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La percezione e la rappresentazione dello spazio a Bologna e in Romagna nel Rinascimento tra teoria e prassi

La percezione e la rappresentazione dello spazio a Bologna e in Romagna nel Rinascimento tra teoria e prassi
Titolo La percezione e la rappresentazione dello spazio a Bologna e in Romagna nel Rinascimento tra teoria e prassi
Curatore
Argomento Arti, cinema e spettacolo Storia dell'arte: stili artistici
Collana Lexis. Biblioteca delle arti, 2
Editore CLUEB
Formato
Formato Libro Libro: Libro in brossura
Pagine 154
Pubblicazione 01/2022
ISBN 9788849129007
 
26,00

 
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presso Libreria L'ippogrifo (Piazza Europa, 3)
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presso L' Ippogrifo Bookstore (C.so Nizza, 1)
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L'interesse per l'architettura dipinta in prospettiva è ricordato da Vitruvio che assegna a Democrito e ad Anassagora la precisazione delle regole della rappresentazione. Tale interesse e il suo dispiegarsi nello spazio allusivo riemergono con Giotto e la committenza francescana. La connessione tra i metodi della misurazione e la rappresentazione prospettica sarà definita solo con la rinascita della scienza e la profonda trasformazione metodologica attuata dagli umanisti e dai teorici del Rinascimento. Con l'affermarsi della quadratura polifocale assistiamo al disgregarsi della concezione spaziale del Rinascimento. La nuova rappresentazione dello spazio illusivo privilegia le volte in tutte le sue forme e vi finge una realtà architettonica mutevole, espansa, stratificata.
 
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