Pungitopo: Memoria e interpretazione
Beniamino Joppolo e lo sperimentalismo siciliano contemporaneo
Libro
editore: Pungitopo
anno edizione: 2012
pagine: 280
Giovanni Gerbino. La figura e l'opera
Anna M. Ruta
Libro: Libro in brossura
editore: Pungitopo
anno edizione: 2012
pagine: 288
La religione del progresso e i falsi fondamenti dell'istruzione
Lev Tolstoj
Libro
editore: Pungitopo
anno edizione: 2012
pagine: 80
"Tutta la nostra vita, la nostra storia si è fondata su un principio indiscutibile, quello dell'evoluzione dal peggio al meglio, un principio non dimostrato e perciò di fatto un dogma, con l'ulteriore aggravante che mentre quelli religiosi possono trovare riscontro nella dimensione spirituale dell'uomo, quello del progresso è del tutto immaginario. Il mito del progresso trascina con sé quello dell'istruzione "secondo le esigenze dei tempi", "all'altezza dei tempi". Espressioni che istintivamente non ci sogneremmo mai di porre in discussione, a tal punto siamo influenzati dagli slogan che hanno permeato la nostra coscienza e la nostra mentalità. Eppure basterebbe farsi qualche domanda per minare alla fondamenta l'edificio..." (dall'introduzione di Giuseppe Iannello).
Garibaldi e garibaldini a Patti. Luglio 1860
Giovanni C. Sciacca
Libro: Libro in brossura
editore: Pungitopo
anno edizione: 2012
pagine: 74
«Il centocinquantenario dello sbarco di Garibaldi alla Marina, celebrato il 19 luglio 2010, e le polemiche - poche e garbate, per la verità - che ne sono sorte, hanno fatto nascere in me la curiosità di conoscere - funditus - cosa fosse veramente accaduto a Patti in quei giorni. Mi ero reso conto di conoscere solo la lapide posta sulla facciata di un palazzo dove ero stato da bambino in visita con i miei genitori, null'altro che uno dei soliti, guardati con indifferenza se non con sufficienza, "Garibaldi ha dormito qui". Così è nata questa ricerca, di cui dichiaro la modestia a causa della sicura incompletezza dovuta alla difficoltà di accedere alle fonti, ma che mi ha però consentito, da un lato, di verificare - e di dimostrare - il radicato spirito antiborbonico dei pattesi ed il loro entusiasmo per quei volontari giunti dal resto dell'Italia per liberarli da un regime male accetto e, dall'altro lato, di apprendere di quale tempra fossero questi patrioti, da cui ci distanziano, in verità, non solo meno di cinque generazioni ma un'era di valori perduti [...]».