nuovadimensione: Memoria
Dio mi deve chiedere perdono. La storia di Luciano Battiston un ragazzo di campagna deportato a Mauthausen
Alessandro Fantin
Libro: Libro in brossura
editore: nuovadimensione
anno edizione: 2025
pagine: 240
Un ragazzo di provincia ignaro delle dinamiche politiche e sociali viene deportato nei lager nazisti. Si salva grazie all’amicizia e alla forza di resistenza. Luciano Battiston è un ventunenne della campagna pordenonese quando viene arrestato nel 1945 durante un rastrellamento notturno. Torturato dai fascisti della “Banda Vettorini” e condannato a morte dal tribunale tedesco, viene graziato e deportato a Mauthausen il 7 febbraio con il numero di matricola 126625. Affronta i 186 scalini della “Scala della Morte” e tutte le mansioni più massacranti. Sopravvive all’inferno del lager grazie a un compaesano, Luigi “Vigi” Belluz, ritrovato nel campo. Luciano e Vigi fanno un patto: “O via tutti e due o a casa tutti e due”; i due amici dividono tutto, persino l’aria che respirano. Giunto allo stremo delle forze e a un passo dal forno crematorio, Luciano viene liberato dalle truppe americane il 6 maggio 1945. I due compaesani sopravvissuti tornano a casa a piedi, affrontando molte avversità lungo il percorso. La confessione toccante di Luciano è stata raccolta dal nipote Alessandro, un passaggio di testimone per tramandare ciò che è stato e scongiurare i rigurgiti di nazifascismo.
La sciarpetta rossa. Diario di guerra e di prigionia (1943-1945)
Guerrino Moretto
Libro: Copertina morbida
editore: nuovadimensione
anno edizione: 2018
pagine: 190
Un diario di prigionia schietto, privo di retorica e di sentimentalismi, che racconta la dura vita della sopravvivenza del corpo e della propria umanità. È nella fredda e brumosa Prussia Orientale, nel lager di Stablack, che si ambienta gran parte di questo racconto. Guerrino Moretto, soldato prigioniero n. 14059 1 A, vi giunse il 30 settembre 1943. L'8 settembre lo aveva colto in Dalmazia, a Ragusa: per un'assurda coincidenza era rientrato al suo reparto giusto il giorno prima dal Veneto. Fosse rimasto a casa nessuno avrebbe potuto rimproverarglielo, e un ritardo anche di un solo giorno avrebbe cambiato la sua vita. Invece si trovò rinchiuso in una tradotta per il nord che lo trasportò dai minareti musulmani della Bosnia Erzegovina ai cupi profili delle lande baltiche. A dargli un po' di conforto in questo ambiente ostile, dove vigeva la legge della sopravvivenza e i morsi della fame oscuravano tutto, le amicizie con i commilitoni e gli sporadici incontri amorosi. La sciarpa rossa, dono di una ragazza, sarà un dolce ricordo che lo distrarrà dagli orrori del lager. Guerrino resterà a Stablack fino al 9 maggio 1945, quando, liberato dall'Armata Rossa, potrà scrivere sull'ultima pagina del suo diario: "È finita!?!?". Prefazione di Alessio Alessandrini.
Sopravvissuto a Buchenwald e al Vajont. La storia di Geremia Della Putta raccontata da Francesca Bearzatto
Geremia Della Putta, Francesca Bearzatto
Libro: Libro in brossura
editore: nuovadimensione
anno edizione: 2013
pagine: 224
"Prendevano un centinaio di noi e ci serravano nella palestra del campo. Le SS salivano sugli spalti in pietra e cominciavano a gettare dall'alto delle gallette, di quelle che davano da mangiare ai loro cani, una ogni cinque minuti. Nella palestra si scatenava la bolgia: una battaglia disperata e feroce tra noi per afferrarle e mangiare. La folla sbandava, schiacciava, calpestava, picchiava. Bisognava stare lontani da quel cibo; speravo con tutte le mie forze che il lancio non arrivasse vicino a me". Il mondo rurale, l'adesione al comunismo, il dramma della deportazione e infine la tragedia del Vajont. Una vita sempre in bilico, una grande forza di volontà per resistere. La storia cruda e appassionante di Geremia, un uomo aggrappato alle sue idee che riesce a combattere con i fantasmi della storia.
Non avevo la stella. La testimonianza di una bambina deportata per errore
Marisa Errico Catone
Libro: Libro in brossura
editore: nuovadimensione
anno edizione: 2011
pagine: 332
Un papà, una mamma e una bambina di otto anni. La storia di una famiglia travolta dagli ultimi, terribili avvenimenti della Seconda guerra mondiale. La partenza da Mestre per i Sudeti al fine di ricongiungersi con i parenti di lingua tedesca della madre; un incredibile equivoco burocratico, le vicissitudini della sopravvivenza nei campi di transito e di sterminio dell'Europa centrale, l'arrivo nei territori cechi occupati dal III Reich, il lavoro forzato e finalmente il rientro in Italia, con mezzi di fortuna, dopo la Liberazione, sono osservati in questo libro con gli occhi di una bimba che voleva avere anche lei una stella cucita sul vestito, come i bambini ebrei del lager. Prefazione di Aldo Cazzullo.
