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La specie solitaria. Perché abbiamo bisogno della natura

La specie solitaria. Perché abbiamo bisogno della natura
Titolo La specie solitaria. Perché abbiamo bisogno della natura
Autore
Traduttore
Argomento Scienze, geografia, ambiente Ambiente
Editore Edizioni Ambiente
Formato
Formato Libro Libro: Libro in brossura
Pagine 248
Pubblicazione 09/2020
ISBN 9788866273042
 
18,00

 
0 copie disponibili
presso Libreria L'ippogrifo (Piazza Europa, 3)
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presso L' Ippogrifo Bookstore (C.so Nizza, 1)
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Perché negli ultimi anni si è registrata un’esplosione di allergie e intolleranze causate da condizioni infiammatorie croniche? E come mai tra i bambini e gli adolescenti sono sempre più diffusi i deficit di attenzione e le sindromi da iperattività, per non parlare dei dati allarmanti che molti paesi fanno registrare su obesità e disturbi mentali? Secondo Lucy Jones, la risposta è sempre la stessa: viviamo gran parte delle nostre vite in luoghi chiusi, connessi a dispositivi elettronici e separati – spesso terrorizzati – dal mondo naturale, e questa “estinzione dell’esperienza” sta provocando ogni genere di problemi. Come se non bastasse, questo quadro è aggravato dagli impatti sempre più feroci dei cambiamenti climatici e della distruzione della biodiversità, che dalle foreste dell’Amazzonia al parco sotto casa ci stanno privando della possibilità di godere dei benefici del contatto con il vivente. Intrecciando autobiografia – il racconto della depressione, l’esperienza della maternità – interviste, intuizioni poetiche e analisi della letteratura scientifica più aggiornata, La specie solitaria analizza le relazioni tra il mondo naturale e la nostra psiche e i nostri corpi, e dimostra perché il contatto con la natura è fondamentale per il nostro benessere fisico e mentale. Le soluzioni per recuperare e rinsaldare questo legame profondo ci sono, e vanno adottate con urgenza proprio a partire dalle città, dove già si concentra metà della popolazione globale. Ecco allora il racconto delle città “giardino”, delle esperienze di giardinaggio comunitario, delle iniziative di rigenerazione dei parchi pubblici e delle scuole nel verde: tutti correttivi indispensabili in un’epoca che, secondo l’autrice, è sempre più marcata dalla “solastalgia”, quel sentimento di nostalgia per i luoghi in cui continuiamo a vivere ma che vediamo trasformarsi davanti ai nostri occhi a causa dell’azione incessante delle attività umane.
 
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