Queriniana: Biblioteca di teologia contemporanea
La riforma e le riforme nella Chiesa
Antonio Spadaro, Carlos M. Galli
Libro: Libro in brossura
editore: Queriniana
anno edizione: 2016
pagine: 624
A cinquant’anni dalla chiusura del Vaticano II, la ricezione del concilio può dirsi semplicemente conclusa? Fra quanto già allora fu prospettato e l’implementazione che ne è seguita, non vi sono temi o istanze da riesaminare? Non è questione soltanto di rinnovare con lucidità e coraggio strutture e istituzioni, ma anche di convertirsi sempre di nuovo a una mentalità evangelica, missionaria, aperta, «in uscita». Nei diversi contributi offerti in questo libro da un gruppo internazionale di teologi, sotto l’egida de La Civiltà Cattolica e con la guida dell’argentino Carlos María Galli, vengono affrontati argomenti ricchi e complessi. Dopo una sezione sulla visione che papa Francesco ha della riforma della Chiesa e una riflessione sulle fonti permanenti del rinnovamento ecclesiale, si susseguono interventi puntuali sulle lezioni che vengono dalla storia, sulla comunione sinodale come chiave – a tutti i livelli – della vita e del rinnovamento del popolo di Dio, sulla questione dell’unità dei cristiani, per concludere con uno sguardo articolato verso una realtà di Chiesa più povera, più fraterna e più inculturata. Gli autori – ecclesiologi, storici, ecumenisti, canonisti, pastoralisti –, lungi dal limitarsi a una discussione accademica, intellettualmente accattivante ma poco praticabile, esprimono volta per volta indicazioni su come approfondire e articolare le riforme della Chiesa, nei loro aspetti vitali e strutturali, suggerendo criteri di azione e ipotesi concrete per la prassi (a breve, medio e lungo termine).Un libro di grande rilievo sotto il profilo teologico, gravido di conseguenze pastorali e istituzionali. Un umile ma audace contributo di ispirazione ai processi che la Chiesa sta vivendo sotto la guida di papa Francesco.
Dio è anche giardiniere. La Creazione come ecologia compiuta
Christophe Boureux
Libro: Libro in brossura
editore: Queriniana
anno edizione: 2016
pagine: 248
A partire dal XVII secolo, il pensiero sulla creazione è stato in massima parte dominato da un teismo illuministico che concepiva Dio come principio quasi impersonale, privo di soggettività. Oggi, però, di fronte alla crisi ecologica è più che mai urgente che la razionalità teologica prenda in carico, secondo un nuovo profilo, sia il Dio di Gesù Cristo sia il mondo creato. Ecco allora che Christophe Boureux ridà un ruolo centrale alla sola nozione in grado di illuminare la scena: la creazione in Cristo, «primogenito di ogni creatura». Nei testi biblici il Risorto appare a Maria Maddalena in veste di giardiniere. Prende cioè la figura di quel Dio che, al momento della creazione del mondo, realizza un giardino e lo affida alle cure dei progenitori. Il giardino è un luogo di convivialità universale. E il giardiniere è chiamato a orchestrarne gli elementi, lavorando a questa convivialità: egli diviene così, in qualche modo, l’annunciatore della ricapitolazione in Cristo di tutte le cose. Boureux offre una riflessione stimolante sulla posta in gioco ecologica, spingendosi oltre l’abituale concetto di “natura”: declinando il tema della “creazione” come paesaggio, egli dice l’instaurazione paziente di un’interdipendenza fra tutte le entità, destinate a dare il meglio di se stesse. L’umano non è né despota né amministratore del mondo, bensì ospite attento, scientificamente e moralmente riconoscente della convivialità di cui è responsabile. Straordinaria avventura intellettuale, questo libro, colto e raffinato, è destinato a sorprendere positivamente e a divenire complemento ideale al percorso suggerito dall’enciclica papale Laudato si’ sulla cura della casa comune.
