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Indimenticabile priore. Teologo Francesco Saglietti

Indimenticabile priore. Teologo Francesco Saglietti
Titolo Indimenticabile priore. Teologo Francesco Saglietti
Autore
Prefazione
Argomento Biografie e storie vere Biografie generali
Collana Studia Taurinensia. San Massimo, 17
Editore Effatà Editrice
Formato
Formato Libro Libro: Libro in brossura
Pagine 112
Pubblicazione 02/2020
ISBN 9788869295263
 
14,00

 
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presso Libreria L'ippogrifo (Piazza Europa, 3)
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presso L' Ippogrifo Bookstore (C.so Nizza, 1)
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L’affetto quasi nostalgico e la perspicacia dello studioso connotano il profilo di don Francesco Saglietti delineato dal teologo racconigese don Umberto Casale. Con il riconoscente affetto filiale, tanti ricordi personali, sentimenti e abbondanza documentaria stanno all’origine di questo bel profilo dell’«indimenticabile priore», parroco di S. Giovanni Battista in Racconigi dal 1937 al 1964. Si tratta di un saggio storico-ecclesiale che delinea la figura di un prete, precisamente di un parroco, responsabile di un’importante comunità cristiana, in un preciso contesto di vita civile e politica, in un momento storico drammatico per l’Europa e per l’Italia: il regime fascista, le leggi razziali, il secondo devastante conflitto mondiale, la Resistenza, la ricostruzione materiale e morale postbellica, le contrapposizioni politiche seguite alla collaborazione resistenziale contro il nazifascismo, anche in Racconigi. Don Saglietti non si sottrasse alle sue responsabilità di parroco e di cittadino. Nel suo stile pastorale il priore si staglia come pastor bonus e defensor civitatis. Ne emerge una spiccata personalità, di uomo e di prete. Temperamento forte e signorile, cordiale e socievole, dotato di buona cultura, sia ecclesiastica sia profana, che lo aiutò a mediare con autorevolezza tra partigiani e nazifascisti nell’aprile del ’45 e a cogliere quelli che papa Giovanni XXIII e il concilio Vaticano II chiamavano «i segni dei tempi», rendendolo aperto alle riforme promosse dallo stesso concilio. Soprattutto un uomo di Dio, di profonda fede, manifestata dal suo abituale sussurrare del «Deo gratias», fonte del suo intenso zelo e affetto per i suoi parrocchiani. Dalla Presentazione di don Giuseppe Tuninetti.
 
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