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Ist. Poligrafico dello Stato: Bollettino di numismatica. Materiali

Il ripostiglio da Rio Marina (1901) III - I sec. a.C. Ripostigli

Il ripostiglio da Rio Marina (1901) III - I sec. a.C. Ripostigli

Simone Boccardi, Valentina Caffieri, Sara Guiati

Libro: Libro in brossura

editore: Ist. Poligrafico dello Stato

anno edizione: 2021

pagine: 140

"Le miniere dell'isola d'Elba custodiscono la storia di diverse comunità che nei secoli si sono succedute e che hanno avuto proprio nelle miniere la loro principale fonte di sostentamento. Ma le miniere dell'Elba testimoniano anche le modifiche che l'uomo ha apportato alla natura e alla morfologia del territorio man mano che, durante tutto il periodo di estrazione dei minerali di ferro, tale attività procedeva e si estendeva a porzioni sempre più ampie, promuovendo anche altre attività ad essa connesse, come quella marinaresca, indispensabile per un'isola che esportava i suoi minerali in altre zone d'Italia e d'Europa. Il ritrovamento di un ripostiglio di monete romane nel cantiere della miniera di Rio denominato Pozzo Fondi ci permette di aprire uno scorcio su una delle zone minerarie più rimaste nell'ombra dopo la fine dell'attività estrattiva. Il fascicolo n. 60 del Bollettino di Numismatica - Materiali descrive la storia delle miniere di Rio Marina, corredata da documenti provenienti dall'archivio storico e analizza il ripostiglio di monete romane rinvenuto nel 1901."
16,00

La zecca di Bologna (1724-1740). Collezione di Vittorio Emanuele III

La zecca di Bologna (1724-1740). Collezione di Vittorio Emanuele III

Michele Chimienti

Libro: Libro in brossura

editore: Ist. Poligrafico dello Stato

anno edizione: 2021

pagine: 196

Il fascicolo n. 61 descrive per la medesima zecca i pontificati da Benedetto XIII (1724-1730) fino alla Sede Vacante del 1740. Questo periodo è caratterizzato da una crisi per la finanza e la monetazione in tutto lo Stato della Chiesa, compresa la legazione bolognese. Nel fascicolo vengono descritte le attività di coniazione sulla zecca di Bologna, con la successione del mastro de' cunei a Ercole Lelli e le osservazioni sulle monete coniate negli anni 1724-1740."
23,00

La zecca di Casale Monferrato (1418-1518). Collezione di Vittorio Emanuele III

La zecca di Casale Monferrato (1418-1518). Collezione di Vittorio Emanuele III

Luca Giannazza

Libro: Libro in brossura

editore: Ist. Poligrafico dello Stato

anno edizione: 2020

pagine: 244

"Circondato dal Ducato di Savoia, dal Ducato di Milano e dalla Repubblica di Genova, il Monferrato è stato spesso per la sua stessa conformazione protagonista di vicende politiche e militari che hanno trasceso la realtà locale. Il Marchesato di Monferrato coniò una propria moneta fin dalla metà del Duecento, ma non ebbe mai una forza economica tale da poterla imporre come standard nel proprio territorio e tantomeno nelle aree circostanti. Essa rimase sempre influenzata dall'operato delle principali zecche degli Stati limitrofi, costringendo il governo monferrino a confrontarsi continuamente con questi Stati, con le differenze insite nei loro sistemi monetari e con le scelte da loro adottate in materia di politica monetaria. Le monete prodotte in Monferrato portano in sé gli elementi di questa relazione con le specie battute dalle zecche straniere e con fenomeni economici originati in territori anche molto lontani da quello monferrino, ma che in esso ebbero comunque manifestazioni importanti. Possiamo riconoscere influenze ora della moneta di Milano o Savoia, ora riflessi di monetazioni in apparenza del tutto estranee al contesto locale - batzen svizzeri, liard francesi, talleri germanici - ma che trovano una giustificazione della loro presenza in Monferrato non appena esse vengono contestualizzate ad esempio nel panorama produttivo delle zecche milanese e sabaude, o in occasionali squilibri monetari nei territori ad esse relativi."
28,00

La zecca di Bologna (1700-1724). Collezione di Vittorio Emanuele III

La zecca di Bologna (1700-1724). Collezione di Vittorio Emanuele III

Michele Chimienti

Libro: Libro in brossura

editore: Ist. Poligrafico dello Stato

anno edizione: 2020

pagine: 216

In questo volume continua lo studio delle monete coniate dalla zecca di Bologna presenti nella Collezione di Vittorio Emanuele III. Si riepilogano i precedenti studi sull'argomento già pubblicati nel Bollettino di Numismatica - Materiali: N. 4/2013 Parte I - Dall'apertura della zecca (1191) alla fine del secolo XIV; N. 9/2013 Parte II - Da Giovanni Bentivoglio (1401-1402) a Sisto IV (1471-1484); N. 13/2014 Parte III - Il governo di Giovanni II Bentivoglio (1464-1506); N. 20/2014 Parte IV - Da Giulio II a Clemente VII (1503-1534); N. 28/2015 Parte V - Da Paolo III a Pio V (1534-1572); N. 31/2015 Parte VI - Da Gregorio XIII (1572-1585) a Clemente VIII (1592-1605); N. 38/2016 Parte VII - Da Paolo V (1605-1621) a Clemente X (1670-1676); N. 45/2016 Parte VIII - Da Innocenzo XI (1676-1689) a Innocenzo XII (1691-1700).
25,00

