Ultra: Ultra sport
Rossomania. Alonso e la Speranzosa. Un sogno lungo un anno
Ricardo Currera
Libro: Libro in brossura
editore: Ultra
anno edizione: 2013
pagine: 191
Evoluta, linea più snella, muso senza scalino, retrotreno e pancia rinnovati: la F138, cinquantanovesima monoposto Ferrari iscritta a un Mondiale di Formula 1, si presenta così alla sfida del 2013. In sella alla 'Speranzosa' c'è Fernando Alonso, l'asso nella manica della casa di Maranello che vuole a ogni costo il titolo iridato per piloti e costruttori.
Francesco Totti minuto per minuto
Francesca Spaziani Testa
Libro: Libro in brossura
editore: Ultra
anno edizione: 2012
pagine: 381
Francesco Totti non è certo solo un fuoriclasse. È un ragazzo dalla straordinaria umanità, un personaggio mediatico, una bandiera della sua squadra, un simbolo della sua città. Ma prima di tutto questo è un giocatore di calcio Questo libro racconta tutta la storia di campo di Francesco, partendo dal suo esordio a 16 anni e passando attraverso i trionfi in maglia giallorossa e azzurra, le stagioni esaltanti e quelle difficili, i record polverizzati e gli infortuni, le gioie e i dolori di una carriera irripetibile: oltre 700 partite ufficiali, oltre 500 presenze in Serie A, oltre 600 gare con la maglia della Roma, oltre 55.000 minuti giocati tra club e Nazionale.
Imbattibili. La Juve della terza stella: il racconto di una stagione fantastica
Roberto Savino
Libro: Libro in brossura
editore: Ultra
anno edizione: 2012
pagine: 224
Calcio magico. Oracoli, rituali e scaramanzie: il paradosso dell’irrazionale nel pallone
Francesco Fasiolo
Libro: Libro in brossura
editore: Ultra
anno edizione: 2022
pagine: 104
Il calcio moderno è un fenomeno complesso, regolato non solo dalle leggi dello sport ma anche da quelle dell’economia, della finanza, della tecnologia, dei media, dello show business. Un sistema razionale basato su affari milionari, società quotate in Borsa, delicate aste tra i maggiori network per i diritti televisivi e un’organizzazione di eventi su scala planetaria. Cosa c’entrano con questo mondo i maghi, gli animali indovini, gli atti di fede, i numeri sfortunati, i rimedi anti-iella, le maledizioni e i vestiti portafortuna? C’entrano eccome, perché l’irrazionale spunta da ogni angolo di questo articolato meccanismo. Ce lo ricordano il rituale degli Azzurri campioni di Europa nel 2021 (Vialli “dimenticato” sul pullman prima di ogni match) e quello della Francia campione del mondo nel ’98 (il bacio propiziatorio sulla testa di Barthez), le previsioni pubbliche del polpo Paul, infallibile oracolo degli Europei del 2008 e dei Mondiali del 2010, gli incredibili riti prepartita di campioni internazionali e le avversioni di tanti presidenti per i numeri 13 e 17. “Calcio magico” si occupa delle superstizioni “interne al sistema”, quelle dei protagonisti dello show: calciatori, allenatori e club. Una casistica variegata e curiosa, che spinge a interrogarsi sul fenomeno con un approccio antropologico: questo abbandonarsi all’illogico è una sorta di resistenza alle ragioni della modernità?
Manlio Scopigno. Un filosofo in panchina
Giulio Giusti
Libro: Libro in brossura
editore: Ultra
anno edizione: 2022
pagine: 127
Manlio Scopigno fu soprannominato "il filosofo" per il suo approccio alla vita e al calcio, un atteggiamento rivoluzionario per il calcio degli anni Sessanta e Settanta. Per citare solo una della sue innovazioni, ridusse i ritiri e in certi casi li abolì, squarciando il velo di falso moralismo che copriva il mondo del pallone. Ma Scopigno fu anche e soprattutto un grande tecnico, che con la sua alta competenza condusse il Cagliari alla conquista del suo storico scudetto. Giulio Giusti, con l'aiuto della testimonianze di chi l'ha conosciuto bene e il sostegno di un'accurata ricerca bibliografica, ripercorre tutta la sua vita sportiva di calciatore e di allenatore, regalandoci un ritratto a tutto tondo di una delle personalità più originali della storia del calcio italiano.
