Pensiero giudaico ellenistico è un'espressione priva di confini ben definiti. Comprende la filosofia, ma si estende anche ad ambiti teorici compresi in opere di carattere letterario, scritti religiosi, apologetici o parenetici. Il termine stesso filosofia rinvia alle sue origini greche; in senso stretto, però, in periodo ellenistico, di filosofia ebraica si può parlare solamente a proposito di Filone di Alessandria, forse di Aristobulo, di quegli autori che sistematicamente hanno utilizzato categorie filosofiche per la loro elaborazione, in un dialogo serrato con platonismo, aristotelismo, stoicismo, epicureismo e altri indirizzi teorici. Autori che, non solamente scrivono in greco e sono formati alla cultura greca, ma a questa attingono come ambito categoriale di interpretazione della realtà e delle Scritture. Autori per i quali, parallelamente, la Torah costituisce punto di partenza ineludibile, testo di autorità, espressione della tradizione e dell'identità. In particolare Filone, vero e proprio iniziatore di un modo di fare filosofia, coniuga interpretazione della Bibbia e lettura del pensiero greco. Difficilmente definibili sono opere quali Il libro della Sapienza o Giuseppe e Aseneth o anche La Lettera di Aristea: se non possono essere dette filosofiche fanno parte, però, della storia del pensiero.
Storia del pensiero giudaico ellenistico
Titolo | Storia del pensiero giudaico ellenistico |
Autore | Francesca Calabi |
Collana | Letteratura cristiana antica. N. S., 22 |
Editore | Morcelliana |
Formato |
![]() |
Pagine | 288 |
Pubblicazione | 06/2010 |
ISBN | 9788837224134 |