Sedizioni: Lectio
L'infinito di Leopardi. Un impossibile congedo
Giorgio Cosmacini
Libro: Libro in brossura
editore: Sedizioni
anno edizione: 2016
pagine: 48
Recanati è un luogo compreso nei fines di una regione, le Marche, però emotivamente, per il visitatore, prossimo all'infinito. Dentro il limite e dentro i confini fissati dalla geografia, e dalla storia, l'"Infinito" leopardiano li trascende con la forza impressagli dal poietès "che crea" e trasmette, a chi passa, la propria filosofia dell'esistenza. L'infinito appare una chiave di lettura, forse la più importante, di tale concezione dell'uomo e del mondo, legittimando il sorgere di una domanda: aldilà della "intuizione" con cui Leopardi fa propria l'infinità del tutto, qual è la "logica" con cui egli concepisce l'idea di infinito?
L'infinito in Italo Calvino. La vertigine dell'innumerevole
Francesca Eulisse
Libro: Libro in brossura
editore: Sedizioni
anno edizione: 2016
pagine: 64
Nell'opera di Calvino l'infinito è presente sia nel mondo microscopico (l'infinitamente piccolo) sia nella scena cosmica (l'infinitamente grande). Tra questi due estremi l'uomo occupa una precaria posizione intermedia. Oscillando tra i due infiniti, lo scrittore si sente prigioniero del motivo letterario del regressus in infinitum che genera in lui da una parte una sorta di vertigine, dall'altra la consapevolezza che sono "vani i tentativi di sfuggire alla vertigine dell'innumerevole". Calvino è mosso da un insopprimibile desiderio di ricostruire l'unità perduta, di riordinare la realtà caotica all'interno di schemi razionali, astratti, matematico-geometrici ben definiti. Tuttavia, egli si rende conto dell'incompletezza di ogni rappresentazione razionale, dell'impossibilità di una spiegazione esaustiva e definitiva. La conoscenza procede all'infinito verso rappresentazioni del mondo sempre più vere ma mai ultime e definitive.