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Teste mozze. Storie di decapitazioni, reliquie, trofei, souvenir e crani illustri
Frances Larson
Libro: Copertina morbida
editore: UTET
anno edizione: 2020
pagine: 306
Nel 1488 Claus Flügge, boia di Amburgo, compì una notevole impresa decapitando 79 pirati uno dopo l'altro. Quando a opera terminata il senato gli chiese come si sentisse, rispose: "Così bene che potrei andare avanti e sbarazzarmi dell'intero saggio e onorevole Senato". I senatori non apprezzarono la battuta e l'insolenza costò al boia, ovviamente, la testa. È soltanto una delle tante storie che "Teste mozze" contiene, ma già in questo aneddoto è possibile scorgere il potere insito nell'atto di tagliare teste, inebriante e spaventoso al tempo stesso, ma anche il soffio inatteso di ironia che ci accompagnerà in questo singolare viaggio. Che siano le teste rimpicciolite dei cacciatori tribali, le reliquie miracolose dei santi o le testetrofeo dei soldati in guerra, che siano le infinite variazioni pittoriche di Salomé e Giuditta o i preparati anatomici delle facoltà di medicina, che si tratti dei teschi catalogati dagli scienziati vittoriani o delle teste spiccate in mondovisione web dai terroristi, l'antropologa Frances Larson ricostruisce i mille modi in cui la decapitazione e i suoi "prodotti" continuano ad attrarci irresistibilmente, tra orrore e fascinazione. È come se contenessero, imprigionata, molta dell'essenza umana, al confine labilissimo tra vita e morte. La testa racchiude almeno quattro dei cinque sensi, oltre a ospitare la sede principe della coscienza, il nostro centro nevralgico: il cervello.
1918. La grande epidemia. Quindici storie della febbre spagnola
Riccardo Chiaberge
Libro: Copertina morbida
editore: UTET
anno edizione: 2020
pagine: 234
Che cos'hanno in comune Walt Disney e Guillaume Apollinaire, Edvard Munch e Franklin Delano Roosevelt? Il pittore dello scandalo Egon Schiele e Leopoldo Torlonia, sindaco di Roma deposto per le sue simpatie papiste? Il padre dell'atomica Leó Szilárd e Sophie, la figlia perduta di Freud? In apparenza poco o nulla. Eppure, una cosa li unisce: le loro vite vengono tutte attraversate dalla febbre spagnola, la terribile epidemia che infuria nel mondo tra il 1918 e il 1920, facendo più vittime della prima guerra mondiale. Qualcuno di loro guarisce, come Disney o Munch, altri no, come Schiele e Torlonia. Non sono gli unici influenzati celebri: tra le vittime della Spagnola figurano Mark Sykes, il diplomatico inglese responsabile dei confini del moderno Medio Oriente, e Anton Dilger, la spia tedesca artefice di un fallimentare progetto di guerra batteriologica negli Stati Uniti, ma anche la crocerossina Margherita Orlando, unica donna sepolta al sacrario di Redipuglia. Il virus non fa distinzioni di merito e stato sociale: colpisce alla cieca, cambiando in modo imprevedibile i destini individuali e, a volte, collettivi. Con o senza Spagnola, la Grande guerra sarebbe finita certo nello stesso modo, ma è lecito domandarsi che cosa sarebbe accaduto se il presidente americano Woodrow Wilson non fosse stato annebbiato dalla febbre durante i negoziati di pace di Parigi, o se il suo successore Roosevelt fosse morto prima di conquistare la Casa Bianca e varare il New Deal, o se Szilárd non fosse sopravvissuto al contagio, venendo così meno al suo ruolo fondamentale nella costruzione della bomba atomica statunitense. E ancora: Stalin avrebbe mai preso il potere in Unione Sovietica se Sverdlov, suo rivale e delfino di Lenin, non fosse stato ucciso dall'epidemia? E come dovremmo riscrivere la storia del cinema, se il virus si fosse portato via Mary Pickford, regina del muto e vera madrina di Hollywood? Riccardo Chiaberge trasforma la storia della Spagnola in un castello dei destini incrociati, dove si incontrano o si sfiorano le vite diverse, fragili e mirabili di quindici donne e uomini che hanno contribuito a forgiare il Novecento per come lo conosciamo. Con e-book scaricabile fino al 31/12/2020.
