Testo & Immagine: Universale di architettura
Carlo Scarpa. I musei
Luciana Miotto
Libro: Libro in brossura
editore: Testo & Immagine
anno edizione: 2004
pagine: 96
Scarpa affronta il problema degli allestimenti e delle loro architetture con un continuo ampliamento dei rapporti del museo con il contesto. In ogni progetto dimostra con sempre maggior chiarezza che solo l'architettura moderna è in grado di creare spazi appropriati al museo in edifici preesistenti. La base di questa evoluzione progettuale risiede nel modo e nella vivacità penetrativa e creativa con cui Scarpa afferrava i problemi che si ponevano più in là della specifica soluzione museale richiesta. Così in palazzo Abatellis fa emergere le qualità dell'antica costruzione; a Castelvecchio fa sentire la città dentro al museo; a Revoltella affronta il rapporto dell'architettura e dell'urbanistica preesistenti con l'arte moderna.
Induction design. Un metodo per una progettazione evolutiva
Makoto S. Watanabe
Libro: Copertina morbida
editore: Testo & Immagine
anno edizione: 2004
pagine: 93
"Lo scopo di questo libro è illustrare una nuova filosofia di progetto, una nuova metodologia e il loro background. Vi si introduce il progetto di "Induction cities", lo studio di un metodo attraverso cui, per la prima volta al mondo, i programmi per il computer hanno generato architettura trovando soluzioni adatte alle situazioni esistenti. Esso presenta il progetto per la stazione metropolitana Iidabashi e accenna anche alla fase successiva del progetto, che attualmente è in corso d'opera. Lo scopo non è scoprire una forma, bensì modi di creare città e generare architetture che forniscano migliori soluzioni ai problemi che il mondo deve affrontare e, allo stesso tempo, offrano maggiore libertà d'azione." (dall'Introduzione)
Mostra della rivoluzione fascista
Alessandra Capanna
Libro
editore: Testo & Immagine
anno edizione: 2003
pagine: 96
New York. The gap
Gianluca Milesi, Aurelia Duplouich
Libro: Copertina morbida
editore: Testo & Immagine
anno edizione: 2003
pagine: 93
Il volume è un'introduzione all'architettura di New York, che descrive una situazione segnata dagli avvenimenti dell'11 settembre e sottolinea la storica separazione tra cultura architettonica e realtà economica e urbana, osservate come un panorama complessivo, in evoluzione e forse a un punto di svolta. Attraverso un sintetico percorso storico e un'analisi del presente, il libro propone un'interpretazione particolare della Grande Mela. La bellezza di New York è legata alla sua paradossale complessità.
Mathlandia. Dal mondo piatto alle hypersuperfici
Michele Emmer
Libro
editore: Testo & Immagine
anno edizione: 2003
pagine: 96
Le città di fondazione nel Novecento
Dunia Mittner
Libro: Copertina morbida
editore: Testo & Immagine
anno edizione: 2003
pagine: 91
Il Novecento, secolo di grande crescita della popolazione delle città, ha fino a oggi occultato l'attività incessante di fondazione di nuovi insediamenti che lo ha attraversato. Eppure si sono fondate città senza sosta, centinaia, migliaia. Questo libro si occupa di rinvenire la dimensione d'insieme di questo fenomeno, davvero sorprendente. Osservare il pulsare delle stagioni di fondazione porta a contatto con i grandi movimenti geopolitici del secolo appena concluso, iscritti nelle pietre delle città. Ne scaturisce una prima ipotesi di ordinamento della materia, caratterizzata dalla dimensione enorme e dispersa degli archivi, in base alle ragioni che hanno condotto ai cantieri.
Nanna Ditzel. Design nordico al femminile
Fabia Masciello
Libro: Libro in brossura
editore: Testo & Immagine
anno edizione: 2003
pagine: 96
Nominata "Gran Dama del Design danese", Nanna Ditzel (1923) studia alla Scuola per ebanisti di Copenaghen e in seguito alla Scuola di arti applicate. Con il marito Jørgen Ditzel progetta mobili per piccoli ambienti e propone un nuovo modo di vivere lo spazio realizzando fantasiose sedute "senza gambe". Insieme pubblicano nel 1954 il libro Danish Chairs e partecipano alle Triennali di Milano degli anni Cinquanta, contribuendo in maniera determinante alla diffusione della cultura scandinava in Italia. Con Verner Panton e Finn JuhI, Nanna Ditzel si distacca dalla scuola funzionalista di Kaare Klint, che produceva mobili in legno dalle linee squadrate, e propone forme fluide e morbide, ispirate alla natura ma non prive di rigore geometrico.