Susil Edizioni: Omnium

Il libro nasce dal desiderio di raccogliere in un volume pensieri, poesie e brevi racconti.

La vita è come una goccia d’acqua, se non la trattieni… scivola via.

Quel che si vuol essere è sempre maggiore di quel che si è, ma è proprio la ricerca di quel che si vuol essere che porta a quello che si è.

Questa raccolta, per la sua particolare articolazione, rappresenta una novità assoluta nel campo della letteratura. Tutte le poesie sono accompagnate dalle note dell’autore mentre una gran parte di esse contengono, anche, un commento teologico-filosofico. Questa ricchezza di contenuti spiega al meglio ed in maniera dettagliata il messaggio poetico, ed è di sicuro aiuto per il lettore che si lascia abbracciare dal piacere della lettura.

Il soggetto principale è l’amore per la famiglia e per gli amici ed il piacere della ricerca di sentimenti di amicizia, sensazioni vive e profonde emozioni.

"Che Pagliaccia la poetessa errante, mentre annuncia un terno prima di esibire una capriola nel domani cadendo a pezzi, restando intera".

C'era una volta un sentimento magico che univa due ragazzi dagli occhi color mare, si perdevano l'uno nell'altra in quelle mille sfumature di blu. Si innamorarono a perdifiato e cominciarono a nuotare frettolosi nei loro sogni. Finché un giorno la realtà li venne a chiamare e non seppero far altro che affondare. I due ragazzi vennero travolti da un'onda prepotente che li fece approdare in un luogo a loro sconosciuto. Le loro vite cominciarono a sprofondare nel buio, finché il caos riempì le loro menti e non seppero più andare avanti. Si separarono, credendo fosse la cosa giusta da fare, ma nelle loro sfumature di blu rimasero solo i ricordi di quell'amore che, infondo, non era mai finito.

«Sono momenti e gocce d’anima che prendono vita nelle parole che creano queste poesie. È un libro che fa pensare, ricolmo di pensieri, emozioni, soffi di vento che diventano pensieri diffusi e continui, come un viaggio verso la libertà. Le poesie rievocano un’idea profonda, che avvolge il lettore sia razionalmente sia emotivamente, spostando l’emotività che spesso si nasconde nei non detto. È una lettura, un viaggio che richiede impegno di cuore e costanza di verità, per superare difficoltà, ostacoli, contraddizioni, che provengono da noi stessi. E questo percorso occorre tracciarlo ogni giorno. attraverso la consapevolezza di sé, nelle circostanze e nelle situazioni in cui la vita colloca ciascuno di noi, inevitabilmente. E capita che si possa anche desistere dalla lettura, perché è detto con soave ma decisa insistenza che il viaggio alla ricerca del benessere e della felicità non è facile, non è dato per scontato, ma ricercato ogni giorno nel qui e ora, ascoltando i silenzi, parlando nei pensieri... La ricerca del segreto della vita è essa stessa la vita, “ti dirò cos’è il verso”... Una lettura di coraggio e di verità, di passione e anima, di quotidiano e libertà.»

«Dialogo complesso, struggente e necessario tra poesia e fotografia. Nel desiderio di veder incarnata la voglia di bellezza nella poesia che con la fotografia decidono di cucire una preziosa dialettica. È un chiaro scuro di passaggi e spazi circoscritti, movimenti rarefatti e bar, tosse e sigarette, passi d'eleganza e sfumature, immagini in fuga e contorni, cose che fuggono via e cose persistenti. Non dimentichiamo l'immaginazione, ad aver insegnato all'uomo il senso del colore, del contorno, del suono e del profumo. Tutto questo perché non ci basta vivere il tempo e sentirci nello spazio di qualcosa. Esigiamo il poter raccontare ciò che viviamo e sentiamo.»

Ogni poesia è una storia che sta in un cassetto finché viene il tempo di raccontarla, perché il tempo per narrare ogni giorno si assottiglia. Non ho seguito un ordine logico né cronologico perché nel cassetto non c’è mai stato ordine, ed è questa la fortuna della memoria, che è libera di ricordare a sua scelta, persone, vicende, pensieri, piaceri e dolori, senza che alcuno ne possa scandire i tempi. Tuttavia una prima poesia c’è stata a far partire il filo del gomitolo e mi sembra giusto rendere omaggio a quel momento che risale all’autunno del 1961 ed al primo amore.

«Le poesie non sono quelle dei manuali di antologia per licei, le poesie dal linguaggio ricercato e arcaico. Sono poesie spontanee e taglienti. Da cantautore amo scrivere poesie con un linguaggio rap dove le allitterazioni, le metafore e la fonetica sono protagoniste. Parleranno le poesie. Parlerà la musica. Io continuerò a scrivere.»