaca delle due più importante scalate, e si discute di etica: si possono usare i chiodi a pressione o è obbligatorio lasciare la montagna intatta? Un argomento sempre di attualità che fa da sfondo al racconto emozionante di due delle sue più celebri scalate.
Spirito libero
Franco Perlotto
Libro: Libro in brossura
editore: Alpine Studio
anno edizione: 2016
pagine: 196
L'alpinismo solitario è una delle pratiche più affascinanti e ammirate dagli amanti della montagna; per chi è in cerca della grande avventura verticale è l'essenza stessa dell'alpinismo. L'autore di questo libro, Franco Perlotto, è uno dei grandi arrampicatori solitari italiani, ed è stato uno dei primi ad applicare questa pratica anche all'estero, in paesi lontani e in luoghi leggendari. Dopo i primi anni sulle Dolomiti, dove aveva scalato numerose pareti in solitaria, realizzò la prima ascensione solitaria sulla parete più alta d'Europa: il Troll, in Norvegia, un gigantesco muro di granito di 2600 metri di sviluppo. (Messner la definì la più grande impresa solitaria di quegli anni). Negli anni settanta fu il primo italiano a scalare le pareti dello Yosemite e a incontrare i protagonisti dell'epoca d'oro dell'arrampicata americana dai quali trasse preziosi insegnamenti, applicati in seguito a una serie incredibile di ascensioni in tutto il mondo, in gran parte addirittura in aree remote e selvagge del continente sudamericano dove il solo arrivare ai piedi delle montagne da lui scalate era - e sarebbe ancora adesso per chiunque - un'avventura di per sé strepitosa.
Nanga Parbat. La montagna leggendaria
Gian Luca Gasca
Libro: Libro in brossura
editore: Alpine Studio
anno edizione: 2016
pagine: 154
Raggiungere la vetta del Nanga Parbat è un sogno che ha spinto alpinisti di ogni generazione, dalla fine dell'Ottocento fino ai giorni nostri, a recarsi sotto le pendici del gigante himalayano con la speranza di poter toccare la sua cima ghiacciata di 8125 metri. Sulla nona montagna della terra si sono avvicendati i miti dell'alpinismo, dal visionario Albert Mummery alla conquista solitaria di Hermann Buhl passando per i fratelli Reinhold e Günther Messner, arrivando agli inarrestabili scalatori della scuola polacca e concludendo, per ora, con Simone Moro e la prima ascensione invernale. Uomini uniti dal desiderio di esplorare un mondo verticale che li ha consegnati ai posteri come leggende dell'alpinismo himalayano. Alpinisti che hanno saputo andare oltre le statistiche e all'avventato soprannome di "montagna assassina" per lasciare la loro traccia nei suoi ghiacci perenni. Un viaggio durato oltre cento anni che per ora termina il 26 febbraio 2016 con i primi salitori invernali. Un finale storico che lascia sorgere spontanea una domanda: chissà cosa ci riserverà nel prossimo futuro.
Un giorno da leoni. Alex MacIntyre e la nascita dell'alpinismo leggero e veloce
John Porter
Libro: Libro in brossura
editore: Alpine Studio
anno edizione: 2016
pagine: 293
Su una pietra commemorativa al campo base dell'Annapurna sta scritto "One day as a tiger". È il titolo originale di questa biografia di Alex Macintyre che John Porter ha scritto per ricordare il suo amico e compagno di ascensioni e di avventure in ogni parte del mondo, della cui tragica fine è stato testimone quando, nell'autunno del 1982, una pietra solitaria precipitata lungo la parete sud dell'Annapurna colpì alla testa Alex Macintyre uccidendolo all'istante e privando il mondo alpinistico di uno dei suoi massimi talenti. Alex aveva solo ventotto anni, ma era già una delle figure leader in quella che fu un'epoca d'oro per l'alpinismo. Per le sue numerose ascensioni di grande rilievo, come le prime alle pareti est del Dhaulagiri e sud del Changabang, ma soprattutto per la tecnica e lo spirito con i quali le portava a compimento, Alex Macintyre può essere considerato un profeta dell'alpinismo moderno insieme a pochi altri. Superleggero e superveloce, Alex aveva pronosticato e realizzato un ritorno all'alpinismo puro, da applicare anche sulle grandi montagne del mondo. "Un giorno da leoni" è anche il racconto autobiografico di John Porter, da quando dal natio Massachussets arrivò all'Università di Leeds e si legò alla corda dei più appassionati scalatori di quell'epoca ed è anche la storia dell'alpinismo britannico degli anni settanta quando i Figli dei fiori "assaltavano" le grandi vie delle Alpi e del mondo arrampicando al suono della musica rock, citata nel titolo di ogni capitolo...
Salvate Iñaki!
Jorge Nagore
Libro: Libro in brossura
editore: Alpine Studio
anno edizione: 2016
pagine: 209
Nel maggio del 2008 l'alpinista navarro Iñaki Ochoa de Olza stava scalando l'Annapurna con un compagno, lungo la parete sud. Sarebbe stato il suo tredicesimo Ottomila. Entrambi erano ben preparati e acclimatati, ma improvvisamente, a circa 7400 metri, Iñaki venne colpito da un edema polmonare. Si trovavano in piena parete in un punto raggiungibile soltanto da alpinisti molto capaci ed esperti, e non avevano alcuna possibilità di cavarsela da soli. Ma avevano un satellitare, e da quel momento si scatenò la più massiccia operazione di soccorso mai portata a una singola persona su qualsiasi montagna in qualsiasi parte del mondo. Per sei giorni quattordici alpinisti provenienti da dieci paesi diversi si avvicendarono per soccorrerlo. Qualcuno di loro veniva dal campo base, altri stavano compiendo ascensioni in quell'area e interruppero la salita per portare l'ossigeno e le medicine a Iñaki. Tutti alpinisti di prim'ordine che rischiarono la vita per salvare quella di un altro alpinista. "Salvate Iñaki" è la cronaca dettagliata di quei sei giorni su una montagna considerata tra le più pericolose al mondo e una testimonianza di straordinaria generosità.
