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Mattioli 1885: Strumenti per il lavoro storico

«Veritas». Storia dell'Università Popolare di Parma dalla fondazione al fascismo 1901-1925

«Veritas». Storia dell'Università Popolare di Parma dalla fondazione al fascismo 1901-1925

Fiorenzo Sicuri

Libro: Copertina morbida

editore: Mattioli 1885

anno edizione: 2019

pagine: 83

Dall'età giolittiana sino alla nascita del regime fascista, l'Università Popolare fu la più importante associazione, laica e privata, di divulgazione e diffusione della cultura, d'istruzione ed educazione rivolta al popolo. Il Veritas posto nell'intestazione del volume, riprende la parola collocata al centro dello stendardo dell'Università, su campo azzurro. Il motto intendeva indicare lo scopo fondamentale dell'istituzione: diffondere la verità fra il popolo, contro l'ignoranza, l'oscurantismo e il fanatismo. Nell'Università, il programma che intendeva promuovere la cultura popolare, innanzitutto attraverso l'insegnamento delle scienze positive, si accompagnò a un compito di educazione e formazione civile, per chiarire e illustrare i problemi del suo tempo, della società in cui viveva. Quest'ultima missione rendeva di per sé precaria e pressoché impossibile la posizione di apoliticità e d'imparzialità costantemente proclamata. La consistente attività pedagogica, che era il suo fine principale, con corsi sulle più disparate materie, insegnamenti pratici, conferenze divulgative, attrasse un vasto pubblico, che arrivò a una punta massima di 1883 iscritti, una cifra non indifferente per una città di provincia. Un pubblico soprattutto operaio all'inizio si trasformò poi, nel corso degli anni, in un ceto composito di piccola e media borghesia: ufficiali, professori e insegnanti, laureati e professionisti, negozianti, proprietari e industriali.
10,00

Diari e memorie dal fronte (1915-1918)

Diari e memorie dal fronte (1915-1918)

Meuccio Ruini

Libro: Libro in brossura

editore: Mattioli 1885

anno edizione: 2019

pagine: 160

“Ricordi di vita e di guerra: di guerra vissuta… Ma le mie, se sono anche impressioni vive, minute, personali, come vivevo e combattevo al fronte, sono per più della metà zeppe di notazioni tecniche, burocratiche, contabili: su come si faceva ad amministrare la guerra. C’è un po’ di tutto. Non sono scritte per essere lette da altri. Né in alcuni punti… rileggibili da me. Non riesco a capire quel che scrivevo allora. Neppure ricordare esattamente le date. Scrivevo ogni giorno al fronte, ma anche di quanto era avvenuto non pochi giorni prima; e poi salti e previsioni per l’avvenire. I librettini li ho scritti quando ero sottotenente del Genio geniere; ma quando divenni bersagliere non ebbi più il tempo di aggiornarli. Vi sono appunti e paginette disordinate che non riuscirei ora a mettere in ordine. Viene dopo una specie di sunto, che stesi in convalescenza a Sanpaolo, come indice e traccia di una stesura più ampia e completa; che avrebbe dovuto venir dopo. Ma anche qui non ne feci poi nulla. Restano documenti e lettere che ricevevo allora; ho conservato quelle del mio brigadiere-generale Ceccherini. Da ultimo, sento di dover metter la motivazione della medaglia al valore”. Prefazione di Marieli Ruini. Introduzione di Fiorenzo Sicuri.
13,00