Caterina la Magnifica. Vita straordinaria di una geniale innovatrice
Lia Celi, Andrea Santangelo
Libro: Copertina morbida
editore: UTET
anno edizione: 2020
pagine: 233
Nome: Caterina. Cognome: de' Medici. Nazionalità: italiana. Parentela: nipote di Lorenzo il Magnifico. Stato civile: vedova. Professione: regina di Francia. Segni particolari: veste sempre di nero, adora i gioielli, i carciofi, gli oroscopi e certi golosissimi dolcetti antenati dei nostri macarons. Indagata dagli storici per una lunga serie di crimini: corruzione, stregoneria, avvelenamento, strage. Attivamente ricercata da romanzieri e registi per fiction storiche a base di sangue e sesso. Latitante, soprattutto nella memoria degli italiani, che di lei non sanno praticamente nulla. Ha lasciato le sue impronte ovunque: nella cucina, nella moda, nell'arte, nella cultura. I gelati, le forchette, perfino le mutande e la moderna profumeria sono invenzioni che dobbiamo a lei. Eppure in quasi cinque secoli nessuno è ancora riuscito a catturarla: Caterina de' Medici riesce a sfuggire a ogni facile incasellamento e non si lascia imprigionare negli stereotipi. Ma i misteri di una grande protagonista del Rinascimento italiano ed europeo, nelle sue presunte efferatezze e raffinatezze estreme, hanno le ore contate. Due storici curiosi si sono messi sulle sue tracce e hanno ricostruito le peripezie di Caterina nel contesto di un secolo straordinario e terribile, il Cinquecento. E con questa biografia, tanto dotta quanto divertente, la consegnano al giudizio dei contemporanei.
7 scomode verità che nessuno vuole guardare in faccia sull'economia italiana
Stefano Feltri
Libro: Copertina morbida
editore: UTET
anno edizione: 2020
pagine: 207
Cosa c'è che non va nell'economia italiana? Le ipotesi e i dibattiti si sprecano: troppo debito pubblico, troppe tasse, poca innovazione, nessuna difesa dalla globalizzazione, troppi giovani che hanno lauree senza sbocchi professionali, troppi pensionati che pesano sul sistema del welfare. In tv, sui giornali e sui social network, si litiga, si chiacchiera, si pontifica, e non si arriva mai a una conclusione: le questioni fondamentali sembrano sempre scomparire tra polemiche politiche, complicate analisi tecniche, commenti sfumati fino all'insignificanza e teorie del complotto assortite. Stefano Feltri ha deciso di raccontare tutta la verità, solo la verità, nient'altro che la verità. E la verità fa male. Con una chiarezza implacabile e una pacata intransigenza, i luoghi comuni vengono sottoposti a verifica, le leggende vengono sfatate, le consolazioni di comodo spazzate via. E resta solo la verità: quella di un Paese che non affronta i problemi, che si lamenta di condizioni che in realtà fanno comodo a tutti (o quasi), che ha un problema enorme di classe dirigente, ma in cui nessuno (o quasi) è una vittima innocente del sistema. Un'inchiesta nelle pieghe nascoste dell'economia italiana che non lascia alibi per nessuno e permette di capire qualcosa del nostro Paese.
