Edizioni Iod: Storie

"Come un uragano" narra la vita straordinaria di Diana Pezza Borrelli, figura emblematica della sua comunità. Attraverso aneddoti personali e professionali, il libro di Maria Rita Cerimele esplora l'impatto duraturo di Diana, animata da un profondo amore per il prossimo e un impegno incrollabile verso la giustizia sociale e il dialogo interculturale. Membro attivo del movimento dei Focolari, Diana ha incarnato principi di unità e fratellanza, ispirando incontri e dialoghi significativi. Il testo offre uno sguardo intimo sulla sua vita, evidenziando come fede e amore possano trasformare le sfide in opportunità di crescita. "Come un uragano" racconta una donna che ha vissuto e vive con passione e integrità, stimolando i lettori a riflettere sulla forza dell'impegno civile e sociale.

Attraverso questo libro farai un vero viaggio dentro te stesso verso la tua libertà e la tua vera essenza. Vedrai tutte le tue ferite emotive e comprenderai perché ti sei incastrata/o in relazioni tossiche. Una nuova consapevolezza guarirà i sentimenti che tormentano il tuo cuore. Imparerai ad ascoltare, senza più inquinamenti, la voce della tua anima che vuole solo il meglio per te. Alla fine di questo viaggio non sarai più la stessa persona; avrai trasformato le tue ferite in trame preziose e trovato un senso a tutte le tue esperienze. Un viaggio che potenzierà le tue quattro aree: spirituale, psicologica, relazionale e professionale, alla fine del quale avrai una vita degna di essere vissuta.

In questa opera, il centro del pensiero dell'autore è la centralità della persona umana, alla quale non va anteposto nessun interesse. Cresciuto con i miti della politica del Sessantotto e del Settantasette, impara a considerare la sconfitta occasione di riflessione e di crescita personale e collettiva. Al mito della rivoluzione, l'autore sostituisce il mito dell'evoluzione. Uomini capaci di evolversi con saggezza sanno cogliere il momento giusto per trasformare in meglio il mondo che li circonda. Per l'autore, metafora della vita è il gioco del rugby, che pratica da tanti anni, dove la vittoria passa sempre dalle mani del compagno. Nella mischia ordinata, il tallonatore è quel giocatore che si schiera al centro della prima linea, abbracciato ai due piloni. Lui ha il compito di catturare l'ovale con il tallone, per poi calciarlo all'indietro, nella foresta di gambe dei propri compagni, finché esce tra le mani sapienti del mediano. Nella mischia per andare avanti è necessario lavorare tutti insieme. Essere in prima linea significa non sottrarsi, non abbandonare, perché da questo impegno dipende la strategia della propria squadra per consentire al quindicesimo uomo di segnare.

Questa raccolta di racconti nasce da piccoli spunti colti durante incontri serali con gli anziani della mia famiglia. A volte solo frasi secche, ricordi di episodi che si sono depositati nella memoria e che sono stati tramandati. Nessuna di queste storie è accaduta veramente così come è raccontata. Questi racconti sono germogliati da quei semi. Se si dovesse delineare il loro carattere, si potrebbe dire che sono racconti delle passioni di uomini e donne, sentimenti e scelte maturate in uno scenario che ha per sfondo la storia di questo paese. Racconti di uno spaccato di un mondo duro e regolato da canoni rigidi, dove le persone sono prima di tutto individui che si confrontano con le convenzioni soccombendone per disperazione o respingendole con sarcasmo. La disperazione in “carcere”, la disillusione ne “le campane”, la vendetta ne “la fornace”, l’ironia ne “il funerale”, l’assurdo in “Nella” non sono che elementi attorno ai quali prendono vita una quantità di tipi e sentimenti profondamente vari e perciò umani, espressi in una lingua il cui registro espressivo e lessicale esalta, e costruisce, espressioni e forme di forte e popolare densità comunicativa.