Il re degli ultimi. I sette anni meravigliosi e folli di Maradona a Napoli
Enzo Beretta
Libro: Libro in brossura
editore: Ultra
anno edizione: 2021
pagine: 344
La sua missione era precisa: rendere felici gli ultimi, fare vincere i perdenti, dimostrare che l’impossibile è a portata di mano. 5 luglio 1984 - 1 aprile 1991. I sette anni di Maradona a Napoli sono la storia della sua vita. Re e popolo. Approda in una squadra che sta per retrocedere e l’accompagna alla gloria, vincitore dove non si era vinto mai. La magia del condottiero in pantaloncini e maglietta è far sognare tutti: il destino di milioni di persone dipende da lui, da una giocata del numero 10, da un suo gol. Va tutto male? In compenso il Napoli è primo in classifica. Un miracolo. Infatti lo pregano più di san Gennaro. Il Pibe è il campione del mondo che nel tempo libero gioca per beneficenza in mezzo alle pozzanghere, e di notte, in gran segreto, porta un sorriso ai bambini malati in ospedale. È il prestigiatore con gli scarpini slacciati che durante gli allenamenti ferma il tempo a ogni casuale palleggio. È il fuoriclasse che sognano tutti i club, perché vince le partite da solo, è il compagno che quando si svuota lo spogliatoio trova le parole giuste per correggerti e spingerti oltre i tuoi limiti. È anche il divo capriccioso avvolto in morbide pellicce che esce all’alba dalle discoteche per poi restare a dormire fino al pomeriggio. Napoli era la città perfetta per Diego. Le cattive frequentazioni della camorra e i demoni della cocaina sono la parte buia di questa storia incredibile, nella quale il più grande calciatore di tutti i tempi si consegna agli errori della vita come un comune mortale. In fondo, però, viene da chiedersi: cosa sarebbe stato Maradona senza Napoli? Prefazione di Fabrizio Roncone.
Cristiano Ronaldo. L'ossessione della perfezione
Luca Caioli
Libro
editore: Ultra
anno edizione: 2018
pagine: 304
Il colpo del secolo: il 10 luglio 2018 non ci sono state altre parole, in Italia e nel mondo, per definire l’incredibile passaggio di Cristiano Ronaldo alla Juventus. E non poteva essere altrimenti, perché lui è il perfetto esempio dell’atleta del XXI secolo. Il più amato, il più odiato, il più bello, il più forte. Cristiano Ronaldo dos Santos Aveiro è tutto questo, e non solo. Il migliore al mondo per José Mourinho, cinque volte Pallone d’Oro, indubitabilmente uno dei più grandi protagonisti della storia del calcio. Un uomo che fa parlare di sé dentro e fuori dallo stadio per le sue vicende di atleta e di amante, di giovane padre e di icona sessuale. Un ragazzo cresciuto molto in fretta in una famiglia modesta di Madeira, che ha dovuto vedersela a muso duro con tutto e tutti, e che fin da quando giocava per strada ha voluto essere il numero uno. È questo il suo tratto distintivo, l’ossessione per la perfezione: del gesto, del dettaglio, del corpo, della giocata impensabile. Questa è la sua storia: da una piccola isola sperduta nell’Atlantico alla fama planetaria. Torna in libreria, in un’edizione riveduta e aggiornatissima, una biografia vera, ben lontana dall’agiografia del campione, dura e avvincente come la sua vita.
