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La Scuola di Pitagora: Assise. Quaedam

Una lunga lotta per l'ambiente. Le Assise della città di Napoli

Una lunga lotta per l'ambiente. Le Assise della città di Napoli

Nicola Capone

Libro: Libro in brossura

editore: La Scuola di Pitagora

anno edizione: 2021

pagine: 240

Le Assise della città di Napoli e del Mezzogiorno d'Italia sono una libera Accademia di filosofia civile in cui i saperi vengono rielaborati e trasformati in uno strumento di azione popolare. Esperti/e di diverse discipline, studiosi/e, associazioni e comitati di abitanti hanno sempre trovato nelle Assise un luogo per discutere pubblicamente fenomeni sociali e politici di interesse collettivo: dall'emergenza rifiuti al traffico illecito degli scarti industriali, dalla pianificazione urbanistica alla legislazione sui lavori pubblici, dal riassetto idrogeologico regionale alla tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico, dalla difesa della libertà di ricerca e di insegnamento alla riforma del sistema formativo. Attraverso un'inedita forma di assemblea pubblica in forma seminariale, saperi solitamente patrimonio di pochi specialisti o prodotti da soggettività escluse dalla produzione ufficiale di conoscenza sono stati socializzati e utilizzati per mettere in discussione il racconto ufficiale dei fatti e per respingere le mire speculative di chi vorrebbe continuare a saccheggiare la città, degradando ulteriormente l'ambiente e producendo sempre più profonde diseguaglianze sociali. Fondate nel marzo del 1991, da Gerardo Marotta, Alda Croce, Antonio Iannello, Guido Donatone e Aldo Masullo, le Assise sono state un luogo di discussione e approfondimento critico nei momenti cruciali della storia civile e politica della città. Ripercorrere la storia di questa libera accademia significa pertanto rivisitare anche la storia di Napoli, una storia di lotte plurale che non può essere taciuta. Ricordare è la prima forma di resistenza.
17,00

Difesa della natura difesa dell'uomo

Difesa della natura difesa dell'uomo

Antonio Cederna

Libro

editore: La Scuola di Pitagora

anno edizione: 2012

pagine: 16

Solo un'approfondita conoscenza del territorio ci può fornire gli strumenti per la sua salvaguardia [...] e due soprattutto sono i princìpi che devono ispirare questo nuovo avvicinamento all'ambiente naturale. Il primo è che dobbiamo rinunciare alla vecchia pretesa di padroni e sfruttatori della terra, per considerarci invece come fratelli di ogni altra specie vivente o essere inanimato: che è poi l'insegnamento di quel santo dimenticato che è Francesco d'Assisi, patrono dell'ecologia. Il secondo è che il territorio è una risorsa limitata e scarsa per definizione, che una volta distrutta non può essere ricostituita: ogni sua manomissione significa soltanto una perdita secca e senza contropartita, un impoverimento per l'intera collettività. Nella sua utilizzazione devono guidarci parsimonia e razionalità: perché la violenza contro il territorio e contro le sue risorse, quali che siano i pretesti con cui siamo soliti mascherarla, non è che una forma della più generale violenza contro uomini e cose che imbarbarisce il mondo.
2,50

Il diritto dell'ambiente. Una riflessione giuridica sulla difesa ecologica del pianeta

Il diritto dell'ambiente. Una riflessione giuridica sulla difesa ecologica del pianeta

Paolo Maddalena

Libro

editore: La Scuola di Pitagora

anno edizione: 2012

pagine: 16

Un punto logico di partenza, quando si discute di ambiente, è senza dubbio la constatazione che esiste una perfetta corrispondenza tra l'uomo e le cose del mondo [...] e, se l'uomo è parte della natura, non si può negare che il valore dell'uomo si estende alla natura, con la conseguenza che occorre far riferimento non più al principio antropocentrico, ma al principio biocentrico o, meglio, al principio ecocentrico: ciò che ha valore è la "comunità biotica", un concetto cioè che "allarga i confini della comunità (umana), per includervi suoli, acque, piante ed animali e, in una parola, la Terra". Parlare di ecocentrismo, d'altro canto, non significa sottovalutare il valore dell'uomo. Ciò che va sottolineato è che la comunità umana, che ha un suo imprescindibile e specifico valore, deve essere considerata nell'ambito più ampio della comunità biotica della quale è parte.
2,50

PAESAGGIO COME BENE COMUNE (IL)

PAESAGGIO COME BENE COMUNE (IL)

SETTIS

Libro

editore: La Scuola di Pitagora

anno edizione: 2018

12,00

Il paesaggio come bene comune

Il paesaggio come bene comune

Salvatore Settis

Libro: Libro in brossura

editore: La Scuola di Pitagora

anno edizione: 2013

pagine: 24

Riconoscere la priorità del bene comune vuol dire subordinare ad esso ogni interesse del singolo, quando col bene comune sia in contrasto. Su questa visione si imperniò il grande (e ancora irrealizzato) progetto della Costituzione del 1948 per un'Italia giusta, libera e democratica. Quel progetto si esprime al meglio nell'art. 9 della Costituzione, secondo cui "La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione". Il paesaggio è lo specchio più fedele della società che lo produce, che se ne alimenta, che può trarne forza, ma può anche distruggerlo, annientando sé stessa in uno spasimo suicida. Perciò il paesaggio è un banco di prova.
2,00

Contro il degrado civile. Paesaggio e democrazia

Contro il degrado civile. Paesaggio e democrazia

Salvatore Settis

Libro

editore: La Scuola di Pitagora

anno edizione: 2012

pagine: 16

"Una quercia che cade fa molto rumore; ma una grande foresta cresce in silenzio". Questo proverbio cinese descrive bene lo scenario italiano che stiamo attraversando. Guardiamo increduli il crescente degrado delle nostre città e del nostro paesaggio, e ci sdegniamo ogni giorno per il cinismo dei (pochi) colpevoli, per l'indifferenza dei (molti) spettatori, per le alleanze e compromissioni di fatto fra chi devasta i nostri orizzonti di vita e amministratori pubblici di ogni livello e di ogni partito. E chi manifesta la propria indignazione viene spesso accolto da commenti infastiditi, accusato di inutile pessimismo, invitato a assegnarsi e a pensare ad altro. È vero il contrario: "sa indignarsi solo chi è capace di speranza" (Seneca). Ma se talora abbiamo la triste impressione d'esser rimasti soli a difendere i valori del paesaggio (e della Costituzione), è perché non sappiamo ascoltare l'inarrestabile fruscio della foresta che cresce.
2,50

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