Moretti & Vitali: Il tridente. Campus
L'individuo e la contemporaneità. Dilemmi, difficoltà e incertezze: sguardi a confronto
Libro: Libro in brossura
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2011
pagine: 173
In questo libro scritto a più mani si confrontano differenti sguardi e differenti letture del rapporto che intercorre fra l'individuo e la società contemporanea. Ciascun saggio rappresenta una diffrazione dell'unico paradigma che al libro stesso dà il titolo. Gli approcci diversi non approdano a confusione ma al contrario offrono una visione d'insieme dentro la quale il sapere analitico e quello sintetico si implicano e si rimandano l'un l'altro. L'esistenza umana è così complessa e profonda da non poter essere colta da un solo punto di vista: ciascuno di essi fa luce su qualche importante aspetto dell'insieme e rilancia con originalità e pertinenza la riflessione sui nuclei cruciali della vita quali il narcisismo, la libertà, la solitudine, la pressione del collettivo che spesso offusca e persino annulla l'individualità, e nondimeno la capacità dell'individuo di essere flessibile e di trovare via via nuove forme di adattamento e di creatività. Individualità e individuazione stanno fra loro in un rapporto che gli autori del libro esplorano coniugando i codici dell'interiorità con quelli della vita sociale e dimostrando come oramai sia necessaria una visione che si ponga sul crocevia dei saperi.
Il segno del padre. Nel destino dei figli e della comunità
Paolo Ferliga
Libro: Libro in brossura
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2011
pagine: 256
Nell'epoca moderna, da Amleto ai nostri giorni, l'immagine del padre, sia di quello terreno che di quello divino, si è sempre più sbiadita, tendendo a scomparire dalla vita della comunità e generando nei figli un vuoto spesso incolmabile. In un confronto serrato con il pensiero di Jung, l'autore mostra come tale immagine sia stata, per nostra fortuna, sapientemente conservata dall'inconscio collettivo. Nei miti e nei sogni, ma anche nei testi sacri e nella poesia, è infatti possibile rintracciare l'archetipo del Padre, vera e propria immagine guida, in grado di aiutare uomini e donne a dare un senso al proprio destino. Paolo Ferliga evidenzia a questo proposito come il contributo di Freud sul complesso di Edipo possa essere accolto in una prospettiva archetipica. Simbolicamente il padre si presenta infatti come portatore di un segno caratteristico: la ferita, dolorosa ma indispensabile, perché i figli possano separarsi dal protetto mondo materno e affrontare con coraggio ed entusiasmo la vita. La presenza del padre, indispensabile fin dalla nascita accanto a quella della madre per lo sviluppo psichico e affettivo dei figli, diviene fondamentale nel corso dell'adolescenza, per iniziarli alla vita della comunità, al mondo dei valori e dello spirito. Ma anche i figli sono importanti, come mostra la vicenda di Abramo e Isacco, per la piena realizzazione di un uomo e si svelano spesso come il suo destino più autentico.
Riconnessioni. Dall'alessitimia all'anima
Libro: Libro in brossura
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2011
pagine: 272
Alessitimia è un termine coniato una quarantina di anni fa, letteralmente significa "non avere le parole per le emozioni". In pratica si tratta di un insieme di deficit della competenza emotiva ed emozionale, palesato dall'incapacità di mentalizzare, percepire, riconoscere e descrivere verbalmente i propri e gli altrui stati emotivi. È un disturbo che si presenta sempre più frequentemente in pazienti psichiatrici e non solo: è sovente accompagnato da forme d'ansia, da panico ed è correlato a somatizzazioni di varia natura, che vanno dalla tachicardia all'ipertensione, dalla dispepsia ai disturbi della sfera sessuale. Come diagnosticare e curare oggi una morbo che va sempre più diffondendosi ? Un gruppo di psicologi analitici e di psicologi-psichiatri analitici di estrazione junghiana si confronta alla ricerca di nuove possibilità di cura che, pur non trascurando gli aspetti neuropatologici, tracciano percorsi terapeutici che si orientano a considerare come centrale, se non addirittura determinante, l'approccio umanistico: quello che solo le psicoterapie umanistiche o, quando possibile, gli approcci psicoanalitici possono offrire. Saggio introduttivo di Augusto Romano.