Il dilemma dello sconosciuto. Perché è così difficile capire chi non conosciamo
Malcolm Gladwell
Libro: Copertina rigida
editore: UTET
anno edizione: 2020
pagine: 363
Già prima della pandemia, la nostra vita in mezzo a una folla di estranei non era sempre facile. Anche se parliamo la stessa lingua, capirsi tra persone può essere complicato, se dell'altro non conosciamo la storia, la cultura, il senso dell'umorismo. E fidarsi, poi: come si fa a decidere se dice la verità, è affidabile, condivide i nostri sentimenti? Questa difficoltà è oggi amplificata dal rischio epidemiologico. E, d'altronde, per reagire alla pandemia, dobbiamo fidarci di ciò che dicono medici e autorità lontane, attenendoci a regole impersonali e interagendo cautamente con persone sconosciute per strada, sui mezzi pubblici, sui posti di lavoro. In questo saggio Malcolm Gladwell segue un dubbio che tutti abbiamo e lo illumina attraverso la letteratura scientifica, ribaltando i nostri pregiudizi e fornendoci strumenti nuovi per navigare il mondo. Ci mostra come le strategie che usiamo per giudicare gli estranei non sono raffinate come pensiamo, ma poco più che letture superficiali, soggettive e terribilmente fragili. La verità è che, se abbiamo bisogno di capire gli sconosciuti, non siamo, tuttavia, per niente bravi a farlo. Le prove abbondano, nella storia e nella cronaca: il primo ministro inglese Chamberlain nel 1938 incontra Hitler, giudicandolo un uomo ragionevole e votato alla pace; una spia cubana riesce a infiltrarsi per decenni nella CIA, in barba a chi dovrebbe saper riconoscere un traditore; l'incomprensione tra un poliziotto e una donna fermata per un'infrazione monta incomprensibilmente fino all'arresto e al suicidio di lei in carcere. Sul confine tra il bisogno di empatizzare e quello di difenderci, tra la voglia di uscire finalmente di casa e la sicurezza di stare nelle nostre quattro mura, tutti ci barcameniamo in una missione forse impossibile ma necessaria: vivere nella società, collaborare con gli altri, spesso sconosciuti. E quando, inevitabilmente, qualcosa va storto? Poco male, ci spiega Gladwell. Quando tutte le armi a nostra disposizione si rivelano inadeguate, finiamo per usarne un'ultima, tanto umana quanto meschina: piuttosto che ammettere di non saper giudicare, preferiamo abbassare la soglia del sospetto e aumentare la distanza dagli altri, rovesciando tutta la colpa sullo sconosciuto.
Come ringiovanire invecchiando. I segreti di medici, fisioterapisti, nutrizionisti e studiosi per una vita più lunga e più sana
Enzo Soresi, Pierangelo Garzia
Libro: Copertina morbida
editore: UTET
anno edizione: 2019
pagine: 408
"Come ringiovanire invecchiando" può sembrare un titolo provocatorio, e in parte certo lo è, perché la provocazione è un'arte che Enzo Soresi pratica da sempre. Ma non è mai fine a se stessa: nella sua lunga carriera di pneumologo, oncologo, studioso e sperimentatore, Soresi ha scelto di non dare per scontato niente, nessuno dei dogmi su cui la medicina rischia di adagiarsi. Ha preferito invece metterli in discussione, e mettersi in discussione come medico, ogni volta che l'evidenza dei fatti sollevava dubbi di metodo e prassi. In questo sta la provocazione, il sovvertimento: nel considerare per esempio la salute non come "assenza di malattie" ma come "qualità della vita"; nel rifiutare l'idea di una cura sempre uguale, standardizzata, perché ogni persona va seguita nel suo particolare percorso di malattia; nello spostare la bilancia sempre più verso la prevenzione; nella preferenza assoluta per un approccio olistico, che tiene conto non solo del quadro clinico ma anche della psiche e