Marinotti: Il pensiero dell'arte
L'architettura difficile. Filosofia del costruire
Nicola Emery
Libro: Libro in brossura
editore: Marinotti
anno edizione: 2007
pagine: 256
Oggi l'architettura riscuote un grande successo. È persino ovvio: più essa si spettacolarizza, e più essa viene spettacolarizzata. Ma proprio questo successo potrebbe essere l'indice di una crisi di senso. E una crisi di senso si apre quando una disciplina smarrisce le cause essenziali per cui essa esiste e per cui dovrebbe agire, progettare e costruire. Guardando una parte certo non minoritaria dell'architettura contemporanea, quella più gettonata sulle riviste di ogni genere, si ha l'impressione che l'architettura si esaurisca in un gioco di forme, rese sempre più insolite e quasi impenetrabili. Se non che tutte queste forme, proprio come quelle della moda, vanno presto incontro a una certa stanchezza e inflazionandosi si svalutano rapidamente. In questa situazione sembra più che opportuna una riflessione filosofica sugli scopi e sull'essenza del costruire. Una riflessione, come quella sviluppata in questo libro, che si confronta in modo serio e rigoroso con il significato attribuito all'architettura da Platone e da molti altri pensatori e artisti, in particolare Mondrian e Joseph Beuys. Ne risulta una sorta di mappa filosofica, necessaria oltre che per capire e criticare l'attualità, anche per cercare risposte progettuali migliori, provviste di senso e valore non effimero.
La cèntina e l'arco. Pensiero, teoria, progetto in architettura
Carlos Martí Arís
Libro: Libro in brossura
editore: Marinotti
anno edizione: 2007
pagine: 197
"Se ho imparato qualcosa dopo tanti anni dedicati a questi temi è che qualsiasi tentativo di costruzione teorica nel nostro ambito deve, fin dall'inizio, assumere un ruolo ausiliario, una condizione secondaria, subordinata alle opere, che sono le autentiche depositarie della conoscenza tanto in architettura quanto in qualsiasi altra attività artistica. Questo carattere ausiliario che attribuisco alla teoria nel campo dell'arte non diminuisce per niente la sua importanza, né nega il suo valore decisivo. È come la cèntina che rende possibile la costruzione dell'arco: una volta compiuta la sua missione, scompare e non rientra nella percezione che abbiamo dell'opera finita, ma sappiamo che è stato un passaggio obbligato e imprescindibile, un elemento necessario a erigere quello che ora vediamo e ammiriamo." (Carlos Martí Arís)
Discorso tecnico delle arti
Gillo Dorfles
Libro: Libro in brossura
editore: Marinotti
anno edizione: 2004
pagine: 260
Questo libro, pubblicato da Gillo Dorfles oltre mezzo secolo fa, costituisce il compendio decisivo dell'originale concezione estetico-antropologica coltivata dall'autore in un periodo in cui ben altri erano gli orientamenti degli studi italiani sulle arti. Rivolgendosi agli aspetti tecnici dei singoli linguaggi artistici, Dorfles assume una posizione in netto contrasto con l'idealismo crociano, ancora dominante nell'immediato dopoguerra. Lontano da qualsiasi interesse per "l'ineffabile", lo studioso triestino indirizza la sua riflessione alle specificità tecniche e linguistiche delle varie arti, sebbene propenso a situarle in una prospettiva complessa al centro della quale vi sono il concetto di formatività e le costanti formative che ne dipendono.
Tra Einstein e Picasso. Spazio-tempo, cubismo, futurismo
Meyer Schapiro
Libro: Libro in brossura
editore: Marinotti
anno edizione: 2003
pagine: 240
Silenzi eloquenti. Borges, Mies van der Rohe, Ozu, Rothko, Oteiza
Carlos Martí Arís
Libro
editore: Marinotti
anno edizione: 2002
pagine: 176
La filosofia dell'arte di Martin Heidegger. Un'interpretazione sistematica del saggio «L'origine dell'opera d'arte»
Friedrich-Wilhelm von Hermann
Libro
editore: Marinotti
anno edizione: 2002
pagine: 542
Lo spazio e il limite. Scritti e conversazioni sull'arte
Edoardo Chillida
Libro: Libro in brossura
editore: Marinotti
anno edizione: 2010
pagine: 224
Il volume presenta una selezione dei più significativi scritti e conversazioni dello scultore spagnolo Eduardo Chillida, dagli esordi della sua riflessione filosofica agli esiti della sua piena maturità di artista e di uomo. Considerato uno dei maestri della seconda metà del XX secolo insieme a scultori della portata di Alberto Giacometti ed Henry Moore, Chillida, in queste pagine suggestive e a tratti evocative, illustra la fonte da cui trae origine la sua opera, mettendo soprattutto in evidenza la sua peculiare concezione dello spazio. Ai primi fondamentali scritti degli anni Sessanta e Settanta seguono i testi elaborati negli anni Novanta, che rappresentano il momento culminante, per intensità e sintesi, della sua costantemente rinnovata ricerca sulle questioni di fondo, poetiche ed estetiche, della propria opera. A quest'ultimo periodo appartengono anche le conversazioni, che formano la seconda parte del volume, grazie alle quali emerge in modo nitido la visione complessiva dell'articolata produzione di Chillida. In particolare le conversazioni si svolgono attorno al dialogo tra la scultura e la musica, elemento che più di ogni altro mantiene un rapporto privilegiato con il tema dello spazio, tanto essenziale nella sua opera. Come dice laconicamente lo stesso Chillida: "Nel punto estremo dell'acuto, il silenzio. Attraversare lo spazio silenziosamente. Ottenere la vibrazione muta".
Il vuoto. Riflessioni sullo spazio in architettura
Fernando Espuelas
Libro: Libro in brossura
editore: Marinotti
anno edizione: 2004
pagine: 237
Il saggio indaga il vuoto sia come concetto assoluto (la mancanza), sia nella sua concretezza materiale (spaziale, architettonica). Come contrappunto alla rigorosa struttura della trattazione, questa duplicità analitica è testimoniata da una certa libertà di associazione di opere appartenenti a tempi e luoghi distanti tra loro, in cui il vuoto si manifesta di volta in volta come assenza (nelle stanza vuote dipinte da Van Gogh o da Hopper), simbolo (nel palazzo di Cnosso), rinuncia (nelle architetture di Mies van der Rohe), destino (nella dottrina taoista) o riflesso di uno stato d'animo (nelle incisioni di Piranesi).

