Franco Angeli: Storia-Studi e ricerche
Nella morsa della guerra. Assedi, occupazioni militari e saccheggi in età preindustriale
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2013
pagine: 144
In età preindustriale, la guerra e il militare giocavano un ruolo cruciale, manifestandosi anzitutto in forme ordinarie attraverso la ricorrente presenza - mutatis mutandis - di istituzioni, prassi e funzioni, che interessavano le aree rurali non meno di quelle urbane: basti pensare alle guarnigioni, all'edilizia militare, agli alloggiamenti, agli apparati amministrativi di eserciti e flotte. In questo contesto ordinario si innestavano poi eventi di varia natura ed entità, che possono definirsi straordinari (assedi, saccheggi, invasioni, occupazioni). Proprio tali eventi di matrice strategico-militare, con le loro molteplici implicazioni per la vita delle società dell'epoca, costituiscono l'oggetto del volume, incentrato in primo luogo (ma non esclusivamente) sulle città, costrette dalle circostanze straordinarie ad affrontare una serie di emergenze attraverso processi di adattamento e/o innovazione, assumendo misure ad hoc volte alla mobilitazione morale e materiale della popolazione e delle risorse locali, senza però sistematicamente derogare all'ordinario e sovente interagendo con attori esterni. Indagando una complessa gamma di fattori demografici, socio-economici, politico-amministrativi, militari, giuridici, culturali, urbanistici, gli autori dimostrano come l'analisi storica di assedi et similia consenta di evidenziare fondamentali strutture e dinamiche di antico regime.
Governare il feudo. Quadri territoriali, amministrazione, giustizia Calabria Citra (1650-1800)
Luca Covino
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2013
pagine: 480
Il tema del governo del feudo moderno nel Mezzogiorno è stato poco indagato nei suoi risvolti concreti. Il volume, diviso in due parti, ricostruisce nella prima i quadri ambientali, la geografia feudale, i redditi dei signori di Calabria Citra tra il 1650 e il 1800. Nella seconda, a partire dalle vicende di alcune famiglie nobili della provincia: Serra, Firrao, Pignatelli, esamina le relazioni tra baroni e vassalli, le scelte economico-amministrative, l'esercizio della giustizia negli stati feudali. È così possibile sfumare, almeno per i casi considerati, il tradizionale giudizio storiografico sull'assenteismo e l'inerzia del baronaggio. Attraverso l'uso di una documentazione inedita emerge la fisionomia di un ceto che tra capitale e provincia non rinuncia, ancora nel Settecento, alla difesa delle proprie prerogative. La narrazione, con un approccio micro-storico, consente di cogliere la dimensione territoriale del governo del feudo andando oltre gli assunti della coeva letteratura giuridica, in un continuo confronto tra aspirazioni e progetti dei titolari di giurisdizione ed effettive pratiche di governo locale.
Storia economica e ambiente italiano (ca. 1400-1850)
Libro
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2013
pagine: 416
L'ambiente occupa un posto di primo piano tra i temi che, nell'ultimo cinquantennio, sono emersi nel panorama storio-grafico internazionale. Si tratta con evidenza di uno di quei casi nei quali la ricerca ha cercato di dare risposta alle domande pressanti dei contemporanei. Per quanto la storia economica italiana si interessi da tempo all'ambiente, e di recente abbia iniziato a confrontarsi con l'environmental history internazionale, è finora mancata una messa a punto delle modalità di interazione nel lungo periodo tra uomo e ambiente fisico. Questo volume intende supplire a tale lacuna, iniziando a disegnare una storia economica dell.ambiente italiano, a partire dall'età preindustriale, in una prospettiva di dialogo e confronto con la più recente storiografia internazionale. I contributi qui raccolti sono rappresentativi dei diversi approcci seguiti dagli storici economici che oggi, in Italia, si interessano dell'ambiente: sia proseguendo tradizioni consolidate, ad esempio in merito allo studio della dotazione e dello sfruttamento delle risorse naturali, sia orientandosi verso temi più innovativi o meno frequentati, quali i risvolti economici dei condizionamenti determinati dalla geodinamica o dal clima.
