Franco Angeli: Metodi e prospettive. Studi di linguistica, filologia, letteratura
Robert Menasse. Intellettuale, scrittore e critico europeo
Valentina Serra
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2018
pagine: 178
«La consapevolezza di essere un autore risiede per me nel tentativo di diventare, con i miei mezzi e con la maggiore qualità letteraria e intellettuale possibile, un Sartre del mio tempo». Quest’affermazione di Robert Menasse riassume bene il programma artistico ed etico di un autore che ha fatto dell’indagine critica della contemporaneità il senso stesso della scrittura. A partire dalla fine degli anni Ottanta, la sua ricca produzione saggistica e squisitamente letteraria pone sotto la lente di ingrandimento la realtà sociale, politica e culturale non solo dell’Austria, ma dell’intera Europa. Scrittore colto e attento, Menasse mostra con lucidità, attraverso l’uso della parodia, della citazione letteraria e dell’auto-citazione, un presente che, senza alcuna consapevolezza, persevera negli errori del passato e si prepara a ripeterli in futuro. Nella sua scrittura dal procedere raffinatamente post-moderno, il pensiero hegeliano e una nuova filosofia della storia si intrecciano a una rappresentazione chiara, spesso umoristica, dell’oggi e delle sue storture. Il volume presenta al pubblico italiano lo scrittore austriaco, vincitore del Deutscher Buchpreis per l’anno 2017, analizzando i nodi tematici e le qualità artistiche della sua stimolante produzione saggistica, narrativa e drammaturgica.
Guillaume d'Angleterre
Chrétien de Troyes
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2018
pagine: 280
Il "Guillaume d’Angleterre" è un romanzo in versi composto tra la fine del XII e i primi decenni del XIII secolo da un autore piccardo di nome Chrétien, probabilmente originario di Amiens, in passato identificato da una parte della critica con Chrétien de Troyes. La storia del re Guillaume e di sua moglie Gratiene, che in seguito ad un triplice avvertimento divino abbandonano gli agi della condizione regale per intraprendere un percorso costellato di peripezie e sofferenze, ricalca, all’inizio, il modello agiografico della Leggenda di sant’Eustachio. Ben diverso risulta tuttavia l’esito della vicenda, dato che il protagonista assume progressivamente le vesti di un inedito re-mercante, che si riscatta dal peccato di covoitise e riconquista la propria regalità proprio grazie all’abile investimento di quel denaro che costituiva il movente del suo stesso esilio. Percorso di redenzione dunque, ma anche di rivalutazione dell’arte del commercio e del ceto mercantile, non più sviliti dall’opposizione con la stabilità della classe nobiliare, ma rivalutati invece grazie alla parabola sociale del re Guillaume. La nuova edizione critica del romanzo che qui si propone è basata sul sistematico confronto tra le varianti dei due testimoni che lo tramandano – il ms. C, Cambridge, St. John’s College, B 9, assunto come base di collazione, e il ms. P, Paris, Bibliothèque Nationale de France, fr. 375 – valutate anche alla luce del prezioso apporto fornito dalla Estoria del rey Guillelme, conservata nel ms. Escorialense H-I-13.
Il discorso sulle migrazioni nell'Italia contemporanea. Un'analisi linguistico-discorsiva sulla stampa (2000-2010)
Paolo Orrù
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2017
pagine: 222
Le migrazioni sono uno dei fenomeni sociali che più contraddistinguono la società moderna. L'interdipendenza tra aspetti economici, politici e mediatici tra le varie aree del globo maturata in epoca recente non ha, infatti, precedenti nella nostra storia; in questo quadro, l'Europa si trova sempre più di fronte a cambiamenti radicali della propria struttura sociale e demografica. Da quando nei primi anni Novanta del secolo scorso l'Italia è diventata una destinazione appetibile per migliaia di cittadini stranieri, il racconto mediatico, e soprattutto quello giornalistico, hanno sviluppato delle linee di tendenza narrative rimaste costanti nell'arco dei due decenni successivi. E la centralità delle migrazioni nella comunicazione pubblica quotidiana non sembra certo arrestarsi. Il lavoro si concentra sul primo decennio degli anni Duemila e prende in esame un vasto corpus di articoli (oltre 100 milioni di parole e 200 mila articoli) estratti dai principali quotidiani nazionali italiani (Corriere della Sera, la Repubblica, La Stampa, Il Giornale, Libero). Grazie all'impiego di metodi di analisi sia quantitativi sia qualitativi, il volume individua i temi maggiormente battuti dalla stampa quotidiana contemporanea (gli arrivi dei migranti nel Mediterraneo, la criminalità, il conflitto etnico nei contesti urbani) e mette in evidenza gli usi linguistici e discorsivi prevalenti nella narrazione delle migrazioni.