Derrida e il dono del tempo
Lorenzo Barani
Libro: Libro in brossura
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2011
pagine: 284
Nel mondo dell'Amministrazione globale il tempo calcolatorio pretende di essere tutto il tempo. Tanto che il suo dono, nell'età del dominio dell'Economico, appare impossibile. C'è invece un resto del tempo. Ed è questo a essere seducente per il pensiero. Questo resto è ciò per cui si scrive. Si scrive per sfuggire all'astrattezza del tempo che manca se stesso a causa della sua estrema disciplinarizzazione. È necessario, come fa Agostino, immergere il proprio pennino contemporaneamente nel sangue antico e nel presente. Così s'intravvede un tempo pieno, il miracolo del dono reciproco di tempo e scrittura, di identità e di differenza. Perciò la filosofia e la letteratura, secondo Derrida, hanno da dire qualcosa: per la forma del loro camminare nelle vie della mancanza, del loro affidarsi all'altro. Si scrive per resistere, e resistenza è allevare i sentimenti, dare loro il nome e narrarli. Nel coraggio della scrittura si possono scoprire le chiavi per entrare nelle cripte dell'esistenza, nel destino di segni aperto all'ulteriorità e al portento del tempo,
Freudiana. Sentieri interrotti nella storia della psicoanalisi
Antonino Trizzino
Libro: Libro in brossura
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2010
pagine: 119
"La psiche è estesa, non ne sa niente", le ultime parole scritte da Freud nell'estate del 1938, il lascito estremo, quasi a sua insaputa. Un anno prima della morte del padre, la psicoanalisi si dichiara a sorpresa come un progetto finito. Mai la scrittura freudiana è apparsa così visionaria, mai è riuscita a ottenere perimetri più diffusi. Freud fa spazio a qualcosa di nuovo, parla contro se stesso, disegna vie di fuga fino a quel momento impensabili. Deviazioni intorno a cui sono raccolti questi scritti. Vi appaiono interventi e divagazioni nati in occasioni diverse su alcuni passaggi cruciali e poco esplorati della storia della psicoanalisi; cruciali ma, come l'enigmatico aforisma freudiano, inesorabilmente interrotti: il celebre saggio di Freud sul "perturbante", il controverso rapporto che lo legò all'allievo Viktor Tausk, le strategie di "misurazione dell'inconscio" ideate da Bleuler, Jung e Benussi all'inizio del Novecento. E anche dove lo sguardo si posa su temi disparati e in apparenza eccentrici - dall'evoluzione del concetto di tempo in Heidegger, Uexkull, Landolfi alla genesi delle "macchine influenzanti" nella schizofrenia, dal "comico" in Kant, Schopenhauer e Bataille alla fenomenologia di Wile E. Coyote -, sempre riaffiorano nuovi e radicali interrogativi sul senso e sulla crisi della psicoanalisi.
Atque. Corpo-linguaggio
Libro: Copertina morbida
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2010
pagine: 226
Il tema di questo libro è il linguaggio assunto nella sua intrinseca relazione col corpo, per cui è ciò che contrassegna e intercetta le nostre esperienze del mondo e gran parte delle nostre prestazioni cognitive e performative, e non solo. La prima parte analizza i modi del linguaggio sia, in generale, nelle nostre pratiche quotidiane sia, nello specifico, nelle pratiche psicoterapeutiche. Strettamente connessa con le riflessioni sui modi del linguaggio e del suo intreccio con la sensibilità, la seconda parte riflette sulle variazioni, potenzialmente infinite, dei problemi con i quali il pensiero è sempre più stimolato a confrontarsi quando ha da affrontare la questione della percezione. Ancora più fondamentalmente si pensa il nesso sistematico Corpo-Linguaggio. La terza parte indaga la sensibilità e il linguaggio ruotando esplicitamente intorno al pensiero di Helmuth Plessner che pone il linguaggio in una linea di confine che fondamentalmente coincide con la quota psichica, dove il soggetto - attraverso intuizioni "precisabili" - si "accorge" della dimensione psichica in quanto carattere interindividuale dell'esperienza degli oggetti. Ruota intorno al pensiero di Paul Valéry e in particolare al rapporto del linguaggio con la sensibilità e le emozioni. Ruota, infine, intorno alla teoria della percezione di Wilfred Sellars che rende conto di quell'incongruenza che, tra sensibilità e linguaggio, già Jung intravedeva nell'Ulisse di Joyce.