Per una teologia del popolo di Dio
Peter Neuner
Libro: Libro in brossura
editore: Queriniana
anno edizione: 2016
pagine: 256
In anni recenti c’è chi ha diagnosticato l’insorgenza di un neo-clericalismo. A volte in effetti si ha l’impressione che talune autorità ecclesiastiche siano spaventate dalla coraggiosa svolta inaugurata dal concilio Vaticano II con le sue affermazioni sul laicato. Sembra quasi che si sia cercato di bloccare il corso delle cose o persino di tornare indietro rispetto al “balzo innanzi” auspicato da Giovanni XXIII. Più di recente, nelle affermazioni di papa Francesco è dato di sentire toni completamente diversi («Tutto il popolo di Dio annuncia il vangelo»: Evangelii gaudium, n. 111), dai quali si può sperare che nella chiesa sia possibile una collaborazione nuova fra clero e laicato. In questa situazione contraddittoria, l’autore, ripercorrendo le alterne vicende della storia del “laicato” nella chiesa, si fa convinto promotore di una teologia del popolo di Dio. Fondata nella Scrittura, essa è stata ripresa dal Vaticano II e rappresenta la strada maestra che permette di superare il modello di una chiesa divisa in differenti “stati di vita”. Il libro ripropone allora con forza la questione degli uffici ecclesiali ricoperti dai laici o che vanno affidati ai laici, uomini e donne. Una valorizzazione adeguata del popolo di Dio, in tutte le sue componenti, è divenuta infatti questione di vita o di morte per le nostre comunità: urge svilupparne le conseguenze per la prassi effettiva della chiesa. Un saggio programmatico per la chiesa sognata da Francesco!».
Il Dio vivente e la pienezza della vita
Jürgen Moltmann
Libro: Libro in brossura
editore: Queriniana
anno edizione: 2016
pagine: 224
Moltmann qui si conferma essere il grande autore tedesco di fama internazionale, un pensatore di grandi capacità, sempre in grado di stupire, la cui originalità emerge in tutta la sua acutezza. Sul “Dio vivente” e sulla “pienezza di vita”, di per sé, il teologo tedesco già ebbe a scrivere. Eppure qui la ripresa di tali temi apre a un esito del tutto nuovo, ancora più sentito. Così, nella prima delle due parti in cui il libro è articolato, l’autore vuole liberare il Dio cristiano dai ceppi delle definizioni metafisiche: Dio è immutabile? Dio può soffrire? E, contemporaneamente: quello annunciato da Gesù Cristo è l’Onnipotente o si tratta forse di un Dio che ritrae la sua forza per lasciare spazio di libertà agli esseri umani? La seconda parte del libro si apre, poi, come un fiore, descrivendo l’esistenza umana nella pienezza della vita di Dio e raccogliendo le diverse considerazioni nel segno di una frase di Atanasio: «Il Cristo risuscitato fa della vita una festa senza fine». Proprio in questo contesto di riflessione emerge anche un piccolo gioiello: un ricordo autobiografico legato a Ernst Bloch e alla sua «verità come preghiera».
La liturgia della Chiesa
Walter Kasper
Libro: Libro in brossura
editore: Queriniana
anno edizione: 2015
pagine: 512
La liturgia è il cuore pulsante della chiesa: è il culmine della sua azione e, al tempo stesso, la fonte da cui promana la sua forza. Per questo non sorprende che la riforma liturgica sia stata la più ricca di conseguenze fra tutte le riforme postconciliari. Nessun’altra riforma ha segnato allo stesso modo il volto della chiesa dopo il concilio Vaticano II; nessun’altra, però, ha suscitato critiche altrettanto accanite da parte dei circoli tradizionalisti.