Il cantante del lager
Eno Mucchiutti
Libro: Libro in brossura
editore: nuovadimensione
anno edizione: 2010
pagine: 140
"I francesi mi invitarono, assieme a Fellner e il gruppo musicale, nei loro uffici. Mi chiamavano "italiano piccolo Gigli". Cantammo e suonammo tutta la sera, ma a un tratto la luce lampeggiò tre volte. Era il segnale proveniente dall'ingresso che era entrato il Lager Fùhrer e che bisognava scappare. Sul momento io non capii. Rimasi fermo e perplesso mentre tutti se la davano a gambe levate. Ricordo ancora che la fisarmonica pendeva da una sedia, la chitarra a terra, così pure il violino. Quella esitazione mi fu fatale." Può la bellezza di una voce o una semplice canzone salvare una vita umana? E quello che è successo al baritono Eno Mucchiutti, deportato politico triestino, che ha vissuto undici mesi tra Dachau, Mauthausen, Melk ed Ebensee. Eno, numero 98748, lavora in condizioni estreme nella cava di Mauthausen, percorre più e più volte la famigerata Totestiege ("scala della morte"), scava, ridotto in schiavitù, nelle asfissianti gallerie di Melk. Ma Eno canta. E canta divinamente. I tedeschi lo vengono a sapere, e questo lo aiuta in diversi frangenti, vista la risaputa passione da parte delle SS tedesche verso la musica, specialmente quella italiana. La musica non gli evita le sofferenze, ma in più di una circostanza gli salva la vita. La sua voce, una volta liberata, ha permesso a Mucchiutti di iniziare una carriera di livello internazionale cantando con moltissimi cantanti di fama mondiale nei principali teatri italiani e internazionali.
Io, schiavo di Hitler. L'odissea di un giovane militare da Corfù al lager di Belgrado
Gino Marchesin
Libro: Libro in brossura
editore: nuovadimensione
anno edizione: 2008
pagine: 272
Gino Marchesin è nato nel 1923 a La Salute di Livenza, in provincia di Venezia, dove tuttora vive. Dopo una difficile infanzia viene reclutato giovanissimo. Sorpreso dall'armistizio a Porto Edda in Albania, dove si trova militare, partecipa in seguito alla resistenza contro i tedeschi nell'isola di Corfù con gli uomini del reggimento del colonnello Bettini. Fatto prigioniero dopo la caduta dell'isola, inizia una lunga odissea nei territori sotto il dominio del Reich, trascorrendo lunghi mesi nel lager di Belgrado. La vicenda ripercorre in modo geografico-cronologico le tappe dell'odissea del testimone Gino Marchesin dopo la cattura: Corfù, Igoumenitsa, Joannina, Florina, Belgrado, Nis, Osijek, Radkersburg. Il libro raccoglie l'intera parabola del testimone, fino al reinserimento, dopo la guerra, nella vita sociale e lavorativa.
Tutto questo va detto. La deportazione di Maria Rudolf
Gabriella Nocentini
Libro: Libro in brossura
editore: nuovadimensione
anno edizione: 2008
pagine: 160
Maria Rudolf nasce a Gorizia nel 1926 e a 17 anni, dopo l'8 settembre 1943 e l'annessione della Venezia Giulia al Terzo Reich, inizia a fare la staffetta partigiana di nascosto alla sua stessa famiglia. a sua odissea inizia con l'arresto nell'aprile del 1944 e viene portata nel carcere di Gorizia e poi a Trieste. Assolta dal Tribunale di Gorizia viene comunque caricata su un treno piombato che la porta ad Auschwitz per poi essere spostata al campo di Flossembürg e infine a lavorare nel sottocampo di Plauen in una fabbrica di lampadine. Durante un bombardamento riesce a scappare insieme ad altre compagne. Ritorna in Italia nell'agosto del 1945.
Il sale sul tarassaco. Michele Mezzaroba, dall'infanzia friulana a Mauthausen
Francesca Bearzatto
Libro
editore: nuovadimensione
anno edizione: 2007
pagine: 240
Tre ragazzi cresciuti assieme si ritrovano nel campo di concentramento di Mauthausen. Ancora una volta condividono il pasto: il tarassaco, o radichesa, la familiare erba di casa recuperata per miracolo da chi andava a lavorare fuori dal lager, condita con il sale che si usa nei forni crematori... Questo terribile ricordo è il nodo attorno al quale si stringe e poi si scioglie il racconto di Michele Mezzaroba. La sua storia personale si inoltra come una scheggia nella Storia del XX secolo: l'infanzia trascorsa a Frisanco, un piccolo paese delle Prealpi Carniche; il servizio di leva nei Balcani durante il secondo conflitto mondiale; la scelta di campo e la lotta partigiana; la cattura, la deportazione a Mauthausen e la sopravvivenza negli abissi dell'umano; la Liberazione e il difficile ritorno alla vita segnato da un costante e profondo impegno civile. Assieme alle vicende di Michele, si svolgono quelle del suo gruppo di amici nati a Frisanco, travolti con lui e con l'intera comunità dalla guerra. Si ritroveranno tutti e quattro vivi, sopravissuti a Mauthausen e Dachau, nuovamente a casa. Ma qualcosa è profondamente cambiato, dentro e attorno a loro.

