Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina

Giappichelli: Diritto del lavoro

Lavoro povero e questione salariale. L'ineffettività del diritto alla sufficienza retributiva

Lavoro povero e questione salariale. L'ineffettività del diritto alla sufficienza retributiva

Veronica Papa

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2024

pagine: 224

Il volume si misura con la questione salariale, sull’assunto di fondo, che si evoca fin dalle prime battute, che i dati sul lavoro povero possano essere assunti quale plastica dimostrazione della ineffettività dell’attuale sistema di garanzie della sufficienza salariale. Nel contesto italiano, nella perdurante assenza di fonti legislative sull’erga omnes contrattuale e sul salario minimo legale – salvi alcuni interventi legislativi su aspetti o settori specifici – la garanzia della sufficienza retributiva è stata tradizionalmente rimessa, da una parte, ai contratti collettivi “di diritto comune” e, dall’altra, alla giurisprudenza sull’art. 36 Cost. Negli ultimi anni, tuttavia, le due tradizionali risposte alla mancanza di parametri salariali legali sono state messe duramente alla prova – oltre che da fenomeni di trasformazione del (mercato del) lavoro – dai guasti del sistema volontaristico, non più in grado di garantire formule di tutela dal dumping contrattuale e salariale. A partire da questi inconfutabili dati di fatto, il binomio, apparentemente ossimorico ma in costante ascesa, del lavoro povero (a basso salario), è analizzato adottando l’effettività come fondamentale strumento euristico, nella prospettiva di una valutazione, non solo ex post ed eventuale, ma anche, e soprattutto, quale criterio di valutazione ex ante dell’efficacia delle tecniche di tutela della sufficienza salariale. Prefazione di Antonio Viscomi.
32,00

La retribuzione variabile nel contratto di lavoro subordinato

La retribuzione variabile nel contratto di lavoro subordinato

Silvio Sonnati

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2024

pagine: 464

La “retribuzione variabile” assume maggior rilievo da quando le nuove tecnologie comportano trasformazioni sia sull’organizzazione dell’impresa sia sulla prestazione lavorativa. Per la comprensione del fenomeno è utile una chiave di lettura che metta in relazione “retribuzione variabile” e “partecipazione dei lavoratori nell’impresa”. A fronte di una prestazione lavorativa sempre meno standardizzata ed inserita in un modello organizzativo che coinvolge il lavoratore, gli schemi salariali flessibili soddisfano tanto il modello partecipativo quanto la corrispettività. Si creano però inevitabili tensioni tra tecniche di flessibilizzazione del corrispettivo e normativa lavoristica, tesa a tutelare il dipendente quando la “retribuzione fissa” non è negativamente condizionata dalle prerogative gestionali dell’imprenditore. Occorre dunque ridefinire i limiti del potere imprenditoriale e riflettere sulle fonti della retribuzione, tra le quali l’autore propone di rivalutare l’autonomia individuale del lavoratore nel quadro logico-giuridico delle relazioni industriali.
61,00

Il sindacalismo nella pubblica amministrazione. Protagonismo, antagonismo e partecipazione

Il sindacalismo nella pubblica amministrazione. Protagonismo, antagonismo e partecipazione

Maria Dolores Ferrara

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2024

pagine: 368

«Ius gratuito habitandi in domo aliena»: salvo aggiunte minori, l’agile (ma non neutrale) definizione consegnata da una lunga e nobile tradizione di pensiero sembra entrata da qualche decennio – senza scambi di idee, a dire il vero, particolarmente accesi o memorabili – in una poco appariscente fase di pur profonda revisione ad opera della giusromanistica, conseguenza di alcune proposte che paiono giocate in larga misura sul ‘fattualismo’ come criterio guida d’indagine. Non sono potenzialmente meno dirompenti, nel recentissimo panorama scientifico sull’habitatio, anche gli approcci centrati sull’affermazione non timida di una distintività dell’istituto, delineatasi ben prima che Giustiniano foggiasse un diritto separato secondo il disegno della dottrina corrente. Nel volume si intende dialogare, in maniera critica e al contempo costruttiva, con queste e ancora altre tendenze affiorate negli ultimi anni, chiamando a raccolta tutte le energie possibili per rileggere in chiave storica le fonti rilevanti, ancorché ‘polverizzate’ in svariate parti del Corpus Iuris e spesso molto discutibili nella loro valenza documentaria.
48,00