Il mio corpo dato per voi. Storia e teologia dell'eucaristia
Helmut Hoping
Libro: Libro in brossura
editore: Queriniana
anno edizione: 2015
pagine: 416
Il sacramento dell’eucaristia viene qui analizzato unendo l’approccio della teologia dogmatica a quello della scienza liturgica. In passato la trattazione dogmatica sull’eucaristia non prendeva praticamente mai in considerazione la forma della celebrazione (aspetto analizzato dalla liturgia). Finalmente, in questo libro, i contenuti teologicodogmatici si saldano alla forma liturgico- celebrativa dell’eucaristia. Anzi, proprio la loro unità si colloca al centro della trattazione. Sulla base degli studi più recenti, l’Autore traccia un percorso di approfondimento del tema dell’eucaristia a partire dall’ultima Cena di Gesù con i discepoli e dalla celebrazione eucaristica nella comunità cristiana delle origini, passando poi alle tappe che hanno segnato lo sviluppo della messa nei secoli, per arrivare infine alla riforma del Messale romano voluta dal concilio Vaticano II. Oltre alle controversie teologiche sull’eucaristia (Medioevo, Lutero, Trento), vengono affrontati anche gli aspetti della devozione eucaristica che hanno caratterizzato le diverse epoche della storia della chiesa. Il testo non rinuncia a prendere posizione rispetto alle attuali discussioni sulla questione sulla forma tradizionale e sulla forma moderna, postconciliare, di celebrazione (rito “tridentino” e riforma liturgica). L’opera si conclude gettando uno sguardo alla situazione del dialogo ecumenico e dedicando un approfondimento al significato dell’eucaristia nel contesto di una fenomenologia del dono.
Sacramentalità. Essenza e ferite del cattolicesimo
Karl-Heinz Menke
Libro: Libro in brossura
editore: Queriniana
anno edizione: 2015
pagine: 384
La sacramentalità, ossia la forma di pensiero sacramentale, è l’essenza del cattolicesimo: questa la tesi centrale del libro. Se il cattolicesimo sta o cade con la sacramentalità – che, si badi, è ben di più del rozzo sacramentalismo – è indispensabile mettere a fuoco che la mediazione sacramentale poggia sulla distinzione (non sulla identificazione) fra il piano visibile e il piano invisibile, pur ritenendoli inseparabili. L’autorità di Cristo e l’autorità del ministero apostolico, la verità in sé e il dogma che la indica sono come il significato e il significante in un simbolo: distinti, ma inseparabili. Ecco perché la chiesa cattolica concepisce come sacramento non solo i suoi sette atti fondamentali, ma pure se stessa. Karl-Heinz Menke prosegue però oltre. Se davvero l’essenza del cristianesimo va individuata nel principio di sacramentalità, allora bisogna riconoscere che al centro più intimo dell’identità cattolica, negli ultimi decenni, sono state inferte delle ferite più profonde di quelle dei tempi della Riforma protestante e dell’Illuminismo europeo. E questo soprattutto per due motivi: in ragione della cosiddetta postmodernità, qui intesa nella sua complessità; e anche a motivo di un ecumenismo irenico e superficiale, che chiude gli occhi di fronte alla differenza fondamentale esistente fra le confessioni cristiane. La riflessione di Menke a proposito di questa sacramentalità sotto attacco (e a volte incrinata) non si limita al piano teorico e ideale, ma tocca anche temi di spinosa attualità. Si possono accogliere a cuor leggero le aperture di chi chiede di ammettere le donne al sacerdozio, di chi riduce l’eucaristia a banchetto conviviale, di chi relativizza l’indissolubilità del matrimonio e di chi vorrebbe trasformare la “chiesa dall’alto” in una “chiesa dal basso”? Chi non riconosce nella sacramentalità l’essenza del cattolicesimo, risponderà di sì e non vedrà in questo alcun rischio di perdere la propria identità. Il presente libro sostiene invece la concezione opposta: in termini, se necessario, volutamente provocatori.
