LetteraVentidue: Alleli/Research
Tempo suolo energia nell'Antropocene, tre esempi di ricerca progettuale
Maria Pone
Libro: Libro in brossura
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2024
pagine: 180
Architettura e tempo; architettura e suolo; architettura ed energia. Questi tre binomi rappresentano ambiti di ricerca che fanno solidamente parte del campo disciplinare della progettazione architettonica. Tuttavia, se osservati con la prospettiva costruita a partire dall’“ipotesi Antropocene”, questi termini aprono nuove strade di ricerca e pongono nuove sfide per il progetto. In questo libro, che vuole condividere i primi passi di una ricerca progettuale in corso, la definizione di questa ipotesi, e le implicazioni che ne derivano per l’architettura, viene presentata come una cornice teorica che richiede l’assunzione di una postura etica e politica capace di orientare le direzioni della ricerca; le tre esperienze progettuali, raccontate nella seconda parte del volume – misurandosi proprio con i temi del “tempo”, del “suolo” e dell’“energia” – vengono proposte come “esempi”, frammenti, tentativi attraverso cui il progetto può tentare di praticare alcune concrete sperimentazioni che non soltanto sappiano confrontarsi con l’ipotesi di partenza, ma che possano contribuire a costruirla e a sostanziarla.
Spiritual A.I. worldwide. Spazi della fede nei contesti socio-culturali. Ediz. italiana e inglese
Grisi Tino, Andrea Marcuccetti
Libro: Libro in brossura
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2024
pagine: 144
Spiritual A.I. si apre al mondo. Una nuova generazione di immagini di architetture spirituali ambientate in contesti territoriali determinati, sensibili al carattere geografico, culturale e materiale dei luoghi. L’utilizzo dell’intelligenza artificiale non comporta una globalizzazione indifferenziata della percezione, invece può evidenziare una coesione di intenti nella differenza: restituire una ricerca sul carattere metropolitano di nuovi spazi per lo spirito, da una parte, e insieme comprendere e sviluppare l’impronta di vita locale nei più vasti perimetri continentali.
Rovine in divenire. Da scene a spazi della città della post-produzione
Francesca Coppolino
Libro: Libro in brossura
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2024
pagine: 240
Nel loro costante divenire nella città, le rovine si mostrano come visioni materiali dell'antico immerse nello spazio urbano del presente tra molteplici memorie, immaginari, temporalità. Scene sedimentate, immagini-collage, movimenti cronotopici celano la duplice essenza fisica e figurativa di forme inedite in cui convergono i contrasti e di punti di insorgenza tra reale e possibile. A partire da queste osservazioni, rintracciate nell'ambito dell'evoluzione del relativo ampio dibattito culturale, il libro propone una lettura del rapporto tra architettura, cinema e città, incentrata sul tema della rovina. Attraverso lo sguardo filmico e la prassi della post-produzione, ci si interroga sul progetto delle rovine come spazi del divenire da rimontare nella sequenza della città contemporanea e in grado di mettere in movimento la città stessa. In un intreccio di teorie, tecniche e strategie, disvelare rovine, immaginare traiettorie, sperimentare dispositivi, costruire visioni, rappresentano i mo(vi)menti progettuali del ritorno al futuro urbano della rovina.
Debito e spazio. La produzione popolare dell'habitat in Ecuador
Antonio Di Campli, Cecilia Cempini
Libro: Libro in brossura
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2024
pagine: 144
Come si abita e si produce spazio attraverso il debito? Quali sono le ricadute del debito nella configurazione dello spazio domestico e nei processi di produzione spaziale a scala architettonica e di prossimità? Una riflessione sul rapporto tra 'debito' e 'spazio' può essere utile a definire un contro-progetto di coesistenza tra differenti ecologie, economie, desideri e immaginari, quale esito della proliferazione di crisi sociali, ecologiche e spaziali che si susseguono ormai da decenni? A partire dal confronto con alcune aree e vicende in Ecuador, è possibile esprimere considerazioni sui caratteri spaziali del debito e sulle articolazioni tra desideri di emancipazione, forme di asservimento e processi di estrazione di valore. Le indagini realizzate hanno combinato la lettura dei processi socio-spaziali con la costruzione di microstorie, un metodo di ricerca che Ginzburg ha chiamato paradigma indiziario. In particolare, questo approccio ha reso leggibili i nessi tra le scelte di individui e gruppi sociali e le dinamiche del mutamento spaziale. L'indebitamento domestico si manifesta in modi espliciti, traducendosi in precisi spazi e assetti urbani.
Il progetto e la sua costruzione teorica. Aldo Rossi e Giorgio Grassi a confronto
Ivan Brambilla
Libro: Libro in brossura
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2024
pagine: 208
Il libro offre una lettura critica del pensiero e dell'opera di Aldo Rossi (1931-1997) e Giorgio Grassi (1935), figure di rilievo del panorama architettonico contemporaneo, nonché attori centrali di quella corrente culturale nota come Tendenza o Neorazionalismo italiano. Focalizzando l'interesse su alcuni temi condivisi e a partire da casi studio esemplari che spaziano dalle prime esperienze comuni fino alle opere più mature, questo testo indaga e mette a confronto le inclinazioni teoriche dei due architetti e i rispettivi metodi progettuali.