Fronte del porno. Il sesso occidentale. Cultura, lingua, rappresentazione dell'eros dagli albori a internet
Massimo Arcangeli, Osvaldo Duilio Rossi
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2017
pagine: 144
Pornografia e pornolalia, nel dare fondo a tutte le loro risorse, spopolano oggi ovunque, rivendicando i loro “diritti” soprattutto in rete. La cultura digitale consente di importare nell’esperienza quotidiana, con un semplice clic, le fantasie più intime e le perversioni più curiose; pratiche e proiezioni erotiche che contribuiscono a neutralizzare la dicotomia fra il bene e il male, il bello e il brutto, il piacere e il dolore, favorendo l’eclissi del sacro: nulla è più ammantato di sacralità, nulla appare più intoccabile. Non può allora sorprendere che si arrivi a esibire pubblicamente i propri organi, o le proprie condotte sessuali, senza alcun pudore: è la fine dell’intimità, dell’inaccessibilità di un privato che fino a ieri, proprio nella sfera del “sacro”, si esauriva e trovava la sua ragion d’essere.
Fraseologia e paremiologia. Passato, presente, futuro
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2017
pagine: 664
L’intento di questo volume è di offrire una panoramica del quadro teorico e storico-evolutivo della fraseologia e della paremiologia, in Italia e nel mondo. Ciascun contributo è l’espressione della prospettiva adottata nel proprio campo di ricerca e dell’approccio applicato alla fraseologia e alla paremiologia da parte di studiose e studiosi, muovendosi, a seconda dei casi, su un asse diacronico e/o sincronico. Il volume, quindi, si articola in otto sezioni principali – che corrispondono alle otto discipline con le quali la fraseologia e la paremiologia sono strettamente correlate – ciascuna dedicata all’approfondimento degli aspetti appena ricordati, sottolineando l’esigenza di volgere uno sguardo al futuro immediato degli studi fraseologici e paremiologici.
Eva Mameli Calvino. Gli anni cubani (1920-1925)
Maria Cristina Secci
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2017
pagine: 150
Lo spagnolo per gli emigrati in terra americana fu un importante veicolo di scienza. È il caso di Eva Mameli che – dopo aver sposato Mario Calvino il 30 ottobre 1920 – s’imbarcherà a bordo del transatlantico Aquitania per Cuba, per assumere la direzione del dipartimento di botanica della Estación Experimental Agronómica de Santiago de las Vegas dove, nel 1923, nascerà Italo. La scienziata pubblicò numerosi saggi in spagnolo quale risultato delle sue ricerche. Frutto dell’esperienza americana sono da considerarsi anche le riflessioni linguistiche ed etimologiche che vanno dal rilevamento di sinonimie nei nomi botanici volgari alle voci per il Diccionario botánico de nombres vulgares cubanos, alla redazione di contributi pionieristici sulla denominazione dei fiori nelle diverse lingue. Gli archivi storici cubani, che custodiscono una mole di materiali a carattere essenzialmente scientifico, hanno permesso all'autrice di questa monografia di ricostruire senza approssimazioni il calendario e le tappe relative a quell'epoca. Contestualmente, di Mameli sono state ricostruite le esperienze formative più importanti oltre la docenza presso l’Università di Cagliari e la direzione dell’Orto botanico, con l’intento di superare i pregiudizi relativi alla sua breve permanenza e valorizzarne l’importanza dal punto di vista della storia della scienza.