Come servi. Figure del lavoro salariato dal diritto naturale all'economia politica
Maria Luisa Pesante
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2013
pagine: 368
"Lo schiavo è un salariato per sempre", scriveva Grozio nel 1625, e aggiungeva che il lavoratore salariato è uno schiavo a tempo. La giurisprudenza naturale del Seicento costruisce la figura del lavoratore dipendente collocando il contratto di lavoro nella categoria legale dell'affitto: si può prendere in affitto un campo, uno strumento di lavoro, un animale, un uomo. E un uomo privo di mezzi di sussistenza può dare in affitto se stesso, come nel diritto romano il proprietario di uno schiavo poteva cederlo per un tempo. Questa potente matrice instaura uno slittamento tra le figure dello schiavo, del servo e del salariato. Leggi positive e pratiche sociali incorporano a loro volta un'ambiguità concettuale circa l'estensione del controllo di sé che il lavoratore cede temporaneamente al datore di lavoro: sussistenza definita contro lavoro definito, in uno scambio di equivalenti, oppure dominio ampio, in un rapporto asimmetrico che solo può garantire al padrone e alla società l'esecuzione leale del contratto da parte di chi non ha le motivazioni degli uomini liberi. Il libro ricostruisce fino alla metà del Settecento la storia di come l'idea così formatasi del lavoro come merce venga assunta nei ragionamenti economici elementari e nella nascente disciplina dell'economia politica, fino a diventare centrale in gran parte delle teorie economiche moderne, ma non in tutte.
La repubblica della forza. Mario Scelba e le passioni del suo tempo
Giuseppe Carlo Marino
Libro
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2013
pagine: 320
In questo libro, attraverso la biografia di Mario Scelba, personaggio assai scomodo e controverso, si mette a fuoco un periodo cruciale della storia repubblicana. Quel tempo evoca ancora incubi e passioni: il clima maccartista della "caccia ai nemici", gli arbitrii polizieschi, le cariche selvagge della Celere, il sangue delle vittime sulle piazze, l'irrisione degli intellettuali, la censura e, dal Sud, il viatico alla mafia e all'Italia dei misteri. In questo libro si ricostruisce la complessa personalità dell'uomo politico che fu sia anicomunista di ferro, sia convinto antifascista. Gli avversari del suo stesso partito ne temettero il ruolo di oppositore interno, il, quasi ostentato impegno profetico da Cassandra delle degenerazioni democristiane.
La poesia dell'azione. Vita e morte di Carlo Tresca
Stefano Di Berardo
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2013
pagine: 352
Carlo Tresca lasciò l'Italia perché credeva nella libertà e perché riteneva che nel suo paese natale non ne avrebbe potuto godere al meglio. Scelse gli Stati Uniti, la terrà delle opportunità, ma ben presto si dovette rassegnare al fatto che la libertà non era un dono concesso agli sfruttati, ai lavoratori. Questo non lo fece desistere dal lottare, dal battersi per ciò che riteneva giusto. Dedicò la propria vita ai diritti dei lavoratori, ad aiutarli a liberarsi dalle catene che li tenevano in soggezione; lo fece con tutti i mezzi di cui era in possesso, con parole infuocate e con i fatti, mettendo a rischio la propria esistenza e schierandosi sempre in prima fila. Non amava comportarsi da generale, stando al sicuro nelle retrovie: desiderava lottare a fianco dei suoi compagni e, se necessario con loro morire. Quando in Italia, e di lì a poco anche in America, si diffuse il fascismo non poté restare in silenzio. Nonostante avesse collaborato a lungo con i comunisti per combattere il fascismo, non mostrò il minimo dubbio a distaccarsene quando il vero volto dello stalinismo si mostrò al mondo. Fu di volta in volta accusato di tradimento, di non essere un anarchico, di essere un comunista e una spia fascista. Assassinato a colpi di pistola nel 1943, Tresca, personaggio politicamente scomodo, merita finalmente di essere ricordato e valorizzato dalla storiografia italiana che fino a oggi lo ha pressoché dimenticato.