L'eternità dell'attimo. Sul «Laboratorio Venezia» di Gianugo Polesello
Alioscia Mozzato
Libro: Libro in brossura
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2024
pagine: 260
I "Progetti veneziani" di Gianugo Polesello sviluppati in trent'anni di attività didattica e di ricerca del "Laboratorio Venezia" rappresentano, assieme al suo contributo alle iniziative del Dottorato di ricerca in Composizione architettonica da lui diretto come coordinatore dal 1991 al 2002, uno dei momenti più significativi delle riflessioni teoriche e operative dell'architetto e docente friulano sulla città metropolitana lagunare di Venezia. Ripercorrere queste riflessioni significa anche e più in generale, interrogarsi, oggi come allora, sulla "eredità del Moderno" e il riflesso di questa nell'esperienza contemporanea, con intenzioni che traguardano, non tanto "ortodossie" riformiste o ideologici totalitarismi, quanto piuttosto una "eterodossia" molto attenta al pensiero e alle figure che rappresentano una visione altra della modernità. Un "altro Moderno" appunto, che, a nostro avviso, affonda le sue radici nell'accettazione piena della "parzialità" e del "conflitto" come principi costitutivi di un "pensiero progettuale" che non intende dissolvere le molteplicità per superare le contraddizioni, ma, al contrario, ne assume le componenti come condizione ontologica della "realtà" e, di riflesso, di una precisa "idea" di architettura e città.
La città collettiva. Esperienze
Carmine Piscopo, Daniela Buonanno
Libro: Libro in brossura
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2024
pagine: 436
Primo di due volumi dedicati alla Città Collettiva, il libro presenta, attraverso un racconto per immagini, un’esperienza amministrativa e progettuale, che ha attraversato la Città di Napoli tra il 2013 e il 2021, delineando una visione il cui orizzonte di attesa resta tutt’oggi vivo e aperto. Al centro di questo racconto è la Città Collettiva, nel suo emergere come una dimensione che anima profondamente la Città, per tradursi in architettura o in suoi frammenti di materia e di pensiero, pronti a inseminare forme, spazi, luoghi, processi, entro cui è il farsi dell’organismo urbano. È a partire da un insieme di esperienze, che trae origine il nucleo di questo libro, i cui materiali si ritrovano in inediti archivi, fatti di dialettiche forti e di dialettiche deboli, di memorie biografiche della Città, come di momenti irriproducibili in cui hanno trovato spazio e accoglimento istanze, proiezioni, desideri delle collettività, nel loro farsi ideazione e processo e, infine, documento, decisione e delibera e, di là in poi, traduzione tangibile e attuazione. Entro tale racconto, trovano spazio l’insieme dei processi che hanno condotto alle progettazioni del Lungomare di Napoli, di Bagnoli, di Scampia, dell’ex Area Nato, dei moli cittadini, delle aree di costa e delle aree Unesco, come il telaio delle scelte che ha trovato formalizzazione nel Piano Urbanistico Comunale, nei Piani di Edilizia Residenziale Pubblica, nei Piani Urbanistici Attuativi, nel Documento Strategico dell’Autorità di Sistema Portuale, come nell’intero piano della mobilità e della connettività infrastrutturale cittadina. Un insieme organico di progettazioni e di realizzazioni, in cui la Città Collettiva si fa spazio di istituzione di processi, allineandoli secondo fasi, metodi e luoghi della soggettivazione collettiva. È questa visione, nelle sue forme istituenti, costituenti e deliberative, che attraversa la Città e ne forma l’ossatura, il cui naturale manifesto sta nelle profondità delle sue forme e delle sue relazioni, che questo libro prova a descrivere, per prolungarne il movimento.
La città collettiva. Riflessioni
Carmine Piscopo, Daniela Buonanno
Libro: Libro in brossura
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2024
pagine: 312
Secondo di due volumi dedicati alla Città Collettiva, il libro presenta un insieme di riflessioni, originate da occasioni di studio e di ricerca, condotte nel corso di un’esperienza amministrativa e progettuale che ha attraversato la Città di Napoli tra il 2013 e il 2021, tracciando i lineamenti di un dibattito il cui orizzonte di attesa resta tutt’oggi vivo e aperto. “Riflessioni”, che trovano radici nella vita della Città, nel suo piano politico e di trasformazione pubblica, come nello spazio delle dialettiche collettive di cui è fatta, per proiettarsi in ambito scientifico, nella piena convinzione di quanto lo spazio delle pratiche, il loro agire tumultuoso, non sia disgiungibile dalla riflessione teorica e dall’elaborazione critica. Protagonista di questo racconto, è, dunque, la Città Collettiva, nel suo emergere come una dimensione che anima profondamente la Città, per trasformarla dall’interno, con il suo carico di attese, il suo portato, le sue determinate applicazioni. Entro tale racconto, trovano spazio l’insieme dei processi che hanno condotto alle progettazioni del Lungomare di Napoli, di Bagnoli, di Scampia, dell’ex Area Nato, dei moli cittadini, delle aree di costa e delle aree Unesco, come il telaio delle scelte che ha trovato formalizzazione nel Piano Urbanistico Comunale, nei Piani di Edilizia Residenziale Pubblica, nei Piani Urbanistici Attuativi, nel Documento Strategico dell’Autorità di Sistema Portuale, come nell’intero piano della mobilità e della connettività infrastrutturale cittadina. Un insieme organico di progettazioni e di realizzazioni, in cui la Città Collettiva si fa spazio di istituzione di processi, allineandoli secondo fasi, metodi e luoghi della soggettivazione collettiva. È questa visione, nelle sue forme istituenti, costituenti e deliberative, che attraversa la Città e ne forma l’ossatura, il cui naturale manifesto sta nelle profondità delle sue forme e delle sue relazioni, che questo libro prova a descrivere, per prolungarne il movimento.
