PubMe: Versi

La silloge parla di viaggi fisici, ideali e di immobiilità; di vita e di morte, di felicità e di angosce, di speranze e di disillusioni, di bellezza e di stati d’ebbrezza; parla di stagioni rasserenanti e di periodi di quarantene, di giorni sereni ed altri neri. Parla dell’inizio e della fine, della gioia e del dolore, della salute e della malattia. Sostanzialmente, i testi della raccolta sono l’espressione dell’interiorità del poeta nel suo cammino verso la consapevolezza degli eterni dualismi che governano la nostra mente e la nostra società.

Una donna che cammina sulla spiaggia, (un luogo a me molto caro e che amo), un posto speciale dove arrivano i colori dell’alba, una passione da togliere il fiato. Una storia in versi di amore con una dose di erotismo: nelle giornate di pioggia autunnali, tra i vicoli spezzati dal vento, nelle giornate di primavera, nelle caldi notti estive, nelle stanze di casa, in riva al mare, un uomo e una donna esplorano i loro corpi rivelano le loro emozioni , i loro più intimi desideri ed i loro amore.

Il filo conduttore è l’eros, ma non nel suo concetto più essenziale. Le poesie nascono da esperienze vissute, dove il dolore genera componimenti molto intensi, nostalgici, senza però cedere alla rassegnazione e al vittimismo. Al romanticismo si alterna un vissuto più ironico, irriverente, passionale. Scrivere in termini di erotismo, significa liberarsi di vincoli, censure, ipocrisie, per descrivere sentimenti che ognuno di noi vive e ha vissuto nella vita. In certi contesti la parola “forte” non è mai scelta a caso, non si vuole scendere nel volgare per esprimere l’erotismo, ma l’uso di certi versi e alcune parole esaltano il significato della poesia, che non per questo si tramuta in componimento licenzioso. In linea con il titolo, le poesie di questa raccolta hanno un andamento oscillante, come una melodia sui tasti di un pianoforte. L’eros è un crescendo di toni, così come la vita è un alternarsi di momenti tranquilli e turbolenti.

"Bianco e nero" percorre le esperienze maggiormente significative della vita dell’autrice fino ai 21 anni. Le poesie non si trovano in ordine cronologico, ad esempio il componimento di apertura e quello che chiude la silloge (rispettivamente intitolati La mia poesia e Bilancio) risalgono entrambi agli ultimi mesi del 2020, tuttavia la loro posizione all’interno della raccolta è simbolica.

L’oggetto di questa raccolta di poesie è eterogeneo e racchiude le esperienze di un arco di vita lungo quindici anni: dal 1985 al 1999. L’ordine cronologico di questo rimario è all’inverso della sequenza delle liriche. Qui incontrerete poesie d’amore e scherzi in versi, testi scaturiti dal silenzio e osservazioni urbane, liriche montane e altro ancora. A voi il piacere di scoprirle!

Connessioni nasce dal bisogno di tracciare un’idea di poesia, che non vuole essere solamente forma o esercizio di parole, né tanto meno avere la pretesa di fornire ricette o risposte definitive. La poesia fugge da ogni spettacolarizzazione per apparire per quello che deve essere: mezzo di ricerca, riflessione critica e analisi delle emozioni, con lo scopo di tracciare e fornire al lettore differenti chiavi di lettura e pensiero. La poesia, pertanto, risponde a dei bisogni, ovvero, la possibilità di mettersi in contatto con sé stessi per poi arrivare verso l’esterno, la necessità di riappropriarsi di una forma di espressione che appartiene a tutti, di ritrovare all’interno di una cultura di massa (che si è accomodata) un modo di fare autentico.

La raccolta parla di amore, sentimenti astratti e concreti, parla di dolore, di solitudine e nostalgia. Parla di cosa proviamo e di cosa vorremmo provare. Con oltre 70 poesie la mente si connette con il cuore mentre il lettore attraversa mille stati d’animo diversi, talvolta rappresentati soltanto da una goccia di pioggia. Alessandro Iozzelli è l’autore della raccolta, ovvero la sua prima opera pubblicata. Di soli 16 anni l’autore è nato e cresciuto in Toscana, provincia di Pistoia e, dall’età di 12 anni, ha iniziato a scrivere poesie, piccoli testi e frasi.

Questa è una raccolta di pensieri sparsi, scritti in versi, dagli anni 80 a inizio anno 2024. Nascono dal ricco mondo emozionale e da una spiccata sensibilità dell’autrice: saper percepire e cogliere ogni sfumatura, nel bene e nel male, nel mondo che la circonda e viverla sulla pelle come fosse propria. È quindi una raccolta di poesie che tratta di sentimenti, nella loro intera gamma, accompagnati per lo più da un messaggio di speranza e rinascita. Di queste, alcune sono dediche a persone care, e altre ispirate da alcuni dipinti dell’amica dell’autrice, la pittrice Luisa Zancanella. Nate, quindi, dall’esigenza di tradurre in parole, emozioni, sensazioni e sentimenti, a guidare la sua penna, spesso, sono state le immagini reali o apparse agli occhi della mente, collegate al suo universo emozionale: dipinti, pennellati di parole, anziché di forme e colori.

La raccolta “I respiri dell’anima” racchiude poesie che l'autore ha scritto in questo ultimo periodo. È possibile definire ogni poesia “un pezzo di me”, come fosse una fotografia impressa di un particolare periodo vissuto, o di un’emozione provata. Sono versi scritti curandone l’aspetto e la composizione delle frasi per cercare di ottenere un risultato diretto, secco, senza troppi “orpelli”.

46 poesie di amore e non amore. Piccole istantanee di mondi interiori ed esteriori. Di sogni e incubi. Contro il delirio del potere e il vuoto dei luoghi comuni e della stupidità.

A partire dal 1988 si origina un percorso poetico attualmente vivo, che intreccia e dona senso al corso dell’esistenza dell’autore. Questa raccolta abbraccia uno spazio temporale di 25 anni, ma si tratta di un primo step, essendo vasto il contenuto complessivo per poterlo interamente considerare in un’unica opera. Un discorso aperto, da lasciare al lettore, il quale liberamente potrà interiorizzare i testi poetici, in base alla propria soggettività e coinvolgimento più o meno intimo. L'AUTORE Daniele Gregorini, poeta, narratore e drammaturgo bresciano di madre emiliana, si dedica prevalentemente nei suoi testi a tematiche di impegno sociale, quali la violenza nei confronti delle donne, l’ambiente e i problemi inerenti le minoranze. Dal 2008 fa parte del Silence Teatro di Lovere (Bg), svolge diversi laboratori teatrali e corsi di clown a livello nazionale e internazionale. In occasione di meeting, serate o eventi culturali sperimenta la multimedialità non virtuale attraverso l’interazione di musica, canto, pittura, scultura e recitazione. È il fondatore della Compagnia dello Spicchio, con la quale presenta diversi spettacoli. Collabora con biblioteche e associazioni culturali.

Non c’è una trama unica, ma tante trame quanti sono i racconti, le poesie e le immagini. Sta al lettore fantasticare liberamente e intravedere legami.