La pietra infuocata
Francek Knez
Libro: Libro in brossura
editore: Alpine Studio
anno edizione: 2016
pagine: 190
Francek Knez, alpinista sloveno celebre per le sue ascensioni in tutto il mondo e per il suo carattere introverso, umile e risoluto. La sua attività ha inizio nel 1973 e da quel momento inizia ad arrampicare con una costanza sorprendente, collezionando più di 700 prime ascensioni, disseminate nell'intero arco alpino. Poi viene per lui il tempo delle grandi pareti del Sud America e dell'Himalaya. L'ambiente alpinistico internazionale, nel quale da sempre gode di grandissimo rispetto, parla di lui come del guru dell'alpinismo moderno, riconoscendogli il merito di aver introdotto i principi dell'arrampicata libera e dello stile alpino nelle salite alpinistiche. Poco propenso a concedersi alla folla e alla stampa, ha sorpreso tutti regalando questa autobiografia, dimostrando una capacità di osservare, di narrare e di giocare con la scrittura non inferiore a quella da lui mostrata sulle più ardite pareti del mondo. In una continua altalena tra racconti di vita alpinistica e di richiami autobiografici, l'autore ci porta dalle pareti delle Alpi alle grandi montagne del mondo. Uno spaccato di vita potente, ma con un tono inatteso: quello di un'umiltà disarmante e di un tale poeticismo che non ci si aspetta da colui che può essere considerato un semidio dell'alpinismo. Ma questo è anche un effetto voluto dal suo autore, cioè l'essere considerato un semplice appassionato del mondo verticale che non ha mai perso un istante per tornare, a piedi nudi nell'erba, tra le montagne.
Azzardo estremo
Joe Tasker
Libro: Libro in brossura
editore: Alpine Studio
anno edizione: 2016
pagine: 298
Il 15 maggio 1982 Peter Boardman e Joe Tasker compirono il balzo finale per raggiungere la vetta dell'Everest lungo la cresta sud-est. Due giorni dopo, Chris Bonington riuscì a scorgerli col binocolo: stagliati contro il cielo, sulla cresta, ma ancora lontani dalla loro meta. Fu l'ultima visione dei due alpinisti. Il corpo di Boardman venne ritrovato nel 1992. Di quello di Tasker nessuna traccia. Boardman e Tasker facevano parte di quel gruppo di scalatori britannici degli anni 70 che rivoluzionò lo stile dell'arrampicata sulle grandi montagne: spedizioni leggere e veloci, con il minimo di attrezzatura e il massimo di audacia. In loro onore e in virtù del loro talento per la scrittura nel 1983 fu creato il premio internazionale "Boardman Tasker Award". Mentre di Peter Boardman sono stati pubblicati entrambi i due testi anche in Italia (La montagna di luce e Montagne Sacre), nessuno dei due libri di Tasker era stato tradotto in italiano. Alpine Studio pubblica il libro che ripercorre tutte le tappe della carriera alpinistica di Tasker, dalla partecipazione alla prima invernale britannica della parete Nord dell'Eiger, alla prima ascensione della cresta nord del Kangchenjunga fino ai tentativi di nuove vie sul K2. La continua ricerca di sfide da affrontare, problemi da risolvere e difficoltà da superare sono la fiamma inesauribile che non interrompe le sue ascese.
La conquista degli 8000. Una splendida follia
Roberto Mantovani
Libro: Libro in brossura
editore: Alpine Studio
anno edizione: 2015
pagine: 169
Dopo decenni di audaci tentativi, dal 1950 al 1964 si consuma una vicenda che ai non alpinisti può sembrare ancora oggi una follia: la corsa alla conquista delle quattordici montagne più alte della Terra. I quattordici Ottomila. Fino a quel momento l'epopea dell'avventura esplorativa si era sempre rivolta a mete differenti, come le ultime terre emerse ancora sconosciute, le sorgenti dei grandi fiumi, il Polo Sud e il Polo Nord, ma mai aveva preso di mira obiettivi seriali. Negli anni che seguono la Seconda guerra mondiale, la battaglia dell'Everest si allarga a tutte le montagne più elevate del mondo. A raccontarla oggi sembra impossibile, ma a partire dagli anni 50 del secolo passato la corsa agli Ottomila si trasforma in una strana competizione tra le grandi potenze. Ognuna di queste ha infatti la sua montagna di riferimento: i francesi decidono per l'Annapurna; i tedeschi hanno in mente il Nanga Parbat, su cui nei decenni precedenti hanno perso 31 uomini; i britannici, che corteggiano l'Everest dal 1921, ne calcano la cima nel 1953; gli italiani la spuntano per primi sul K2 nel 1954. Poi la palla torna definitivamente in mano agli alpinisti, che impiegano però anni a liberarsi dai modelli gerarchici e autoritari che caratterizzano le prime spedizioni himalayane. Ripercorrendo la storia dei quattordici anni che hanno segnato in profondità l'himalaysmo, l'autore propone una lettura degli eventi che, accanto ai fatti alpinistici, affianca analisi e contesti utili per allargare la comprensione...