Il miserabile. Periodico socialista. Luglio-settembre 1873

Il miserabile. Periodico socialista. Luglio-settembre 1873

Libro: Libro in brossura

editore: Mattioli 1885

anno edizione: 2017

pagine: 64

Il 9 luglio 1873 fu pubblicato a Parma il primo periodico socialista della provincia, «Il Miserabile» che, su suggerimento di Andrea Costa, riprendeva il titolo del celebre romanzo di Victor Hugo, «I miserabili», pubblicato nel 1862 e tradotto in italiano nello stesso anno. I redattori erano tre giovani, Guido Ravazzoni, Aristo Isola ed Emanuele Giussani: tutti e tre avevano combattuto con Garibaldi nei Vosgi, nella spedizione militare in aiuto della nuova repubblica francese assediata dai tedeschi; tutti e tre avevano da poco fondato la sezione parmense dell'Associazione Internazionale dei lavoratori, dopo essere stati fra i fondatori, nel 1873, del Comitato per l'Emancipazione delle classi lavoratrici, prima società parmense di orientamento socialista; infine, tutti e tre appartenevano alla loggia massonica Italia Una, la prima loggia parmense post-unitaria, e la loro scelta ideale e politica determinò una grave crisi all'interno della loggia. Alcuni mesi prima della pubblicazione del giornale, in marzo, due di essi, Isola e Ravazzoni, erano stati arrestati per la loro militanza socialista. «Il Miserabile» costava 10 centesimi, all'incirca un'ora di lavoro di un operaio, ed era stampato dalla Tipografia della Società fra gli Operai tipografi, diretta da Adelmo Mattioli, un repubblicano, che poi, all'inizio degli anni Ottanta, ebbe una certa importanza nel mantenere in vita la fiaccola socialista. Portava nella testata, come sottotitolo, «periodico socialista» e un motto programmatico: «dalla verità alla libertà; dalla libertà all'eguaglianza». Ne erano vendute circa 160 copie, e durò poco: fu arrestato il gerente, Bernardo Vignali, e il 14 settembre 1873, cessò le sue pubblicazioni. Ne uscirono dieci numeri: numerosi furono sequestrati per ordine del procuratore generale del Regno d'Italia.
10,00

La guerra del sale tra agricoltori e salinari a Salsomaggiore

La guerra del sale tra agricoltori e salinari a Salsomaggiore

Libro: Libro in brossura

editore: Mattioli 1885

anno edizione: 2017

pagine: 126

L'impoverimento progressivo delle acque, in quantità e grado di salinità, l'aumento della domanda estesa ai tre Ducati - Parma, Piacenza e Guastalla - per l'aumento della popolazione e dei consumi interni, la volontà Ducale di provvedervi in monopolio con la propria Regìa del sale avente perno sulle Fabbriche Salsesi: a metà settecento - Finanza Ducale ed Amministratori delle saline - trovano la soluzione importando dalle Saline dell'Adriatico, Cervia e Comacchio, i quantitativi di sale mancanti, che trasportati a Salso, via acqua sul Po ad Ongina e quindi con cariaggi sino a Salso, vengono fusi col sale naturale, estratto dalle acque salse da secoli, certo dall'877, come è documentato. L'eccezionale sale di Salso è esitato a 15 £ al "peso", quello importato dal Mare a £ 2,50, e rivenduto alla pari del "puro", con un profitto delle finanze ducali che vedono questa voce la più importante nel Bilancio Ducale. Occorre però evaporare l'acqua con la mischia dei due Sali, occorre quindi un esorbitante consumo di legname, fascine e tagli grossi, che provengono dai boschi attorno a Salso per 8 miglia riservati alle saline; occorre poi tagliare, trasportare la legna, che si aggiunge al trasporto del sale marino dall'Ongina ed al riparto tra i depositi dei Ducati - Parma, Piacenza, Borgo Taro, San Donnino, ed altri 200 depositi minori, compresi tutti i Borghi e Comuni - del sale lavorato in quattro qualità, per distinguerli con la loro colorazione: Rossetto, Bianco, Berrettino, Comune da quelli di contrabbando importati illegalmente, soprattutto dal genovesato. I maggiori consumi, agli inizi dell'800, nell'età "francese" per l'aumentata popolazione, le truppe di stanza ed in transito, la salatura delle carni, per la fabbricazione dei formaggi, per insaporare il largo uso della farina di mais, rendono sempre più necessari quantitativi maggiori di sale e, quindi, di uso di legnami per estrarli, ma anche altrettali quantitativi di generi alimentari affidati alla produzione agricola. Dalle due opposte esigenze, nascono due risposte diverse su cui si fronteggiano i "salinari" custodi dell'ortodossia dell'estrazione del sale e gli "agrari" favorevoli ad emancipare le terre dalla corvée del sale, per renderle a coltura e produttive. I vari Governi Ducali, ed "illuminati" francesi, poi ancora Ducali non decidono, ma in effetti le loro simpatie vanno ai "salinari", sino a quando la patata bollente rimarrà nelle mani di un Ministro dell'Italia Unita, Gioacchino Napoleone Pepoli, a cui spetterà l'ultima parola nel 1860.
14,00

