Il salotto Maffei nacque nel 1834 (inizialmente in via Tre Monasteri, oggi via Monte di Pietà) ad opera di alcuni intellettuali, primi fra tutti Tommaso Grossi e Massimo d’Azeglio, che frequentavano la casa di Clara e di suo marito Andrea Maffei. Grazie all’ampia rete di conoscenze del conte Maffei e all’ospitalità della padrona di casa, i più noti artisti, letterati, compositori e patrioti del Risorgimento (fra cui Francesco Hayez, Alessandro Manzoni, Giuseppe Verdi, Giovanni Prati, ma anche Honoré de Balzac e Franz Liszt) vi trascorsero memorabili serate a discutere di arte e di letteratura. Il salotto ebbe anche una considerevole importanza politica e la sua “voce” contribuì all’unificazione nazionale. Raffaello Barbiera (1851-1934) – che è stato testimone in prima persona dell’ultimo periodo di vita del salotto, che ha frequentato assiduamente – pubblica il suo libro nel 1895, nove anni dopo la morte della contessa, ed è subito un grande successo editoriale, rappresentando uno dei pochi contributi organici sulla storia e la vita quotidiana che si svolgeva a casa Maffei e sul significato culturale e sociale della società milanese (fra il 1834 e l’86) che le ruotava intorno e di cui era espressione.
Il salotto della Contessa Maffei
Titolo | Il salotto della Contessa Maffei |
Autore | Raffaello Barbiera |
Collana | Pagine disparse |
Editore | Meravigli |
Formato |
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Pagine | 272 |
Pubblicazione | 05/2019 |
ISBN | 9788879554220 |