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Che silenzio beato mi par d’esser nel creato poi s’ode il suono d’una radio! Che delusione s’è spenta l’illusione per continuare questa finzione!

Languide figure s’annidarono fra quei pertugi sconnessi reminiscenze di vuoti pregressi... Preda di fantasmi nei cuori infelici non più tracce di tempi feriti... M’inoltrai per altri rifugi dove anime mi chiamarono al loro silenzio... Mi son perso in un tempio fatto di preghiera ove l’alba sembra sera perduta la quiete... Sostanze di forme cancellate dai furori d’una causa alquanto sospirosa or si riposa... Michelangelo ne scolpi le forme di quel gesto se ne fece sapienza della coscienza!

«La mela non è un frutto come gli altri, ma è ricco di significati simbolici, nutriti dalle storie e leggende che la vedono protagonista. Proprio per questa intensità di significato la mela oltre a essere spesso oggetto rappresentato in molte opere d'arte si trova anche in testi musicali: Cogli la prima mela di Angelo Branduardi e La mela di Lucio Dalla riprendono metaforicamente il tema della cacciata dal paradiso. La Apple Records, famosa casa discografica inglese fondata dai Beatles nel 1968, ha curato la pubblicazione dei loro album e di quelli di altri artisti emergenti e come simbolo ha una mela verde. C’è chi canta la mela di Adamo, come gli Aerosmith nella loro Adam’s Apple, e chi ne canta i fiori come i White Stripes nella loro Apple Blossom. George Harrison cita le mele in Apple scruffs, dedicata all’omonimo gruppo di ammiratrici dei Beatles. Ascoltando Angelo Branduardi con la sua Cogli la prima mela è stato un onore scrivere la prefazione di questo libro a cura del mio caro prof. e amico Alberto Fanfani!» (Dalla prefazione di Marta Visentin)

"Se non li senti non sei connesso, connettiti e sen- tirai quei suoni, sentili fan parte del nostro tempo, nel contempo tu non fossi sentito, sentiti! Sentirai un silenzio salvare la tua anima, non perderti quel suono, sarà il perdono alla corte della vita, solo adesso la tieni fra le, dita!"

Fare attività imprenditoriale oggi richiede la capacità di saper rispondere prontamente e in maniera adeguata a stimoli e necessità completamente nuove rispetto a quelle che, una volta, permettevano un agire sul mercato apparentemente più semplice. L’evoluzione dei mercati, l’imperativo tecnologico e la competizione globale hanno portato la classe imprenditoriale a riconsiderare le competenze, in vista di traguardi e obiettivi da organizzare e pianificare con precisione, per assicurare la continuità aziendale e non solo. Molteplici sono le variabili da tenere costantemente sotto controllo, a livello locale come nazionale, che coinvolgono anche nuove figure professionali e know-how necessari ed utili ma purtroppo ancora poco sfruttati. La Collaborazione Strategica è il modello qui proposto che vuole venire efficacemente in soccorso in queste situazioni, creando una vera e propria rete di competenze, strutture e strumenti necessari non solo al mantenimento (e al prosperare) della singola attività ma di tutte le aziende facenti parte la rete stessa.

"L’enfasi con cui vado a sviscerar le mie diciture alquanto sconnesse, fan parte delle mie tristezze d’amore alle quali ho dedicato tutta la mia prelazione poetica! Se son riuscito sol a trasmettere un fremito, ne son lieto, nel contempo mi son estasiato descrivendo di me quel malcontento che s’ è fatto strazio nel mio cuore, con dolore!"

Il desiderio è sempre quello di scrivere per esser ricordato. Quando il mio giorno sarà passato nel tempo, anche per un sol momento, sarò contento se, chinandoti su queste pagine oscure e sfumate, per poterle “ascoltare’’.

Con una prosa capace di dosare critica e ironia, l’autore, a fronte di un’esperienza d’insegnamento lunga e importante, svela i luoghi comuni e le anticaglie retoriche ancora diffuse in una scuola che non riesce a svecchiarsi e uscire da un incantesimo paralizzante che spesso penalizza gli studenti ‘bravi’ con proposte riduttive e demotivanti, e gli studenti ‘cattivi’ con comportamenti che confermano il loro insuccesso, cosicché per gli uni e gli altri le opportunità mal gestite si trasformano in ostacoli allo sviluppo. Un saggio per gli insegnanti, in grado di coniugare teoria e pratica sperimentata, imperniato sui nodi centrali dell’apprendimento e del rapporto docente-allievo: la neurologia, il conflitto, la comunicazione e la formazione; con una coda di considerazioni sui compiti a casa, le verifiche, la lettura in classe, gli esami, i colloqui coi genitori...

“Se un giorno seppur lontano, queste pagine potrai scorrere, perderai un po’ del tuo tempo prezioso, ritrovandoti un po’ a pensare che chi scrive non è poi così presente, ti sentirai nel profondo di questo girotondo chiamato, mondo! Son dettate dalla testa intrigante d’un signore un po’ saccente, ma che nel scriver soccombeva alla sua mente!”