Erickson: Il cervello e le idee
Borges e la memoria. Viaggio nel cervello umano da Funes al neurone Jennifer Aniston
Rodrigo Quian Quiroga
Libro: Libro in brossura
editore: Erickson
anno edizione: 2018
pagine: 180
Più di settant'anni fa, Jorge Luis Borges, nel racconto «Funes, l'uomo della memoria», intuiva come in una sorta di premonizione quello che il neuroscienziato Rodrigo Quian Quiroga avrebbe scoperto nelle sue ricerche sul funzionamento del cervello umano, descrivendo i meccanismi che regolano la nostra memoria e i «luoghi» in cui i ricordi sono elaborati e immagazzinati. Muovendosi nel mondo ancora misterioso delle neuroscienze, e analizzando casi prodigiosi di persone che ricordano troppo (o nulla), Quian Quiroga ci parla del «neurone Jennifer Aniston», che si attiva e riconosce solo concetti astratti e generali (ad esempio, il volto o il nome di un'attrice conosciuta), ma non ne registra i dettagli (i suoi vestiti o la sua acconciatura). Una scoperta che trova il suo rovescio della medaglia proprio nel racconto borgesiano, in cui al protagonista Ireneo Funes, dopo una caduta da cavallo, tocca la maledizione contraria: ricordare tutto e non riuscire più a pensare davvero, sopraffatto dalla brulicante miriade di dettagli della realtà. Prefazione di Marìa Kodama.
L'uomo che non c'era. Storie ai limiti del Sé
Anil Ananthaswamy
Libro: Libro in brossura
editore: Erickson
anno edizione: 2017
pagine: 278
Dove possiamo collocare il nostro Sé? Nel cervello? Nella mente? Nel corpo? E soprattutto, un Sé esiste davvero? E se esiste, di cosa è fatto, che confini ha, come si trasforma nel corso della nostra vita? Esistono storie di uomini e donne che spingono al limite le possibili risposte a queste domande, accompagnandoci in un viaggio in regioni dell'identità incerte e perturbate, dove ciò che, per definizione, dovrebbe essere più stabile, in realtà ci sfugge: il senso di noi stessi. Graham tenta il suicidio e, dopo aver fallito, passa il resto della sua vita a persuadere gli altri di essere già morto. Ashwin vede un altro sé stesso... Schizofrenia, Alzheimer, autismo, epilessia, sindrome di Cotard sono solo esempi di modi di esistere in cui l'assioma cartesiano del «cogito ergo sum» è sovvertito dal «penso, dunque non sono». Le neuroscienze da tempo si interrogano su questi stati: condizioni cerebrali difettose o disfunzionali, dove accade che il Sé migri dal proprio corpo fisico verso un proprio doppione separato (Doppelgänger), o che lasci il proprio corpo vagare sul soffitto restando a guardarlo a distanza, come fosse distinto e altro da se stesso. L'uomo che non c'era parte da qui: dagli interrogativi a cui epistemologie differenti non hanno ancora saputo rispondere definitivamente, rimandandoci alla certezza che mente e corpo intrecciano tra loro relazioni complesse e mutanti, che i processi neuronali aggiornano il nostro Sé continuamente, e che la percezione di continuità che abbiamo del nostro essere noi stessi potrebbe di per sé essere un'illusione. Perché il Sé è allo stesso tempo ovunque, eppure da nessuna parte, nel nostro cervello.