24 Ore Cultura: Minimum design
Achille and Pier Giacomo Castiglioni. Ediz. inglese
Matteo Vercelloni
Libro: Copertina rigida
editore: 24 Ore Cultura
anno edizione: 2012
Non è facile interpretare il lavoro dei fratelli Achille, Pier Giacomo e Livio Castiglioni perché dietro a un'apparente facilità di "Bricoleur" esiste una progettazione problematica, che combinava l'improvvisazione a un'attenta linea strategica avara di segni stilistici.
Alessandro Mendini
Graziella Leyla Ciagà
Libro: Copertina rigida
editore: 24 Ore Cultura
anno edizione: 2011
pagine: 120
Gio Ponti
Fulvio Irace
Libro: Libro rilegato
editore: 24 Ore Cultura
anno edizione: 2011
pagine: 119
Il primo grande incarico di Gio Ponti, dal 1923 al 1930, fu la direzione artistica della Manifattura Richard-Ginori, felice collaborazione che originerà il rinnovo dell'intera produzione. I famosi "Grandi Pezzi" della Richard-Ginori nascono nel segno della qualità nella serie. Così i "mobili d'eccezione" che Ponti disegna in questi anni sono paralleli ai suoi mobili di serie, mobili che disegna per "Domus Nova", stimolando un grande magazzino a produrli: La Rinascente (1927). Industria, serie, diffusione, pubblicità, mostre, riviste: Ponti mette in contatto fra loro le industrie d'arte (Christofle con Venini), associa architetti e produttori, presenta progettisti e progetti nelle mostre che dirige e poi li pubblica nella rivista "Domus", da lui fondata nel 1928. Nasce quasi per gioco, come "improvvisazione milanese" e Ponti vi combatte, scrivendo, le sue vere battaglie: "quasi vinte, contro il finto antico" e "da vincere, contro il moderno brutto". Il volume presenta i più grandi capolavori di questo Maestro, delle icone del design ancora in produzione come la sedia "Superleggera" prodotta dall'azienda italiana Cassina.
Franco Albini
Libro: Libro rilegato
editore: 24 Ore Cultura
anno edizione: 2011
pagine: 119
"Intorno alla figura di Franco Albini si è sviluppata negli ultimi decenni una sorta di battaglia critica, tra chi lo riteneva il padre del Razionalismo italiano e chi lo interpretava come il patriarca di un'attitudine quasi "surrealista " di progettare. Oggi che la sua opera è stata indagata da studi e da esposizioni approfondite, la querelle sembra del tutto risolta. Franco Albini rappresenta nella maniera più limpida quel "razionalismo artistico" che in forme diverse ha sempre alimentato le anime contraddittorie del design italiano: un design che corrisponde all'identità insolita della borghesia italiana, dove l'illuminismo non riesce mai a diventare sistema condiviso e dove l'intuizione spiazzante del gesto creativo testimonia e risolve il senso di estraneità di cui la cultura del moderno ha a lungo sofferto in Italia." (Andrea Branzi)