Abscondita: Miniature
Giotto
Roger Fry
Libro: Copertina morbida
editore: Abscondita
anno edizione: 2020
pagine: 80
«È difficile resistere alla tentazione di affermare che Giotto fu il più grande artista che sia mai vissuto, frase questa usata a proposito di troppi maestri per conservare il suo pieno significato enfatico. Ma egli rappresenta, perlomeno, il più prodigioso fenomeno in tutta la storia dell'arte a noi nota. L'aver creato quasi dal nulla, il crudo realismo di Cimabue temperato dall'esausta compiutezza dei bizantini, un'arte in grado di esprimere tutta la gamma delle emozioni umane; l'aver trovato quasi senza guida il modo di trattare il materiale grezzo della vita stessa in uno stile così diretto, così duttile all'idea, e al tempo stesso così essenzialmente grandioso ed eroico; l'aver colto intuitivamente quasi tutti i princìpi rappresentativi, per stabilire i quali, scientificamente, occorsero due secoli di continue ricerche; l'aver compiuto tutto questo è, senza dubbio, una prova meravigliosa, superiore a quella che un qualsiasi altro artista abbia mai dato».
Jackson Pollock
Frank O'Hara
Libro
editore: Abscondita
anno edizione: 2020
"Pubblicato nel 1959 nella collana «Great American artists» dell'editore newyorkese George Braziller, «Jackson Pollock» di Frank O'Hara è la [...] monografia dedicata al grande artista, tragicamente scomparso tre anni prima, e ne segue cronologicamente tutto lo sviluppo, dal rapporto giovanile col muralismo messicano, all'influenza del surrealismo, alle suggestioni mitologiche e totemiche dei dipinti dei primi anni Quaranta, alla pittura più propriamente astratta in cui Pollock trovò se stesso a partire dal '47, fino ai nuovi orizzonti intravisti nelle ultime opere, che sembrerebbero preludere a un nuovo figurativismo. Se da un punto di vista storico-critico il libro deve molto alle analisi di Clement Greenberg e di Harold Rosenberg nel descrivere i princìpi generali dell'Action Painting (l'opposizione tra «parete» e «cavalletto»; l'idea del dipinto come campo di forze; il rifiuto della metafora e del simbolo in favore delle qualità materiche della pittura), per molti altri aspetti è un lavoro straordinario, ricco di pagine di una rara forza evocativa. O'Hara si colloca infatti, con piena consapevolezza, in quella grande tradizione del «poeta come critico d'arte» che va da Baudelaire a Walter Pater ad Apollinaire. Il discorso critico è qui visto non tanto come esegesi quanto come estensione del discorso poetico: nessuna teorizzazione, ben poca analisi tecnica, ma un finissimo esercizio del gusto, belle e talvolta rapsodiche descrizioni, e la capacità quasi infallibile di riconoscere la grandezza." (Il curatore)
Le ville venete
Andrea Palladio
Libro: Libro in brossura
editore: Abscondita
anno edizione: 2020
pagine: 86
"Leggendo questo trattato, è facile accorgersi di quanto Palladio ami le ville. L'architetto non è un grande letterato: il suo stile è piuttosto faticoso, le frasi si dipanano con lentezza, ma, quando scrive delle ville, il suo linguaggio si fa più sciolto. Egli, principale esponente di un nobile classicismo, affronta con disinvoltura e, si direbbe, quasi con piacere, temi banali: dalle zanzare alla bollitura dei legumi, dal tipo di piante che crescono lungo i corsi d'acqua al problema del puzzo dei letami. Così facendo, dimostra la sua grande concretezza, il senso pratico che lo porta ad agire sempre «sul campo», mai in modo astratto, ma anzi verificando personalmente ogni dettaglio. Si comprende così come le ville siano nate esattamente per il luogo in cui si trovano: non sono oggetti interscambiabili fra loro o (come è invece spesso avvenuto, specie nel mondo anglosassone) ricalcabili e «trapiantabili» altrove. Il genius loci caratterizza e indirizza ogni progetto, in un rapporto inscindibile con il contesto naturale e con la volontà del committente. Poiché, conclude Palladio con una punta di autoironia, «spesse volte fa bisogno all'architetto accommodarsi più alla volontà di coloro che spendono, che a quello che si devrebbe osservare»." (dalla postfazione di Stefano Zuffi)
Scritti
Mark Rothko
Libro
editore: Abscondita
anno edizione: 2019
pagine: 112
«Penso ai miei dipinti come a opere teatrali: le forme che appaiono sono gli attori sul palcoscenico. Nascono dall'esigenza di trovare un gruppo di interpreti in grado di muoversi sulla scena senza imbarazzo e di compiere gesti teatrali senza vergogna. Non è possibile prevedere né descrivere in anticipo quale sarà l'azione o chi saranno gli attori. Tutto ha inizio come in un'avventura sconosciuta, in un mondo mai veduto prima. È solo nel momento del compimento di questa avventura che ci rendiamo conto, come per un'illuminazione improvvisa, che ciò che si è concretizzato sulla scena è proprio quello che deve concretizzarsi. Tutti i programmi, tutti i concetti che avevamo all'inizio erano solo una via di uscita che ci ha permesso di abbandonare il mondo da cui questi stessi concetti hanno avuto origine.» Con uno scritto di Michel Butor.
