Lanfranchi: I Blackout
Italiani a cavallo. Scritti apparsi sui giornali 1960-70
Luciana Varvello
Libro
editore: Lanfranchi
anno edizione: 1989
pagine: 164
Una raccolta di articoli apparsi sui giornali fra gli anni '60 e '70 in cui, Luciana Varvello, con una capacità intuitiva di cogliere tutta la simbologia della ribellione, riproduce con occhio distaccato e al tempo stesso intrigante, una realtà sociale che il perbenismo imperante aveva da sempre sottaciuto. Giornalista meticolosa, affronta problemi scabrosi quali il divorzio, i rapporti della coppia, l'aborto, il sesso e gli angoli più nascosti della psiche. Ma più che una raccolta di articoli giornalistici sembra una serie di racconti, con quella scrittura tra la vena brillante e la riflessione malinconica.
Vuoto a rendere
Maria Grazia Gemelli
Libro
editore: Lanfranchi
anno edizione: 1982
pagine: 128
Un romanzo scandaloso e incantevole che racconta - "dalla parte degli infermieri" - le irresistibili avventure del malato e della malattia in un grande ospedale italiano.
Lollypops. I leccalecca
Luciana Varvello
Libro
editore: Lanfranchi
anno edizione: 1982
pagine: 144
Dal mondo scombinato di una sequestratissima rivista porno negli anni feroci di Pinelli e Calabresi, la comica storia di un gruppo di intellettuali che scambiarono la rivoluzione per il loro ultimo leccalecca...
Una strega da bruciare
Adele Faccio
Libro
editore: Lanfranchi
anno edizione: 1981
pagine: 144
"I no no no appassionati di tutta la mia vita mi hanno spinta anche a questa lotta. La lotta del "no" contro la facile distrazione del potere medico e politico - che permetteva sì l'aborto, ma clandestino, con il conseguente massacro e sfruttamento della disperazione delle donne - e che in fin dei conti non ha mai voluto ammettere che la gente sia libera e si autodetermini. "Badare a se stesse" questo è ciò che il potere non vuole ammettere per le donne. A poco poco, con il contagocce, sotto la pressione delle lotte sociali, imposte ai partiti e ai sindacati dalla volontà della gente, sollecitate dalla verità delle condizioni denunciate, il potere è stato obbligato a concedere piccoli spazi di libertà. Va bene, dice il potere, avrete l'aborto, ma sarà un aborto di stato, concesso solo a chi ha il coraggio di chiederlo, con abbondanza di ragioni e sottomissione. Questo non è ciò che le donne volevano e dunque, bisogna avere il coraggio di ripetere il sano "no" politico."