Il miraggio danubiano. Austria e Italia politica ed economia 1918-1936
Pasquale Cuomo
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2012
pagine: 240
Alla fine della Prima guerra mondiale lo status dell'Italia come "potenza vincitrice" incoraggiò il ceto politico italiano a sviluppare un'azione di penetrazione politica ed economica verso i paesi dell'Europa centro-orientale, nel tentativo di sostituire la propria influenza a quella austriaca e a quella tedesca. I gruppi dirigenti nazionali consideravano questa proiezione verso l'Europa danubiana rispondente alle condizioni dello sviluppo economico italiano. Questo tentativo di espansione verso est sarebbe stato impossibile senza il coinvolgimento dell'élite finanziaria giuliana, che aveva conservato i contatti economici con i territori dell'ex Impero e continuava ad avere un ruolo negoziale con gli stati successori. A partire dal 1925, tuttavia, la capacità propositiva dei gruppi di interesse italiani diminuì, a causa della ripresa economica della Germania, che iniziò una politica commerciale aggressiva verso l'Europa orientale. La crisi economica del 1929 e la grande depressione degli anni Trenta posero fine a questo piano velleitario di espansione nell'area danubiana. Si aprì infatti una nuova fase nei rapporti commerciali internazionali, dominati dall'egemonia economica tedesca in Europa orientale, che iniziò dopo l'avvento di Hitler al potere e, perciò, durante il biennio di maggior coesione politica tra Austria e Italia. La preparazione della guerra d'Etiopia avrebbe segnato definitivamente l'abbandono di questo disegno ambizioso da parte del governo fascista.
Monasteri di provincia (Capua secoli XVI-XIX)
Marcella Campanelli
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2012
pagine: 208
Nel corso dell'età moderna lo spazio urbano è stato costruito, gestito, e, in un certo qual senso, conteso e controllato da molteplici attori i quali, intorno ad esso, hanno elaborato linguaggi e strategie di identificazione e di appropriazione dello spazio stesso. Fra questi, un ruolo di prim'ordine hanno svolto le istituzioni ecclesiastiche e, fra esse, i monasteri femminili. Essi, infatti, lo hanno ridisegnato; lo hanno qualificato con la bellezza artistica del loro manufatto; sono divenuti un elemento identificativo della collettività anche sul piano simbolico e rituale; ne hanno recuperato la dialettica sociale, svolgendo un ruolo di tutto rilievo negli equilibri di forze all'interno delle comunità che li ospitavano. Sullo sfondo delle grandi trasformazioni che nel corso del Settecento stava subendo la realtà monastica femminile, sia a livello teorico che comportamentale, dopo un breve excursus su alcuni monasteri della capitale del Regno, l'autrice ha focalizzato la sua attenzione su una realtà periferica, quale quella di Capua, e sul suo spazio al femminile.
Alla ricerca di una più perfetta unione. Convenzioni e Costituzioni negli Stati Uniti della prima metà dell'800
Cristina Bon
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2012
pagine: 296
Sebbene il sistema federativo degli Stati Uniti sia una realtà politica relativamente giovane, la sua esperienza costituzionale ha aperto letteralmente la strada ai modelli liberali del vecchio continente. Generalmente attribuita alla costituente di Philadelphia, la svolta costituzionale d'oltreoceano trova però le sue vere protagoniste nelle costituzioni dei primi governi statuali. Ed è del resto sempre alla dimensione statuale che si deve guardare per individuare l'inserimento in una legge fondamentale del principio di revisione costituzionale, nonché l'attuazione di tale principio attraverso la convocazione di convenzioni dedicate allo scopo. Strumento istituzionale all'epoca del tutto innovativo, quale assemblea di revisione costituzionale la convenzione si è dimostrata fondamentale per realizzare quella "più perfetta unione" auspicata dalla Carta di Philadelphia ma, ad oggi, è stata esclusivamente impiegata dagli stati membri della Federazione. Il presente volume si propone di analizzare le dinamiche procedurali e le tematiche affrontate dalla revisione costituzionale statuale nel cosiddetto antebellum period allo scopo di ricostruire il contributo statuale al miglioramento dell'Unione federale.