I genitori di Josephine Evans gestiscono da anni un'agenzia di pompe funebri. La madre ha iniziato a insegnare alla figlia le basi della tanatoprassi, quando un incidente toglie la vita ai coniugi Evans e al fratello più piccolo di Josephine. Per risentire l'odore di casa e rivivere i momenti con la sua famiglia, la ragazza deciderà di praticare di nuovo la tecnica appresa dalla madre, ma stavolta sui vivi, su dei ragazzi che hanno fatto solo un grave sbaglio nella vita: incontare Josephine. A indagare sulle sparizioni dei giovani ci penserà David Hoffman, un detective con poteri paranormali, capace con un semplice contatto di conoscere il passato di tutti e tutto. Hoffman scoprirà che a volte è meglio non sopravvivere alle tragedie che salvarsi dalla morte

Un viaggio alla scoperta di se stessi in grado di donare consapevolezza delle proprie capacità. ''Se vivi bene con te stesso facendo sì che nella tua mente regnino ordine e pulizia, nessun problema potrà mai essere d'ostacolo al tuo equilibrio. La salute interiore è la radice della felicità, dell'amicizia, delle buone idee, della creatività, delle relazioni, della libera espressione dell'anima'' Apri definitivamente la tua visione sull'esistenza e sulle sue infinite possibilità. L'unica regola di questo viaggio è "Non tornare come sei partito."

«Tutti abbiamo bisogno di esempi cui poter attingere per costruire un mondo nuovo sulle fondamenta della solidarietà, giustizia sociale, democrazia e libertà. Così, con questo spirito, ho sentito l'obbligo morale di raccogliere testimonianze, foto, ricordi cimeli di Elena, la Signorina Di Toro, per poter condensare in un unico racconto la sua vita e quella del Complesso della Real Casa Santa della SS. Annunziata. Raccontare di Elena significa rendere omaggio alla memoria di questa donna che, grazie al suo lavoro instancabile tra i piccoli pazienti, i neonati e gli immaturi, ha contribuito alla rinascita di una nuova umanità. Un lavoro che è durato una vita intera, ininterrottamente dal 1947 al 2018. Una vita dedita alla tutela dell'infanzia. Una personalità tenace, dal carattere forte in grado di rinunciare persino a una propria famiglia, per dedicarsi anima e corpo al bene comune, al benessere dell’infanzia. Ma narrare la vita di Elena significa anche, necessariamente, parlare delle vicende storiche della Real Casa Santa della SS. Annunziata, che di fatto fu la sua "vera" casa sino a pochi giorni prima della morte.» (l'autore)

Le pagine di questo libro raccontano la storia di un ragazzo, di nome Nik, che affronta il vuoto, la noia e la sua insoddisfazione con la "vincita" nei giochi d'azzardo. A narrare questa storia, qualche anno fa - scrive l'autore - fu Claudio, detto Patella, un vecchio pescatore, che da giovane aveva girato il mondo, e conosceva una quantità di fatti incredibili. Imparò a conoscere i ragazzi del mio paese uno a uno. Alcuni passavano apposta di là quando avevano un magone: ai genitori a quella età non si riesce più a parlare... e gli amici non sanno ancora ascoltare. A ognuno sapeva raccontare qualcosa che lo aiutasse a capire, immaginare, prendere coraggio. Chi di loro poteva essere Nik? Non riuscivo proprio a capirlo. Forse qualche ragazzo di una ventina d'anni più giovane di me... o magari se lo era inventato lui e, come Tom Sawyer, rappresentava un po' tutti noi, ragazzi cresciuti lungo un fiume. Patella raccontò questa storia solo a me; mi aveva scelto, disse, «perché tu puoi farla arrivare a tanti», e lo sussurrò sorridendomi con gli occhi, come se vedesse di me qualcosa che nemmeno io sapevo. E io ho pensato di scriverla per voi, piccoli e grandi.

Una bambina guarda il mondo con occhi limpidi e fatica ad accettare che le differenze tra le persone vengano vissute come barriere, anziché come ricchezze. Per questo, affida a un diario segreto i suoi pensieri e le ingiustizie che la colpiscono ogni giorno. Dalla vita nel grembo materno fino ai primi passi nel mondo, annota emozioni e riflessioni, chiedendosi perché l’umanità insista nel sottolineare ciò che divide. Finché un gesto quotidiano rompe il silenzio: «Perché ci comportiamo così?», chiede ai genitori. Da quel momento, il diario si apre al mondo, trasformandosi in un messaggio di consapevolezza e speranza.