Le segrete cose. Dante tra induismo ed eresie Medievale
Maria Soresina
Libro
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2010
pagine: 264
La "Divina commedia" è attraversata da enigmi, sconcertanti presenze e strane assenze. Chi è il "veltro"? Perché l'infedele e "meretrice" Cunizza è in Paradiso e Francesca da Rimini in Inferno? Perché Dante non cita mai i Catari, la grande "eresia" che a quel tempo era così diffusa proprio nelle zone in cui egli viveva? Queste sono solo alcune delle domande che da sempre si pongono lettori e critici. Per trovare una soluzione è spesso necessario allargare il campo, spingere lo sguardo altrove. È quanto ha fatto Maria Soresina. Da appassionata studiosa delle filosofie indiane, l'autrice ha notato una serie di sorprendenti analogie tra queste e il poema dantesco, come la corrispondenza tra la legge del karma e quella del contrappasso, o la presenza del guru come guida nel cammino. Da qui è nata l'ipotesi di inoltrarsi in un confronto più approfondito tra questi due mondi. Un'intuizione che ha fornito una chiave di lettura in grado di ripercorrere la trama di enigmi e di indizi di cui il poema è intessuto, e di penetrare così nel significato profondo, nelle segrete cose, di un'opera tanto ricca di simboli e di allegorie.
Carte private. Taccuini, carteggi e documenti autografi tra otto e novecento. Atti del Convegno (Bergamo, 26-28 febbraio 2009)
Libro: Libro in brossura
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2010
pagine: 320
Senza pretendere di dare risposte certe ai quesiti di risolvere i problemi che si affacciano a chi è impegnato nella ricerca di base e nella valorizzazione di carte private e archivi recenti dell'Otto e del Novecento, i contributi raccolti in questo volume di Atti provvedono ad allargare l'orizzonte e a dar conto di importanti scoperte e di lavori in corso, restituendo di volta in volta un quadro di riferimento al valore delle carte. La pratica e l'esperienza diretta sul campo li segna e li collega in modo inconfondibile. I diciannove saggi che compongono il volume, la cui plausibilità e forza sta proprio nella diversità dei contributi e delle situazioni descritte, possono essere percorsi da angolature e lungo traiettorie tanto diverse da richiedere una scansione attenta dei differenti livelli di interessi e competenze, che vanno dal lavoro filologico sulla consistenza e lo stato delle carte allo studio sui valori stilistici, documentari e storico-critici. Ma casi esemplari (Leopardi, Carducci, Saba, Montale, Palazzeschi, Marin, Luzi, Contini) e testimonianze minori (l'Archivio di famiglia Volpi-Oprandi, il manoscritto Marenzi o il Fondo Agostino Cameroni) servono tutti a ribadire come un passaggio obbligato lo studio delle 'carte private' per la comprensione dei fatti e degli autori.
Sentieri di rivoluzione. Politica e psicologia dei movimenti rivoluzionari dal XIX secolo al XXI secolo
Franco Livorsi
Libro: Libro in brossura
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2010
pagine: 338
L'approccio incrocia diverse discipline, segnatamente la "storia del pensiero politico" e la "psicologia del profondo". Sottende, inoltre, una concezione non materialistica, ossia non prevalentemente economico sociale, della storia. Secondo l'autore tramite il materialismo storico non sono stati infatti spiegati in modo esaustivo, e di conseguenza non sono neppure stati efficacemente affrontati politicamente, i movimenti fascisti o carismatici o populistici del XX secolo, né sono state o sono adeguatamente vagliate le sconfitte epocali subite dal socialismo e comunismo, né ha per ciò potuto venir compresa la persistenza o rinascita del capitalismo, e più in generale della civiltà detta borghese. Il libro propone invece una concezione della storia basata, sui connessi dinamismi inconsci: prevalentemente psicologico analitica. Tale concezione risulta incentrata sui grandi miti collettivi ancestrali, di volta in volta attivati dalla reazione psichica alle condizioni della vita. I miti collettivi, ossia presenti in modo prevalente negli individui attivi in una determinata epoca, determinerebbero il divenire collettivo (almeno "in ultima istanza"). Le idee rivoluzionarie sono qui studiate nelle loro espressioni dottrinarie fondamentali e nel loro svolgimento storico politico concreto, sia pure per linee di tendenza e per problemi, ma alla luce dei grandi sogni collettivi che le hanno alimentate.