delle circostanze ambientali; nella consapevolezza del ruolo preziosissimo e vitale dell'effetto placebo e della nutrizione, a volte superiori ai farmaci tradizionali; nella convinzione che il ruolo della medicina non sia sostituirsi alle difese immunitarie, ma piuttosto supportarle, risvegliarle, scatenarle. Il dottor Soresi, con l'aiuto del saggista medico-scientifico Pierangelo Garzia, torna ad affrontare i temi a lui più cari, ripercorrendo la sua esperienza di medico, primario e persino paziente. Questa volta, però, per spingere più in là la sua ricerca ha deciso di aprire le porte del suo studio, invitando un consesso di oncologi, immunologi, radiologi, nutrizionisti, fisioterapisti, psichiatri, psicoterapeuti, endocrinologi, fitoterapisti, pneumologi e pazienti: perché se la medicina ideale è quella integrata, che considera l'essere umano come sistema complesso e interconnesso, il saggio ideale di medicina integrata deve assomigliare il più possibile a un simposio, dove i saperi e le esperienze di tutti possano contribuire al bene di ognuno. E alla fine, dopo che le più avanzate prospettive mediche avranno rovesciato le ultime sorpassate convinzioni, sarà possibile rovesciare anche la naturale progressione del tempo, e scoprire davvero "Come ringiovanire invecchiando". Con e-book scaricabile fino al 30 giugno 2020.
Oscar. Vita di Oscar Wilde
Matthew Sturgis
Libro: Copertina rigida
editore: UTET
anno edizione: 2019
pagine: 1036
Una volta, si dice, Oscar Wilde rifiutò un medicinale per via del suo colore «marrone sporco»: per convincerlo a curarsi, il farmacista dovette sostituirlo con un flacone di bellissimo liquido «rosso-rosa» e pastiglie che «splendevano come l'oro». Un'altra volta, agli amici preoccupati per il suo pallore mattutino rivelò, esausto: «Il fatto è che ieri ho colto una primula in giardino, dopo stava così male che ho dovuto passare la notte sveglio al suo capezzale». Il più classico dei problemi per un biografo è trovarsi con poco materiale di partenza. Ma esiste un altro, speculare problema: averne fin troppo. Così è per Wilde, di cui già in vita si moltiplicavano aneddoti, battute, aforismi, fanfaronate, miti e leggende: riverberavano dalle colonne dei giornali al cicaleccio dei circoli letterari, si amplificavano di bocca in bocca in una gara a chi la sparava più grossa, gara che spesso era vinta da Oscar stesso, suo primo mitologo e ufficio stampa, creatore del personaggio che si trovava a impersonare ogni giorno, fino a restarne forse imprigionato. Un paradosso? Certo, ma per chi aveva eletto il paradosso a stile e l'ironia ad arma non restava che vivere una vita all'altezza: genio della commedia, si ostinava a scrivere tragedie; dandy di natali aristocratici, si dichiarava a favore di un individualismo "socialista"; dissacratore di ogni autorità e norma morale, si appellò alla legge per proteggere la relazione con Lord Alfred Douglas, dando così inizio al processo che avrebbe decretato la sua rovina; mattatore dei più eleganti salotti, precursore del futuro culto della celebrità, morì solo e dimenticato - al funerale si presentò appena una manciata di persone. A lungo i biografi sono rimasti vittima di questo incantesimo: non riuscendo a districare in lui la vita dall'opera, anche perché in un'opera d'arte suprema aveva trasformato la vita stessa, hanno schiacciato l'una sull'altra, confondendo i piani e faticando a restituirci la verità dei fatti. Riportando alla luce nuovi documenti, tra lettere inedite e atti del processo, Matthew Sturgis penetra nella complessità romanzesca del tardo Ottocento attraverso una delle sue personalità più geniali e discusse.