Più che un calciatore. L'incredibile storia di Laszlo Kubala
Lorenzo De Alexandris
Libro: Libro in brossura
editore: Ultra
anno edizione: 2016
pagine: 139
Campione, ribelle, sognatore, anticonformista, uomo di famiglia e del popolo, lavoratore, divo, attaccante, centrocampista, allenatore. Laszló Kubala è stato tutto questo ma non solo. La sua vita è stata straordinaria, tragica, rocambolesca, molto pubblica ma anche intima e segreta. Ecco perché, Lorenzo De Alexandris ha deciso di dedicare all'uomo, oltre che al calciatore, questa biografia romanzata, scritta con passione e precisione storica al tempo stesso. Laszló Kubala è stato il più forte giocatore di sempre del Barcellona, ma prima di raggiungere i grandi traguardi sportivi, trascorre parte della sua vita in fabbrica a Budapest, poi in fuga dal regime socialista che lo divide dalla sua famiglia, in fine sbarca a Busto Arsizio, dove veste la maglia della Pro Patria, seguiranno poi la squalifica a vita da parte della FIFA e la scampata tragedia di Superga. In tutto questo, il minimo comune denominatore è la lontananza forzata dai suoi grandi amori, i figli e la moglie Ana Viola, sorella di quel Ferdinand Daucik, suo allenatore e, insieme a lui, fondatore della rivoluzionaria "squadra che non c'è", l'Hungaria, nel campo profughi di Cinecittà a Roma.
Le dee di Olimpia. Cent'anni di traguardi raccontati attraverso i Giochi
Francesco Gallo
Libro: Libro in brossura
editore: Ultra
anno edizione: 2016
pagine: 142
Sin dalla prima edizione dei Giochi di Atene del 1896, i movimenti femministi europei avevano denunciato l'assenza di competizioni dedicate alle donne. La prima Olimpiade fu, di fatti, tutta al maschile. Ma riuscì a far parlare di sé la greca Starnata Revithi che, nonostante il gran rifiuto del barone Pierre de Coubertin, decise di percorrere ugualmente lo stesso tragitto degli uomini nella gara più impegnativa: la maratona. Corse per più di quaranta chilometri e impiegò solo un'ora in più del campione. Con il passare degli anni il CIO iniziò ad ammorbidirsi sulla spinosa questione e fece alcune concessioni che avevano però tutta l'aria di essere una sorta di "contentino". Ebbero occasione di partecipare ai Giochi di Parigi e poi di Londra solo alcune tenniste, golfiste e tiratrici con l'arco. Furono appena ventidue le "fortunate" degne di tale concessione. Non una di più, raccomandò il barone. Dopo l'inizio della Prima Guerra mondiale, la situazione cambia radicalmente. Le donne sostituiscono gli uomini impegnati al fronte in tutti i campi di loro competenza e lo sport raccoglie immediatamente questa eredità. Da quel momento il numero delle donne alle Olimpiadi comincia a crescere, edizione dopo edizione, fino al 1984 - a Los Angeles - dove la percezione generale sulle donne nello sport si modifica definitivamente. Dal momento in cui viene concessa loro pari dignità ecco che molto spesso stabiliscono record superiori a quelli degli uomini, dal nuoto alla maratona...
Kobe Bryant. Il morso del Mamba. Dall'Italia alla NBA, la storia di un predestinato
Fabrizio Fabbri, Edoardo Caianiello
Libro: Libro in brossura
editore: Ultra
anno edizione: 2016
pagine: 156
Non è da tutti chiamarsi come una bistecca. La scelta di Joe, grande impallinatore di retine sui due lati dell'Oceano, per il nome del terzogenito della famiglia Bryant, nacque a tavola. Proprio mentre riceveva la splendida notizia che la famiglia si sarebbe allargata, "Jellybean" stava gustando il suo piatto preferito, una bistecca Kobe, appunto, e la decisione fu immediata. Nessuno, nonostante il Dna di famiglia, avrebbe potuto prevedere che, qualche mese dopo, la data 23 agosto 1978 avrebbe segnato l'apparizione nel firmamento del basket Nba di uno dei più fulgidi e vincenti talenti di sempre. Anche perché la sua prima parte di vita, Kobe l'avrebbe trascorsa lontano dagli Stati Uniti, in Italia, dove giocava papà Joe. Un percorso di formazione umano e sportivo che ha fatto tappa a Rieti, Reggio Calabria, Pistoia e Reggio Emilia prima del ritorno negli Usa, dove Kobe inizia, fin dalla Lower Merion High School, a mietere record. Poi la scelta rischiosa di saltare il college, il draft del 1996, il gran rifiuto degli Charlotte Hornets e l'approdo nei Los Angeles Lakers. Il resto, davvero, è storia: una storia di grandi vittorie, brutti passi falsi e incredibili primati. La storia di un ragazzo e di un atleta straordinario, sempre pronto a rialzare la testa con orgoglio, per far vedere al mondo, ancora una volta, chi è il numero uno.