Comprendere la fede. Una teologia dell'atto di fede
Christoph Böttigheimer
Libro: Libro in brossura
editore: Queriniana
anno edizione: 2014
pagine: 288
Il concetto di “fede” – estremamente ampio – risulta essere d’importanza determinante per la religione cristiana. Di solito si dice che essere cristiani equivale ad aver fede. Ma che cosa significa il termine “fede” in senso cristiano? Che cosa ci vuole per poter dire: Credo? La fede è solo un dono soprannaturale oppure è anche una faccenda razionale? Che cosa mantiene viva la fede? Quale ruolo svolge la chiesa nella fede? Fede e dubbio si escludono a vicenda? L’Autore risponde a queste e a molte altre domande fondamentali. Chiarisce il concetto cristiano di “fede” e si interroga sulle possibilità di una “mediazione” della fede. Nel farlo tiene conto dei dati biblici, della storia della teologia, delle tensioni confessionali e delle convergenze ecumeniche. Infine, partendo dalle questioni relative alla ragione, alla chiesa come comunità di fede e all’esperienza religiosa, elabora una teoria teologica sistematica dell’atto cristiano di fede, libero e responsabile.
Dio, il mistero dell'unico
Angelo Bertuletti
Libro: Libro in brossura
editore: Queriniana
anno edizione: 2014
pagine: 608
Il testo affronta, con taglio originale se non inaspettato, il tema della concezione di Dio propria del pensiero cristiano più recente. La letteratura teologica degli ultimi decenni ha in effetti recuperato l’unità del discorso su Dio superando la giustapposizione fra approccio razionale e approccio rivelato, cercando cioè una rinnovata alleanza fra teologia e storia della salvezza. Con una conseguenza straordinariamente importante: più la teologia si avvicina al suo centro – il mistero della grazia di Dio, nel cuore della libertà – più essa libera il pensiero filosofico e lo riconsegna alla sua autonomia. Queste novità maturate nel pensiero del Novecento teologico vengono, poi, messe a confronto con quel banco di prova che è la dottrina della Trinità, rivelata nell’evento cristologico. Ne risulta così una conseguenza ulteriore: è possibile pensare fino in fondo la reciprocità fra la teologia e l’antropologia, ricondotte entrambe nel mistero stesso di Dio. Non a caso, se il concetto biblico di Dio è sempre un concetto cristologico, ciò avviene precisamente perché, in ogni sua parte, la concezione di Dio è inseparabile dall’antropologia. Il tutto in un manuale che, dato alle stampe dopo anni di riflessione e di elaborazione intellettuale, è frutto di una intera carriera dedicata all’insegnamento della teologia. Un “trattato di Dio” dove confluiscono, nel loro distinguersi e implicarsi, filosofia, ermeneutica biblica, teologia sistematica, nel dire l’unico Mistero di Dio.
La trasmissione della fede
Bruno Forte
Libro: Libro in brossura
editore: Queriniana
anno edizione: 2014
pagine: 256
Trasmettere la fede, specialmente alle nuove generazioni, appare oggi una sfida tutt’altro che facile: come se la gioia e la bellezza che il credente sperimenta nel suo lasciarsi amare da Dio venissero paradossalmente tradite da ogni parola che cerchi di esprimerle.Senza mai abbandonarsi al pessimismo, Bruno Forte tenta di individuare le modalità giuste a creare il rapporto: si concentra sui linguaggi più adatti e chiarisce quelle motivazioni di amore gratuito che possono ispirare una feconda trasmissione della fede. «Sollecitato da questo insieme di problemi e di attese», spiega l’autore, teologo e vescovo, «ho avuto più volte occasione di riflettervi in questi anni. È così che sono nati i testi qui selezionati, raccolti per offrire una riflessione, il più possibile organica, teologicamente documentata e vicina alla vita, sulle sfide e le possibilità connesse al compito di trasmettere la fede, accolta nell’assenso libero della mente e del cuore. Il risultato è quello di una sorta di “teologia militante”, nata dal vissuto ecclesiale per dare ad esso al tempo stesso voce e alimento». Non una teologia di scuola, dunque, ma un pensiero che nasce “sulla breccia” del vissuto ecclesiale: nasce dall’esperienza ecclesiale diretta e tende a sostenere vitalmente la trasmissione, oggi, della fede cristiana.