La trama del mondo. I tessuti che hanno fatto la storia
Kassia St Clair
Libro: Copertina rigida
editore: UTET
anno edizione: 2019
pagine: 400
Dietro ogni filo c'è una storia: dalle tracce preistoriche di fibre colorate rinvenute in una grotta del Caucaso alle bende di lino che avvolgevano il corpo di Tutankhamon; dalle vele di lana con cui i vichinghi anticiparono Colombo sulla rotta per le Americhe al dedalo di leggendarie Vie della Seta su cui sciamavano le delicate stoffe cinesi e i preziosissimi bachi trafugati e poi diffusi in Occidente; dai calicò e chintz indiani traghettati sulle navi di Sua Maestà britannica, pronti a dare avvio alla rivoluzione industriale, alle piantagioni di cotone americane nutrite di schiavi che furono la scintilla della guerra civile; dalle tute spaziali cucite a mano per raggiungere la Luna ai tessuti tecnologici in grado di spingere l'essere umano oltre i suoi limiti fisici, per farci conquistare di volta in volta l'Everest o il Polo Nord, un nuovo record olimpico o nientemeno che il futuro. Dopo l'Atlante sentimentale dei colori, Kassia St Clair delinea una nuova storia e geografia culturale, rintracciando nei tessuti e nelle loro peregrinazioni quella che pian piano diventa "La trama del mondo": una struttura nascosta, data spesso per scontata ma non per questo meno fondamentale, che accompagna e sorregge tutti i grandi rivolgimenti sociali e le conquiste dell'ingegno. Ricco di aneddoti e spunti di riflessione, "La trama del mondo" segue il filo della storia fino a scoprirla intrecciata alla realtà che ci circonda, intessuta negli abiti che indossiamo ogni giorno.
Il Paese più bello del mondo. Il FAI e la sfida per un'Italia migliore
Alberto Saibene
Libro: Copertina rigida
editore: UTET
anno edizione: 2019
pagine: 336
Sede del maggior numero di siti dell'Unesco, l'Italia è considerata dai tempi del Grand Tour "il Paese più bello del mondo". Le civiltà che si sono succedute, dai Latini fino ai giorni nostri, le declinazioni regionali di arte, lingua e cucina, hanno reso l'Italia un paese unico per stratificazione di civiltà, testimonianze storico-artistiche, varietà di paesaggi. Un ecosistema che era giunto più o meno intatto alla Seconda guerra mondiale si ritrovò, in un breve volgere di anni, seriamente minacciato. Più che i disastri della guerra, fu la rapidissima ricostruzione senza regole a rovinare il volto del nostro Paese. Qualcuno cominciò a reagire: grazie all'associazione Italia Nostra, nata a Roma nel 1955, si conobbero Giulia Maria Crespi e Renato Bazzoni i quali, con la collaborazione di Antonio Cederna, organizzarono la mostra itinerante Italia da salvare (1967) che per la prima volta sensibilizzò l'opinione pubblica su questi temi. Erano e restarono una minoranza ma, dopo un primo tentativo abortito, la Crespi e Bazzoni fondarono nel 1975, insieme ad Alberto Predieri e Franco Russoli, il FAI, Fondo per l'Ambiente Italiano. La grande novità del FAI, una fondazione privata, rispetto a quanto c'era stato prima, era acquisire e gestire proprietà e beni per poi aprirli al pubblico. Dopo l'acquisto del Monastero di Torba (1977), un complesso monumentale longobardo, i primi anni della storia del FAI furono piuttosto stentati. Arrivarono proprietà di enorme valore culturale e artistico come San Fruttuoso, il Castello della Manta, la Villa del Balbianello, il Castello di Masino, ma gli iscritti crescevano con grande lentezza, come enormi, anche perché affrontanti per la prima volta, erano i problemi di gestione, organizzazione e sensibilizzazione a questi temi. Fondamentali per aumentare la popolarità furono dapprima le Giornate FAI di Primavera, in cui per un fine settimana restavano aperti luoghi speciali solitamente chiusi, e, più tardi, il censimento I Luoghi del Cuore. Oggi a distanza di anni il FAI conta oltre 190 000 iscritti, più di sessanta beni salvati e una crescita che prosegue costante con obiettivi sempre più ambiziosi, oltre a offrire una nuova forma di amore per il nostro Paese. In questo libro, frutto di esplorazione di archivi e raccolta di testimonianze, Alberto Saibene racconta la storia della grande impresa culturale privata in Italia: una storia di passione e responsabilità, di resistenza quotidiana e bellezza. Con e-book scaricabile fino al 30 giugno 2020.
