Sogni In Scena

Il termine "orizzonte" può avere uno specifico significato per ognuno di noi: un limite oltre il quale c'è l'ignoto, o l'infinito, oppure una dimensione diversa, o uno stato d'animo differente. Per l'autrice, in questa nuova raccolta di poesie e citazioni, l'orizzonte è anche quel luogo dove... l'uomo, può ancora sperare di trovare fiducia.

“Tra le mani di chi prega” è una raccolta di momenti, ricordi e riflessioni sulle esperienze personali dall'autrice. E' una proposta di meditazione che parte dalla fede e arriva ad essa, fra l’arte della poesia che diventa preghiera e quella della fotografia che cattura e fissa per sempre momenti di vita.

Vivere significa ogni cosa, un tumulto di esperienze ma soprattutto di stati d'animo che alimentano l'essenza di ciò che siamo. L'Autrice ancora una volta desidera condividere con tutti noi i suoi pensieri e riflessioni, in forma poetica ed in forma di "citazioni", pensieri più o meno brevi, talvolta nemmeno una decina di parole, sempre ricchi di saggezza, verità e spunti di riflessione.

Stati d'animo e istanti della vita dell'autrice raccolti in questo nuovo volumetto "Il Sentiero del Destino" che completa il percorso creativo già pubblicato nel volumetto "Le Impronte della Vita" ed edito sempre da Sogni in Scena. L'opera è divisa in due sezioni: "Dalla collana gli anni '60", raccolta di poesie del passato di Miriam, e "Ritorno alla poesia 2014-2015", nata da nuovo fervore creativo.

"1944-1956: uno spicchio di Storia spesso relegato in secondo piano o quasi dimenticato. La voce narrante presenta la dura infanzia di Gora, con gli occhi e la mente della piccola, che nasce e vive in quel difficile periodo di transizione, tra la fine del secondo conflitto mondiale e l'arrivo del progresso, quando tutto era da ricostruire e il disagio regnava in tutte le categorie sociali e in tutti i settori produttivi. Il mondo rurale era estremamente povero ma la forza di volontà spingeva tutti verso la conquista di un mondo migliore e la speranza illuminava ogni animo, soprattutto quello della piccola Gora." (Miriam Maria Santucci)