Masso delle Fate: Impronte

L'immaginazione non è altro che il ricordo dilatato e rielaborato. Ogni fantasia, che apparentemente sembra un'astratta invenzione, in realtà si compone di tanti elementi assorbiti nel tempo e di volta in volta attinti dallo scrigno della memoria e impiegati in ricomposizioni sempre diverse a seconda dei momenti e degli stati d'animo.

"Soffio di Vento" racconta una storia che vede intrecciarsi e intersecarsi trame appartenenti a due periodi storici assai lontani, il XV e il XXI secolo, accostando esoterico e vita reale. I protagonisti sono Giaffa di Calabria cavaliere e soldato di ventura vissuto nel XV secolo proprio a Lucchio - ed Elena Ferrari, ragazza dei giorni odierni che mai avrebbe pensato di trovarsi a camminare per le stradine che si inerpicano sotto al castello del borgo montano dove eredita una casa in cui, secoli prima, aveva vissuto Giaffa di Calabria con la sua giovane moglie. Sarà il suo spirito a manifestarsi ad Elena in modi assai inquietanti.

Fulvio Turtulici, nato a Siracusa nel 1951, vive ad Arezzo e lavora come funzionario pubblico a Firenze. Ha pubblicato un altro volume di racconti "Oltre il velo dei giorni" e un romanzo "La strada che risale la collina".

Nella Bosnia di inizio novecento, periodo pieno di fermento politico e di espansione, alcune organizzazioni nazionalistiche fomentano i primi propositi di rivolta rivendicando la piena indipendenza della Bosnia-Erzegovina, sia rispetto al passato di sottomissione all'impero ottomanno, sia sulle poco rassicuranti prospettive per il futuro che la porteranno nel 1908 ad essere annessa all'impero austro-ungarico e che culmineranno poi nell'assassino dell'arciduca Francesco Ferdinando che segnerà l'inizio della seconda guerra mondiale. La vicenda di questo libro si svolge in questo clima, dove si delineano fin da allora i caratteri che metteranno in crisi la difficile convivenza fra cristiani e musulmani.

"Ballatadamore" è una storia che ci porta in luoghi d'altri tempi, dove il profumo della nostalgia conduce il lettore ad estraniarsi dalla realtà moderna per immergersi nella vita di un piccolo paese ove tutti sanno tutto di tutti. Qui i pettegolezzi e i giudizi sommari che ne derivano sfiorano la maldicenza e condizionano pesantemente la vita delle persone, l'unico modo per sottrarsene è cancellare ogni forma di comunicazione reale con gli altri. O si è soli con i propri scheletri ben chiusi nell'armadio o si è bollati per sempre. Ma l'arrivo inatteso di un cantastorie...

"Nudo alla meta" è una raccolta di racconti, in parte di fantasia, in parte legati a ricordi autobiografici, collocati in tempi diversi, dall'infanzia alla gioventù, alla vita adulta e oltre, racconti nei quali comunque l'autore ha utilizzato anche scritti ed appunti giovanili.

"Io credo che noi possiamo sognare con la fantasia, ma credo anche che i sogni iniziano là, dove la fantasia arriva". Il racconto è composto da un alternarsi tra fantasia e realtà, dove diverse situazioni traggono ispirazione da eventi strettamente correlati alla sfera del quotidiano.

Periferia di Milano, lungo la statale che da Pavia s'innesta sulla tangenziale est, dietro a un cespuglio vicino ad una piazzola viene rinvenuto il cadavere di una donna. È il primo di una serie di delitti che si rivelano di difficile soluzione, per la dinamica stessa con cui gli omicidi vengono compiuti. Il capitano di Falco e il Gip Fornara, titolari delle indagini, non tardano a rendersi conto di trovarsi di fronte un assassino intelligente, che sparge appositamente indizi o falsi indizi, quasi ad innescare una gara sottile e perversa con gli inquirenti. È una corsa contro il tempo per impedire l'esecuzione di altri delitti, chiaramente programmati ed annunciati.