Risorgimento e Italia liberale. Figure e momenti fra Emilia, Romagna e Toscana

Risorgimento e Italia liberale. Figure e momenti fra Emilia, Romagna e Toscana

Sandro Rogari

Libro: Libro in brossura

editore: Mattioli 1885

anno edizione: 2017

pagine: 274

Il ceto politico liberale che guidò il Risorgimento nazionale nel decennio di preparazione e governò la concreta costruzione unitaria fino alla fine del XIX secolo fu composito. Gli studi raccolti in questo volume offrono uno spaccato di questo ceto come fu espresso dall'Emilia, dalla Romagna e dalla Toscana. Essi non intendono essere rappresentativi di tutto il ceto politico liberale. La distanza dalla componente piemontese era marcata e lo sarà ancor più per i toscani, negli anni settanta, quando furono tacciati di costituirsi in Consorteria e causarono la caduta della Destra. Né questo ceto era assimilabile ai liberali meridionali che vivevano nelle loro terre di origine problemi drammatici di confronto con le forze reazionarie e di ordine pubblico che sfociarono talora in vere e proprie rivolte organizzate, come quella di Palermo del 1866. Si tratta di studi che mettono al centro dell'attenzione una parte di questo ceto, senza pretendere che esso sia rappresentativo della sua integralità, ma anche senza perdere di vista il contesto generale nazionale nel quale questo ceto politico opera. Sono infatti, saggi nei quali le specificità locali, politiche e sociali, si coniugano con la visione nazionale unitaria che questo ceto politico aveva saputo esprimere sotto la guida del suo leader indiscusso, Camillo Benso conte di Cavour fino alla sua scomparsa, avvenuta nel giugno 1861, e aveva portato avanti cercando di rimanere fedele al suo magistero negli anni successivi. Anche per questo lo studio che apre questa raccolta di saggi e che prescinde da ogni riferimento territoriale tratta delle origini e del consolidamento nei secoli dell'idea di nazione italiana della quale tutti si sentivano compartecipi.
24,00

Il comune di Vigatto e la grande guerra: i monumenti ai caduti

Il comune di Vigatto e la grande guerra: i monumenti ai caduti

Libro: Copertina morbida

editore: Mattioli 1885

anno edizione: 2016

pagine: 45

"Il volume raccoglie saggi, schede, cartoline d'epoca e tutti i materiali prodotti dal laboratorio storico del liceo Bertolucci diretto dal professore Fiorenzo Sicuri, e illustra la storia dei monumenti ai caduti della prima guerra mondiale."
8,00

Paolo il danese. Un prete partigiano

Paolo il danese. Un prete partigiano

Thomas Harder

Libro: Libro in brossura

editore: Mattioli 1885

anno edizione: 2016

pagine: 346

Thomas Harder ha scritto la biografia del monaco benedettino, ufficiale, sacerdote cattolico, "agente d'influenza", uomo d'affari, il danese, Arndt Paul Lauritzen (1915 - 1978) che, sotto il nome di Paolo il Danese, negli anni 1944-1945 fu a capo della brigata partigiana cattolica "III Julia", che combatteva sulle montagne e nelle campagne attorno a Parma, dove era arrivato precettore in casa Meli Lupi di Soragna a Vigatto. Con la sua brigata fu il primo ad entrare a Parma alle prime ore del 26 aprile del 1945, precedendo le forze alleate. In questa Collana è già uscito il libro autobiografico, scritto in collaborazione con la moglie Rosita e pubblicato nel 1984 dopo la sua scomparsa, in una nuova edizione curata da Fiorenzo Sicuri: Paolo e Rosita Lauritzen, "Paolo il Danese, cammina fratello... cammina, 1943-1945". Fidenza, Mattioli 1885, 2015, pp.413, con post-fazione di T. Harder.
24,00

Il bilancio dell'Emilia. Economia e finanza degli antichi ducati e delle legazioni nel primo rapporto al Ministro delle finanza del Regno d'Italia nel 1860

Il bilancio dell'Emilia. Economia e finanza degli antichi ducati e delle legazioni nel primo rapporto al Ministro delle finanza del Regno d'Italia nel 1860