Su Caravaggio
Frank Stella
Libro: Libro in brossura
editore: Abscondita
anno edizione: 2019
pagine: 114
"I dipinti di Caravaggio ci dicono cosa dovrebbe essere la pittura, e questo è uno dei suoi meriti incontestabili. Le qualità della perfezione vengono costantemente sospinte in avanti, verso il primo piano del dipinto, dove è impossibile non coglierle. Caravaggio comunica l'ansia e l'urgenza implicite nei meccanismi dell'espressione pittorica, riuscendo al tempo stesso a far compiere a questi stessi meccanismi miracoli assoluti. Oseremmo chiedere di più?". In appendice: "vita di Michelangelo Merigi da Caravaggio" di Giovan Pietro Bellori.
Il sublime, adesso
Barnett Newman
Libro: Copertina morbida
editore: Abscondita
anno edizione: 2019
pagine: 96
"Una tela di Newman oppone alle narrazioni la sua nudità plastica. Tutto è presente: dimensioni, colori, tratti, senza alcuna allusione. Tutto è presente a tal punto da divenire un problema per i commentatori. Che dire, che non sia già dato? La descrizione è semplice, ma piatta come una parafrasi. La miglior glossa consiste nell'interrogazione: che dire?, nell'esclamazione: ah!, nella sorpresa: allora è così! Altrettante espressioni di un sentimento che ha un nome nella tradizione estetica moderna (e nell'opera di Newman): il sublime. È il sentimento del: ecco, è così. Non c'è dunque quasi nulla - o un non-so-che - da "consumare". Non si può consumare l'occorrenza, ma solo il suo senso. Sentire l'istante è istantaneo". (Dallo scritto di Jean-Francois Lyotard)
Le passioni di Francis Bacon
Philippe Sollers
Libro: Libro in brossura
editore: Abscondita
anno edizione: 2019
pagine: 96
"Quando si dà il giudizio su Bacon, tutti si accordano automaticamente a dei cliché: la sua pittura accumulerebbe immagini di violenza, di tortura, di reclusione, di agonia; essa sarebbe, come si dice, al limite del sopportabile. Le parole ripetute più spesso sono: orrore, dolore, accanimento, repulsione, macelleria, smembramento, malessere, nausea, inferno, disperazione. Ecco, non è forse ciò a cui conducono la miseria dell'uomo senza Dio, il nichilismo compiuto, l'assurdo, il rifiuto del senso della vita, l'esclusione dell'ideale femminile, la perdita del rispetto di sé e dell'altro? Non si nota mai, in queste reazioni, la più piccola traccia di humour."
Chiacchiere di un imbrattatele
Paul Gauguin
Libro: Libro in brossura
editore: Abscondita
anno edizione: 2019
pagine: 94
"Era dunque necessario, pur tenendo conto di tutti gli sforzi e di tutte le ricerche, anche scientifiche, compiute, pensare a una liberazione totale, rompere i vetri a rischio di tagliarsi le dita - lasciando alla generazione successiva, ormai indipendente, liberata da ogni intralcio, il compito di risolvere il problema intelligentemente. Non dico 'definitivamente', perché è appunto di un'arte senza fine che qui si parla, ricca di tecniche di ogni tipo, capace di tradurre tutte le emozioni della natura e dell'uomo, di adattarsi a ogni individualità, a ogni epoca, secondo gioie e sofferenze. Era dunque necessario impegnarsi anima e corpo nella lotta, battersi contro tutte le scuole (tutte, senza distinzioni), non denigrandole, certo, ma in altri modi, affrontare non solo l'ufficialità ma anche gli impressionisti, i neoimpressionisti; il vecchio e il nuovo pubblico. Non avere più moglie né figli che vi rinnegano. Poco importano le ingiurie. Poco importa la miseria. Tutto questo come condotta umana. Come lavoro. [...] Lo sforzo di cui parlo fu compiuto all'incirca una ventina d'anni fa, sordamente, inconsapevolmente, ma tuttavia con risolutezza: poi andò consolidandosi. Che ciascuno se ne attribuisca la paternità! Che importa. L'importante è ciò che esiste oggi e che aprirà la strada all'arte del XX secolo. [...] Ecco, mi sembra, di che consolarci di due province perse, perché abbiamo così conquistato l'Europa intera, e soprattutto creato la libertà delle arti plastiche."
