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Niente di serio, ma vediamo

Niente di serio, ma vediamo
Titolo Niente di serio, ma vediamo
Autore
Argomento Narrativa Narrativa moderna e contemporanea (dopo il 1945)
Collana I coralli
Editore Einaudi
Formato
Formato Libro Libro: Libro in brossura
Pagine 184
Pubblicazione 06/2025
ISBN 9788806266820
 
17,50

 
2 copie disponibili
presso Libreria L'ippogrifo (Piazza Europa, 3)
4 copie disponibili
presso L' Ippogrifo Bookstore (C.so Nizza, 1)
«Così, gambe incrociate sul divano, telefonino tra le mani, a cinquant’anni inizio a credere di averne venti. Da compiere. Fino al punto da non capire più la differenza». Sara ha un divano comodo, molte confortevoli abitudini, due gemelli adolescenti e un matrimonio fallito alle spalle, quando da un giorno all’altro decide di mettersi in gioco. E per lei mettersi in gioco, all’inizio, significa proprio giocare: iscriversi a un’app di appuntamenti e scegliere, tra le varie opzioni del tipo di relazione, “Niente di serio, ma vediamo”. Però quello che scopre – e che ci racconta con la sua voce irresistibile, ironica e ferita – è un garbuglio tutto da districare. Dentro di lei e nel mondo. Il primo è Jacopo, ma poi vengono Rino, Vincenzo, Ricky, Federico, Sergio, David, a bucare la routine di Sara con i loro pregi, difetti, mani, occhi, e una sfilza di messaggini che la sorprendono o la irritano. Sara passa da un incontro all’altro raccontandoci tutto con verve e ironia. Fare sesso con un tipo molto tatuato diventa ad esempio un’esperienza di realtà aumentata, «visto che appena si sdraia su di me le pantere nere e i leoni a fauci spalancate tatuati sul petto iniziano a prendere vita davanti ai miei occhi, dilatandosi a dismisura man mano che si avvicinano e restringendosi fino a sembrare piccoli e mansueti quando si allontanano, e via così, avanti e indietro al ritmo sempre più incalzante delle sue flessioni, fino a crearmi un’illusione psichedelica che per fortuna mi fa distrarre con un’altra storia, fatta di giungle selvagge e teatri delle ombre, animali esotici, tigrotti della Malesia e perle di Labuan. E il tempo vola». Sara dunque gioca. Ma i giochi, si sa, sono tremendamente seri. E la giostra, che lei all’inizio immagina come una tranquilla ruota panoramica, si rivela una montagna russa da cui non riesce più a scendere. Il racconto degli appuntamenti diverte e spiazza sempre, grazie alla scrittura scoppiettante, vorticosa, eppure si percepisce in sottofondo una nota amara, il desiderio di colmare un vuoto indefinito. Tra le righe si snoda un’avventura sussurrata che è tutta interiore e che fa emergere una donna molto contemporanea, viva, piena di contraddizioni. La sua è una storia ancora da decifrare, fatta di desideri e mancanze. Perché in questo romanzo c’è molto, molto di più di quello che appare.
 
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