Silele

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La vita serena di un uomo e della sua famiglia, può cambiare in ogni momento, basta una semplice telefonata. “La vergogna e l'oblio” si ispira alla storia vera di Francesco, un innocente accusato ingiustamente e perseguitato per 6 lunghi anni da un Ente pubblico che dovrebbe essere garante dei diritti e del benessere dei cittadini. Nel suo cammino ha scoperto che ce ne sono tanti come lui, innocenti accusati di essere colpevoli, che si ritrovano soli, dimenticati, spesso disperati, che non hanno nemmeno il coraggio di parlare, per non essere giudicati. È un grido di dolore, una testimonianza, perché si prenda consapevolezza, perché non si ripeta più, perché si lavori per un paese e un mondo migliore. È anche un inno alla giustizia che alla fine, se accompagnata dal coraggio e della fede, finisce per trionfare in qualche modo.

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Tre incidenti, uguali precisi, in pochi anni, in un paese come Carrù dove, nemmeno di quelli mortali d’auto ce n’erano stati così tanti, a sua memoria. Dopo aver scolato, tutta d’un fiato, la bottiglietta d’acqua, Colombo raccontò delle sue ricerche e dubbi al dottor Morabito che l’ascoltò con molta attenzione. Quei bestioni che ogni anno partecipavano alla Fiera del bue grasso non erano certo animali pacifici, ma potevano aver colpito mortalmente per tre volte?

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Mezz'ora abbondante, nel bianco e nel buio appena rischiarato, nel silenzio dei respiri affannosi, nel gelo. Travagli procede lento e a tratti veloce, si china e si rialza, toglie gli occhiali e li rimette, scatta foto col cellulare sulle tracce di fuliggine che sporcano la neve. Poi, d'improvviso, rientra in casa. “Dovresti misurarti la temperatura, Francesco” dice Lela mentre spranga la porta. “Fra un momento.” “Hai scoperto qualcosa là fuori?” “Sì.” La foresta di Vallombrosa nasconde un terribile segreto. È lì che la belva ha fatto la sua tana, è lì che ha ucciso e mutilato i corpi delle sue vittime. Ma cos'è la belva? Un lupo? Un uomo? Oppure entrambe le cose?

Il lago d’Iseo incastonato, come un diamante, tra montagne verdeggianti, Sarnico, dove il lago ridiventa fiume, la perla del Sebino, fanno da sfondo alla storia di Marco Augusto, figlio di Fino il costruttore di barche. Il fascino del piccolo cantiere e la grande passione del padre incantano Marco Augusto che apprende sin da ragazzo i segreti del mestiere, si dedica al disegno e al progetto di nuove imbarcazioni, sogna di poter costruire un giorno le più belle e sicure barche del Mondo. Romanzo ispirato e dedicato al grande Carlo Riva fondatore dei famosi Cantieri Riva di Sarnico.

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Le avventure di Renatino questa volta si svolgono durante le vacanze estive al mare, dove il piccolo protagonista, in mezzo alla sabbia e tra le onde, fa nuovi e inaspettati incontri. Età di lettura: da 6 anni.

Lucinda è una ragazzina malinconica quando si trasferisce con la madre nella villa della signora Elena, che vive con il figlio e il cui marito è spesso all’estero per lavoro. Ben presto la padrona di casa inizierà a detestarla a farà di tutto per separarla dalla madre, definendola ‘la figlia libertina della serva’ e soprattutto temendo che suo figlio si stia innamorando della ragazza, che crescendo diventa sempre più bella. Il trasferimento a Firenze cambierà la vita di Lucinda, un nuovo lavoro e soprattutto un grande amore la faranno crescere troppo in fretta, trascinandola in un realtà più forte di lei, schiava di sentimenti a tratti crudeli che la travolgeranno fino a condurla a Palermo. Cosa vuole realmente Adam da Lucinda e qual è il vero legame tra l’uomo e Pino, potente boss con le tasche piene di denaro?

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Elvira è una giovane neolaureata che scrive sul giornale locale qualche notizia di cronaca e piccole interviste. Imbattutasi per caso in una realtà drammatica, riflette che gli eventi storici si ripetono con qualche variante aggiornata ai tempi. Questa sua indagine la mette in pericolo, ma le consente di risolvere i suoi problemi di solitudine, tristezza e pessimismo. La conclusione è quella in cui l’autrice crede: la mente ci porta a valutare fatti ed eventi, inconsciamente guidata da nostri dolori e desideri. Nei recessi della nostra interiorità ogni accadimento è deformato, come le immagini riflesse in una stanza degli specchi dei lunapark, vere e false, secondo le angolature. Di questo dovremmo tenere conto.