Diavolo di un Keynes. Una vita di John Maynard Keynes
Alain Minc
Libro: Copertina morbida
editore: UTET
anno edizione: 2019
pagine: 244
John Maynard Keynes prestava una particolare attenzione alle mani dei suoi interlocutori: nei tic nervosi e nel gesticolare più o meno sorvegliato scovava vulnerabilità e ambizioni, indizi sui loro comportamenti durante i negoziati e sulle future decisioni politico-economiche. In quelle di Woodrow Wilson, che «tradivano una mancanza di sensibilità», presagì forse le catastrofiche conseguenze economiche dei suoi "quattordici punti" presentati a Versailles nel 1919, forieri di un vento di vendetta sulla Germania che si sarebbe presto ritorto contro l'Europa e il mondo intero; e la diffidenza verso Franklin D. Roosevelt, dalle mani «molto forti, ma del tutto prive di intelligenza o finezza», gli avrà fornito magari l'impulso per lavorare a un trattato che sorreggesse e instradasse la politica del New Deal: avrebbe visto la luce nel 1936 e sarebbe diventata rapidamente la sua opera più celebre e celebrata, la Teoria generale dell'occupazione, dell'interesse e della moneta. Basta questo dettaglio a restituire l'immagine di un economista insolito, che poco assomiglia alla vulgata delle sue teorie. Perché se il keynesismo si è velocemente imposto come un'idea di economia utile a correggere, con oculate dosi di statalismo, il laissez-faire liberista, creando così un'alternativa capitalista "di sinistra" al marxismo, la vita personale e la carriera di Keynes non sembrano in nulla ricordare questa oculatezza e questo quieto pragmatismo: dandy omosessuale prima e poi marito di una delle ballerine più corteggiate al mondo, intellettuale del circolo di Bloomsbury prestato alla politica ma anche politico prestato al giro degli intellettuali, germanofilo atlantista, speculatore di Borsa che diffida dei mercati, esteta con un debole per l'austerità del contabile, grande borghese elitista che diventa l'idolo delle sinistre, uomo d'azione e da retrovia, bricoleur di talento e vero genio... Nel tracciare questa biografia, Alain Minc si lascia sedurre dal carisma del cosiddetto "Einstein dell'economia", mentre cerca di decodificare l'enigma e capire, tra tutte le sue molte vite, quale fosse quella vera. Forse alla fine una soluzione non c'è, e non resta che arrendersi al fascino dell'insoluto: "Diavolo di un Keynes", ci ha ammaliato un'altra volta. Con e-book scaricabile fino al 30 giugno 2020.