Boccioni e il futurismo
Roberto Longhi
Libro: Libro in brossura
editore: Abscondita
anno edizione: 2019
pagine: 120
«Mi conosco un poco in arte italiana, e vi posso assicurare che di grandi scultori non ne abbiamo avuti molti; ma alcuni grandissimi addirittura, che bastano. Sono Giovanni Pisano – Giotto – Jacopo della Quercia – Antonio Rizzo – Michelangelo. Eppoi di grande tradizione scultoria di grande stile – poiché voi credete bene al grande stile, lo so – più nulla. Ho già detto di passata perché non si può pretender nulla da Bernini; varrebbe la pena di cercare più tardi se non fosse per fermarci a Rosso che per quanto grande ci appare troppo spaesato per poterlo includere in questo glaciale menù di grandezze? Non credo. Bisogna dunque cercare tutti i modi – dalla impersonalità storica più irreprensibile ai pugni e alle bastonate – per far comprendere a chi spetta di comprendere, in Italia, che a quella schiera magica va aggiunto al più presto, subito, il nome di Boccioni – questo grande scultore». Postfazione di Maria Cristina Bandera.
Le lettere
Amedeo Modigliani
Libro
editore: Abscondita
anno edizione: 2019
pagine: 85
"Sono qui raccolte [...] tutte le lettere di Amedeo Modigliani (Livorno 1884-Parigi 1920), i principali scritti che rimangono dell’artista. Dalle lunghe confidenze, pervase di slanci dannunziani e nietzscheani, inviate all’amico Oscar Ghiglia agli inizi del secolo, alle brevi corrispondenze con il suo mecenate parigino Paul Alexandre, a cui scrive tra l’altro il celebre aforisma «la felicità è un angelo dal volto grave»; dalle righe asciutte e commoventi indirizzate alla madre ai messaggi allegri e disperati mandati al mercante Zborowski, dettati da esigenze pratiche, ma capaci di aprirsi a riflessioni non occasionali («l’uomo è un mondo che a volte vale i mondi interi»), questi scritti, nella loro essenzialità, nella loro assoluta assenza di retorica, disegnano un ritratto dell’artista più autentico di tante testimonianze romanzate. Vissuto a Parigi dal 1906 al 1920, l’anno della prematura morte a soli trentacinque anni, Modigliani è stato una figura leggendaria dell’età delle avanguardie. La sua arte, vicina al cubismo e al primitivismo, ma non dimentica dei maestri del Trecento e del Quattrocento toscano alla cui lezione attinge costantemente, ha esercitato un fascino ineguagliato, eppure è ancora oggi più nota che conosciuta, più famosa che realmente compresa." (La curatrice)
Lettere e interviste
Balthus
Libro: Copertina morbida
editore: Abscondita
anno edizione: 2019
pagine: 96
Balthasar Klossowski, in arte Balthus (1908-2001), è stato uno dei maggiori e più discussi pittori del Novecento. Figlio di uno storico dell'arte e di una pittrice, amico di famiglia di Bonnard, Derain, Gide e soprattutto di Rilke, col quale la madre ha un lungo legame sentimentale, inizia a dipingere giovanissimo, raccogliendo le istanze classiche del Ritorno all'ordine. La sua pittura, inizialmente vicina al «teatro della crudeltà» di Artaud e pervasa da un ansioso erotismo, si incentra in seguito su un mondo di bambine e adolescenti insieme provocatorie e angeliche. Il volume raccoglie, per la prima volta in Italia, le più importanti lettere dell'artista: quelle scritte da Arezzo e dal Marocco, in cui Balthus registra esperienze ed emozioni (la visione di Piero della Francesca, il colore di Kenitra); quelle al padre, a cui racconta ideali, difficoltà, insuccessi; quelle ad Antoinette, a cui lo lega un tenero e contrastato rapporto sentimentale, e a cui confida il significato dei suoi maggiori dipinti. Alle lettere si aggiungono alcune testimonianze altrettanto preziose: le interviste in cui l'artista, ormai vecchio, ripercorre le vicende della sua vita, parlando della pittura, dell'eros, delle sue modelle, e rivelando tra l'altro un'inaspettata tensione religiosa.
Piccolo trattato di tecnica pittorica
Giorgio De Chirico
Libro: Copertina morbida
editore: Abscondita
anno edizione: 2019
pagine: 80
"Trattati sulla pittura ve ne sono parecchi di antichi e moderni; quelli antichi, per lo più oscuri e arzigogolati, sono poco pratici; nessun pittore antico si è dato la pena di raccontarci per filo e per segno come eseguiva un quadro, dal modo di preparare la tela o la tavola sino alla vernice finale. Più pratici sono i trattati moderni; i migliori, secondo me, sono quelli tedeschi; ma anche lì ci si affanna parecchio sin da cavarci qualcosa che possa realmente essere utile all'esecuzione d'un quadro; ciò dipende dal fatto che per la maggior parte tali trattati sono scritti da restauratori, quindi da gente che, per quanto in fatto di tecnica la sappia più lunga di molti pittori, pure considera detta tecnica da un punto di vista affatto speciale così che spesso si diffonde in discorsi eruditi e pieni d'interesse ma che poco insegnano al pittore avido di sapere qualcosa di pratico che lo aiuti nella delicata e grave fatica di menare il pennello sulla tela. Non ho la pretenzione di colmare, con il presente volumetto, tali lacune [...] mi sono accinto a raccontare quello che so, quello che ho imparato con la mia esperienza personale." Con una nota di Paolo Picozza.