Responsabilità datoriale e prospettive regolative della sicurezza sul lavoro. Una proposta di ricomposizione

Responsabilità datoriale e prospettive regolative della sicurezza sul lavoro. Una proposta di ricomposizione

Maria Giovannone

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2024

pagine: 424

La monografia si occupa della responsabilità del datore di lavoro nell’adempimento dell’obbligo di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nel contesto dei nuovi modelli di organizzazione, della digitalizzazione, dei rischi emergenti e della evoluzione del concetto di ambiente di lavoro. Tali fenomeni alimentano il dibattito sull’ampiezza dell’obbligazione prevenzionistica e sui presupposti di accesso alle tutele Inail, rendendo al contempo più difficile perimetrare le responsabilità civili e penali dei titolari delle posizioni di garanzia. La monografia muove da un’analisi della complessa materia e delle sue fonti giuridiche e ripercorre, sistematizzandolo, il quadro normativo esistente per poi procedere ad una ricomposizione concettuale delle tre prospettive regolative – civile, penale e previdenziale – della sicurezza sul lavoro nell’ambito di una visione organica e aggiornata ai nuovi bisogni sociali e alle nuove forme organizzative del lavoro e dell’impresa. La proposta dell’A. è argomentata distinguendo i piani di operatività delle tre aree al fine di valorizzare al massimo l’impostazione prevenzionistica di tipo organizzativo, oltre l’approccio tradizionale rimediale della tutela, come necessaria evoluzione dei principi costituzionali e della sostenibilità sociale dell’attività di impresa centrata sulla persona che lavora. Si delinea pertanto una visione della salute e della sicurezza sul lavoro al cui centro vi sono la certezza del diritto e l’equilibrio tra prevenzione, solidarietà sociale e intergenerazionale e libertà economica per uno sviluppo sostenibile nel contesto regolativo multilivello. Ciò a dispetto di quelle tensioni marcatamente afflittive che poco hanno contribuito all’effettivo innalzamento delle tutele. Prefazione di Paolo Pascucci.
56,00

Contratto di lavoro e vita privata. Profili problematici del controllo sui lavoratori subordinati

Contratto di lavoro e vita privata. Profili problematici del controllo sui lavoratori subordinati

Nicolò Rossi

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2023

pagine: 320

Contratto di lavoro e vita privata sono termini che identificano due ambiti apparentemente ben distinti dell’esistenza della persona. Solo apparentemente però. Perché la persona che lavora è pur sempre una realtà unitaria. Da ciò deriva che la linea di confine tra le due sfere appena menzionate può seguire in concreto traiettorie differenti, lungo le quali si pongono molteplici problemi giuridici. Alcuni di essi sono oggi amplificati in misura notevole dal progresso tecnologico. Altri sono antichi come il diritto del lavoro e, forse, anche più. Il libro si interroga su queste tematiche, cercando di rintracciare nel materiale normativo esistente delle coordinate sistematiche che possano utilmente orientare gli interpreti. L’analisi della disciplina dei controlli e delle indagini che il datore di lavoro può effettuare nei confronti dei dipendenti consente di riflettere sui profili di possibile contrasto tra gli interessi organizzativi e produttivi dell’impresa e le esigenze di libertà del lavoratore. Ciò permette, a sua volta, di valutare anche la perdurante idoneità della costruzione contrattuale del rapporto di lavoro a indirizzare l’indagine giuridica verso l’individuazione di adeguati punti di equilibrio.
44,00