Jung e le immagini
Libro: Libro in brossura
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2010
pagine: 237
È pressoché inevitabile, quando si ragiona sul pensiero fantastico, lo scontro con una concezione di fondo che lo svaluta, perché teorizza lo sviluppo umano come qualcosa che procede dall'inconscio alla coscienza, dal pensiero fantastico a quello razionale. È sufficiente ricordare il freudiano "là dov'era l'Es sarà l'io". Certamente il mondo di fantasie ingenue e lussureggianti che ci viene presentato dalle mitologie ha più affinità con la creatività artistica che non con la registrazione fedele del mondo reale; lo stesso vale per il mondo psichico dei primitivi, dei bambini e dei folli. Per questo motivo, nell'interrogarsi su quale sia il significato ultimo del fantasticare, gli autori hanno voluto in primis esplorare il tema della creatività. Sappiamo bene che solo quando accedono ad una consapevole individuale elaborazione le immagini che appaiono nel nostro mondo interiore acquisiscono uno statuto particolare e prezioso: diventano appunto creatività. E il punto focale della creatività consiste, come ci suggerisce Jung, nell'accettare il passaggio da una utilizzazione estetica delle immagini, che in estrema sintesi è un modo più o meno inconscio per negare le potenzialità conflittuali che esse recano, a un atteggiamento etico, che vede nelle fantasie la raffigurazione di contenuti che non sono più o non sono ancora riconosciuti dall'Io.
Due racconti dal sottosuolo. La follia come stile di vita
Clemente Iannotta
Libro: Copertina morbida
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2009
pagine: 115
Si tratta di due storie di vita, due storie di follia, raccontate da un biografo che si fa medio della riflessione dell'istituzione di cura su se stessa. Un autoaggiramento, un prendersi alle spalle, per quel che si può. Siamo ancora sprovveduti, e forse lo rimarremo, di fronte al malessere e al male, ma proprio questo esige una quotidiana determinazione a cercare vie inesplorate. I racconti di Adriano e di Guido ci ricordano la profonda solitudine -ma anche la titanica pervicacia -che segna da dentro e da fuori gli esclusi, o meglio, alcuni esclusi per i quali una metafora possibile potrebbe essere quella della malattia autoimmune del loro psichismo. Ecco allora il recupero delle storie difficili. La narrazione biografica cerca di valorizzare ogni forma di esperienza e di rintracciarne il senso implicito, accogliendo perciò ogni forma di vita e allargando le maglie del senso. Essa offre al singolo la possibilità di comprendersi seguendo quell'unica autorità rappresentata dall'alterità che incontra in se stesso.
Il tempo e l'anima
Libro: Libro in brossura
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2009
pagine: 180
Fino a Bleuler la psichiatria aveva considerato il tempo nella sua dimensione di Cronos, ma con la fenomenologia, il tempo diviene progressivamente i tempi dell'esperienza soggettiva. Assumendo il vertice interno del soggetto in cui si inscrivono i cambiamenti e la tensione vitale. Potrà quindi essere vissuto, arrestato, sospeso, dilatato, negato, svuotato, recuperato. Da parte sua la psicoanalisi, sin dalle origini, sostanzialmente si distanzia in modo netto da questa visione del tempo: l'esistenza del soggetto è nelle identificazioni con i propri oggetti e, quindi nella difficoltà soggettiva a potersene separare. "...può darsi che l'oggetto non sia morto davvero, ma sia andato perduto come oggetto d'amore" (S.Freud, 1905). Si potrebbe affermare che, sostanzialmente, per la psicoanalisi la vita psichica del soggetto si organizza e si dispiega contro ogni regola temporale. Anche per Jung il tempo nel transfert assume solo la dimensione "sincronica" in cui gli eventi, prima che accadere, coincidono (C.G. Jung, 1950). È solo l'intersezione di due menti che iscrive il tempo - che tenderebbe a rimanere simile a se stesso all'infinito - in una dimensione di realizzazione. La domanda drammatica sulla durata effettiva del tempo, che sottende ogni azione, ogni relazione, ogni contenuto di pensiero, è stata a lungo difensivamente rimossa. Gli interventi proposti in questo libro intendono riportare la domanda alla sua centralità per l'esperienza del soggetto nella sua relazione con sé e con la Storia.