A un passo dal paradiso. Il calcio slavo, gli artisti dei Balcani rivali della Storia
Fabrizio Tanzilli
Libro: Libro in brossura
editore: Ultra
anno edizione: 2016
pagine: 141
Dopo averci raccontato nello "Spazio della libertà" il viaggio nel tempo dell'idea fondante del calcio moderno, Fabrizio Tanzilli ci guida ora nell'esplorazione della turbolenta e affascinante realtà calcistica dei Balcani, sviscerando la vera anima del football figlio di una regione che da sempre vive nella complessità, e spesso ne rimane vittima. Il calcio slavo, soprattutto dal dopoguerra in poi, è questo: un movimento che combatte cor eleganza e in punta di fioretto, esprimendo un estro geniale e inimitabile, ma è sempre costretto a scontrarsi con un destino drammatico. Un percorso sinusoidale che va dalle prime brillanti prove della Nazionale slava negli anni Cinquanta all'età dell'oro del decennio successivo, passa dalla talentuosa generazione balcanica che porta in cielo la Stella Rossa di Belgrado nel 1991 e culmina tragicamente nella disgregazione della Jugoslavia, che coincide con il beffardo Campionato Europeo del 1992. Ecco a voi quindi, i brasiliani d'Europa: romantiche e fantasiose vittime del tempo, sempre pronti a concepire e produrre gioco nella loro inebriante maniera, per soccombere poi agli umori del fato, a un passo dal paradiso.
Io sono il pallone
Angelo B. Sormani, Martina Bonichi
Libro: Libro in brossura
editore: Ultra
anno edizione: 2015
pagine: 154
Oggi, Angelo Benedicto Sorniani è un signore distinto, serio, pacalo, con un sorriso sornione che appare sul suo viso quando meno te lo aspetti. Angelo Benedicto Sorniani, però, è stato un grande calciatore, in un tempo in cui il calcio era uno sport sincero e genuino. Nato in Brasile, da genitori di origini italiane, prima ancora di imparare a camminare si è innamorato del pallone. Da quel momento, tutta la sua vita è stata segnata da questo amore e dalla gioia di poterne fare, con grande successo, la sua professione. Dai primi anni nel Santos, in campo insieme a un amico speciale, Pelé, all'arrivo in Italia, nel Mantova, poi il passaggio alla Roma per una cifra allora strabiliante, e infine al Milan (1965-1970) con cui vince la Coppa Italia, lo Scudetto, la Coppa delle Coppe, la Coppa dei Campioni e quella Intercontinentale, fino ai giorni da allenatore; Angelo non ha mai pensalo di poter far altro nella vita, e ha portato nel rettangolo di gioco il suo entusiasmo, la sua correttezza, le sue capacità tecniche ma soprattutto la sua grande umanità. In queste pagine, racconta per la prima volta la sua storia, fuori e dentro il campo di calcio: una biografia che ripercorre, tappa dopo tappa, la storia di un uomo che ha vissuto intensamente e con profonda passione il suo calcio e che, senza alcuna boria, oggi ancora afferma: lo sono il pallone! Con un'intervista a Darwin Pastorin.