Libertà religiosa e lavoro

Libertà religiosa e lavoro

Sonia Fernández Sánchez

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2022

pagine: 288

La libertà religiosa appartiene a tutti gli individui in virtù della loro dignità. È proclamata dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali (CEDU) e, a livello europeo, dalla Carta di diritti fondamentali. È menzionata in numerose altri fonti del diritto, come nella direttiva 2000/78/CE che afferma il principio della non discriminazione per motivi religiosi in ambito lavorativo. Gli Stati sono chiamati a garantire la coesione sociale a partire da tale Diritto. Uno dei luoghi dove più frequentemente sorgono conflitti religiosi è l'ambiente di lavoro. I conflitti sono causati soprattutto dagli aspetti relativi alla manifestazione del credo religioso attraverso l'abbigliamento e dalla possibile incompatibilità degli orari e delle mansioni con taluni dei precetti derivanti dalle regole della religione professata. L'autrice affronta diffusamente le situazioni di conflitto che si presentano negli ambienti di lavoro, le normative statali e sovranazionali e la giurisprudenza delle Corti internazionali tenendo presente la distinzione tra il lavoro pubblico e quello privato che, non di rado, sono oggetto di differenti approcci. Nell'analizzare, sotto il profilo concettuale, le teorie sulla libertà religiosa, evidenzia le incongruenze che si riscontrano nelle teorie della neutralità e della laicità. Ampia parte della trattazione è dedicata alle modalità di soluzione del conflitto religioso all'interno degli ambienti di lavoro, sulla base dell'elaborazione giurisprudenziale, a partire dall'analisi della natura della discriminazione – diretta o indiretta – e dell'utilizzo del test di proporzionalità, che l'autrice mette a confronto con l'accomodamento ragionevole. Dalla comparazione emergono differenti peculiarità che fanno propendere l'autrice per un più diffuso utilizzo delle tecniche dell'accomodamento ragionevole. Una parte della trattazione è dedicata al diritto all'obiezione di coscienza per motivi religiosi del personale sanitario, con particolare riferimento alla legge italiana sul fine vita. Un capitolo è dedicato allo studio della tutela della libertà religiosa delle organizzazioni religiose al fine di verificare se il principio di neutralità possa essere assunto quale giustificazione della tendenza da parte delle imprese private che operano nel mercato al pari delle altre imprese. Prefazione di Piera Loi.
40,00

Principio di prevenzione e sicurezza sul lavoro

Principio di prevenzione e sicurezza sul lavoro

Stefania Buoso

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2020

pagine: 183

La monografia mette al centro della riflessione il principio di prevenzione nell'ambito delle regole che presiedono alla sicurezza sul lavoro in un'ottica integrata, in cui salute e ambiente sono beni giuridici da preservare congiuntamente, in modo circolare. Dopo il chiarimento concettuale tra il paradigma della prevenzione e quello della precauzione, si approfondiscono le articolazioni organizzative degli strumenti di eliminazione e riduzione dei rischi al lavoro secondo il dettato del d. lgs. 81/2008 e, successivamente, si esamina il quantum e il quomodo della prevenzione, tra interno ed esterno al luogo di lavoro. L'analisi giurisprudenziale sul caso Ilva è funzionale a rappresentare la complessità della composizione degli interessi ma anche il necessario riconoscimento di salute e ambiente come "valori primari". Lavoratori e cittadini sono, al pari, protagonisti, a significare una visione di ecologia integrale, ambientale e sociale. L'intreccio tra interno ed esterno è reso ancor più evidente dalla pandemia da Covid-19, che ha mostrato la necessità di potenziamento della prevenzione nella sua accezione primaria. La prevenzione — primaria e integrata — è perciò rappresentata come fondamento di un rapporto sostenibile tra lavoro, salute e ambiente.
26,00

