QuiEdit: Sociologia e ricerca sociale
Verona (provincia di Gardaland). Strumenti e creatività nella comunicazione d'impresa
Mario Magagnino
Libro: Copertina rigida
editore: QuiEdit
anno edizione: 2009
pagine: 174
A raccontarlo così, non sembrerebbe quasi possibile. Perché viviamo nella società dell'immagine, ma può capitare di sentirsi dire, da una estetista, che "lavora nel mondo dell'immagine". O di incontrare un giovane "PR di discoteca", convinto di essere occupato nelle relazioni pubbliche. Fino a qualche tempo fa, l'insegna di una tipografia ben visibile su una strada di grandissimo traffico, spiegava che questi volonterosi tipografi stampavano moduli continui, dépliant, magliette, marketing. La domanda sorge spontanea: il mondo della comunicazione è capace di comunicare sé stesso? Dopo aver letto questo libro, la risposta è altrettanto spontanea: sì! È sufficiente lasciarsi prendere per mano da Magagnino e farsi raccontare che cosa veramente sia la comunicazione d'impresa e quali strumenti concorrano a costruire un'efficace immagine di marca. Senza reticenze e falsi moralismi, l'impresa deve comunicare con ogni mezzo a sua disposizione - dall'asilo aziendale al necrologio - la sua esistenza e la sua presenza a tutto il mondo che le sta attorno. Fino a far pensare che Verona, la città di Romeo e Giulietta, sia in provincia di Gardaland! (Silvano Tommasoli)
Simulacro. Una ipotesi di lettura della postmodernità
Debora Viviani
Libro: Copertina rigida
editore: QuiEdit
anno edizione: 2008
pagine: 182
Parlare di simulacri, o, più semplicemente, definire cos'è un simulacro è problematico. L'ambivalenza concettuale insita nel termine stesso implica una certa difficoltà a definire in modo dettagliato quali dimensioni e quali proprietà lo contraddistinguono. C'è chi, come Walter Benjamin, parla di "annientamento dell'aura", oppure chi, come Gilles Deleuze, definisce il simulacro un'"immagine demoniaca". Ma cosa significa realmente il termine simulacro? Attraverso l'analisi degli elementi semantici che lo compongono e ripercorrendo la sua evoluzione storico-filosofica, il volume cerca di sistematizzare e circoscrivere in un preciso spazio concettuale il termine simulacro, per evidenziare le dimensioni che lo definiscono ed eliminare l'evanescenza che contraddistingue questo seducente ed accattivante concetto della postmodernità. L'ambivalenza di questo termine è da sempre oggetto di interesse e sfiducia da parte di chi lo avvicina. Guardato con sospetto e curiosità, approda ora verso un suo possibile riscatto. Utilizzato come snodo interpretativo fondamentale a chiarire l'irrealtà e l'indeterminatezza della nostra società, l'ambiguità che lo caratterizza è ora punto di forza negli studi sulla postmodernità.