Gesù di Nazaret. Cosa volle? Chi fu?
Gerhard Lohfink
Libro: Libro in brossura
editore: Queriniana
anno edizione: 2014
pagine: 464
Gesù di Nazaret visse molto lontano dai centri culturali e politici del mondo antico. E la sua vita pubblica durò al massimo un anno e mezzo. Poi fu giustiziato. Ma quei pochi mesi diedero il via a una grande storia, che continua ancor oggi. Com’è possibile una cosa del genere? Chi fu il Nazareno? Un saggio e geniale rabbì? Un profeta potente in parole? Un taumaturgo di particolare successo? Un rivoluzionario sociale radicale? Un carismatico estremamente dotato? O fu qualcosa di più di tutto questo? G. Lohfink, rinomato specialista, mostra come sia possibile arrivare – anche utilizzando un metodo puramente storico – tanto vicini a Gesù da impedire che si stabilisca un abisso invalicabile nei confronti del Cristo in cui i cristiani ripongonola loro fiducia da credenti. Anzi, l’autore si incarica di individuare il filo rosso che lega ciò che Gesù volle e chi Gesù fu (smentendo ogni tentativo di separare le due dimensioni), e lo individua esattamente nel regno di Dio. La coerenza tra questo regno di Dio e la rivelazione fatta in Gesù è il contenuto principale e al tempo stesso il metodo che presiede a questo libro. Scritto con autentica passione, il presente testo non presuppone conoscenze specialistiche, ma si addentra anche in questioni dibattute dagli specialisti. Alla fine il lettore è posto di fronte a queste domande decisive: la chiesa ha divinizzato Gesù oppure ha semplicemente interpretato nel modo giusto il suo mistero? Quanto Gesù mise in moto fu un’utopia oppure fu l’inizio di unmondo nuovo e l’unica speranza per le ferite del nostro pianeta?
Antropologia teologica. Temi fondamentali
Giovanni Ancona
Libro: Copertina morbida
editore: Queriniana
anno edizione: 2014
pagine: 336
Il volume ha lo scopo di presentare in modo rigoroso e aggiornato i temi fondamentali dell'antropologia teologica: predestinazione, creazione, uomo in quanto creatura, grazia, uomo peccatore, giustificazione. La riflessione su ciascuna delle tematiche classiche dell'antropologia teologica è scandita in sezioni ordinate che innanzitutto analizzano il dato squisitamente biblico, poi tratteggiano lo sviluppo storico-teologico e infine convergono sulla riflessione sistematica. Quest'ultima muove dalla convinzione che il "principio" della rivelazione ha nell'evento di Gesù Cristo la sua centralità e pienezza: non è possibile delineare la visione credente dell'uomo indipendentemente dall'evento cristologico. Anzi, l'evento di Gesù Cristo - immagine escatologica di Dio, oltre che concreta e compiuta verità sull'uomo - guida dall'inizio alla fine il concreto svolgimento della trattazione. Gesù Cristo viene compreso come l'evento normativo per il farsi dell'umano. La realizzazione definitiva e compiuta di ogni essere umano passa inevitabilmente attraverso il processo di conformazione della propria vicenda a quella di Gesù Cristo. Questa libera conformazione dell'uomo alla libera vicenda filiale di Gesù di Nazaret, poi, viene suggerita ad ogni essere umano (orizzonte universale), mostrando ragionevolmente come essa rappresenti la pienezza di quanto è di fatto possibile ad ogni esperienza autenticamente umana.