La città più artigiana d'Italia. Firenze 1861-1929
Anna Pellegrino
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2012
pagine: 352
Firenze è stata considerata per oltre un secolo, e fin quasi ai nostri giorni, una città artigiana. Questo volume si apre con la proclamazione di Firenze a "capitale" dell'artigianato italiano in pieno regime fascista: si tratta del punto di arrivo di un artigianato di tipo nuovo, il cui processo di sviluppo è iniziato nel 1861. In tale arco di tempo il ruolo della città viene ridefinito come capitale della lingua e della cultura nel nuovo contesto nazionale, mentre sul piano internazionale si consolida l'idea di Firenze come luogo simbolo della rinascita delle "arti" e di una nuova cultura borghese dopo i secoli "bui" dell'alto medioevo. La vocazione artigiana della città si rivela essere l'effetto di un progetto consapevole alla cui elaborazione partecipano sia una parte dell'intellettualità europea, sia le classi dirigenti locali, sia una parte significativa delle classi popolari, attraverso le loro istanze associative e politiche. È all'analisi di questo intreccio di elementi che è dedicato il volume. Percorsi di vita, fortune imprenditoriali, ristrutturazioni urbanistiche, aggregazioni associative, conflitti politici e sociali, compongono la storia del nuovo artigianato urbano fiorentino: caso singolare di una formazione sociale in parte consistente "inventata" sulla base di dinamiche culturali, ma anche "modello" economico e sociale da confrontare con quelli di altre capitali europee che hanno avuto uno sviluppo analogo.
Jugoslavia sognata. Lo jugoslavismo delle origini
Egidio Ivetic
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2012
pagine: 240
Fu in nome dell'idea jugoslava che Gavrilo Princip sparò e uccise Francesco Ferdinando il 28 giugno 1914, dando avvio alla Prima guerra mondiale. L'idea jugoslava, lo jugoslavismo, fu un progetto politico, sorto alla metà dell'Ottocento tra le élites croate dell'Impero asburgico. Il sogno era che croati, serbi e sloveni avessero una cultura comune, uno Stato a sé, una Jugoslavia, sotto l'egida degli Asburgo oppure del tutto indipendenti. L'autore propone una nuova interpretazione delle origini dello jugoslavismo, indicando l'intero periodo compreso tra il 1830 e il 1914 come una fase di gestazione. In essa, si susseguirono più jugoslavismi: dal Meridione slavo, immaginato dentro una Monarchia asburgica federale, all'illusione che fosse possibile un'unica nazione jugoslava. Ipotesi che hanno alimentato ambivalenze e contraddizioni nello jugoslavismo approdato al fatidico 1914 e che poi si sono riversate nella storia delle tre Jugoslavie novecentesche. I vent'anni di post Jugoslavia, che attualmente misuriamo, sono stati caratterizzati dalla ricerca di un senso storico nazionale scevro da qualsiasi jugoslavità, una fase che potremmo denominare posticismo jugoslavo, in cui di fatto si è affermata una specie di anti-mito jugoslavo. Eppure lo jugoslavismo originario, ed è la tesi di questo libro, rimane una parte imprescindibile della storia politica e culturale di chi ha condiviso l'esperienza storica delle Jugoslavie.
Americhe e modernità. Un itinerario fra storia e storiografia dal 1492 ad oggi
Maria Matilde Benzoni
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2012
pagine: 320
Il mondo "post-eurocentrico" in cui viviamo ci invita a riconsiderare le origini della modernità, restituendo alla cesura "intorno al 1492" il carattere di termine a quo di una stagione plurisecolare che si forgia attraverso una spettacolare intensificazione delle relazioni fra l'Europa e le altre parti del mondo e la costruzione dello spazio americano. Fra storia e storiografia e con uno sguardo sempre vigile nei confronti dei tempi, delle forme e degli spazi dei processi di mondializzazione e globalizzazione, il volume affronta il tema "Americhe e modernità" da tre punti di vista. I saggi della prima sezione ripercorrono alcuni importanti snodi della vicenda ispanoamericana, e più in generale americana, in età moderna. Nella seconda sezione la problematica ispanoamericana viene invece esaminata in relazione alla più ampia riflessione intellettuale sul Nuovo Mondo e alla formazione di un immaginario americano nella cultura europea e "atlantica". Nella terza sezione, infine, i contributi si concentrano sugli orientamenti del mondo italiano rispetto all'America spagnola e all'America latina. A guidare l'itinerario proposto nel libro è una pratica storiografica attenta alle connessioni fra fatti e idee, dimensioni oggettive e attitudini soggettive, ricerca storica e interrogativi sollevati dal presente.