«È sempre difficile raccontare il presente» dice Caparrós all'inizio di questo libro. «Tanto per cominciare perché il presente non esiste». E aggiunge: «Volevo esercitare, in un'epoca frammentaria, uno sguardo frammentato: cercare, nei frammenti, certe costanti per tentare di scoprire dove stiamo andando». E dunque la questione del lavoro e dell'ozio, del sogno e dei sogni, le numerose invenzioni del turismo, i servizi igienici intelligenti e le panchine stupide, le epidemie di obesità e la fame nel mondo che non si risolve, il modo di guardare, di guardarsi, gli affari della religione, del sesso e del tabacco, le parole: le forme del capitalismo globale che, come gli aerei, accelera per non cadere. Ma in questo presente Caparrós trova un elemento unificante: siamo cioè alla fine dell'era del fuoco. Il fuoco è stato all'origine della civiltà umana. E ora se ne sta andando.
La fine dell'era del fuoco. Cronache di un presente troppo caldo
Titolo | La fine dell'era del fuoco. Cronache di un presente troppo caldo |
Autore | Martín Caparrós |
Traduttore | Sara Cavarero |
Collana | Einaudi. Passaggi |
Editore | Einaudi |
Formato |
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Pagine | 240 |
Pubblicazione | 06/2021 |
ISBN | 9788806248895 |