Salvioni Arti Grafiche

Il Canton Ticino non è un territorio molto esteso e densamente abitato ma la cronaca ci insegna che negli anni è stato teatro di diversi fatti di cronaca, specialmente legati alla criminalità, che hanno sconvolto il quieto vivere di questa regione. Giorgio Galusero in oltre 40 anni di servizio presso la polizia cantonale è stato testimone in prima persona di episodi portati a termine con inaudita efferatezza: in queste pagine con semplicità espone i fatti senza artificio o retorica solo il racconto diretto e limpido di una realtà che merita di essere conosciuta. Rapine, omicidi, la criminalità organizzata, le azioni sotto copertura, il narcotraffico, il sadico di Romont, ma anche incidenti ferroviari, la valanga del Nara, tragedie in montagna, la protezione del Papa, ecc. non sono che una parte dei temi trattati.

Ci sono storie che cambiano la vita. Non perché sono eccezionali, ma perché sono vere. La storia di Abba è una di queste: una storia tra tante. Come tante altre storie, è fatta di incontri, di crescita, di errori, di ostinazione, di momenti di luce e altri di buio. In questo cammino di 30 anni, tanti hanno lascito un’impronta: fondatori, volontari, donatori, e quelli che hanno creduto, che solo per un attimo, che l’amore possa essere abbastanza… Abbastanza per tutti.

Sono oltre 40 le centrali idroelettriche con una potenza superiore ai 300 kW attive in Ticino e nel Moesano: una rete di impianti composta da dighe, gallerie, prese, centrali e turbine, che valorizza l’acqua sfruttando i dislivelli delle nostre valli. Infrastrutture realizzate in gran parte tra gli anni ’50 e ’60 del secolo scorso, frutto di imponenti sforzi tecnici e progettuali, a cui si aggiungono numerose microcentrali che completano una rete da oltre 2’000 MW di potenza installata, che produce ogni anno più di 4’000 GWh di energia rinnovabile. Oltre a descrivere i diversi impianti attraverso testi, schemi e fotografie, il libro mette in luce l’imponente rete di gallerie, cunicoli e condotte che trasporta l’acqua per chilometri, attraverso le valli ticinesi e del Moesano. Un’opera unica e monumentale, che rende omaggio a chi ha progettato, costruito e preservato questo prezioso patrimonio tecnico e culturale del nostro territorio.

Il quaderno 1, avvia la riflessione sul resto regolativo e sul testo funzionale dapprima in maniera orale, a partire scambi comunicativi e da formule di saluto, per poi passare gradualmente alla dimensione scritta di lettere, regole, ricette e istruzioni, senza trascurare gli aspetti iconici e simbolici. Presta attenzione anche alla scrittura mediata dai nuovi mezzi di comunicazione, in maniera da facilitarne un uso accorto e consapevole. In questo modo, la scoperta dei contenuti grammaticali si inserisce in un contesto motivante e attuale, che catturerà l’interesse di allieve e allievi, rinforzandone positivamente gli sforzi cognitivi.

Il quaderno 2, in continuità con il primo, sviluppa e approfondisce i temi già trattati, tornando su di essi per approfondirli e per ampliarne la casistica, proponendo sempre situazioni e testi frequenti nella vita di tutti i giorni, in modo da preparare le allieve e gli allievi ad affrontarli con successo. La scoperta di ricette, regolamenti, istruzioni, formule di saluto e di cortesia, agende, diari, lettere e altre modalità comunicative (come i podcast e gli slogan pubblicitari) aggiunge preziosi tasselli, in direzione di una sempre maggiore consapevolezza della funzione comunicativa della lingua.

La guida per l’insegnante è divisa in due parti: la prima, che offre un inquadramento teorico di base sul testo regolativo e sul testo funzionale e sulle loro caratteristiche linguistiche e strutturali, con indicazioni generali sul senso e sull’importanza della riflessione sulla lingua nella scuola elementare e con puntuali riferimenti bibliografici per eventuali approfondimenti; la seconda, che presenta le istruzioni dettagliate per usare in tranquillità e con la massima efficacia tutte le proposte didattiche, con riferimenti puntuali al Piano di studio della scuola dell’obbligo.

Nel 2025 il comune di Capriasca ha inaugurato la sede Sottochiesa, una moderna scuola elementare, per l'occasione sono stati raccolti i ricordi delle vecchie scuole di paese. Questa antologia di racconti, che copre cent'anni di vita scolastica, verrà letta e utilizzata nelle scuole di Capriasca, perché gli allievi non abbiano a perdere la memoria di quanto c'è stato prima di loro.

Roberta Frey ha quarantasei anni quando le viene diagnosticata una sclerosi multipla primaria progressiva. La malattia arriva subdola, inattesa. Va a stravolgere il quotidiano compiaciuto della donna – professionista, moglie e madre. Alterando in modo inesorabile il suo corpo, la SM sgretola le sue certezze, prima tra tutte la relazione con il marito Thomas. Narrato in un’alternanza di prima e di terza persona, La donna sulla riva è un viaggio sincopato nei meandri della psiche e dell’emotività di una donna; è una lettera aperta alla malattia che da nemica si fa interlocutrice; è un omaggio alla bellezza dei ricordi e un tributo alle conquiste del presente e al valore degli affetti. A fare da scenario alla storia, un borgo storico affacciato sul lago Maggiore. Lago che, con i suoi moti alterni, si fa specchio di un’anima infranta ma risoluta.

«Anno 2013. Avevo 21 anni, un nuovo lavoro che mi piaceva e nessuna idea che da lì a poco la mia vita avrebbe preso una piega imprevedibile. Lavoravo per le FFS, le ferrovie federali svizzere. Una giornata come tante, poi il contatto con la corrente elettrica. Una scarica di quindicimila volt mi ha attraversato il corpo, incendiando organi, muscoli, tessuti. Quando mi sono svegliato in ospedale, tutto era ovattato: morfina, dolore, suoni lontani, visi preoccupati. Ma la testa… quella era già all'opera. Capivo che era grave e che rischiavo la vita. Ma anche che amputare il braccio sinistro era la decisione da prendere se volevo avere più possibilità di farcela. Da lì, tutto è cambiato. In questo libro non vi racconterò i dettagli dell'incidente – quelli stanno "di là", nel primo libro. Qui voglio raccontarvi di come, anche senza un braccio, sono diventato un atleta di bici che gareggia contro persone normodotate. Per me la ripartenza non è stato un semplice ricominciare. È stato costruire qualcosa di nuovo con i pezzi che mi erano rimasti a disposizione. E posso dirlo con certezza: non ce la fai da solo».

Il breve racconto «Lago Maggiore genesi» evoca il primo caso del giovane dottor Corti, ispettore aggiunto, risolto molti anni prima degli omicidi che lo hanno impegnato e turbato successivamente, nel 2015 in «Legami letali», nel 2016 in «Sabbie del Passato» e nel 2017 in «Castelli di Sabbia».

Carlo Agostino Meletta, nato a Loco in Valle Onsernone nel 1800 e morto nel 1875 mentre affrescava una chiesa di Valfurva (Valtellina), è stato uno tra i più rinomati pittori popolari del Ticino. Conosciuto fino ad oggi per la sua attività di ritrattista, viene presentato in questa ricerca sotto una veste inedita: affreschista di chiese, cappelle, abitazioni e autore di ex voto di pregevole fattura. La pubblicazione svela il ritratto di un uomo che come molti suoi conterranei percorse la via dell’emigrazione, ma mantenne vivo e profondo il legame con la realtà sociale e culturale della valle, affidandole preziose tracce della sua arte.