Il mito antropogonico orfico fu costruito su riti che, sul piano più strettamente purificatorio, preparavano alla morte. La somiglianza tra rituali agrari del vino e riti funebri osiriaci aveva consentito l'organizzarsi di pratiche bacchiche che mettevano in scena il destino di morte dell'uomo. Come Osiride, Dionisio era fatto a pezzi, decomposto dalla Morte, e come Osiride era ricomposto e ricostituito in una dimensione spirituale da divinità amorevoli. Nella letteratura orfica gli uccisori del dio divennero figure gigantesche e demoniche, materializzatesi dai recessi dei primordi e assimilate alle antiche divinità titaniche già sprofondate da Zeus nel Tartaro. In virtù di associazioni e spostamenti la vicenda elementare di morte e rinascita si trasformò in un mito genetico. Gli uomini erano i Figli della Morte e dalla Morte ereditavano la componente violenta e distruttiva.
L'antica natura titanica. Studi sull'antropogonia orfica
Titolo | L'antica natura titanica. Studi sull'antropogonia orfica |
Autore | Giuliana Scalera McClintock |
Collana | Studi storico-religiosi |
Editore | Orientexpress |
Formato |
![]() |
Pagine | 210 |
Pubblicazione | 09/2016 |
ISBN | 9788895007465 |