Mursia: I romanzi del mare

Un romanzo divertente in cui tutto può accadere e nel quale l'ingrediente che sembra mettere in moto l'intero gioco del racconto è la sfortuna che, implacabile, insegue i protagonisti nella loro traversata atlantica. Parodia dei celebri racconti di viaggi della letteratura velica, come il gioco linguistico del titolo lascia intuire, questo libro regala al lettore personaggi e avventure sospesi tra comico e grottesco, con una ricca vedova che si improvvisa armatrice e si circonda di un equipaggio anomalo, un'armata brancaleone a spasso per gli oceani di mezzo mondo, in una storia di equivoci e complicità.

In un racconto umoristico, l'autore confessa i sette vizi capitali del navigatore solitario: dall'ira all'invidia, passando per l'avarizia, la pigrizia, quando la barca va da sé sotto la guida di Giscard, il pilota automatico, e la gola, perché il marinaio gastronomo al 30. giorno di dieta ricorda che la sua barca ricevette il battesimo "chez Bocuse". E se Antoine preferisce navigare in solitario, egli stesso riconosce il suo peccato di lussuria consumato negli scali. In alto mare, prevale la superbia "d'essere a prua, nudo, solo, padrone dell'avanzare di tutto quel meraviglioso insieme che è la mia imbarcazione".