Novantacento: I libri di s
Ricette di legalità
Andrea Vecchio
Libro: Copertina morbida
editore: Novantacento
anno edizione: 2009
pagine: 96
Firmato Lo Piccolo. Le carte che hanno inchiodato il superboss
Vincenzo Marannano
Libro: Copertina morbida
editore: Novantacento
anno edizione: 2008
pagine: 224
La tela dei boss
Riccardo Lo Verso
Libro: Copertina morbida
editore: Novantacento
anno edizione: 2018
Le confessioni del diavolo. I dialoghi in carcere di Totò Riina. La mafia raccontata dal suo capo
Libro
editore: Novantacento
anno edizione: 2014
pagine: 256
Le stragi del '92 e la minaccia di organizzarne un'altra per uccidere Nino Di Matteo. La storia di Cosa nostra raccontata in prima persona. I pareri sugli altri boss, da Bernardo Provenzano a Matteo Messina Denaro. E poi i nomi dei politici di ieri e quelli di oggi - da Nicola Mancino a Silvio Berlusconi, da Giorgio Napolitano a Giulio Andreotti - e persino un parere su Papa Francesco. I dialoghi di Totò Riina con il boss pugliese Alberto Lorusso, registrati in carcere, forniscono uno spaccato completo del pensiero del boss: le intercettazioni integrali raccolte in questo volume descrivono un Capo dei Capi arrogante fino al punto di minacciare i magistrati che indagano sul suo conto, orgoglioso delle stragi e degli omicidi eclatanti organizzati fra gli anni Ottanta e Novanta, fiero nel volere un nipote che porti il suo nome. Ma l'immagine che ne viene fuori è anche quella di un Totò Riina molto attento alla politica e al mondo che lo circonda, di un uomo ebbro del potere che gli è derivato dal ruolo di capo della Cupola eppure sconfitto, fiaccato dal 41 bis, il carcere duro che sta scontando e al quale promette guerra "per mille anni". Perché il diavolo che minaccia e si confessa, in fondo, è una belva in gabbia. Una belva sconfitta, nonostante le minacce.
La mafia dalla A alla Z. Piccola enciclopedia di Cosa Nostra
Angelo Vecchio
Libro: Libro in brossura
editore: Novantacento
anno edizione: 2012
pagine: 224
Una rondine fa primavera. Trent'anni di storie in bianco e nero di una città che torna a scommettere su Leoluca Orlando
Giancarlo Licata
Libro
editore: Novantacento
anno edizione: 2012
pagine: 144
I racconti dell'orrore
Libro
editore: Novantacento
anno edizione: 2011
pagine: 125
La ferocia dei Corleonesi raccontata da chi ha sparato al loro fianco. Sono "I racconti dell'orrore" che raccoglie i verbali del collaboratore di giustizia Gaetano Grado: verbali che raccontano un'epopea sanguinaria come poche. Sulla scena i peggiori e più incalliti killer o boss di Cosa nostra. Gaetano Grado, infatti, non era uno qualunque nell'organigramma delle cosche. Contava, Un fulmine con la pistola in mano, pupillo e amico di Stefano Bontate, eppure senza rapporti di soggezione. Uno capace di rompere con i mammasantissima per uno sgarro. Uno capace di rinfacciare a Stefano Bontate il traffico di droga che rese ricchi i boss tra Sicilia e America, un affare che Grado considerava un tradimento del codice d'onore. Nei suoi racconti c'è Luciano Liggio, un feroce maniaco della morte, un paranoico con la fissazione di spegnere la vita altrui, come un fiammifero. Le pagine che riguardano Liggio sono le più crudeli. È atroce la narrazione delle uccisioni commesse in serie da "Lucianeddo". Il punto massimo dell'orrore si raggiunge una sera al ristorante, con uno sterminio che non risparmia neppure una bambina. I racconti di Grado, insomma, sono racconti dell'orrore a tutti gli effetti. E conferiscono ai fatti una morale invalicabile: la mafia non è mai stata migliore.
Ricette di legalità
Andrea Vecchio
Libro: Copertina morbida
editore: Novantacento
anno edizione: 2010
pagine: 125
Pubblicato solo in Sicilia, il libro ha già esaurito la prima edizione con una tiratura di tremila copie. Ora viene stampato in una nuova edizione nazionale arricchita da nuovi testi scritti dall'autore. La vicenda umana di un imprenditore assurto a simbolo della ribellione contro il sopruso delle estorsioni si intreccia con le pietanze della tradizione culinaria siciliana. Ne viene fuori un originalissimo ricettario firmato da Andrea Vecchio, "Ricette di legalità". Il libro, arricchito nella sua seconda edizione da due lettere dello scrittore Andrea Camilleri e del delegato nazionale di Confindustria per la legalità, Antonello Montante, ripercorre le intimidazioni e gli attentati subiti dal costruttore di Santa Venerina (subì quattro attentati in quattro giorni nell'estate del 2008 spingendo Confindustria Sicilia ad approvare il nuovo codice etico che prevede l'espulsione per gli imprenditori che convivono con Cosa nostra), intrecciando quelle vicende alla sua passione per la cucina. A ogni ricetta, che attinge alla tradizione della cucina popolare siciliana, corrisponde la memoria di un'intimidazione, di una telefonata anonima, di un attentato incendiario subito.