Gioachino N. Pepoli

Libro: Copertina morbida

editore: Mattioli 1885

anno edizione: 2016

pagine: 380

Il 4 novembre 1859 Gioachino Napoleone Pepoli, Ministro delle Finanze del Governo delle Romagne, presenta al Governatore Generale delle Romagne - le quattro Legazioni dello Stato Pontificio - il Conto Amministrativo - Attivo e Passivo - del quadrimestre da giugno al 30 settembre 1859. In pari data pubblica il Bilancio Preventivo - Attivo e Passivo - dell'ultimo trimestre 1859.1 due documenti, i primi su cui si imposta la base del processo unitario per le Quattro legazioni nel Governo delle Romagne, precedono l'atto più rilevante di Pepoli, che, cessando da Ministro delle Finanze nel Governo Provvisorio delle Provincie dell'Emilia, nel quale si erano raccolti i domini ex-pontifici delle Romagne e le città degli ex Ducati di Modena e Parma, indirizza al suo successore, il Ministro delle Finanze, Francesco Saverio Vegezzi, un Rapporto che a ragione si può considerare la matrice politico-amministrativa ed economico-finanziaria della regione Emilia-Romagna, per l'analisi delle sue strutture e la visione d'assieme della sua economia. La prima domanda da porsi - avverte Pepoli - sulle finanze dell'Emilia è se esse presentano un attivo od un passivo, se riescono di aggravio o di sollievo al nuovo Regno. Dall'analisi dei Bilanci delle tre realtà politico-amministrative riunite nel provvisorio Governo dell'Emilia, le rendite ordinarie prevalgono sulle spese ordinarie, l'attivo sul passivo.
22,00

La formazione della sinistra parmense. Garibaldini, massoni, repubblicani e socialisti dopo l'unità. 1860-1876

La formazione della sinistra parmense. Garibaldini, massoni, repubblicani e socialisti dopo l'unità. 1860-1876

Fiorenzo Sicuri

Libro: Copertina morbida

editore: Mattioli 1885

anno edizione: 2016

pagine: 268

In quattro studi, il volume delinea la storia della sinistra parmense nel primo quindicennio dopo l'unità d'Italia. Nel primo saggio, esamina i rapporti di Garibaldi con Parma e traccia le linee essenziali del garibaldinismo parmense, che ebbe notevole importanza nei primi decenni post-unitari, innanzitutto grazie al rilevante volontariato garibaldino parmense. In appendice, la raccolta di quasi 100 lettere di Garibaldi a parmensi e la riproduzione dei maggiori discorsi pubblici tenuti a Parma dal generale. Il secondo saggio si occupa della nascita della massoneria a Parma dopo l'Unità, con la ricostruzione della storia della prima loggia massonica parmense post-unitaria: la loggia Italia Una, poi loggia Giuseppe Mazzini. Il terzo saggio tratta la storia dei repubblicani, il terzo "partito" della provincia per ordine d'importanza; esamina le vicende delle numerose società repubblicane che si succedettero nell'età della Destra, i rapporti con i movimenti sociali della provincia e coll'associazionismo mutualistico, l'orientamento insurrezionale e la presenza nelle elezioni politiche. In appendice, le lettere di Mazzini a parmensi e la riproduzione degli statuti delle maggiori associazioni repubblicane della provincia. Il saggio conclusivo, infine, ricostruisce analiticamente la nascita del socialismo a Parma, con la costituzione del Comitato per l'emancipazione delle classi lavoratrici.
18,00

Il «grand tour» in Europa. Diario di viaggio, luglio-settembre 1875, alle grandi manovre russe

Il «grand tour» in Europa. Diario di viaggio, luglio-settembre 1875, alle grandi manovre russe

Ulderico Levi

Libro: Libro in brossura

editore: Mattioli 1885

anno edizione: 2015

pagine: 124

Nel 1875 il tenente di cavalleria Ulderico Levi, il generale Enrico Cialdini e il maggiore Baldassarre Orero, effettuano un lungo viaggio di piacere che tocca grandi capitali e città del nord Europa. Insieme alla vivace narrazione scritta di getto, un aspetto interessante che emerge da questa lettura è la consapevolezza della nuova identità dell'Italia e della considerazione di cui essa gode in Europa. Questa sensazione è ben percepita da Levi, che il 6 luglio a Vienna si trova vis à vis con l'ex duca Francesco V d'Austria Este, ridotto a rango di nobile di corte e così commenta: "Uscendo dal palazzo incontriamo naso a naso Francesco V ex duca di Modena venuto esso pure ad assistere al funerale dello zio. Quanti pensieri s'affollano alla mia mente, quante riminiscenze! Fu una bellissima mattinata, certo fu la più bella della mia vita". Ma se questa poteva essere una reazione istintiva ed emotiva, la consapevolezza del diverso ruolo dell'Italia in ambito europeo è razionalmente percepita da Levi quando a Krasnoe Selo, durante le grandi manovre militari alle quali partecipano rappresentanti militari e politici dei maggiori stati europei, lo zar Alessandro II scorge Cialdini, Orero e Levi che, in disparte, assistono in incognito al grandioso spettacolo. Riconosciuto il generale, egli abbandona il suo seguito, li accoglie cordialmente e, una volta terminate le manovre, li invita a pranzo nella tenda imperiale.
12,00

