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«Ibant Magi qua uenerant». La ricezione di Sedulio nella processione quotidiana presso la Basilica della Natività in Betlemme

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«Ibant Magi qua uenerant». La ricezione di Sedulio nella processione quotidiana presso la Basilica della Natività in Betlemme
Titolo «Ibant Magi qua uenerant». La ricezione di Sedulio nella processione quotidiana presso la Basilica della Natività in Betlemme
Autore
Argomento Scienze umane Religione e fede
Collana Quaderni di Storia della Chiesa, 14
Editore Edusc
Formato
Formato Libro Libro
Pagine 536
Pubblicazione 07/2025
ISBN 9791254824368
 
50,00

 
0 copie disponibili
presso Libreria L'ippogrifo (Piazza Europa, 3)
0 copie disponibili
presso L' Ippogrifo Bookstore (C.so Nizza, 1)
Dal 1384 i Francescani di Terra Santa, custodi della Basilica della Natività in Betlemme, realizzano e conducono una processione – scandita da soste, canti e preghiere – che ha il suo fulcro nella venerazione della santa Grotta, ove Cristo nacque da Maria Vergine. In una delle tappe principali della processione (col tempo divenuta quotidiana) si cantano le parole di un inno composto dal poeta cristiano Sedulio, vissuto nel V sec. Partendo da tali presupposti, l’autore si interroga sui motivi che abbiano spinto i Figli di san Francesco ad adottare le parole di tale antico e ignoto poeta all’interno dell’ordo. Nei tre capitoli che lo compongono, lo studio si sofferma dapprima su Sedulio. Ne tratteggia l’identità storica e ne analizza la produzione poetica, dalla quale emerge una solida ortodossia nicena, che ha meritato a Sedulio l’elogio di «evangelista del verso», «poeta verax» e «scrittore cattolico». Il secondo capitolo ricostruisce in sei tappe le intricate vicende storiche che hanno caratterizzato l’arrivo e la permanenza dei Francescani in Betlemme, influenzando così il percorso della processione votiva e plasmandone l’ordo. Il terzo capitolo è dedicato all’inno seduliano A solis ortus cardine, da cui i Francescani hanno tratto le parole ancor oggi cantate quotidianamente presso l’altare dei Magi, una delle tre tappe eminenti – e per questo vincolate dallo Statu quo – all’interno della santa Grotta della Natività. Ne è conseguito un viaggio affascinante, che si snoda lungo un arco cronologico di oltre sei secoli. Uno scavo accurato, ricco di scoperte e colpi di scena. Da Virgilio a Lutero; dalla pietas alla dulcedo; dalle Crociate ai giorni nostri: questo e molto altro è rintracciabile nei versi di Sedulio, confluiti in quel «sismografo» che è la processione quotidiana a Betlemme. Storia e teologia – come pure letteratura e filologia – armonicamente intrecciate, rendono il testo chiaro nelle premesse, solido nelle argomentazioni e convincente nelle conclusioni.
 
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