L'infinito pulviscolo. Tipologia linguistica della (para) letteratura femminile in Italia tra Otto e Novecento
Rita Fresu
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2016
pagine: 200
L'"infinito pulviscolo" è l’espressione con cui Benedetto Croce allude alle "instancabili romanzatrici" che si cimentarono, numerosissime, nell'attività della scrittura tra XIX e XX secolo. Intesa in senso lato – ossia non riferita soltanto al genere del romanzo – la definizione crociana ben si attaglia a restituire l’immagine dell’ipertrofica produzione (para)letteraria femminile otto-novecentesca che questo libro esamina da un punto di vista linguistico. Si tratta di una pubblicistica di ampie dimensioni, caratterizzata da una notevole varietà di tipologie testuali, che costituisce un osservatorio privilegiato per cogliere i modelli di lingua che, all'indomani dell’Unità, si andavano proponendo e diffondendo in un nuovo pubblico formato soprattutto da donne; nel contempo, però, è anche uno specchio sfaccettato entro cui si riflette il mutato rapporto delle donne con la scrittura, non più relegata, a questa altezza cronologica, soltanto alla sfera privata. Attraverso un percorso di analisi che si snoda tra testi educativi (galatei per sposine, romanzi edificanti, e, ancora, copioni del teatro pedagogico) e narrativa amena (in particolare il “giallo-rosa”, un genere di consumo fortemente ancorato alla dimensione femminile), il volume sofferma l’attenzione su alcune autrici particolarmente rappresentative e mette in luce l’importanza che simili produzioni rivestono per le vicende linguistiche del nostro paese.
Carta de Logu d'Arborea secondo l'editio princeps (BUC, inc. 230)
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2016
pagine: 714
La Carta de Logu d'Arborea è un corpus di norme scritto in sardo arborense, promulgato dalla giudicessa Eleonora alla fine del Trecento, a parziale aggiornamento della Carta de Logu emanata a suo tempo dal padre, il giudice Mariano IV. Dopo un periodo di circolazione manoscritta del testo, di cui sopravvive un unico testimone (Cagliari, Biblioteca Universitaria, ms. 211), vede la luce nell'ultimo ventennio del XV secolo, forse per volontà degli ufficiali viceregi, la prima edizione a stampa, conservatasi in due esemplari (Cagliari, Biblioteca Universitaria, Inc. 230; Torino, Biblioteca Reale, Inc. I, 44). La redazione della Carta de Logu tràdita dall'incunabolo - di cui in questo volume si fornisce l'edizione critica - è parzialmente differente rispetto a quella fino ad allora circolante: la fisionomia testuale risulta infatti sostanzialmente mutata sotto molti aspetti, a partire dall'integrazione del Codice rurale di Mariano IV. La Carta de Logu è inoltre fonte preziosa per la conoscenza della lingua sarda. Per tentare di definirne la fisionomia linguistica non è sufficiente constatare in essa il travaglio linguistico che caratterizza l'arborense medievale. Le strategie di elevazione del dettato e lo sforzo di elaborazione di una lingua sovramunicipale sono infatti un indizio rivelatore delle relazioni politico-culturali esistenti nella Sardegna medievale e ci mostrano in filigrana le direttrici del progetto linguistico che presiede alla stesura di quel corpus normativo.
Occhi di incantamondo. Un ritratto critico e tredici dialoghi su Sergio Atzeni
Irene Palladini
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2015
pagine: 104
Il volume propone un ritratto critico di Sergio Atzeni e una silloge di colloqui con tredici autori che internano retrospettivamente il loro sguardo nell'officina compositiva dello scrittore sardo, in occasione del ventennale della sua prematura scomparsa. Il saggio introduttivo costituisce il fondale delle sollecitazioni rivolte ai letterati, indotti a incrociare la sperimentazione linguistica, poetica e narrativa atzeniana con la propria vicenda artistica e, in taluni casi, portati a offrire la preziosa memoria dei contatti avuti con il protagonista del libro. Il contrappunto bifocale attraversa i testi di Atzeni, il suo artigianato della parola e la natura complessa e variegata della sua traiettoria letteraria. Le voci dei tredici autori (Abate, Angioni, Copez, Ferrero, Fois, Franchini, Giacobbe, Mannuzzu, Marci, Masala, Mereu, Todde, Tognolini) sono sollecitate a esprimersi intorno ai nuclei centrali della poetica di Atzeni: la dialettica esistenziale e letteraria con la Sardegna; la negazione del "localismo estetizzante" e il "meticciato plurimo"; la matrice fiabesca; la visione empatica della natura; le dissonanze sarcastiche della sua suburbia narrativa; il rilievo dell'oralità e l'ibridazione di codici, stilemi e strutture formali; infine l'esperienza traduttiva. Un reticolo di prospettive critiche da cui affiora il lascito atzeniano "di profonda intelligenza storica, di umana saggezza e di poesia vera e universale" (Maria Giacobbe).
