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Scalpendi: Quaderni per l'arte lombarda

Daniele Crespi. La giovinezza ritrovata

Daniele Crespi. La giovinezza ritrovata

Francesco Frangi

Libro: Copertina rigida

editore: Scalpendi

anno edizione: 2012

pagine: 160

Prima della sua scomparsa il percorso di Daniele si era dipanato su una traiettoria ben distinta, contraddistinta da un dialogo serrato con gli immaginifici protagonisti della Milano pittorica di primo Seicento, dal caposcuola Cerano a Giulio Cesare Procaccini. Ne nascono così opere attraversate da un accalorato patetismo e da spettacolari effetti drammatici, nelle quali si fatica a scorgere la cifra rasserenata che il Crespi metterà a punto di lì a breve. Tra le sue pagine, dunque, la giovinezza di Daniele si può dire finalmente ritrovata, attraverso un itinerario di pale d'altare, affreschi e dipinti per il collezionismo privato, tutti documentati da un ricco apparato illustrativo che restituisce la straordinaria qualità delle invenzioni precoci dell'artista, nelle quali i furori del Seicento lombardo si declinano in un linguaggio personale, in grado di interpretare con un'impeccabile eleganza formale le iperboli espressive di quella cultura figurativa.
20,00

Caravaggio e Milano. La Canestra dell'Ambrosiana

Caravaggio e Milano. La Canestra dell'Ambrosiana

Alessandro Morandotti

Libro: Copertina rigida

editore: Scalpendi

anno edizione: 2012

pagine: 96

La Canestra di frutta di Caravaggio conservata alla Pinacoteca Ambrosiana di Milano è un dipinto celebre e di autografia accertata anche se per alcuni aspetti ancora misterioso, visto che persino le sue misure sono spesso fraintese. La sua data di esecuzione dovrebbe collocarsi poco dopo la metà dell'ultimo decennio del Cinquecento, quando il pittore viveva a Roma. Negli studi si discute animatamente ancora oggi se essa debba essere considerata un puro pezzo di bravura o invece nasconda complessi significati allegorici, come la dignità del suo antico possessore suggerirebbe di pensare. Il quadro infatti, almeno dal 1607, è documentato nella collezione del cardinale Federico Borromeo (1564-1631) e, dal 1618, fa parte del nucleo di dipinti donati dall'allora arcivescovo di Milano ad uso dell'Accademia Ambrosiana: fondata in quell'anno per educare i giovani artisti attivi nella diocesi da lui governata. Sarà utile per questo guardare attentamente il dipinto seguendone nel contempo la relativa fortuna in area lombarda, territorio in cui prese avvio, in anni precoci rispetto al panorama europeo, la storia della natura morta come genere autonomo.
15,00

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