L'architettura parlata. Contro la dittatura della spettacolarizzazione
Alfredo Passeri
Libro: Libro in brossura
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2024
pagine: 268
Chi non legge non sa cosa succede, perché le idee talvolta si irrigidiscono, talvolta si assopiscono, talvolta come le stelle si spengono. La concentrazione, il silenzio, la solitudine sono essenziali. L’homo sapiens è capace di decodificare segni e di elaborare concetti astratti; l’homo videns non è portatore di pensiero ma fruitore d’immagini, con conseguente impoverimento della capacità di comprensione, ragionamento, giudizio critico. "L’Architettura parlata" assorbe e amplifica simili e diffusissime consuetudini. Il presente lavoro vuole essere il contraltare del vaniloquio senza logicità, incomprensibile. Trattando di stretta attualità, il libro "L’Architettura parlata" è come raccontare di un cantiere con i lavori in corso. Un certo numero di interventi si stanno portando avanti, alcuni molto lentamente, altri sono fermi, altri ancora non vedranno mai la luce. Sarebbe auspicabile registrare che il maggior numero di progetti vada in porto. Ma una buona dose di realismo non guasta e aiuta a non farsi troppe illusioni. Presentazione di Paolo Berdini.
Landscape of[f] limits. Shifting perspective on landscape architecture
Libro: Libro in brossura
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2024
pagine: 96
The affective city. Laurentino 38. Corpi e luoghi
Libro: Libro in brossura
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2024
pagine: 168
È possibile declinare la dimensione affettiva negli spazi della città pubblica? Questo volume osserva la vicenda del Laurentino 38 alla luce di una prospettiva che mette al centro il soggetto come corpo che percorre e occupa gli spazi, e che è dunque abilitato a vivere, abitare, ri-progettare un luogo. Al Laurentino il tema del corpo sembra avere un posto privilegiato, interferendo con il cliché di una modernità sterilizzata da ogni sfera emotiva. Mai come in questo quartiere il corpo è infatti dispositivo di percezione, poiché costantemente attivato in un movimento che i progettisti avevano immaginato come circolatorio, ma che si è riorganizzato sulla base di promesse mantenute o disattese, iniziative pianificate o spontanee, eventi positivi o distruttivi. A cinquant'anni dalla sua costruzione, rileggere il Laurentino 38 con gli occhi e gli strumenti proposti - spazio, corporeità, memoria/trauma - aggiunge gradi di complessità alla visione novecentesca di questo modello urbano; un differente approccio che trova qui le condizioni ideali di sperimentazione, a partire dall'assunto che l'abitare non sia un concetto ma, prima di tutto, una pratica.
L'Adriatico come smart sea. Narrazioni e interpretazioni per un mare condiviso
Lorenzo Pignatti
Libro: Libro in brossura
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2024
pagine: 112
Per noi che viviamo o lavoriamo a Pescara o per lo meno lungo la costa adriatica, il Mare Adriatico è sicuramente il protagonista di un grande contesto geografico rappresentato dalla Macro Regione Adriatico-Ionica-Balcanica, uno spazio fluido capace di integrare culture, storie e saperi che si sono sviluppati su entrambe le sponde del suo bacino. Attualmente, il carattere cosmopolita e culturalmente diversificato dell'intera regione necessita di un luogo identitario, un luogo di nuova centralità, che sia sicuramente esterno agli Stati limitrofi che hanno le loro storie e proprie identità. Uno spazio neutro che possa incentivare nuove ed inaspettate relazioni tra l'Europa e i Balcani, «uno spazio-movimento», ovvero un unico sistema connettivo composto da «pianure liquide comunicanti» (Braudel 1987). All'interno di queste riflessioni e malgrado i conflitti che sono emersi in questi ultimi mesi nell'Est Europa e in Medio Oriente, emerge la possibilità di interpretare l'Adriatico come uno Smart Sea, ovvero uno spazio condiviso che si basi sulla demografia cosmopolita che popola le sue sponde, che possa considerare i confini come linee porose che permettano prolifiche contaminazioni e che possa incentivare nuove connessioni fisiche e virtuali tra le città e le loro istituzioni. Quindi uno spazio inclusivo, attrattivo e competitivo, uno spazio assolutamente smart. L'Adriatico come Smart Sea.