Il ripostiglio di Palestrina (1963) II-I sec. a.C. Ripostigli

Il ripostiglio di Palestrina (1963) II-I sec. a.C. Ripostigli

Alberto Campana

Libro: Libro in brossura

editore: Ist. Poligrafico dello Stato

anno edizione: 2020

pagine: 112

Nell'ottobre 1963, durante i lavori di ampliamento stradale della Via di Porta San Martino a Palestrina, vennero alla luce due muretti in calcare, in opus reticulatum, databili alla fine dell'età repubblicana, tra i quali era nascosto il ripostiglio. Il ripostiglio è risultato essere composto da 65 denari, in buono stato di conservazione e tutti identificabili, assieme a un lingotto in argento. Il materiale è stato poi successivamente recuperato, mantenendo la sua integrità, e immesso nel Medagliere del Museo Nazionale Romano.
13,00

La zecca di Piacenza (1565-1609). Collezione di Vittorio Emanuele III

La zecca di Piacenza (1565-1609). Collezione di Vittorio Emanuele III

Libro: Libro in brossura

editore: Ist. Poligrafico dello Stato

anno edizione: 2020

pagine: 136

In questo volume continua lo studio delle monete coniate dalla zecca di Piacenza presenti nella Collezione di Vittorio Emanuele III. Una delle monete più caratteristiche emesse dalla zecca di Piacenza è senza dubbio la parpagliola cosiddetta "delle due teste", recante al dritto i busti accollati di Ottavio e Alessandro Farnese. Questa moneta fu coniata per un lungo periodo di tempo dai duchi Ottavio (1547-1586), Alessandro (1586-1592) e Ranuccio I (1592-1622). Se ne conoscono esemplari datati dal 1565 al 1609, ma essi rimasero in circolazione anche negli anni successivi, tanto che risultano oggi estremamente rari esemplari in ottimo stato di conservazione. Si riepilogano i precedenti studi sulla zecca di Piacenza già pubblicati nel Bollettino di Numismatica-Materiali: N. 44 Dalle prime emissioni (ca. metà VIII sec.) a Clemente VII (1523-1534); N. 51 Da Paolo III (1534-1549) a Ottavio Farnese (1547-1586).
16,00

La zecca di Castro. Collezione di Vittorio Emanuele III

La zecca di Castro. Collezione di Vittorio Emanuele III

Lorenzo Bellesia

Libro: Libro in brossura

editore: Ist. Poligrafico dello Stato

anno edizione: 2020

pagine: 128

Papa Paolo III (1534-1549) eresse Castro, cittadina dell'Alto Lazio, in Ducato, assegnandolo in feudo a Pier Luigi Farnese (1503-1547), suo figlio naturale, che lo terrà fino all'agosto del 1545; il feudo in effetti era ben poca cosa ma costituiva pur sempre, nelle intenzioni del Papa, un concreto punto di partenza per creare un dominio per la propria famiglia a discapito dello Stato della Chiesa. Pier Luigi abbellì la città costruendo nuovi edifici pubblici e, poiché la bolla pontificia concedeva anche il privilegio di battere moneta (…cussionem, tam aureae, quam argenteae monetae…), vi aprì anche una Zecca. Vi furono battute ingenti quantità di moneta, in particolare di quattrini, che garantivano i maggiori margini di guadagno, diffondendosi particolarmente nel Lazio e nelle Marche.
16,00