Rivista israelitica. Riedizione con indici di tutto il pubblicato 1845-1847

Rivista israelitica. Riedizione con indici di tutto il pubblicato 1845-1847

Libro: Copertina morbida

editore: Mattioli 1885

anno edizione: 2015

pagine: 793

Il clima della Corte Ducale sulla questione ebraica, riposava sulla politica del Du Tillot, che, nel riordino degli studi universitari nella seconda metà del '700, chiamò a Parma nella Cattedra di Teologia Giovanni Bernardo De Rossi, piemontese, al massimo della fama come orientalista e biblista, in possesso della lingua ebraica e delle altre lingue collaterali, che realizzò il fondo di orientalistica con una vasta presenza di testi ebraici accanto a testi etiopici, palmireni, in giudaico-tedesco, gotico, tibetano e georgiano, presso la Palatina. Il patrimonio curato da De Rossi ebbe in seguito come curatore il piacentino Don Pietro Perreau, che si dedicò alla lingua ebraica ed alla sua storia descrivendo anche i 55 manoscritti ebraici del fondo derossiano. Fu liberale e patriota, e sottoscrisse per primo l'Indirizzo dei Religiosi Piacentini a Vittorio Emanuele II nel 1859. In questo clima si realizzarono le riforme a favore degli Ebrei in età napoleonica, rappresentata a Parma dal Neypperg. Dopo la caduta di Napoleone e la scomparsa del Neypperg, la legislazione parmense sugli ebrei non mutò e si realizzarono due importanti iniziative editoriali. Dalla Tipografia Ducale nel 1833 venne stampata in folio la Tavola Sinottica de'precetti della lettura ebraica, con L'Esercizio pratico di scrittura in caratteri fusi ebraici, svolta in lettere latine. Dieci anni dopo uscì la Rivista Israelitica: Giornale di Morale, Culto, Letteratura e Varietà diretta Cesare Rovighi.
90,00

Paolo il Danese. Cammina fratello... cammina 1943-1945

Paolo il Danese. Cammina fratello... cammina 1943-1945

Paolo Lauritzen, Rosita Lauritzen

Libro: Copertina morbida

editore: Mattioli 1885

anno edizione: 2015

pagine: 411

"Quando Lauritzen arrivò a Vigatto, la Repubblica Sociale Italiana era in via di costituzione; il fascio repubblicano si costituì soltanto nel dicembre e con un minor numero di aderenti, mentre il podestà sembra che continuasse a essere il podestà della città di Parma, a cui il comune di Vigatto era stato temporaneamente annesso dal fascismo. Tuttavia, nel complesso, emerge anche dalla testimonianza di Lauritzen la fragilità dell'impianto e del radicamento della RSI. Grazie ai suoi precedenti di ufficiale e alla stima che raccoglie fra gli uomini del distaccamento Matteotti, un distaccamento composto quasi esclusivamente di giovani (soprattutto cattolici) della zona di Vigatto e a cui egli resterà anche in seguito particolarmente legato, poco dopo ne diviene comandante. Nel movimento partigiano, Lauritzen salirà rapidamente i vari gradi: capo di stato maggiore della IV Brigata Giustizia e Libertà, col grado di comandante di battaglione (senza però avere funzioni dirette di comando); poi vice comandante e infine comandante della brigata che, dopo lo scioglimento della Brigata IV Giustizia e Libertà a causa del rastrellamento del gennaio 1944, si formò attraverso un faticoso e tormentato processo di ricostituzione sotto il nome di III Julia nel gennaio-febbraio 1945, e che tese a collocarsi nell'area del cattolicesimo politico. E delle vicende della III Julia, di cui manca una ricostruzione storico-scientifica, fornisce uno sguardo di prima mano..." (Dalla nota introduttiva di Fiorenzo Sicuri)
18,00

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