Distacco transnazionale, ordine pubblico e tutela del lavoro

Distacco transnazionale, ordine pubblico e tutela del lavoro

Costantino Cordella

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2020

pagine: 251

Il libro tratta una tematica da qualche tempo ben presente nel dibattito giuslavoristico europeo, la tutela del lavoro nel distacco transnazionale. Attraverso una peculiare prospettiva, l'intento del volume è la verifica dei limiti esistenti, in materia, all'intervento regolativo degli Stati membri dell'Unione. Dopo l'esame critico della normativa eurounitaria in generale, la riflessione è incentrata sulle possibili applicazioni della clausola di «ordine pubblico» prevista all'art. 3, paragrafo 10, della direttiva n. 96/71. Anzitutto sono indagati modalità e spazi che l'ordinamento europeo riconosce ai singoli Stati al fine di introdurre disposizioni di ordine pubblico a favore dei lavoratori distaccati sul loro territorio. Si passa poi a verificare, dal punto di vista dell'ordinamento italiano, quali fonti possano prevedere tutele lavoristiche e quali di queste a tale clausola siano riconducibili. La ricerca approfondisce il significato del complesso concetto di ordine pubblico muovendo da discipline diverse — il diritto internazionale privato, il diritto dell'Unione, il diritto civile, il diritto del lavoro — e si pone al centro del dibattito più generale sull'esistenza di residui ambiti nazionali di definizione delle regole lavoristiche nel mercato unico europeo.
34,00

La colpa del lavoratore

La colpa del lavoratore

Loredana Zappalà

Libro

editore: Giappichelli

anno edizione: 2020

pagine: 384

48,00

Segnalazione di illeciti e organizzazioni di lavoro. Pubblico e privato nella disciplina del Whistleblowing

Segnalazione di illeciti e organizzazioni di lavoro. Pubblico e privato nella disciplina del Whistleblowing

Stefano Maria Corso

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2020

pagine: 432

L'istituto del whistleblowing è sostanzialmente nuovo, è stato introdotto attraverso più passaggi nell'arco di un quinquennio (2012-2017) ed è destinato a conoscere un ulteriore processo di assestamento a seguito dell'esecuzione della Direttiva UE 23 ottobre 2019, n. 1937. Lo studio analizza il processo evolutivo che ha portato ad estrapolare dal diritto di critica (riconosciuto, non senza resistenze, al lavoratore) il diverso diritto di segnalare illeciti — non solo di rilievo penale — in ambito lavorativo (pubblico e privato), da un canto, con l'escludere la sua qualificazione in termini di violazione dell'obbligo di fedeltà (comunque inteso) e, dall'altro, con il ricollegare a detto esercizio una cogente e puntuale protezione legale da ricadute negative sul rapporto di lavoro. Per tale ragione, partendo dalla constatazione di un preciso interesse pubblico alla collaborazione con la giustizia e di una carenza di tutela per il denunciante/segnalante (anche se lavoratore), è stato ricostruito il contributo della giurisprudenza, della dottrina e della contrattazione collettiva all'individuazione di forme di tutela per il whistleblower antecedenti e successive alla legge 30 novembre 2017, n. 179. Quanto rimasto per decenni affidato prevalentemente ad una giurisprudenza illuminata (che ha implicato il richiamo in questa sede della principale casistica) ha trovato finalmente un testo normativo di riferimento, sia per il settore pubblico che per quello privato, dove l'istituto della segnalazione di illeciti trova una sua definizione, un suo contenuto e una sua autonomia pur continuando a sollevare — ma avrebbe sorpreso il contrario — problemi di interpretazione e di raccordo. Peculiare attenzione è stata data infine alla segnalazione anonima presentata dal lavoratore e al conflitto di tutela tra il lavoratore segnalante e quello segnalato nonché all'evoluzione della disciplina — anche su input comunitario — alla ricerca di un appagante punto di equilibrio tra interessi ed obblighi datoriali, modalità di esercizio e garanzie riconosciute ai lavoratori.
54,00