La zecca di Milano (1476-1500). Collezione di Vittorio Emanuele III

La zecca di Milano (1476-1500). Collezione di Vittorio Emanuele III

Fabrizio Rossini, Alessandro Toffanin

Libro: Libro in brossura

editore: Ist. Poligrafico dello Stato

anno edizione: 2020

pagine: 180

Alla morte di Galeazzo Maria Sforza, nel 1476, il Ducato di Milano passò nelle mani del primogenito Gian Galeazzo Maria e successivamente a Ludovico Maria. Nella Collezione di Vittorio Emanuele III sono presenti 114 monete del sesto duca di Milano Gian Galeazzo Maria Sforza, mentre le monete emesse dal settimo duca di Milano, Ludovico il Moro, sono 43. Complessivamente sono dunque 157 gli esemplari della Collezione Reale che coprono il periodo in esame in questa sede. Le monete che risultano acquisite prima della pubblicazione del Corpus Nummorum Italicorum sono 81 e quasi tutte censite nel quinto volume, ad eccezione dei falsi. Dalla Reale Raccolta Privata dei Savoia (1901) provengono 10 monete, mentre 23 esemplari provengono dalla Raccolta Marignoli, acquistata in blocco dal Re nel 1900. Degli esemplari acquistati dal Re 22 risultano provenienti da Rodolfo Ratto, di cui 8 appartenenti alla Collezione Grillo; 10 esemplari provengono da Enrico Dotti, nel periodo a cavallo degli anni Trenta, 3 sono dono della Regina Elena ("Possi")1, mentre 69 sono stati acquisiti in periodi successivi alla pubblicazione del quinto volume del Corpus Nummorum Italicorum.
21,00

Il ripostiglio «dalla Siria» (1923). Museo Nazionale Romano. Ripostigli

Il ripostiglio «dalla Siria» (1923). Museo Nazionale Romano. Ripostigli

Simone Boccardi

Libro: Libro in brossura

editore: Ist. Poligrafico dello Stato

anno edizione: 2019

pagine: 318

Gli ultimi anni dell'800 e i primi del '900 furono teatro di un notevole accrescimento del patrimonio culturale grazie alle numerose scoperte avvenute nel corso di quel dinamismo edilizio che interessò la città di Roma. A seguito dell'enorme mole di monete rinvenute venne creata nella sede del Museo Nazionale Romano un'istituzione statale destinata a raccogliere e conservare tutto questo materiale numismatico. Il Medagliere, alla cui guida fu posta nel 1903 Secondina Lorenza Cesano, costituì così il suo primo importante nucleo, che venne anche arricchito con ripostigli provenienti dal territorio di Roma e provincia, ma anche da tutto il territorio nazionale. Il ripostiglio "dalla Siria", proveniente da una regione al di fuori della giurisdizione italiana, rappresenta quindi un'eccezione. Gli episodi legati all'arrivo a Roma del ripostiglio hanno avuto origine nella Libia italiana degli anni Venti del '900 e videro in monsignor Giacinto Tonizza, in quegli anni Vicario Apostolico di Libia con sede a Tripoli, una delle figure chiave nella vicenda. Al Tonizza venne proposto l'acquisto di una serie di reperti archeologici da parte di un rigattiere di Beirut. Non essendo interessato all'acquisto, egli indirizzò il nucleo di reperti all'allora Regia Soprintendenza dei Monumenti e Scavi in Tripolitania per l'autorizzazione alla spedizione delle antichità in Germania. Prima di acconsentire, il soprintendente della Tripolitania consegnò i reperti al direttore del Museo Nazionale Romano affinché ne prendesse visione e si esprimesse circa un eventuale acquisto. Fu così che il nucleo di antichità giunse a Roma. A seguito della formalizzazione dell'acquisizione del ripostiglio allo Stato italiano seguì la classificazione delle monete, la loro inventariazione e immissione nelle collezioni del Medagliere del Museo Nazionale Romano.
38,00

La zecca di Camerino (1434-1502). Collezione di Vittorio Emanuele III

La zecca di Camerino (1434-1502). Collezione di Vittorio Emanuele III

Lorenzo Bellesia

Libro: Libro in brossura

editore: Ist. Poligrafico dello Stato

anno edizione: 2019

pagine: 186

Camerino, oggi piccolo centro in provincia di Macerata, nel Medioevo e fino alla prima metà del Cinquecento inserito nei territori della Chiesa, fu sotto la Signoria della famiglia da Varano fino al ritorno effettivo al Papato con il pontificato di Paolo III (1534-1549). La pubblicazione del cospicuo gruppo di monete di Camerino facente parte della Collezione Reale ha permesso di rivederne la cronologia e i nominali alla luce dei nuovi studi sulla monetazione marchigiana e pontificia del Quattro e Cinquecento, in quanto sono pochissimi i documenti noti su questa Zecca. In questa sede vengono descritte le monete del Quattrocento, dal Governo popolare instauratosi dopo la cacciata dei da Varano nel 1434 sino alla morte di Giulio Cesare da Varano nel 1502; non sono invece inserite quelle pubblicate nel Corpus Nummorum Italicorum come emesse nel XIII secolo poiché di produzione cinquecentesca e quindi oggetto di successiva edizione.
22,00

La monetazione di Verona. Collezione di Vittorio Emanuele III

La monetazione di Verona. Collezione di Vittorio Emanuele III

Andrea Saccocci

Libro: Copertina morbida

editore: Ist. Poligrafico dello Stato

anno edizione: 2019

pagine: 300

35,00

La zecca di Roma. Denari provisini. Collezione di Vittorio Emanuele III
17,00

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