Modelli epistemologici, metodologie della ricerca e qualità del dato. Dalla linguistica storica alla sociolinguistica storica
Piera Molinelli, Ignazio Putzu
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2015
pagine: 304
Questo volume si colloca nell'ambito del Progetto PRIN "Rappresentazioni linguistiche dell'identità. Modelli sociolinguistici e linguistica storica" (coordinato da Piera Molinelli, bando 2010/2011). Obiettivo dei saggi che lo costituiscono è valutare se e in che misura i portati metodologici della sociolinguistica, opportunamente ricalibrati, possano essere applicati a fasi linguistiche diverse dal presente, al fine di integrare la ricostruzione storica o di sollecitare nuove interpretazioni dei dati. Contributi di: Philip Baldi, Maria Carmela Benvenuto, Pierluigi Cuzzolin, Chiara Fedriani, Tristano Gargiulo, Valentina Gasbarra, Lavinia Lucidi, Gabriella Mazzon, Barbara McGillivray, Giulia Murgia, Immacolata Pinto, Flavia Pompeo, Marianna Pozza, Nicoletta Puddu, Ignazio Putzu, Paolo Ramat, Patrizia Serra, Heikki Solin, Maurizio Virdis.
Loas Palaciegas nella Sardegna spagnola. Studio e edizioni di testi
Tonina Paba
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2015
pagine: 232
Quattro secoli di alterna presenza iberica in Sardegna, prima catalano-aragonese poi spagnola, hanno lasciato evidenti tracce leggibili non solo nella lingua e nelle variegate manifestazioni di una cultura complessa e stratificata come quella dell'Isola ma anche nell'ambito più strettamente letterario. La produzione degli autori ispano-sardi (XVI-XVIII secolo), profondamente ispanizzati sia per formazione sia per consapevole adesione ai valori e al sistema ideologico della Corona asburgica, si configura sempre più come una parte significativamente omogenea della ricca letteratura dei secoli d'oro della penisola iberica. Poesia, romanzo, relaciones de sucesos, gozos, oratoria sacra, attestano i vincoli e lo scambio proficuo tra i letterati isolani e i modelli spagnoli, le cui poetiche risultano avere avuto una presa potente sull'immaginario creativo degli autoctoni. In questo panorama si inscrive il genere teatrale minore delle loas, di cui questo libro presenta un corpus - in parte sconosciuto e rintracciato presso varie biblioteche europee e americane -, formato da dieci testi. Alcune sono opera di autori noti, Antioco del Arca, José Delitala y Castelví, Efis Esquirro, Ignacio Paliacho; una del poeta saragozzano José Navarro; due anonime, tra le quali un dialogo manoscritto. Lo studio e l'edizione di questi testi viene a colmare una lacuna nella storia del teatro contribuendo a reimpostare le coordinate socio-culturali del Regno di Sardegna in età moderna.
In altre parole. Forme dell'allegoria nei testi medioevali
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2015
pagine: 208
Oggetto d'analisi complesso e sfuggente, l'allegoria rinvia all'alterità di un'essenza velata e si pone come processo ermeneutico che trascorre tra percezione del reale e intuizione dell'ignoto. Dall'ambito della retorica che la colloca, fin dall'Antichità, tra le figure del discorso, essa assume, già in Agostino, una valenza conoscitiva che la denota quale cifra del trascendente. L'uso di tale procedimento si rivela assai vario nella produzione testuale medioevale: l'allegoria infatti assume la forma della personificazione, spesso combinata con la metafora, o si innesta piuttosto, spesso in filigrana, sul processo narrativo, evenemenziale, mediante la costituzione di una "logica analogica" interna al testo: ad ogni elemento della narratio è conferita una pregnanza semantica riconducibile ad un quadro ermeneutico unitario e condiviso dai fruitori. Attraverso i saggi qui riuniti si è cercato di determinare a quale livello e mediante quali strategie agisca il processo di costituzione di allegorie in alcuni ambiti della produzione letteraria medioevale, soprattutto francese, e di tracciare, attraverso il variabile e complesso impiego dell'allegoria nei testi esaminati un possibile percorso nell'infinito e praticamente inesauribile universo del significare allegorico.