Ma che cosa ho in testa. Viaggio di un ignorante tra i misteri della mente
Tim Parks
Libro: Copertina morbida
editore: UTET
anno edizione: 2019
pagine: 288
Quando Tim Parks riceve una mail dall'Università di Heidelberg, rimane colpito: vogliono invitare scrittori e filosofi a visitare i loro dipartimenti e intervistare i neurobiologi, gli psicologi e gli scienziati che ci lavorano, per «scoprire se "le scienze" possano gettare le basi per una "nuova metafisica"». Curioso, pensa Parks. Come può l'osservazione del mondo, pur con tutte le riflessioni e speculazioni del caso, condurre al perché dell'esistenza del mondo? La domanda è interessante, poiché presuppone che la scienza stia prendendo lo spazio un tempo occupato dalla filosofia, se non addirittura dalla religione. E così Parks accetta, abbandonando i propositi di un nuovo romanzo e approfittandone per addentrarsi ancora di più in un tema che da tempo lo ossessiona: che cos'è la coscienza, e come funziona davvero? Molti filosofi e neuroscienziati credono infatti che l'esperienza sia chiusa ermeticamente nei nostri crani, una rappresentazione olografica e in fin dei conti inaffidabile della realtà esterna. Colori, odori, suoni, sensazioni, tutto avverrebbe solo nella nostra testa. Eppure, quando i macchinari più sofisticati tracciano ciò che succede nel cervello, trovano solo miliardi di neuroni che si scambiano impulsi elettrici e rilasciano sostanze chimiche. Tutto qua? "Ma che cosa ho in testa" racconta in presa diretta il viaggio in questo mondo di esperimenti complicati e professori stralunati (o metodici), spesso fideisticamente certi dei loro dogmi e dell'oggettività del loro approccio. Nei suoi incontri, nelle interviste e nelle domande che pone, Tim Parks si prende allora il ruolo di un novello Candido, instillando dubbi da scrittore in queste implacabili macchine di tetragona razionalità. Allo stesso tempo, però, in questi giorni di ricerca e confronto, ogni dialogo smuove in lui pensieri e cambia prospettive, al punto che la semplice esperienza di una colazione in albergo, di una passeggiata nel parco, di un risveglio silenzioso nell'aria umida dell'autunno diventa qualcosa di diverso, di completamente nuovo. Forse giunti all'ultima pagina non capiremo davvero che cosa sia la coscienza, ma il mondo ci apparirà più reale e vivo che mai. Con e-book scaricabile fino al 31 gennaio 2019.
Numeri intelligenti. La matematica che fa funzionare l'intelligenza artificiale di Google, Facebook, Apple & Co.
Nick Polson, James Scott
Libro: Copertina rigida
editore: UTET
anno edizione: 2019
pagine: 323
L'intelligenza artificiale non appartiene più a un futuro fantascientifico: è già qui, e sta cambiando il mondo uno smartphone alla volta. I medici la usano per diagnosticare i tumori; gli scienziati, per fare nuove scoperte in fisica e neuroscienze. Aziende e semplici appassionati la sperimentano in mille modi diversi: per rilevare fughe di gas, predire epidemie, salvare le api dall'estinzione. Eppure, quando si parla di IA, di solito è per risvegliare paure e alimentare inquietudini, che di volta in volta assumono le malvagie sembianze dei Borg di "Star Trek", di HAL9000 in "2001: Odissea nello spazio", o di colossi digitali avidi di informazioni su di noi come Google o Amazon. Secondo Nick Polson e James Scott, non può essere la paura, ma la curiosità, ad aiutarci a capire concretamente che cos'è l'IA, e soprattutto come funziona. Come impara un'automobile a guidare da sola? Come riesce Alexa a capire quello che le diciamo? Come fa Facebook a riconoscere i volti dei nostri amici, e Netflix a suggerirci serie tv così azzeccate? Attraverso le storie di sette scienziati geniali, "Numeri intelligenti" racconta le meraviglie del pensiero che si nascondono dietro l'IA e i meccanismi matematici che la muovono: scopriamo così che una materia considerata spesso astrusa e inaccessibile si basa in realtà su un pugno di idee matematiche sorprendentemente semplici, nate non nella Silicon Valley dei millennials, ma dalle intuizioni straordinarie di uomini e donne vissuti a volte secoli fa, che non potevano immaginare le immense opportunità della rivoluzione tecnologica che stiamo vivendo. Una rivoluzione che è solo all'inizio: c'è una moltitudine di problemi in attesa di buone soluzioni, e per trovarle è necessaria un'alleanza coraggiosa e consapevole tra la creatività umana e la potenza di calcolo dei supercomputer. Con e-book scaricabile fino al 30 giugno 2019.