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Libri di Alessandro Fantin

Dio mi deve chiedere perdono. La storia di Luciano Battiston un ragazzo di campagna deportato a Mauthausen

Dio mi deve chiedere perdono. La storia di Luciano Battiston un ragazzo di campagna deportato a Mauthausen

Alessandro Fantin

Libro: Libro in brossura

editore: nuovadimensione

anno edizione: 2025

pagine: 240

Un ragazzo di provincia ignaro delle dinamiche politiche e sociali viene deportato nei lager nazisti. Si salva grazie all’amicizia e alla forza di resistenza. Luciano Battiston è un ventunenne della campagna pordenonese quando viene arrestato nel 1945 durante un rastrellamento notturno. Torturato dai fascisti della “Banda Vettorini” e condannato a morte dal tribunale tedesco, viene graziato e deportato a Mauthausen il 7 febbraio con il numero di matricola 126625. Affronta i 186 scalini della “Scala della Morte” e tutte le mansioni più massacranti. Sopravvive all’inferno del lager grazie a un compaesano, Luigi “Vigi” Belluz, ritrovato nel campo. Luciano e Vigi fanno un patto: “O via tutti e due o a casa tutti e due”; i due amici dividono tutto, persino l’aria che respirano. Giunto allo stremo delle forze e a un passo dal forno crematorio, Luciano viene liberato dalle truppe americane il 6 maggio 1945. I due compaesani sopravvissuti tornano a casa a piedi, affrontando molte avversità lungo il percorso. La confessione toccante di Luciano è stata raccolta dal nipote Alessandro, un passaggio di testimone per tramandare ciò che è stato e scongiurare i rigurgiti di nazifascismo.
17,00

Teseo in Arcadia. Attraverso la terra oscura
12,00

Teseo in Arcadia. Attraverso la terra oscura
11,00

Costantinopoli 1204. Il saccheggio crociato in due narrazioni del XIII secolo

Costantinopoli 1204. Il saccheggio crociato in due narrazioni del XIII secolo

Alessandro Fantin

Libro: Libro in brossura

editore: Editoriale Jouvence

anno edizione: 2015

pagine: 68

A distanza di più di ottocento anni, gli eventi accaduti ad inizio '200 nelle terre d'Oriente possono sembrarci obsoleti, troppo lontani. Ma la società bizantina è stata per molti versi simile a quella nostra contemporanea. Basti pensare alle innumerevoli lotte per il potere, le guerre, gli attriti religiosi, le posizioni nazionalistiche contro quelle a favore di un'apertura verso l'Occidente, verso il mondo vero e proprio. Costantinopoli rappresenta una pietra miliare per la storia del Mediterraneo, culla della civiltà. È incontrovertibile il fatto che senza la Polis anche le vicende politico-militari italiane si sarebbero potute evolvere differentemente rispetto a quanto accaduto. Bisanzio, la città Regina, la Regnante fu per secoli un modello da imitare, per qualcuno, per altri, invece, un nemico da cancellare dalla Storia. Questa megalopoli racchiudeva il seme delle nostre moderne città, ma soprattutto della nostra società nel suo complesso: la tolleranza verso coloro che vi transitavano sia che fossero mercanti o uomini, donne, avventurieri in cerca di una vita nuova tra le braccia della "città custodita da Dio". Ripropongo in questo libro due testi a partire dai quali possiamo figurarci come si presentava Costantinopoli a quel tempo; infatti, attraverso le dettagliate relazioni di Niceta Coniata e Roberto di Clari del saccheggio avvenuto tra il 13 e il 15 aprile 1204.
8,00

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