Diritto del lavoro e società pubbliche. Tra impresa e amministrazione

Diritto del lavoro e società pubbliche. Tra impresa e amministrazione

Mirko Altimari

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2020

pagine: 352

La regolamentazione dei rapporti di lavoro dei dipendenti delle società "pubbliche" rappresenta una zona di confine fra diritto del lavoro pubblico e privato, che appare nel complesso ancora poco trattata nella dottrina, malgrado il rilievo economico delle imprese interessate, nonché l'indubbia centralità, nell'ordinamento giuridico e nella realtà sociale, dei servizi che tali aziende forniscono ai cittadini. La monografia ricostruisce innanzi tutto in chiave storico-sistematica l'evoluzione della normativa, a partire dalla disciplina applicata, nel corso del Novecento, al sistema delle aziende "municipalizzate", analizzando altresì l'importante ruolo svolto dall'autonomia collettiva. Dagli anni Novanta la privatizzazione di tali aziende ha condotto alla costituzione di società commerciali, nella gran parte dei casi controllate dagli enti locali e regolate a più riprese dal legislatore, sino all'emanazione di un Testo unico n. 175/2016 (Tusp) che detta altresì alcuni importanti principi per la disciplina del rapporto di lavoro dei dipendenti. L'opera, ricostruite le novità introdotte nell'ultimo decennio, si dedica all'analisi dei principali snodi teorici lasciati irrisolti dal Tusp, dalle selezioni per l'assunzione del personale — le quali danno applicazione, sebbene indiretta, all'art. 97 Cost. — all'istituto della reinternalizzazione nei ranghi delle amministrazioni pubbliche del personale adibito a servizi dapprima esternalizzati, da valutarsi alla luce dell'art. 2112 c.c. nonché delle regole previste dall'ordinamento uni-europeo. La tesi di fondo è che l'elemento di maggiore novità connesso al d.lgs. n. 175/2016 consista non tanto nell'antica opzione privatistica, che resta confermata dall'art. 19 Tusp, bensì nelle deroghe di matrice pubblicistica a tale regime che, pur se non numerose, riescono comunque a vincolare in profondità l'agire organizzativo e imprenditoriale delle società stesse. Con Prefazione di Antonio Viscome.
43,00

Mansioni e macchina intelligente

Mansioni e macchina intelligente

Michele Faioli

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2018

pagine: IX-280

Ormai la macchina intelligente è un motore di innovazione che proietta il lavoro verso scenari di progresso; e tra questi scenari, spesso non lineari, dove stasi e cambiamenti si intrecciano, c’è Industry 4.0 con il relativo mondo binario fatto di algoritmi che si combinano con la materia, di bit con atomi, di lavoro umano con protesi digitali. Il libro su “Mansioni e macchina intelligente” ce lo spiega, non già descrivendo un futuro ipotetico del lavoro, ma applicando un metodo pragmatico per studiare alcuni dati attuali riferiti a contesti aziendali a tecnologia avanzata per esaminarne le conseguenze giuridiche e per contribuire al dibattito sulle future possibili tutele del lavoro. Il libro propone una rilettura dell’art. 2103 c.c. (novellato nel 2015), in rapporto alle reazioni giuslavoristiche alla tecnologia, volta a evidenziare le potenzialità della contrattazione collettiva nel regolare i processi nella fabbrica che si evolve ed offre altresì la risposta del diritto del lavoro alla nuova struttura della relazione tra datore di lavoro, lavoratore e macchina intelligente, che si configura come terzo elemento di tale relazione. C’è un processo di ibridismo già in atto: ogni volta che un lavoratore interagisce con una macchina intelligente (un “cobot”, ma anche solo uno smartphone o un computer) diviene una specie di cyborg. Secondo l’Autore di “Mansioni e macchina intelligente” le funzioni della regolazione del lavoro e della contrattazione collettiva debbono riguardare anche le tutele relative alla gestione, nella Industry 4.0, di tale ibridismo.
35,00

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.